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  Le autorità hanno iniziato a dire la verità sulla Chiesa ortodossa ucraina e sulla situazione ecclesiastica?

di Nazar Golovko

Unione dei giornalisti ortodossi, 25 settembre 2022

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Olena Bohdan ha rilasciato dichiarazioni sensazionali sulla situazione ecclesiastica in Ucraina. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il capo del Servizio statale per l'etnopolitica ha tenuto un discorso sulla situazione ecclesiastica in Ucraina, dicendo la verità su Chiesa ortodossa ucraina, "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", sequestri di chiese, ecc.

Il 10 settembre 2022, durante la conferenza "Resilienza dopo la vittoria: misurazioni della sicurezza della vita pubblica degli ucraini", il capo del Servizio statale per l'etnopolitica e la libertà di coscienza dell'Ucraina Olena Bohdan ha formulato diverse tesi sulla Chiesa ortodossa ucraina, molto insolite per la società ucraina. In breve, Bohdan ha detto la verità sulla Chiesa ortodossa ucraina e sulla situazione ecclesiastica in Ucraina, esprimendo tutte le cose che non dovrebbero essere espresse.

Da notare che il convegno è stato organizzato dall'Università cattolica ucraina uniate e dall'Accademia Kyiv-Mohyla, che non possono in alcun modo essere definite amiche della Chiesa ortodossa ucraina. Anche i relatori erano persone, per usare un eufemismo, contrarie alla Chiesa. Non è difficile intuire che gli organizzatori intendessero affrontare le questioni della "guerra di civiltà" in modo specifico contro la Chiesa ortodossa ucraina, a cui è stato chiaramente accennato dal moderatore della "discussione" che ha posto la domanda: "Dove sfrattare i sacerdoti di Mosca?" Tuttavia, le cose non sono andate secondo i piani fin dall'inizio.

Il relatore Georgij Kovalenko, ex sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina, speculando sul documento "L'Ucraina dopo la vittoria: una visione per l'Ucraina del 2030" , ha chiesto come esattamente gli autori di questo progetto intendono minimizzare l'influenza della Chiesa ortodossa ucraina: "Come ve la immaginate? Dovrebbe evaporare come rugiada al sole? Che cosa dovrebbe succederle?". Inoltre, Kovalenko ha sottolineato che, dal punto di vista della Costituzione dell'Ucraina, risolvere il "problema della Chiesa ortodossa ucraina" sarà molto difficile.

Ma la vera sorpresa è stato il discorso del capo del Servizio statale per l'etnopolitica e la libertà di coscienza dell'Ucraina, Olena Bohdan. All'inizio, ha sottolineato che i rappresentanti delle nazionalità che vivono sul territorio dell'Ucraina percepiscono il nostro Paese come uno spazio di libertà e autorealizzazione. Pertanto, ha chiarito che la libertà, inclusa la libertà religiosa, è una componente necessaria della politica pubblica ucraina, del suo futuro e presente. E poi il capo del servizio civile ha parlato di ciò che "è sgradevole da sentire ma che esiste nella realtà", ovvero la reale situazione dell'Ucraina in campo religioso.

Proprio all'inizio del suo intervento, Olena Bohdan ha sottolineato che la sua struttura opera all'interno del Ministero della Cultura, a cui fa riferimento. Pertanto, le parole del capo del Servizio etnopolitico dello Stato non vanno percepite solo come un'opinione privata. Quindi che sta succedendo?

I media non dicono la verità sulla Chiesa ortodossa ucraina

Secondo Olena Bohdan, ciò che i media dicono sulla Chiesa ortodossa ucraina è radicalmente diverso da ciò che accade nella realtà. I giornalisti tacciono sul fatto che i credenti della Chiesa ortodossa ucraina stanno combattendo al fronte, che la Chiesa ortodossa ucraina è impegnata nella beneficenza e che i suoi luoghi di culto sono pieni di fedeli in preghiera. Secondo Bohdan, tutto questo rimane "dietro le quinte".

Vorremmo aggiungere che i media non solo non riportano la verità sulla Chiesa ortodossa ucraina, ma raccontano molte bugie. Negli ultimi anni, i media hanno fatto tutto il possibile per screditare l'immagine della nostra Chiesa nella società. Tutte queste leggende su "soldi per Mosca", "armi nelle chiese" e "collaborazionisti in tonaca" sono date per scontate da molti. Tale "politica" sta dando i suoi frutti negativi, trasformando la più grande confessione religiosa in un gruppo marginale che si vuole "bandire e distruggere".

È sicuro dire che se smettiamo di modellare la Chiesa come il nemico, molto presto molte persone si renderanno conto di quanto sia diverso il quadro reale da quello virtuale.

