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  Sergej Glaz'ev: l'Ucraina oggi è occupata dagli americani, che dettano le nomine e supervisionano tutte le attività della giunta nazista

rusinform.net, 21 luglio 2014

traduzione di Mark Hackard nel blog The Soul of the East, 25 luglio 2014

Intervista di Alena Berezovskaja con Sergej Glaz'ev, consigliere del Presidente della Federazione Russa sulla Novorossija, l'Unione Eurasiatica, la cooperazione tra la Russia e la Cina e il nazismo in Ucraina.

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A.B.: Buon giorno! In questa conversazione con lei, vorrei toccare alcuni temi: le prospettive di collaborazione tra l'Ucraina e la Russia con nuove realtà prese in considerazione, la lotta dell'Occidente con la Russia e il posto dell'Ucraina in questa lotta, e la questione della Crimea. Ma mi piacerebbe iniziare con l'ideologia. Unioni, stati e regimi hanno tutti un proprio carattere, una propria idea. L'arma principale dell'Occidente è la democrazia – la lotta per la libertà e i diritti umani, che a volte slitta nella subordinazione della maggioranza alle minoranze sessuali ed etniche. E poi c'è l'ideologia dell'Unione Eurasiatica. Qual è la sua essenza? È noto che negli anni venti e trenta del secolo scorso Trubetskoj, Savitskij e quindi Gumilev hanno scritto di un'Unione Eurasiatica. Hanno detto che questa sarebbe stata un buon sostituto per l'ideologia comunista. Qual è l'essenza dell'ideologia eurasiatica?

Sergej Glaz'ev: L'ideologia eurasiatica si può riassumere in un'idea semplice: siamo tutti legati a un destino storico comune, e abbiamo bisogno di costruire un futuro comune, nel rispetto della reciproca sovranità e nel rispetto dei principi di reciproco vantaggio, sottolineando la nostra parentela storica. Questo è ciò che ci differenzia dall'Unione Europea. Con l'obiettivo della propria espansione, l'UE pratica una metodologia di doppi standard, applicando forzature, frodi e tecnologie politiche.

A.B.: Lei si riferisce all'accordo di Lisbona, che sostituisce i referendum nazionali nei paesi dell'UE con voti parlamentari...

Sergej Glaz'ev: Sì, e non solo a quello. Sono pronti a usare la violenza fino al punto di organizzare colpi di stato in modo da inghiottire interi paesi, come vediamo in Ucraina. L'UE si comporta come un impero burocratico che non disdegna alcun mezzo per espandere il suo potere e i suoi territori. Questa sembra essere una nozione di base nel ventunesimo secolo!

Sembrerebbe che le guerre per il territorio non siano una cosa attuale, e in un mondo che in realtà vive il libero trasferimento di beni e persone senza frontiere, le battaglie per il territorio sembrano una chimera del secolo scorso. A differenza dell'UE, noi limitiamo la sfera di integrazione solo a quelle questioni in cui abbiamo un'unità di approccio e di punti di vista. Questa è fondamentalmente la sfera economica, dove stiamo cercando di aumentare la competitività di tutti i partecipanti al processo di integrazione in modo coordinato.

A.B.: Ha detto "sottolineando la nostra parentela storica". Cioè, la possibilità di partecipazione all'Unione Eurasiatica da parte dell'Europa o della Cina, per esempio, è da escludere?

Sergej Glaz'ev: Vogliamo avere relazioni di libero scambio con l'Europa; non stiamo aspirando a creare organismi sovranazionali insieme all'Unione Europea. Penso che sia un'utopia.

A.B.: Perché?

Sergej Glaz'ev: Prima di tutto, la tradizione politica russa esclude l'abdicazione della sovranità a favore di qualsiasi altro paese, e l'intera storia dell'Impero russo e dello Stato russo evidenzia una chiara comprensione dell'inviolabilità della nostra sovranità nazionale, a differenza dell'attuale classe dirigente ucraina, che ha trasferito a occhi chiusi tutti i suoi diritti di sovranità a Bruxelles. Da noi qualsiasi persona che sappia anche a malapena pensare non capirà se le dici che la Russia ha bisogno di rinunciare alla sua sovranità e consegnare il diritto dei processi decisionali a Bruxelles.

A.B.: Perché dovremmo dare via la nostra sovranità? Potremmo essere il partner dominante, dopo tutto...

Sergej Glaz'ev: Bruxelles non la vede in nessun altro modo. Ho già detto che la democrazia europea si comporta come un impero. Cioè, si impongono su tutti gli altri. L'approccio europeo è così: "Se volete vivere nella nostra unione, subordinatevi alle nostre regole, accettate le nostre direttive".

