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  Un'Europa ucrainizzata?

dal blog del sito Orthodox England

30 aprile 2014

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Negli ultimi 23 anni, da quando l'Ucraina è stata inventata per unire popoli completamente diversi, tra i quali l'80% parla correntemente russo e non uno dei tanti dialetti regionali 'ucraini', abbiamo visto la sua situazione degenerare da fragile a disastrosa. Nel far west della Galizia i discendenti dei pro-nazisti della Polonia sono stati uniti con i discendenti dei russi anti-nazisti nel sud, est e nord. Per quanto riguarda il centro, passato alla storia come Piccola Russia, alcuni non sono molto sicuri della loro identità. Per quanto riguarda la Transcarpazia del sud-ovest, ex-Cecoslovacchia, ex-Ungheria, gli eroici carpato-russi hanno dichiarato la loro indipendenza e chiedono a Mosca la libertà dalla tirannia provinciale ucraina. I transnistriani dal confine moldavo fanno lo stesso. Nel frattempo gli stati dell'Unione Europea, Polonia, Ungheria e Romania, stanno distribuendo passaporti a tutti coloro che possono rivendicare la loro ascendenza.

Trovandosi in bancarotta, devastati e con i beni spogliati da una generazione di oligarchi mafiosi, molti giovani ucraini sono stati costretti a emigrare, soprattutto in Russia e Bielorussia, ma anche in Polonia, Slovacchia, Europa occidentale e Canada. Molti anziani sbarcano il lunario con pensioni assurdamente piccole e appezzamenti di terreno, grazie ai quali possono nutrirsi. La trasformazione in terzo mondo dell'Ucraina, un tempo uno dei più grandi nodi industriali dell'Unione Sovietica e il granaio dell'Europa Occidentale prima del 1914 (l'80% del grano della Gran Bretagna a quel tempo veniva dall'Ucraina), ha raggiunto il punto di crisi.

I suoi burattinai degli Stati Uniti stanno ora tentando di trasformare l'Ucraina in una colonia, un sub-dipartimento della CIA, governato a Kiev da una giunta non rappresentativa, autoproclamata, arrivato al potere con la violenza terroristica. Il risultato è il caos e la rivolta aperta dei suoi popoli. Proprio come nell'Iraq fantoccio Baghdad non comanda nulla al di fuori di una piccola area centrale, e nell'Afghanistan fantoccio Kabul non ha alcun controllo sulla grande massa di quel paese, così anche il regime auto-nominato a Kiev non ha mai controllato i popoli che pretende di governare, e anche le sue forze armate gli disobbediscono.

In tutto questo, però, l' Ucraina non fa che ricordare l'Unione Europea, sotto la cui bandiera insanguinata ha avuto luogo nello scorso febbraio il colpo di stato contro il governo democraticamente eletto dell'Ucraina. Così come l'est, il sud, il nord e parti dell'ovest dell'Ucraina vogliono la libertà, così anche l'est, il sud, il nord e parti dell'ovest dell'Unione europea vogliono anche loro la libertà. Il sud e l'est dell'Ucraina, chiamati dalla storia 'Nuova Russia', sono stati mandati in bancarotta, indebitati e spogliati loro beni dal centro (Kiev) e stanno facendo resistenza, inquieti e arrabbiati. Così anche il sud e l'est dell'Unione Europea, mandati in bancarotta, indebitati e spogliati dei beni dal centro (Berlino), stanno facendo resistenza, inquieti e arrabbiati. Sono gravati da debiti impagabili – anche se meno impagabili rispetto al 17.000 miliardi di dollari dei debiti degli Stati Uniti. Questo è un cappio intorno al collo di ogni cittadino degli Stati Uniti, soprattutto se la Cina, la Russia e l'India decidessero di lanciare una nuova valuta delle riserve.

Così, la maggior parte dell'est dell'Unione Europea, Paesi Baltici, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia e Cipro, vogliono lasciare l'Unione Europea. In realtà, i loro popoli non hanno mai voluto aderirvi; sono stati solo i loro politici corrotti e i loro amici nei media specializzati in lavaggio del cervello che lo hanno voluto. Non c'è mai stato alcun consenso popolare. Infatti, Cipro ha anche cercato di fare quello che ha fatto la Crimea, e fuggire. I suoi proprietari tedeschi non lo hanno permesso.

Così, la maggior parte del sud dell'Unione Europea, l'Italia in bancarotta, la Francia meridionale, la Spagna e il Portogallo, sono stanchi dello sfruttamento di Berlino.

