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  Non più la casa di Dio

Nuova vita di chiese italiane

da Pravoslavie.ru

5 novembre 2014

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Nella tradizione cristiana ortodossa, una chiesa che è stata consacrata da un vescovo deve rimanere in uso come chiesa. Questo non è qualcosa da prendere alla leggera, ed è il motivo per cui un vescovo non può consacrare una chiesa se non è del tutto sicuro che l'edificio verrà sempre utilizzato come tale. È anche per questo che la Chiesa ortodossa russa sta cercando ove possibile di ripristinare le chiese in Russia che sono state distrutte dal regime comunista senza Dio.

La Chiesa cattolica romana, tuttavia, ha un rito chiamato di "deconsacrazione", che "libera" la chiesa perché la sua proprietà sia venduta per usi del tutto secolari, e questo, purtroppo, è ciò che sta accadendo in molti paesi occidentali. In alcuni luoghi le autorità cattoliche provano secondo coscienza a trovare nuovi proprietari che useranno la proprietà per uno scopo di beneficenza, come nei Paesi Bassi. In quel paese, si trovano ora molti ex conventi cattolici usati come cliniche, case di cura, scuole, e perfino come monasteri ortodossi, una politica altamente lodevole per la quale gli ortodossi olandesi sono molto grati.

In altri luoghi, purtroppo, si trova un quadro abbastanza diverso. In Italia, per esempio, ci sono alcune chiese il cui titolo di proprietà era stato conferito a famiglie di benefattori, e la Chiesa non ha più alcun controllo sulla loro vendita. In alcuni casi, la Chiesa vende la proprietà dopo la "deconsacrazione". Un esempio è un monastero nella località turistica di Taormina in Sicilia, dove l'antico monastero ora funziona come un hotel a cinque stelle. Ci sono molti altri hotel del genere in Italia, presumibilmente perché una volta erano aperti molti monasteri.

Questo articolo è stato tradotto dal sito tedesco Spiegel-Online, che non fa alcun commento dal punto di vista religioso se non un tono un po' ironico, anche se molti commenti dei lettori sono apparsi sulla pagina originale. Con nostro grande disappunto, la maggior parte dei commenti sono a favore di tale uso, soprattutto per ragioni puramente pragmatiche. Un commento solitario lamenta il declino della sensibilità cristiana in Europa, ed esprime timore per il futuro.

* * *

Sempre più chiese in Italia sono state vendute a proprietari privati. I nuovi proprietari utilizzano spesso questi edifici a loro piacimento: vi organizzano uffici, pizzerie o anche officine di auto-riparazione.

L'Italia è attualmente in una profonda recessione, così la gente deve risparmiare su tutto. Poiché non ci sono più soldi per il restauro delle chiese e per mantenerle in buono stato, le chiese vengono spogliate del loro status di luoghi di culto pubblico e vendute.

I nuovi proprietari possono utilizzare le ex chiese a loro piacere. Il fotografo italiano Andrea di Martino ha fotografato un gran numero di ex case di Dio. Immagini sorprendenti si sono aperte davanti a lui dietro le massicce porte delle chiese.

Vino invece di incenso, pizza invece di ostie

Vi è ora un negozio di auto-riparazione nella ex chiesa a una decina di chilometri da Como. Nella bianco-gialla frazione di Portichetto di Luisago, dove i fedeli immergevano le dita nell'acquasantiera e si facevano il segno della croce prima di entrare in chiesa, ora gli automobilisti possono cambiare l'olio al motore delle loro auto.

Vi è ora un negozio di auto-riparazione in una ex chiesa vicina al lago di Como. Dove i fedeli immergevano le dita nell'acquasantiera e si facevano il segno della croce prima di entrare in chiesa, ora gli automobilisti possono cambiare l'olio al motore delle loro auto.

Sedili di velluto rosso sotto le immagini degli angeli. L'ex chiesa di San Filippo nel comune di L'Aquila è ora utilizzata come teatro. Quando vi è una mancanza di soldi per il restauro di chiese, in Italia sono venduti a proprietari privati.

Ci sono sedili di velluto rosso all'interno della ex chiesa di San Filippo Neri a L'Aquila. Dal 1987 è stato sistemato qui il teatro "San Filippo". Gli angeli guardano giù dal soffitto lo spettacolo rappresentato sul palcoscenico. Applausi.

Una pizza o un'ostia da comunione? Non fa differenza: entrambe sono rotonde. Nell'ex chiesa anglicana di Tutti i Santi a Viareggio, dove un tempo si tenevano sermoni di morale, ora si serve vino: i nuovi proprietari hanno aperto una pizzeria nell'edificio.

Nell'ex chiesa anglicana di Tutti i Santi a Viareggio, dove un tempo si tenevano sermoni di morale, ora si serve vino: i nuovi proprietari hanno aperto una pizzeria nell'edificio.

Il fotografo Andrea di Martino dice di essere religioso, anche se non frequenta le funzioni ogni domenica. Visita le chiese solo per le sue fotografie. "Mi sono piaciute tutte. Mi piacciono i posti che hanno una storia. Ho avuto questa sensazione in tutte queste chiese", dice di Martino. "Nel corso degli ultimi secoli hanno visto così tanto, sono passate attraverso tempi e persone così diverse. C'è un'atmosfera assolutamente speciale qui".

Ha apprezzato molto il negozio di auto-riparazione, che è stato tra le prime chiese ristrutturate per usi differenti, di cui ha preso fotografie". Quando ne sono uscito ho sentito che volevo sapere con ogni mezzo quello che è successo alle altre chiese," ricorda di Martino. Così hanno avuto inizio i suoi viaggi in ristoranti, alberghi e negozi di abbigliamento "di Dio". Finora ha fotografato 70 chiese.

No, quelle qui raffigurate non sono immagini di santi. L'ex chiesa di san Rocco a Verduno ora appartiene all'artista Valerio Berruti, che l'ha trasformata nel suo studio e casa.

Senza dubbio, qui si prendono decisioni perfette (in termini di morale umana): una sala del consiglio comunale nella chiesa di ex S. Filomena a Ugento.

Qui si progettano edifici moderni, non è vero? Oggi l'ex chiesa della Madonna del Carmine a Gallipoli è un ufficio di architetti.

Giochiamo a  ping-pong? Oggi nessuno si aspetta di stare fermo nella ex chiesa di santa Lucia a Montescaglioso.

Sogni devoti: oggi un hotel offre alloggi per gli ospiti nella ex chiesa di san Martino a Matera.

Qui abbiamo "l'ascensione della luce". L'ex chiesa dei santi Cosma e Damiano a Ponte di Ferro a Bologna oggi viene utilizzata come showroom di designer d'interni.

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