A.B.: Questo è ben visibile con l'esempio dell'Ucraina. Possiamo definire l'accordo di associazione il culmine del cinismo. L'obiettivo evidente dell'Europa è un mercato del lavoro ampio e a basso costo per la vendita dei loro prodotti. Tuttavia, il presidente Putin ha detto che il partenariato tra l'Unione eurasiatica, l'Ucraina e l'Europa è possibile. In quale forma?

Sergej Glaz'ev: Libero scambio, progetti comuni, e programmi di sviluppo congiunti – tutto questo è del tutto possibile. Il nostro presidente ha proposto tutto questo all'UE quando Janukovich ha rifiutato di firmare l'accordo ed è sorta la questione del "cosa fare adesso?". E la nostra offerta è stata questa: cerchiamo tutti insieme – Russia, Europa e Ucraina – di considerare una forma comune di partenariato in modo che l'Ucraina non perda i legami che ha forgiato con noi in Russia: relazioni di libero scambio, cooperazione stabile e una moltitudine di progetti congiunti. Ma Bruxelles ha respinto questa proposta e ha preso la via dell'imposizione sull'Ucraina con la forza. Questo è incompatibile con il nostro approccio.

A.B.: Mi ricordo di questa discussione. Ho pensato allora a quanta saggezza e pazienza avrebbe dovuto avere la parte russa quando conducevano negoziati ostili dietro la loro schiena. Tu stendi una mano, cercando di capire l'essenza del problema e i desideri della parte ucraina. Tale posizione amichevole e altruista non è caratteristica di tutti, del resto in Europa è totalmente assente. Subordinazione totale e disintegrazione.

Sergej Glaz'ev: L'Europa è una civiltà post-cristiana in cui le norme e l'etica della morale cristiana sono respinti. Gli europei hanno fatto praticamente pietra angolare della loro ideologia ciò che noi chiamiamo disgregazione morale e ciò che loro chiamano tolleranza. Le relazioni tra i sessi, tra genitori e figli – questi sono i fondamenti della vita umana. Minandoli alla radice, l'Europa si condanna alla rovina, e noi non ce la sentiamo di prender parte a questa autodistruzione. In Russia almeno negli ultimi 20 anni c'è stata una restaurazione di valori cristiani. Anche se dobbiamo dire che anche in Unione Sovietica "la gente viveva senza Dio, ma in un modo divino", come ha detto il nostro patriarca. Se si confronta il codice morale di un "costruttore del comunismo", su cui tutti i membri del Komsomol giuravano entrando nell'organizzazione, con i principi fondamentali del cristianesimo, essi coincidono nel contenuto. Anche se senza fede in Dio, come ha dimostrato l'esperienza dell'impresa socialista, funzionano male.

A.B.: Vi è poi l'essenza dell'ideologia eurasiatica – vivere secondo l'insegnamento di Cristo, secondo i suoi comandamenti.

Sergej Glaz'ev: Lo direi in modo più ampio. L'ideologia eurasiatica riconosce il valore fondamentale di tutte le religioni del mondo perché l'integrazione eurasiatica comprende non solo popoli cristiani, ma anche popoli musulmani e buddisti. I principi umani generali della società di cui stiamo parlando sono sostenuti e difesi da tutte le religioni del mondo. Pertanto, si deve dire che l'Europa è post-cristiana, perché già non è più cristiana, né musulmana, né buddista, né confuciana. L'Europa è una post-civiltà, direi.

A.B.: La disintegrazione della civiltà umana...

Sergej Glaz'ev: Varie religioni la definiscono in vari modi, ma il nucleo non cambia. Possiamo vederlo con l'esempio dell'Ucraina. Vi vediamo il sovvertimento dei valori morali cristiani; ora stanno direttamente chiedendo che l'Ucraina prenda decisioni per permettere la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, norme di giustizia minorile e altre norme che distruggono la struttura familiare tradizionale.

A.B.: Quale potrebbe essere il ruolo della Cina nell'Unione Eurasiatica?

Sergej Glaz'ev: La Cina è il nostro più grande partner commerciale assieme all'UE. L'integrazione è già in atto economicamente, nel senso di un crescente volume di circolazione delle merci, dell'espansione della quantità di legami di cooperazione, dell'incremento degli investimenti, e, cosa anch'essa positiva, l'espansione delle forme di cooperazione a lungo termine. Ma con questo non abbiamo piani per la creazione di organismi sovranazionali, perché la Cina mette una priorità sulla sua sovranità proprio come noi. Non posso immaginare che la Cina rinunci alla sua sovranità nazionale a favore di un'organizzazione sovranazionale. E nonostante il fatto che nella storia della Cina vi sono stati periodi di oppressione coloniale, quando la nazione era governata de facto da un gruppo di potenze europee e americane, questo è stato respinto dalla stessa scuola di pensiero spirituale-politico della Cina. La Cina pensa a se stessa come il centro del Cosmo, e quindi l'integrazione con la Cina è possibile solo attraverso la subordinazione alla Cina, cosa che a rigor di termini è già accaduta nella nostra storia durante il periodo del giogo tataro-mongolo.