Così, i popoli del nord, in Svezia, Danimarca e Finlandia, e anche in Norvegia e in Islanda, sono disturbati dalla loro islamizzazione imposta dai potenti e afflitti dai modi corrotti e antidemocratici dell'Unione Europea non sottoposta a revisione.

Così, nella parte occidentale dell'Unione Europea, l'Irlanda assomiglia alla Transcarpazia (Rus' carpatica) nel sud-ovest dell'Ucraina. Un tempo una colonia, l'Irlanda ha raggiunto l'indipendenza attraverso la lotta armata, ma poi è diventata di nuovo una colonia, in bancarotta e di nuovo feudalmente dipendente. Almeno la Transcarpazia ha dichiarato l'indipendenza dai fascisti provinciali al potere a Kiev, installati dagli USA, anche se il loro leader nazionale, padre Dimitrij Sidor, è stato rapito da teppisti di destra inviati da Kiev catturata.

Così, il centro dell'Ucraina (passato alla storia come la Piccola Russia) è indeciso. Il Benelux, la Francia settentrionale, la Germania e l'Austria nel centro dell'Unione Europea sono indecisi. (Anche se la Svizzera è decisamente schierata - contro l'Unione Europea). Ci si risente per l'imposizione dell'euro inflazionato da parte delle élite sotto una fanfara propagandistica. Il Partito Nazionale francese vuole eliminarlo e due terzi dei tedeschi non lo hanno mai voluto in primo luogo.

Nell'estremo nord-ovest della UE, anche i popoli del Regno Unito non sono stati mai consultati sull'adesione all'Unione Europea. In questo sono simili al popolo dell'ovest e del nord-ovest dell'Ucraina in Galizia e Volinia. Anche se sono il centro dell'influenza degli Stati Uniti in Europa occidentale, così come lo sono i galiziani in Ucraina, i popoli del Regno Unito si oppongono al dominio coloniale da Bruxelles / Berlino. Non vogliono essere parte di un'Europa che comprende il sud e l'est.

L’establishment dell'Unione Europea è simboleggiato dal suo presidente non eletto, uno sconosciuto belga. Quell'establishment si è imposto anti-democraticamente ai popoli d'Europa. Anche gli esempi limitati di referendum che ha concesso sono stati ripetuti fino a quando hanno ottenuto la risposta 'giusta'. Ora quell'establishment è opposto da destra e sinistra allo stesso modo, sta in piedi su un sempre più stretto centro autoproclamato – così stretto che appare sempre più come un collo di bottiglia.

I movimenti della destra popolare nazionale in Europa (esclusi gli estremisti militanti e marginali dell'estrema destra) vogliono indietro la loro sovranità e identità nazionale dall'elite transnazionale neocon. Ecco perché in francese tali movimenti sono chiamati 'souverainistes'.

I movimenti della sinistra popolare nazionale in Europa vogliono indietro il loro lavoro e la loro dignità umana dalla elite transnazionale neocon, che ha rubato loro denaro e beni, spogliato e indebitato la gente per mezzo di banchieri anonimi. Ecco come hanno creato un enorme sottoproletariato di disoccupati o precariamente occupati, il 'precariato', a zero ore e contratti temporanee o 'workfare'.

Sia a destra sia a sinistra resistono all'élite globale. Resistono per difendere e rivendicare la loro sovranità nazionale e identità cristiana dall'islamizzazione (settarismo) imposta su di loro. Resistono per difendere e rivendicare i loro posti di lavoro e risparmi dal creditizzazione (indebitamento) imposta su di loro.

Resistono all'élite globale che ha causato caos interminabile in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Libia e Siria.

Resistono all'élite globale perché hanno ancora le vestigia della cultura cristiana, mentre l'élite beffarda e paternalistica è apertamente anti- cristiana.

Resistono all'élite globale il cui scopo è quello di eleggere in mezzo a loro un dominatore del mondo da intronizzare a Gerusalemme.

Proprio come gli ucraini liberi, quelli tra i popoli d'Europa che sono ancora liberi resistono, e con il sostegno della Russia risorta, di cui condividono le radici cristiane. Infatti la scelta che sta di fronte ai popoli dell'Europa, come ai popoli dell'Ucraina, non è principalmente una scelta politica ed economica, etnica o sociale, ma una scelta spirituale: tra Cristo e l'Anticristo.

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