Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=35&id=205  Mirrors.php?cat_id=35&id=602  Mirrors.php?cat_id=35&id=646  Mirrors.php?cat_id=35&id=647  Mirrors.php?cat_id=35&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=35&id=2779  Mirrors.php?cat_id=35&id=204  Mirrors.php?cat_id=35&id=206  Mirrors.php?cat_id=35&id=207  Mirrors.php?cat_id=35&id=208 
Mirrors.php?cat_id=35&id=3944  Mirrors.php?cat_id=35&id=7999  Mirrors.php?cat_id=35&id=8801  Mirrors.php?cat_id=35&id=9731  Mirrors.php?cat_id=35&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=35&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 11
  Recensione: La storia degli arbëreshë (2011)

La storia degli arbëreshë

di Arvanitis Nazoraios

Collana "Testimonianza ortodossa", Bologna, 2011

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

Uno dei quaderni della collana "Testimonianza ortodossa" merita una speciale attenzione per aver voluto sottolineare l'identità ortodossa (negata) della minoranza arbëreshë (italo-albanese), che in Italia rappresenta forse il più forte legame, ancora non del tutto sopito, con le radici ortodosse del paese. Purtroppo, questo legame è tuttora sfruttato per un'opera di mistificazione storica: la teoria dell'esistenza ininterrotta in Italia di una Chiesa "orientale" unita a Roma. Solo opere come questo libretto possono veramente contribuire a sfatare questa mistificazione e a ripristinare – per chi l'ha dimenticata o vuole continuare a dimenticarla – la verità.

Fin dall'inizio, il libro dichiara onestamente il suo intento: far capire come gli antenati degli attuali italo-albanesi erano ortodossi. Per questo, si premura di informare per mezzo di fonti interne, e tanto più inoppugnabili in quanto provenienti dal seno stesso del cattolicesimo. Emblematica, alla fine del primo capitolo, la risposta del papàs Giuseppe Ferrari, eminente storico e teologo della Eparchia di Lungro, alla domanda se gli emigrati arbëreshë erano cattolici o ortodossi, o cattolici di rito greco: "La risposta non è difficile, se solo si pensa ai luoghi d'origine, da cui provenivano: Albania e Grecia (visto la quarta emigrazione proveniente dal Peloponneso, o come allora comunemente veniva chiamata, dalla Morea). Entrambe queste nazioni vivevano religiosamente nell'ambito del patriarcato di Costantinopoli, anche dopo che la città imperiale era caduta nelle mani dei turchi (…) La risposta, quindi da dare al quesito è, che salvo una piccola minoranza cattolica di rito latino, il resto, la stragrande maggioranza era ortodossa".

Il secondo capitolo si premura di offrire qualche elemento storico sull'Albania e sui suoi legami organici con l'Impero Romano d'Oriente, che seppero proiettare l'Ortodossia nella coscienza nazionale albanese (come nelle coscienze di tutti i popoli balcanici dell'Impero), e il terzo e quarto capitolo ci presentano rispettivamente la figura di Giorgio Castriota (Scanderbeg) e dell'insediamento (tutt'altro che semplice e indolore) degli arbëreshë in Italia. Al quinto capitolo, intitolato "L'incorporazione nella tiara papale", tocca il compito di elencare alcuni esempi di proselitismo latino nel corso di cinque secoli: latinizzazioni, commistioni, calunnie e disprezzo che purtroppo non sono finiti con il revival del "rito orientale". Il quadro è completato nel capitolo sesto da una "carta d'identità degli arbëreshë nel XXI secolo" che testimonia le confusioni ancora presenti oggi. Il capitolo settimo e conclusivo spiega la gravità del retaggio falsato del popolo arbëreshë, e invita a una chiara scelta di coscienza.

Il libro è corredato da un'appendice con i dati di base delle giurisdizioni italo-albanesi, una cronologia (assolutamente indispensabile per capire l'inesistenza di una continuità storica di una Chiesa "di rito orientale" sottomessa a Roma), di una raccolta di citazioni letterarie sul popolo arbëreshë, e di una estesissima bibliografia, che riporta anche l'elenco delle biblioteche più ricche di testi sul fenomeno italo-albanese.

A parte qualche piccola mancanza di omogeneità stilistica (Il nome "Scanderbeg" è offerto nelle prime linee del suo schizzo biografico in quattro grafie diverse, e senza che ne venga fornita un'etimologia) e alcuni errori fattuali (per esempio quando si parla di battesimo per aspersione nel capitolo VI, descrivendo subito dopo la pratica del battesimo per infusione: un dettaglio forse secondario, ma su cui si basa un'accusa precisa, e perciò tanto più importante), questo testo dovrebbe essere un'opera di riferimento per ogni ortodosso in Italia, soprattutto quelli davvero interessati a capire le radici del cristianesimo nel nostro paese.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 11