Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=35&id=205  Mirrors.php?cat_id=35&id=602  Mirrors.php?cat_id=35&id=646  Mirrors.php?cat_id=35&id=647  Mirrors.php?cat_id=35&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=35&id=2779  Mirrors.php?cat_id=35&id=204  Mirrors.php?cat_id=35&id=206  Mirrors.php?cat_id=35&id=207  Mirrors.php?cat_id=35&id=208 
Mirrors.php?cat_id=35&id=3944  Mirrors.php?cat_id=35&id=7999  Mirrors.php?cat_id=35&id=8801  Mirrors.php?cat_id=35&id=9731  Mirrors.php?cat_id=35&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=35&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 11
  Come il Fanar sta usando la guerra in Ucraina per consolidare il proprio potere

di Konstantin Shemljuk

Unione dei giornalisti ortodossi, 31 gennaio 2023

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

il patriarca Bartolomeo sta usando la guerra in Ucraina come strumento per i propri scopi. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il patriarca Bartolomeo ha detto che a causa della guerra in Ucraina, tutte le Chiese dovrebbero riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". È un desiderio di affermarsi ulteriormente a spese degli ucraini?

Il 25 gennaio, alla conferenza "Ucraina - L'autocefalia e la guerra che ha cambiato il mondo", il capo del Fanar ha rilasciato diverse dichiarazioni altisonanti. Le sue tesi principali sono le seguenti.

  1. La Chiesa ortodossa russa sta cercando di imporre una nuova ecclesiologia che sta rovesciando l'ordine ecclesiastico sulla base di nuovi dati. Ma deve capire che il Fanar è l'unica garanzia dell'unità dell'Ortodossia. Senza il Fanar, l'Ortodossia cadrà in un vortice di nazionalismo.

  2. Non è il Fanar ma la Chiesa ortodossa russa che rivendica il papato. Vuole trasformare l'Ortodossia in una "confederazione di Chiese" per avere voce in capitolo.

  3. Non c'è bisogno di un Concilio ecumenico sulla questione ucraina. Invece, le Chiese dovrebbero semplicemente riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

  4. Non c'è divisione dell'Ortodossia sulla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Al contrario, il Tomos "è un contributo essenziale all'unità dell'Ortodossia come espressione pratica dell'ecclesiologia ortodossa".

  5. C'è la guerra in Ucraina e quindi tutte le Chiese dovrebbero riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ed Epifanij Dumenko. In questo modo "sosterranno il popolo ucraino".

Analizziamo cosa c'è dietro queste parole e se le affermazioni del patriarca Bartolomeo possano essere considerate moralmente e ragionevolmente fondate.

Una nuova ecclesiologia?

Secondo il patriarca Bartolomeo, la Chiesa ortodossa russa sta cercando di imporre una nuova ecclesiologia che sta distruggendo l'ordine della Chiesa. "Ma deve capire che il Patriarcato ecumenico è l'unica garanzia per l'unità dell'Ortodossia. Senza il Patriarcato ecumenico, l'Ortodossia cadrà nel vortice del nazionalismo..."

Questa affermazione si basa su falsi presupposti.

In primo luogo, sono i rappresentanti del Fanar che si impegnano seriamente a costruire l'idea del "primo senza eguali", che può ben essere vista come un'introduzione di nuovi elementi nella dottrina della Chiesa. Ecco solo alcune citazioni.

Il patriarca Bartolomeo: "L'Ortodossia non può esistere senza il Patriarcato ecumenico... Se il Patriarcato ecumenico... esce dalla scena interortodossa, le Chiese locali diventeranno 'come pecore senza pastore'."

L'arcivescovo Elpidophoros: "L'arcivescovo di Costantinopoli e, di conseguenza, il patriarca ecumenico, è il primo senza eguali".

Il metropolita Efstathios di Monemvasia e Sparta: "Sebbene in generale consideriamo Cristo il capo della nostra Chiesa, il capo sulla terra è il patriarca ecumenico".

Cos'è questa se non una nuova ecclesiologia?

In secondo luogo, il grado in cui il nazionalismo si manifesta nelle Chiese di lingua greca, così come nella Chiese dell'Ucraina, è veramente significativo.

