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  Una storia di fallimento e una storia di successo

Dal blog del sito Orthodox England

14 dicembre 2015

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Introduzione

Per ben più di cinquanta anni ormai, e in quasi tutti i paesi dell'Europa occidentale, cioè in paesi con un millennio di cultura cattolica-protestante, piccoli numeri di europei occidentali si sono uniti all'una o all'altra delle diocesi locali della Chiesa Ortodossa. In generale si può dire che tali numeri sono stati più elevati nei paesi meno tradizionali e più protestanti, e più bassi nei paesi cattolici tradizionali come Italia, Spagna e Portogallo. E i numeri sono stati molto più elevati tra gli abitanti delle città più cosmopolite e sradicate che non tra gli abitanti dei villaggi più tradizionali. Qui qualcosa ha a che fare con la degenerazione spirituale. Anche se qui c'è una tesi dettagliata da sviluppare, l'intera storia di questo movimento a livello europeo non è ancora stata scritta – probabilmente perché è stata finora molto marginale.

In alcuni paesi, in particolare quelli di piccole dimensioni come Irlanda, Danimarca, Norvegia, Austria e Lussemburgo, dove c'è stata anche relativamente poca immigrazione da 'paesi ortodossi' fino agli anni recenti, il numero degli ortodossi nativi è piccolo, spesso qualche decina al massimo. In altri paesi, in particolare quelli più grandi come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, che hanno anche ricevuto più immigrati provenienti dai 'paesi ortodossi' dell'Europa orientale, gli ortodossi nativi si contano sull'ordine delle migliaia. In effetti, il processo è in corso da così tanto tempo che in tutti questi paesi si possono trovare adulti ortodossi di seconda e terza generazione di origine puramente europea occidentale.

Alcuni della prima generazione sono ormai anziani e sono stati membri della Chiesa ortodossa per un tempo che va dai quaranta ai settant'anni. Alcuni sono stati presenti tra i venti e i quarant'anni. Altri sono nuovi arrivati ​​che sono entrati in comunione con la Chiesa più di recente, solo negli ultimi vent'anni. Alla superficie, potrebbe sembrare che ci siano oggi all'incirca tra i 10.000 e i 20.000 ortodossi nativi che vivono in Europa occidentale. (Qui escludiamo quelli che sono già defunti). Tuttavia, una cifra così elevata è molto fuorviante, perché per capire i numeri reali dobbiamo osservare le motivazioni di coloro che si sono uniti alla Chiesa ortodossa in Europa occidentale, motivazioni sociologiche e non spirituali che purtroppo hanno portato al distacco dalla Feder di una maggioranza di quelli ricevuti e dei loro discendenti.

Matrimonio

In primo luogo, ci sono quelli che si sono uniti alla Chiesa ortodossa perché hanno un coniuge ortodosso. È vero che alcune di queste persone hanno imparato ad apprezzare la Chiesa e svolgere un ruolo nella vita parrocchiale. In altre parole, non solo si sono uniti alla Chiesa ortodossa, ma sono effettivamente diventati ortodosso e hanno assimilato in modo spontaneo e naturale i valori ortodossi, pensano in maniera ortodossa e viveno una vita ortodossa. Tuttavia, per la maggioranza non è così. La loro appartenenza alla Chiesa è puramente nominale, spesso a causa dell'appartenenza alla Chiesa degli ortodossi che hanno sposato, e che sono anch'essi nominali.

Senza un esempio di vita ecclesiale, i coniugi non prenderanno parte alla vita della Chiesa. Inoltre, se i coniugi ortodossi appartengono a parrocchie dove tutte le funzioni sono in una lingua straniera inaccessibile (spesso in gran parte inaccessibile anche a un coniuge ortodosso di seconda generazione), chiaramente la possibilità del loro interesse diminuisce notevolmente. Dubitiamo che esista più di qualche centinaio di europei occidentali, che, anche se hanno aderito alla Chiesa Ortodossa perché hanno sposato coniugi ortodossi, sono effettivamente diventati ortodossi. Il resto, la grande maggioranza, è composto da persone a tutti gli effetti decadute (anche se forse si potrebbe dire che non sono decadute perché non sono mai state parte della Chiesa in ogni caso).