Il "giogo" nel pensiero cinese indica uno stato amico subordinato. Questa è una possibile forma di integrazione con la Cina. In questo senso la Cina assomiglia all'UE. Procedendo dalle sue posizioni valutative, la Cina svolge una linea di espansione economica, e, ove possibile, politica. Crea alleanze in cui la Cina gioca il ruolo principale e gli altri il ruolo delle colonie. In questo senso, la stabilità dell'enorme matrice del partenariato economico-culturale eurasiatico presuppone l'indipendenza della Russia, l'indipendenza dell'Europa, l'indipendenza della Cina, l'indipendenza dell'India e dell'Iran. Pertanto, l'integrazione con la Cina prende la strada della cooperazione economica, della creazione di istituzioni comuni per il sostegno agli investimenti, del sostegno a programmi di sviluppo congiunti, concludendo contratti a lungo termine. Abbiamo già fondato forme di collaborazione di questo genere, come la Shanghai Cooperation Organization (SCO), ma questo non è un organismo sovranazionale, ma un organismo internazionale dove i vari stati compongono programmi comuni e creano istituzioni comuni di sviluppo. Ora, per esempio, si può parlare di espansione dell'attività della Banca eurasiatica di sviluppo, e la Cina potrebbe parteciparvi, ma nulla di più.

A.B.: Tutto chiaro per l'Europa, e anche per la Cina. E così la Novorossija può diventare un membro della famiglia eurasiatica?

Sergej Glaz'ev: In questo momento è importante mantenere la cooperazione e sostenere il commercio senza riscossione di tariffe con le repubbliche di Donetsk e Lugansk. Dobbiamo pensare a come darvi un formato in senso giuridico. Al fine di stabilire relazioni negli scambi tra i due stati, naturalmente è auspicabile riconoscere reciprocamente la sovranità. Ma anche se ciò non avviene, come dimostra l'esperienza della World Trade Organization con la partecipazione di Cina e Taiwan, le questioni commerciali ed economiche possono essere separate da quelle politiche e giuridiche. Ci sono precedenti in cui paesi a sovranità non riconosciuta sono stati partecipanti a pieno regime commerciali come territori commerciali indipendenti. E un tale status può essere definito per la Novorossija. Questo status può fornire le basi per il mantenimento giuridico delle relazioni di libero scambio e di altre misure preferenziali connesse con un'integrazione più profonda.

A.B.: Il partner principale dell'Ucraina è sempre stata la Russia. Altri paesi, compresi quelli europei, sono dietro di noi di diverse misure per quanto riguarda il volume delle merci esportate. Gli investimenti russi nell'economia ucraina hanno superato più volte quelli europei. Come funzionano ora gli investimenti russi nel mercato dell'Ucraina?

Sergej Glaz'ev: In condizioni di guerra, qualsiasi forma di cooperazione e qualsiasi partenariato sono complicati da grandi rischi: le imprese hanno paura di fare le consegne, i consumatori hanno paura di stipulare contratti, ed esiste anche il grande rischio politico dell'inadempimento dei contratti. Quello che sta accadendo nel Donbass è un classico caso di forza maggiore, la guerra. E la guerra, come sappiamo, negli accordi di tutto il mondo è riconosciuta come una circostanza di forza maggiore e consente il mancato adempimento degli obblighi contrattuali. In uno stato di guerra i beni possono essere distrutti o confiscati, le fabbriche possono essere sequestrate e ogni impresa può essere annientata. Il dispotismo che le autorità ucraine stanno imponendo oggi nel Donbass sta paralizzando ogni attività economica. E non solo la cooperazione con le imprese russe, ma anche con le imprese ucraine.

A.B.: L' "atto di capitolazione" con l'UE, firmato dal Presidente Poroshenko il 27 giugno, testimonia una cosa – l'Ucraina rifiuta i rapporti economici preferenziali e l'assistenza dalla Russia, ma non ne acquisisce in misura proporzionale dall'Europa. Aggiungiamo anche il trasferimento delle funzioni sovrane di regolamentazione statale dell'economia del paese alla gestione esterna della Commissione europea. L'Accordo di associazione contraddice de jure la Costituzione dell'Ucraina.

Sergej Glaz'ev: Al fine di ottenere la firma dell'accordo firmato, gli americani e gli europei hanno organizzato il rovesciamento della legittima autorità e hanno effettuato un colpo di stato. Hanno portato al potere i nazisti, che usano semplicemente per distruggere fisicamente quelle persone che non vogliono vivere in associazione con l'UE. Il resto sta a guardare in silenzio, senza capire le conseguenze che porterà questo accordo.