Per esempio, il metropolita Maximos di Ioannina crede che l'ellenismo abbia reso possibile la predicazione del Vangelo, mentre il patriarca Theodoros di Alessandria incoraggia esplicitamente i laureati del seminario a diffondere non la parola di Cristo ma l'ellenismo.

La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non è da meno. Per esempio, Dumenko afferma di essere orgoglioso di essere un "seguace di Bandera". E uno dei suoi collaboratori crede che i nazisti ucraini della divisione SS "Galizia" siano santi.

Pertanto, le parole del patriarca Bartolomeo secondo cui "senza il Patriarcato ecumenico l'Ortodossia cadrà nel vortice del nazionalismo" sono piuttosto sorprendenti.

Geopolitica e Tomos

All'inizio del suo discorso, il patriarca Bartolomeo ha affermato che la concessione del Tomos alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non ha nulla a che fare con la geopolitica. Dopotutto, ricordiamo tutti perfettamente il ruolo svolto dal Dipartimento di Stato americano nell'intera storia della "autocefalia ucraina".

Per esempio, molto prima che Petro Poroshenko salisse al potere, l'allora capo degli scismatici ucraini Filaret Denisenko ha visitato gli Stati Uniti 13 volte, e ha incontrato lobbisti greci e politici statunitensi, tra cui Joe Biden. Sam Brownback, Ambasciatore per la Libertà Religiosa Internazionale, è stato molto attivo nella concessione del Tomos alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Per esempio, è arrivato a Kiev l'11 settembre, nel bel mezzo dei negoziati per unire gli scismatici in un'unica struttura religiosa.

Anche dopo che è stata concessa "l'autocefalia", il metropolita Seraphim di Citera della Chiesa greco-ortodossa ha affermato che gli Stati Uniti stanno facendo pressioni sulle Chiese locali affinché riconoscano il Tomos della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Mike Pompeo, l'allora Segretario di Stato, non ne ha fatto mistero, affermando durante una visita a Kiev che il suo Paese si era assicurato il riconoscimento internazionale della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e aveva sostenuto Epifanij Dumenko. E il sostegno degli USA è stato fornito non per interessi filantropici ma geopolitici, perché, secondo l'ambasciatore americano ad Atene Geoffrey Pyatt , "il sostegno al Patriarcato di Costantinopoli è una questione di sicurezza nazionale degli USA".

Pertanto, le parole del patriarca Bartolomeo secondo cui il Tomos e la politica estera americana non sono in alcun modo collegate non sono vere.

La migliore difesa è l'attacco

Il 24 dicembre 2022, l'ex funzionario del Dipartimento di Stato americano Larry Johnson ha scritto un articolo sul suo blog in cui affermava che le autorità ucraine stavano perseguitando la Chiesa ortodossa ucraina usando metodi "stalinisti".

Nick Stamatakis, redattore capo della rivista americana "Нelleniscope", ha preceduto la pubblicazione di Johnson accusando direttamente il patriarca Bartolomeo per ciò che sta accadendo oggi in Ucraina. Scrive: "Le decisioni e le azioni imprudenti di Bartolomeo hanno causato uno scisma nell'Ortodossia, minato il potere dell'ellenismo in tutto il mondo e hanno permesso al patriarca di condurre il suo stile di vita dissoluto".

Stamatakis continua: "A cosa sta pensando, rilassandosi nella sua villa da 10 milioni di dollari con vista sul Bosforo e chiedendosi quando usare la Jacuzzi? È 'contento' della rovina che le sue 'politiche' hanno inflitto all'Ucraina? Non ho dubbi, il 'Sole di Verità' - Cristo, di cui oggi abbiamo celebrato la nascita, presto gli renderà giustizia..."

"Нelleniscope" è la risorsa in lingua inglese della diaspora greca negli Stati Uniti, e quella diaspora, a sua volta, è ben lungi dall'essere l'ultimo posto nella politica del paese. Pertanto, tali dichiarazioni sono un duro colpo all'immagine e all'autorità del Fanar negli Stati Uniti. Come ha risposto il patriarca?

Ha agito secondo le migliori tradizioni del suo attuale amico, il gesuita Francesco. In poche parole, invece di scusarsi, il patriarca Bartolomeo ha deciso di incolpare ... la Chiesa ortodossa russa per tutti i guai dell'Ucraina.