Convertiti

In secondo luogo, ci sono quelli che in precedenza hanno praticato il cattolicesimo o il protestantesimo (compresa la sua variante anglicana). Spesso sono stati delusi dalla denominazione in cui sono cresciuti e l'hanno lasciata per l'Ortodossia. Questi sono davvero convertiti. Qui dobbiamo guardare molto da vicino la loro motivazione. Alcuni hanno lasciato la loro denominazione originaria scontenti e arrabbiati e poi si sono uniti alla Chiesa Ortodossa per ragioni negative, puramente psicologiche, di tanto in tanto psicopatiche. Queste persone non diventano ortodosse, perché trascorrono il loro tempo guardando indietro, o con nostalgia e investendo pesantemente le loro energie nell'ecumenismo e nel passato, oppure con rabbia, combattendo furiosamente contro l'ecumenismo e la loro denominazione originale. Nessuno dei due gruppi guarda con interesse alla Chiesa e vive in lei, ma vive il bagaglio del proprio passato, che cerca di imporre alla Chiesa, cercando di 'riformarla'! Ne ho incontrato tanti come questi, che, anche dopo venti, quaranta e sessanta anni, non sono ancora diventati ortodossi. Questi sono convertiti eterni che amano essere convertiti e, in un modo o nell'altro, si spearano sempre dalla corrente principale, o meglio, non hanno mai fatto parte della corrente principale, accecati da deformazioni psicologiche. Inutile dire, che non tramandano l'Ortodossia ai loro discendenti perché non hanno alcuna Ortodossia da tramandare.

D'altra parte, ci sono coloro che, con una mente aperta e senza residui o 'bagagli' psicologici, si sono naturalmente evoluti attraverso il pentimento da una sorta di protestantesimo o cattolicesimo (è più o meno la stessa cosa) e sono diventati ortodossi, approfondendo gradualmente la loro fede. Si rendono conto che l'Ortodossia è semplicemente il cristianesimo e che, prima, erano semplicemente non cristiani nella pieno senso del termine, che avevano troppo di qualcosa (fariseismo, moralismo, senso di colpa, ecc) o che mancavano di qualcosa (vita sacramentale, comprensione spirituale, semplicità eccetera). Capiscono che in precedenza erano stati condizionati da deformazioni del cristianesimo e che ora, finalmente, capiscono cosa sia la Chiesa. Anche se quelli di questo gruppo sono una minoranza tra i convertiti, sono quelli positivi, perché non solo si uniscono alla Chiesa, ma con il tempo diventano realmente ortodossi, liberandosi dai riflessi culturali deformati del loro passato. Ci possono essere 2-3.000 ortodossi europei occidentali del genere.

Fantasie

In terzo luogo, ci sono stati quelli che sono stati portati nella Chiesa sotto falsi pretesti per fantasie proselitiste, falsi 'anziani', persone che amano darsi titoli ('padri spirituali') e trasudano di desiderio di essere ammirati. Per esempio, ricordiamo bene un vescovo che, disperato per il desiderio di riempire la sua piccola parrocchia, che gli ortodossi più seri non frequentavano una volta che avevano scoperto di cosa si trattava, ha convertito probabilmente 2.000 persone nel corso della sua vita; per la maggior parte, questi hanno abbandonato la Chiesa molto rapidamente. La sua tecnica era di attirare la gente, principalmente persone benestanti di classe superiore, attraverso il suo indubbio fascino personale e, sotto un'influenza quasi semi-ipnotica, li riceveva nel giro di pochi giorni o al massimo qualche settimana. Pochi sono durati più di sei mesi; alcuni sono durati solo pochi giorni. Mi sono imbattuto in molte delle sue vittime (uso questa parola a ragion veduta). Alcuni non sono mai tornati in chiesa dal giorno in cui li ha ricevuti; molti sono tornati in vari circoli dell'anglicanesimo, laddove li aveva trovati, o hanno inventato i loro gruppi. Da quando è morto, tutte le sue fantasie sono fallite e sta crescendo una nuova generazione che non ha mai sentito parlare di lui.