A.B.: Si parla molto delle conseguenze. Vediamole punto per punto.

Sergej Glaz'ev: Prima di tutto, c'è un calo drammatico della competitività dei beni ucraini nel proprio mercato interno – saranno messi da parte da prodotti europei più competitivi. Il risultato di questo sarà una ridotta produzione di beni ucraini e il fallimento di molte imprese economiche. In secondo luogo, a molte imprese ucraine sarà semplicemente vietato di produrre per il mercato ucraino, perché non saranno più all'altezza di molte norme tecniche europee (Questo è un "colpo" amministrativo che le autorità europee possono infliggere utilizzando l'accordo di associazione firmato). In terzo luogo, la firma di questo consenso esclude la partecipazione dell'Ucraina dal processo di integrazione eurasiatica, che porterà alla riduzione dei regimi commerciali preferenziali, e in futuro, alla comparsa di dazi sulle importazioni nella consegna di prodotti ucraini in Russia. In quarto luogo, il forte calo delle esportazioni dei beni ucraini. Quinto, la capacità di attrarre gli investimenti in Ucraina è in calo, poiché il principale investitore era il business russo, che ha investito nelle imprese ucraine per ampliare e sviluppare la cooperazione e creare forme di produzione comune, molte delle quali hanno perso significato dopo la firma dell'accordo di associazione da parte dell'Ucraina. Queste sono solo le conseguenze economiche. Oltre a ciò, questo metterà l'economia ucraina in uno stato gravissimo e comporterà il deterioramento della bilancia dei pagamenti del paese, il che significa deficit, cioè il fallimento dell'Ucraina nelle sue obbligazioni estere. Ed è proprio questo il motivo per cui Janukovich ha rifiutato di firmare l'accordo di associazione con l'Europa.

A.B.: E poi aggiungiamo le conseguenze politiche ...

Sergej Glaz'ev: Se stiamo parlando di conseguenze politiche, la primo è la perdita della sovranità dell'Ucraina. Praticamente tutte le questioni del commercio e della regolamentazione economica vengono trasferite alla Commissione europea; il governo ucraino perde la sua indipendenza. Tutte le decisioni devono essere approvate dall'UE, e tutte le modifiche legislative dovrebbero essere effettuate solo nella direzione che l'UE ritiene opportuna. Cioè, l'Ucraina è diventata di fatto una colonia dell'Unione Europea, una colonia obbligata a soddisfare le direttive di Bruxelles, senza la possibilità di influenzarne la formulazione.

A.B.: E non solo di Bruxelles – ci sono comandanti di rango un po' più alto. Sto parlando dei nostri amici a Washington.

Sergej Glaz'ev: È necessario riconoscere che l'Ucraina oggi è un territorio occupato dagli americani, che dettano le nomine del personale e dirigono attivamente tutte le azioni della giunta nazista. Essi nominano personalmente i ministri chiave e chiedono loro l'esecuzione dei compiti previsti dall'ambasciata americana a Kiev. E cioè gli americani stanno spingendo le "autorità" verso un'ulteriore escalation del conflitto. Ciò di cui Poroshenko e il suo governo stanno parlando oggi è un'escalation diretta del conflitto, l'assassinio di migliaia di persone, la distruzione delle infrastrutture urbane – questo è un crimine mostruoso contro l'umanità commesso a dispetto degli interessi del popolo ucraino.

A.B.: La guerra tra gli Stati Uniti e la Novorossija sta divampando con nuova intensità. Il Pentagono sta annunciando ufficialmente nuove spedizioni di armi agli oppressori ucraini mentre accusa la Russia di fornire armi ai miliziani. Che diritto hanno gli Stati Uniti a fornire armi e a finanziare ufficialmente oppressori e nazisti? A cosa si riduce il ruolo della Russia?

Sergej Glaz'ev: Il compito principale impostato alla giunta dai suoi padroni americani è di trascinare la Russia in una guerra su vasta scala con l'Ucraina – è proprio per questo scopo che stanno commettendo questi delitti mostruosi, per costringere la Russia a entrare nel territorio ucraino in difesa della popolazione pacifica, che sta già fuggendo sul nostro territorio in termini di centinaia di migliaia di persone e sta chiedendo aiuto. È chiaro che la Russia non può restare indifferente. Pertanto, i controllori americani dei nazisti ucraini chiedono un'escalation di violenza e un aumento del numero delle vittime. Stanno usando l'artiglieria pesante contro donne e bambini e creando artificialmente blocchi alle città – la gente resta senza cibo e acqua, e in molte città sono già alla fame. Quindi è in corso un vero e proprio genocidio, ed è in corso su ordini americani per costringere la Russia a venire in difesa della popolazione pacifica, di russi e ucraini che vivono in questo territorio. E devo dire che la pressione pubblica provocata da questi tragici rapporti è molto alta.

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