A suo avviso, la guerra è collegata artificialmente dalla Chiesa di Russia all'autocefalia dell'Ucraina per coprire le sue responsabilità e le sue grandi ambizioni: "È stata la Russia ad approfondire il divario tra ucraini e russi, non l'autocefalia dell'Ucraina che è stata data al popolo ucraino sofferente. La reazione della Russia nasce da un tentativo di imporsi sul popolo ucraino e dall'assenza di una sana coscienza ecclesiastica".

In primo luogo, lo scisma autocefalista è, dopo tutto, uno scisma all'interno del popolo ortodosso ucraino, uno scisma che non è sorto ieri e neppure dopo il conferimento del Tomos.

In secondo luogo, "l'autocefalia" è stata "concessa" solo a una parte del popolo ucraino.

In terzo luogo, è il Fanar che "si impone" sugli ucraini e sottolinea costantemente il suo ruolo nella formazione spirituale del nostro popolo (omettendo 600 anni in cui lo ha ignorato).

Ebbene, per quanto riguarda la "coscienza"... La quantità di palesi falsità che abbiamo sentito per bocca del patriarca Bartolomeo indica certamente che egli ha un serio problema di coscienza.

La guerra e il riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Un'altra cosa è sorprendente: come può il capo di una Chiesa locale manipolare così sfacciatamente il dolore umano e la guerra? Per esempio, ha detto che poiché c'è la guerra in Ucraina, tutte le Chiese devono riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ed Epifanij Dumenko. In questo modo "sosterranno il popolo ucraino".

Tuttavia, prima di tutto, non si può dire che la guerra possa giustificare la violazione dei canoni o dei regolamenti della Chiesa. I canoni non possono essere infranti, né in tempo di pace, né in tempo di guerra, né in nessun altro tempo.

Quindi, questa affermazione del patriarca Bartolomeo è percepita come un tentativo di costringere altre Chiese ad accettare la sua autorità, facendo affidamento non su istituzioni ecclesiastiche ma unicamente su realtà militari.

In secondo luogo, dire che il riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sosterrà il popolo ucraino è una bugia. Perché al popolo ucraino appartengono anche i molti milioni di fedeli della Chiesa ortodossa ucraina. Le altre Chiese li sosterranno, riconoscendo la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" o, al contrario, incoraggeranno solo le autorità a distruggere immediatamente la Chiesa ortodossa ucraina? La risposta è ovvia.

In ogni caso, ascoltando il messaggio del patriarca Bartolomeo, sembra che questi stia cercando di sfruttare a proprio vantaggio il tema della guerra. Per lui, il dolore umano, la sofferenza e le lacrime sono solo strumenti con cui sta cercando di rafforzare la sua posizione nell'Ortodossia e indebolire i "rivali". Invece di invitare i suoi sottoposti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" a non incitare all'odio verso i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, il patriarca Bartolomeo li sostiene in ogni modo possibile. Le sue recenti dichiarazioni secondo cui l'intera Lavra delle grotte di Kiev deve appartenere alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono scioccanti. Si rende conto che in questo caso i fratelli del monastero saranno buttati per strada? Che migliaia di parrocchiani delle chiese della Lavra saranno costretti a cercare nuove parrocchie? Certo che se ne rende conto. E questa posizione di Bartolomeo non sorprende nessuno. Perché il Fanar ha già fatto cose del genere.

Per esempio, le ha fatte negli anni '20, quando i bolscevichi organizzarono la cosiddetta "Chiesa vivente" in opposizione alla Chiesa ortodossa russa canonica. A quel tempo, nel bel mezzo di rappresaglie contro sacerdoti e vescovi della Chiesa russa, il Fanar sostenne la "Chiesa vivente", aggravando così solo la situazione all'interno di un paese dilaniato dalla guerra. E tutto questo solo per rafforzare la propria autorità, per guadagnarsi determinate preferenze. La stessa cosa sta accadendo ora.

Sfortunatamente, vediamo che la crisi nell'Ortodossia sta solo peggiorando. La guerra, la sofferenza e il dolore, invece di unire i cristiani, sono usati da alcuni di loro per promuovere i propri interessi. Possiamo solo pregare che ciò non porti a nuove divisioni.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 11