Olena Bohdan ha affermato che lo Statuto della metropolia di Kiev non contiene alcun riferimento alla Chiesa ortodossa russa, così come gli statuti delle eparchie, e dopo il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina del 27 maggio, non ci sono riferimenti di questo tipo nello Statuto principale della Chiesa ortodossa ucraina. L'unica questione che rimane nella struttura dello Statuto è la questione del terzo comma della Lettera del patriarca Aleksej, a cui fa riferimento lo Statuto. Questa clausola dice che la Chiesa ortodossa ucraina è collegata ad altre Chiese ortodosse locali attraverso la Chiesa ortodossa russa. il Servizio statale per l'etnopolitica ha inviato all'Ufficio della metropolia una richiesta scritta di spiegare se questo collegamento è di coordinamento o solo spirituale. A quanto pare, dopo la risposta a questa domanda lo Stato non avrà più pretese nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina?

La Chiesa ortodossa ucraina è la più grande denominazione religiosa dell'Ucraina

Olena Bohdan ha affermato più volte che la Chiesa ortodossa ucraina è la più grande denominazione religiosa del Paese. Ha sottolineato di avere informazioni obiettive sul numero di luoghi di culto nella Chiesa ortodossa ucraina e nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", nonché sui numkeri della partecipazione alle loro funzioni, quindi può parlare in modo obiettivo. Inoltre, ha fornito cifre specifiche. Secondo lei, la Chiesa ortodossa ucraina ha quasi il doppio dei sacerdoti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", molti più luoghi di culto (è logico supporre che il rapporto sia approssimativamente lo stesso del numero dei sacerdoti) e circa 2 milioni di parrocchiani.

Filaret diceva anche che il suo "patriarcato di Kiev" è più grande della Chiesa ortodossa ucraina. Anche il capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Dumenko e i suoi collaboratori fanno regolarmente tali dichiarazioni. Naturalmente, sullo sfondo delle processioni della Chiesa ortodossa ucraina che radunano centinaia di migliaia di credenti, tali affermazioni sembrano comiche, eppure la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" continua a replicarle, citando vari sondaggi d'opinione. Pertanto, la dichiarazione ufficiale del capo del Servizio statale per l'etnopolitica (con tutta la sua ovvietà) è molto importante e pone fine a questa assurda discussione.

Bohdan si è lamentata del fatto che finora i rappresentanti della sua struttura non siano stati in grado di monitorare la situazione nelle regioni, ma quello che vede a Kiev parla da sé: "Kiev ha un numero superiore di luoghi di culto ortodossi della Chiesa ortodossa ucraina, e non sono vuoti. Non erano vuoti in aprile, e non sono vuoti ora. Sono pieni di credenti". E anche nei luoghi di culto della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", secondo lei, ci sono persone, ma "là non c'è alcuna situazione che mostra che i luoghi di culto siano sovraffollati, no. Hanno spazio, si possono riempire di più".

A chi trasferire le Lavre della Chiesa ortodossa ucraina quando la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non ha né monaci né parrocchiani?

Proprio di recente, alla Rada è stato presentato un disegno di legge sul trasferimento delle Lavre di Pochaev e delle Grotte di Kiev alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Un disegno simile è stato proposto dall'ex parlamentare Oleksandr Bryhynets. A maggio, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha annunciato la creazione di un'organizzazione religiosa definita "Lavra delle Grotte di Kiev" e ha chiesto il trasferimento ad essa di una delle chiese della Lavra. In altre parole, è in corso un'attiva opera provocatoria per preparare un sequestro dei luoghi santi della Chiesa ortodossa ucraina da parte di predoni.

Olena Bohdan ha risposto, di fatto, a tutte queste persone. In breve, semplicemente non c'è nessuno a cui trasferire i monasteri. Non ci sono monaci nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

"Qualcuno si è chiesto quanti monaci della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ci sono a Kiev? Meno di 50. Ci sono più di 200 monaci nella sola Lavra delle Grotte di Kiev, della Chiesa ortodossa ucraina. E con seminaristi e insegnanti di accademia ci sono più di 600 abitanti", ha detto Bohdan.

Quindi, ha lasciato intendere che se trasferiamo il monastero alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", anche tutti i monaci di Kiev di questa struttura non saranno in grado di riempirne neppure una piccola parte. E ci sono milioni in bollette e spese di restauro: "sono somme molto ingenti, e non sono pagate dallo Stato, ma dall'associazione religiosa della Chiesa ortodossa ucraina" .

Un altro punto importante è che il monastero di san Teodosio si trova direttamente dall'altra parte della strada rispetto alla Lavra delle Grotte di Kiev. La citazione: "Se ci vai di domenica per una funzione, vedrai quante persone ci sono. E puoi immaginare quanti monaci ci sono, sapendo che ce ne sono meno di 50 in tutta Kiev". Il suggerimento del capo del Servizio statale per l'etnopolitica è più che trasparente: se la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non ha né monaci né parrocchiani vicino alla Lavra, cosa cambierà se le sarà assegnato il monastero delle Grotte di Kiev? Che senso avrebbe? Penso che Olena Bohdan abbia spiegato molto chiaramente perché dare la Lavra alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è una pessima idea.

2 milioni di credenti nella Chiesa ortodossa ucraina: tanti o pochi?