Un altro sacerdote, un ex vicario anglicano, si sforza in modo disperato di trovare 'reclute' per la sua piccola comunità. La sua tecnica, purtroppo comune tra molti simili a lui, che sembrano non avere tempo per la stragrande maggioranza degli inglesi non anglicani, è di ricevere chiunque mostri il minimo interesse per la Chiesa. Il risultato è un turnover incredibilmente alto. Il suo piccolo gregge cambia quasi completamente ogni sei mesi. Un elevato tasso di abbandono è cosa certa. Fuori Inghilterra i vecchi calendaristi e altri di mentalità settaria in Francia (sia perennialisti kovalevskiani sia vecchi calendaristi), Italia e Portogallo, privi di una qualsiasi base di fedeli, hanno reclutato pesantemente tra i cattolici tradizionalisti. In Portogallo questi vecchi calendaristi erano soliti includere i santi cattolici nel loro calendario! Anche qui il turnover, cioè il tasso di abbandono, è stato molto elevato. Perché rimanere in un gruppo che è una setta e non è in comunione con la Chiesa ortodossa? Ci sono stati molti disastri pastorali in tali gruppi. La stabilità non è sicuramente una parola che appartiene al vocabolario di questi settari, perché, ancora una volta, anche loro hanno costruito sulla sabbia. Tuttavia, ci sono alcuni chesono stati tra i falsi missionari e che hanno smascherato i ciarlatani e si sono trasferiti altrove a una stabile vita ecclesiale.

Discendenti

In quarto luogo, ci sono quelli che finora hanno perso ogni identità ereditata dai loro genitori che, anche se tecnicamente non sono europei occidentali, sono così occidentalizzati da poterlo anche essere. Questi sono discendenti di immigrati provenienti da paesi ortodossi., Figli, nipoti, pronipoti fino alla sesta generazione e altro ancora. Purtroppo, va detto che, una volta i bambini perdono la cultura ortodossa dei loro genitori (spesso piuttosto limitata in ogni caso), il tasso di assimilazione è molto alto. Condizionati dal bagno acido della scuole occidentali con la loro intensa propaganda laicista, per non parlare della televisione e dei social media, i riflessi culturali ortodossi tendono ad essere rapidamente logorati, soprattutto con il passaggio delle generazioni. Siamo a conoscenza di ortodossi che ancora ogni tanto vanno in chiesa, ma non verranno se non è una festa di calendario nuovo o occidentale e se non potranno sedersi alle funzioni e non faranno la comunione se prima sarà chiesto loro di confessarsi. Chiaramente, nulla può essere costruito su tali semi-ortodossi.

D'altra parte, ci sono ortodossi delle generazioni successive, forse soprattutto della terza generazione, che hanno perso il complesso di inferiorità conformista e integrazionista e i riflessi della seconda generazione (quella 'schmemannista') e vogliono tornare a capire le loro radici, così come le radici del primo millennio dei paesi in cui vivono. Ovviamente la loro conoscenza della lingua dei loro antenati può essere trascurabile, ma questo non è un problema in sé. Se hanno zelo per la fede e la voglia di andare alle radici della fede, allora tali ortodossi, di qualsiasi generazione, compresi quelli provenienti da matrimoni misti, sono in grado di portare una grande quantità di vita della Chiesa. Ci sono diverse migliaia di tali ortodossi in Europa occidentale che, insieme con la prima generazione di immigrati, sono la spina dorsale della Chiesa, anche se non sono, neppure in parte, nativi europei occidentali.

