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  La Crimea: il Texas della Russia

di Andrew Korybko

Dal sito di Radio Voice of Russia, 3 marzo 2014

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manifestanti pro-Russia reggono uno striscione: "La Russia non ci dimentica! La Crimea è stata e sarà russa!" al di fuori del parlamento locale a Simferopol, in Crimea

La situazione in corso in Crimea ha un'analoga controparte storica: il Texas. Un confronto della Crimea con il Texas dimostrerà le relative somiglianze tra i due, sostenendo che se si accetta lo stato attuale del Texas, nonostante la storia della sua origine controversa, allora si è più che obbligati a riconoscere il futuro status della Crimea, dal momento che lì la progressione degli eventi non ha più legittimazione di quella avvenuta in Texas oltre 150 anni fa.

Il Texas era originariamente parte del Messico, dal 1821 al 1836. Prima dell'indipendenza, i pionieri americani colonizzarono rapidamente la regione e misero presto in inferiorità numerica gli abitanti nativi. Alla fine fecero tumulti per l'indipendenza dal Messico e per unirsi agli USA. Compiendo un'analisi strutturale, si possono vedere forti parallelismi tra il diluvio demografico degli americani in Texas e quello albanese in Serbia più di un secolo dopo (anche se il secondo ha richiesto un po' più tempo per essere realizzato). In entrambi i casi, i cittadini non nativi hanno sopraffatto gli abitanti locali perseguendo motivazioni separatiste contro il governo centrale. Principalmente sulla base dell'auto-identificazione, gli americani nel Texas messicano e gli albanesi nel Kosovo serbo non si sentivano parte degli stati in cui si erano trasferiti, e quindi diedero inizio a provocazioni contro quei rispettivi governi. Attraverso una spirale discendente di eventi, questo ha portato allo scoppio di una guerra in cui entrambe le entità sarebbero poi diventate indipendenti. L'indipendenza texana era auto-guadagnata, mentre il Kosovo ha avuto bisogno della dipendenza da 19 membri della NATO di allora per tagliare i legami con la Serbia. Il Texas sarebbe poi stato assorbito negli Stati Uniti secondo il quadro giuridico nazionale americano per le annessioni (cosa che tra l'altro ha innescato la guerra geograficamente più estesa nella storia del Nord America nel 1846), mentre il Kosovo è stato la prima guerra della NATO dietro le quinte, e rimane "indipendente" solo di nome dall'Albania e dai suoi patroni dell'Unione Europea e della NATO.

La situazione è in un certo modo simile in Crimea, ma nello stesso tempo, del tutto diversa. Certo, ci sono più russi che vivono sul luogo rispetto a ucraini e tartari, così come vi erano più americani in Texas e albanesi nel Kosovo, ma questo non è il risultato di un diluvio demografico. I russi hanno vissuto in Crimea per secoli, da quando Caterina la Grande ha liberato la regione dalla sovranità turca nel 1774 (due anni prima della Dichiarazione di indipendenza americana). La Crimea ha costituito parte integrante dello stato russo in una forma o nell'altra fino al 1954, quando fu unilateralmente consegnata alla Repubblica Socialista Sovietica dell'Ucraina da Nikita Krushchev, il leader etnico ucraino dell'Unione Sovietica. Al momento, il movimento dalla RSFS russa alla RSS ucraina era semplicemente amministrativo, in quanto entrambe le entità facevano parte dell'Unione Sovietica. Come tali, i russi locali non si sentivano separati dallo Stato, ma piuttosto mantenevano la loro affinità con il centro del governo.

Nel 1991, la maggioranza russa in Crimea si è trovata in un paese straniero con il crollo inaspettato dell'Unione Sovietica e l'indipendenza dell'Ucraina. Tuttavia, non hanno fatto agitazioni per l'indipendenza o per l'unione con la Russia perché i loro diritti erano mantenuti all'interno dello Stato e avevano una memoria storica condivisa che risale a oltre 300 anni fa. Possono non essersi sentiti "ucraini", ma non si sentivano abbastanza forti in questa disconnessione di auto-identificazione per separarsi dal paese. La questione della secessione per motivi di diritti umanitari non è sorta fino al colpo di stato rivoluzionario fascista a Kiev e le sue successive discriminazioni, violenze e minacce contro i russi etnici da parte di autocrati golpisti non eletti. Diversamente dallo scenario del Kosovo, la comunità russa non aveva provocato nei propri confronti alcuna violenza per presentarsi con una narrazione strutturata come "vittime". Gli attivisti del colpo di stato ucraino hanno avviato la violenza sul loro spontanea volontà a causa della loro ideologia fascista.

Gli americani del Texas e gli albanesi del Kosovo hanno combattuto guerre sanguinose per diventare indipendenti, ma questo deve ancora accadere in Crimea. È in atto una guerra a bassa intensità su piccola scala di autodeterminazione, anche se è in gran parte pacifica. Le unità militari ucraine in Crimea hanno trasferito la loro fedeltà dal governo fascista non eletto di Kiev a quello democratico di Simferopol e l'apparato di sicurezza della regione ha proclamato la sua fedeltà al popolo, non ai golpisti. Ciò che ha richiesto sangue, ferro, e (in Kosovo) bombe per essere realizzato per le comunità americana e albanese è stato compiuto in gran parte con mezzi pacifici da quella russa. I residenti della Crimea stanno anche programmando per il 30 marzo un referendum per il futuro del loro status autonomo, una cosa che non si è verificata negli scenari texano o kosovaro. In parallelo con il Texas, la Crimea potrebbe anche essere giuridicamente assorbita nello stato con cui detiene l'affinità culturale attraverso la proposta di legge nazionale russa sull'aggiunta di nuovi territori.

Gli eventi in Crimea hanno quindi sfumature di eventi a loro analoghi nel Texas, anche se con una maggiore legittimità quando si confrontano i due. Gli americani hanno invaso il Texas per un periodo di 15 anni, sopraffatto la gente del posto, e poi provocato e combattuto una guerra d'indipendenza. Essi non partecipare a un referendum democratico per determinare il loro status rispetto al Messico, ma dopo il fatto della propria indipendenza e annessione da parte dagli Stati Uniti, lo status del Texas è incontestabile ed è riconosciuto da tutti gli stati. La tragedia del Kosovo è assolutamente illegittima in ogni modo, e molti stati giustamente non riconoscono la legittimità della sua "indipendenza". Se il Texas (con le sue dubbie basi legittime per la sua antica indipendenza) può ora essere riconosciuto come un faro di identità americana e una parte importante del paese, allo stesso modo la Crimea, attraverso le sue legittime azioni durante la crisi attuale, merita sicuramente lo stesso livello di riconoscimento. Proprio come il Texas è ormai parte integrante degli Stati Uniti e della "storia americana", così anche la Crimea è in grado di diventare parte integrante della Russia e della "storia russa" negli anni a venire.

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