Olena Bohdan ha annunciato la cifra di 2 milioni di credenti Chiesa ortodossa ucraina. Questi calcoli rischiano di essere "minimi", soprattutto se ricordiamo che solo la grande processione della Croce della Chiesa ortodossa ucraina nel 2021 ha riunito 350.000 credenti in una sola volta. Ma anche questo "modesto" numero di 2 milioni non può che stupire. Dopotutto, come ha notato Olena Bohdan, queste persone sono "religiosamente attive".

In questo caso, non si tratta semplicemente di sostenitori della Chiesa ortodossa ucraina, ma di coloro che chiamiamo persone di chiesa. In altre parole, se ora in Ucraina vivono 35-37 milioni di persone, 2 milioni sono circa il 6%, il che è molto (per esempio, nella Chiesa ortodossa russa le persone che vanno in chiesa e osservano i digiuni, secondo i rappresentanti della Chiesa, sono il 3%-4% della popolazione).

La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sequestra i luoghi di culto della Chiesa ortodossa ucraina, ma questi restano vuoti

Membri della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e "patrioti" cercano di dirci che non ci sono sequestri in Ucraina, e che tutto questo è un'invenzione dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina. E ora, all'improvviso, questa tesi viene confutata dal Servizio statale per l'etnopolitica. Si scopre che sono tutte cose vere. E le conseguenze dei sequestri sono tristi. I credenti della Chiesa ortodossa ucraina sono cacciati dalle loro chiese e nessuno vi entra al loro posto.

Olena Bohdan ha detto che molte persone le dicono che nella storia dell'Ucraina sono già accaduti "conflitti religiosi" di massa, e quindi non c'è bisogno di essere drammatici al riguardo ora. Il capo del Servizio statale per l'etnopolitica non è d'accordo con queste persone. Come mai?

Perché in precedenza tali conflitti erano legati alla situazione in cui la Chiesa greco-cattolica ucraina, che è stata a lungo clandestina, è stata legalizzata dopo la caduta dell'Unione Sovietica e le sono state restituite le chiese sequestrate dalle autorità sovietiche. D'altra parte, i seguaci di Dumenko non hanno una compomente clandestina e neuuna base da dove prendere credenti. Bohdan ha confermato questa tesi con il fatto che più di 100 chiese, già sequestrate dalla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", sono vuote: "Non so come rivolgermi a tutti, alle due metropolie, alla società ucraina, perché questa situazione è sempre più pericolose ogni giorno. Qui si dovrebbe avere il coraggio di riconoscere i fatti, anche se scomodi, e poi avere la saggezza per uscire adeguatamente da questa situazione".

Ebbene, la richiesta di riconoscimento dei fatti è molto opportuna. Non resta che fare passi concreti per "uscire dalla situazione".

I tentativi di mettere al bando la Chiesa ortodossa ucraina destabilizzeranno l'Ucraina

Olena Bohdan ha affermato che i conflitti intorno ai sequestri delle chiese della Chiesa ortodossa ucraina danneggiano l'immagine dell'Ucraina sulla scena internazionale e creano anche un "quadro" che, nelle sue parole, si inserisce completamente nella narrativa della Federazione Russa. E questo è pericoloso "perché può portare all'idea che la Russia abbia in qualche modo ragione".

Ma è particolarmente pericoloso che i conflitti religiosi portino sicuramente alla destabilizzazione all'interno dell'Ucraina.

"Molte persone pensano che siano rimasti pochissimi credenti della Chiesa ortodossa ucraina ed è necessario un piccolo sforzo perché non ci sia più alcun fenomeno come la Chiesa ortodossa ucraina nella società ucraina", ha affermato Olena Bohdan. Ma dato che la Chiesa ortodossa ucraina conta oltre 10.000 organizzazioni religiose e 2 milioni di credenti, i tentativi di mettere al bando la Chiesa ortodossa ucraina sono un modo diretto per destabilizzare il Paese: "Questo è un modo molto semplice per destabilizzare la situazione nella società, per creare opposizione tra i cittadini e una lotta molto seria dei cittadini contro le forze dell'ordine, per creare risentimento e sfiducia nelle autorità statali perché qualcuno deve venire a togliere i fedeli dalle chiese, e al loro posto non ci saranno nuovi fedeli".

* * *

Il discorso di Olena Bohdan può essere visto come una certa evoluzione (o addirittura rivoluzione) della posizione delle autorità nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina. Non è chiaro come si svilupperanno ulteriormente gli eventi e se le autorità fermeranno le illegalità che si stanno verificando nella sfera religiosa dell'Ucraina. Ma è ovvio che in questo campo la situazione è monitorata e loro ne sono ben consapevoli. Questo fatto da solo dovrebbe far passare la sbornia a molti funzionari e "attivisti" che violano la Costituzione e combattono contro la Chiesa ortodossa ucraina.

Ancora una volta, va notato che le parole di Bohdan non possono essere viste solo come una sua posizione personale, perché di recente il ministro della Cultura Oleksandr Tkachenko ha affermato di non conoscere alcuna "Chiesa ortodossa russa in Ucraina" e di conoscere solo la Chiesa ortodossa ucraina. E si spera che d'ora in poi questa posizione delle autorità diventi ufficiale e venga attuata nella pratica come richiesto dalla Costituzione dell'Ucraina.

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