Conclusione

Ci sono ortodossi nelle categorie di cui sopra, e talora in alcune più che in altre, che svolgono un ruolo nella vita della Chiesa in Europa occidentale, e non solo un ruolo accademico o titolare, ma un ruolo vero. Sia che siano giunti alla Chiesa di Dio per matrimonio e abbiano evitato la tentazione del nominalismo, sia che siano convertiti da una delle denominazioni eterodosse e abbiano evitato la tentazione di vivere con il bagaglio del passato, superando la psicologia a favore della teologia, sia che siano stati portati nella Chiesa da falsi missionari, ma avendoli scoperti siano passati alla Chiesa vera, sia che siano di origine 'ortodossa', ma abbiano resistito alle tentazioni di assimilazione e minimalismo, ci sono in tutti questi gruppi diverse migliaia di genuini europei occidentali ortodossi. A loro possiamo aggiungerne altri, anch'essi pentiti.

Non abbiamo infatti ancora menzionato quelli che vengono alla Chiesa, semplicemente perché la Chiesa è la loro casa spirituale. Noi non siamo convertiti, non abbiamo alcun bagaglio con noi, vogliamo semplicemente unirci alla Chiesa, per essere ciò che nelle nostre anime siamo sempre stati: ortodossi. Entriamo nella Chiesa e allo stesso tempo ci sentiamo a casa in lei e non siamo in grado e non siamo mai stati in grado di vivere senza di lei. Noi non possiamo essere altro che ortodossi. Non abbiamo alcun desiderio di 'riformare' la Chiesa, ma siamo felici con lei come lei è. Noi siamo persone che vogliono semplicemente cibo spirituale e non hanno residui culturali e nessuna cultura eterodossa con cui creare una sorta di mezzodossia, metà protestante, metà ortodossa, un 'anglo-cattolicesimo con le icone, la messa tridentina con le icone, ecc. Mi ricordo quanto sono stato scioccato più di 40 anni fa, quando mi è stato chiesto 'Chi ti ha portato alla Chiesa?' da un prete greco, che ovviamente si aspettava come risposta il nome di un vescovo o di un sacerdote. Quando ho risposto sinceramente: 'Dio', è sembrato sconvolto. Ho pensato a quanto fosse assolutamente deformata la sua aspettativa. Vedeva l'Ortodossia solo in funzione di alcuni culti della personalità.

Il fatto è che, qualunque sia la nostra strada verso la Chiesa e ovunque la imbocchiamo, la vita della Chiesa può essere costruita solo sulla roccia della Tradizione, non sulla sabbia dei compromessi di tratti negativi, del nominalismo, della patologia, della fantasia e del minimalismo. Anche se si può essere molto zelanti, non si può essere missionari se non si ha niente di valore spirituale da dare, in tal caso lo zelo è puramente psicologico, non di cuore, non pentito. La Chiesa vive per mezzo dello Spirito Santo, non per mezzo della psicologia e dell'ideologia umana decaduta. Purtroppo, abbiamo visto molti casi in cui certi individui hanno cercato di costruire la Chiesa in Europa occidentale sulla sabbia del compromesso, senza pentimento, senza lasciare dietro di loro i valori culturali falsi. Tutti questi tentativi, e ne abbiamo visto un gran numero, si sono conclusi con un fallimento, sono fantasie spazzate via dalla realtà, di conseguenza ci sono oltre diecimila europei occidentali autoctoni che sono fuggiti da una forma corrotta di ortodossia. Sono fuggiti e continueranno a fuggire, come la sabbia all'arrivo della marea. Questo è il fallimento. D'altra parte, ci sono coloro che stanno costruendo la Chiesa reale e futura in Europa occidentale sulla roccia della pienezza della Tradizione ortodossa che nessuna marea potrà mai spazzare via. Questo è il successo.

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