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  Consigli pastorali del vescovo Kallistos di Diokleia ai fedeli di Torino
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Trascrizione in italiano della lettera del vescovo Kallistos (Ware, nella foto) in risposta a una lettera da Torino, dove si valutava la possibilità di avviare una parrocchia doppia dei patriarcati di Mosca e di Costantinopoli, sul modello di quella che da un quarto di secolo funzionava a Oxford sotto la sua guida.

* * *

VESCOVO KALLISTOS DI DIOKLEIA

Oxford, 25 agosto 1998

Caro padre Ambrogio,

Molte grazie per la sua interessante lettera del 6/19 agosto 1998 a proposito delle sue speranze di co-operazione tra le due comunità ortodosse in Torino, la russa e la greca. Che il Signore benedica tutte le vostre speranze future. Io certamente pregherò per questo.

Senza tentare di rispondere a tutte le importanti domande che pone, mi permetta di darle una bozza dei principi ssecondo i quali operiamo a Oxford:

1. La situazione canonica

Ciascuna parrocchia ha il proprio rettore (al momento siamo entrambi vescovi), che deve obbedienza canonica nel modo consueto al proprio ierarca diocesano. Ogni parrocchia ha il suo consiglio parrocchiale e i suoi responsabili, eletti secondo la costituzione registrata di tale parrocchia, e secondo gli statuti diocesani che si applicano in entrambi i casi. Ogni parrocchia è anche registrata separatamente come una fondazione caritativa secondo la legge inglese.

2. L'edificio della chiesa

L'edificio della chiesa (costruito nel 1972-3) è situato su un terreno che appartiene alla vicina Casa di San Gregorio e di Santa Macrina. Legalmente, pertanto, la chiesa appartiene alla Casa, e non a una delle due parrocchie. Tuttavia, il denaro per la costruzione della chiesa è stato raccolto dalle due parrocchie, che non pagano un affitto alla Casa, ma hanno piena responsabilità per il mantenimento della chiesa. Secondo un Atto Costitutivo formulato dalla Casa nel 1973 e pienamente valido secondo la legge inglese, la chiesa deve rimanere esclusivamente un luogo di culto ortodosso in perpetuo. Se la Casa dovesse chiudere, l'uso del terreno su cui sorge la chiesa e della chiesa stessa rimarrebbe alle due parrocchie. Nessuna delle due parrocchie ha il diritto di espellere l'altra dalla chiesa. Se una parrocchia dovesse ritirarsi, prenderebbe con sé dalla chiesa quegli oggetti che sono di sua specifica proprietà, ma non riceverebbe alcun altro compenso finanziario. Altre comunità e/o parrocchie ortodosse possono essere invitate a usare la chiesa solo per accordo congiunto di entrambe le parrocchie esistenti.

3. Disposizioni amministrative

Il consiglio parrocchiale si ciascuna comunità si incontra separatamente per decidere le questioni di specifica competenza che coinvolgono solo quella parrocchia. Le questioni di competenza condivisa sono discusse in riunioni congiunte, a cui sono ammessi a partecipare tutti i responsabili e i membri di entrambi i consigli parrocchiali. Tali riunioni congiunte hanno luogo ogni anno per circa tre volte.

4. Questioni finanziarie

Ognuna delle due parrocchie ha il suo conto bancario, su cui sono versati tutti i contributi indirizzati specificamente a tale parrocchia. Vi è anche un conto congiunto, su cui sono versate tutte le raccolte fatte durante le funzioni e tutti i soldi delle candele. Da questo conto congiunto sono pagate tutte le spese per il mantenimento, il riscaldamento e l'assicurazione della chiesa, come pure per i suoi rifornimenti (candele, olio, incenso, vino, materiali per la pulizia, ecc.). Quando queste spese sono state coperte, rimane di solito un considerevole surplus; da questo, per decisione della riunione congiunta dei due consigli parrocchiali, si trae il pagamento per i chierici. Per molti anni, il pagamento totale dato rispettivamente a ciascuna parrocchia per i suoi chierici è stato uguale, a prescindere dal numero dei chierici delle rispettive parrocchie. Anche le due parrocchie contribuiscono separatamente allo stipendio dei propri rispettivi chierici.

5. Disposizioni liturgiche

In ogni domenica o festa c'è solo una singola Liturgia (occasionalmente il Mattutino è duplicato, ed è tenuto sia alla sera precedente secondo l'uso russo, sia al mattino prima della Liturgia secondo l'uso greco) Tutti i vescovi pertinenti di entrambe le parrocchie sono commemorati a ogni funzione. La posizione di primo celebrante ruota alle funzioni della domenica e a quelle della Quaresima, della Settimana Santa e della stagione pasquale. In altre parole, indipendentemente dall'anzianità dei chierici nelle due parrocchie, i sacerdoti di entrambe le parrocchie hanno una quota uguale nella presidenza. Lo schema per decidere chi presiede è elaborato con largo anticipo e segue un modello fisso. Alle Liturgie domenicali abbiamo una lingua dominante: l'inglese due volte al mese, e il greco e lo slavonico una volta al mese. Accanto alla lingua dominante, si una anche una certa quantità delle altre due lingue. Il modello per la distribuzione delle lingue alle domeniche e negli altri tempi è accuratamente elaborato in anticipo, ma – soprattutto nei giorni feriali – è ammessa una certa flessibilità. Alle domeniche, a prescindere dalla lingua dominante, sono presi in considerazione le ricorrenze e i santi sia del vecchio che del nuovo Calendario. Ci sono disposizioni speciali per il Natale, l'Annunciazione e la Pentecoste (così come per la Pasqua). Per ulteriori dettagli, si veda l'orario delle funzioni allegato.

6. Chierici

A Oxford dal 1973 abbiamo avuto chierici residenti sul posto per entrambe le parrocchie. Se solo una delle parrocchie avesse un sacerdote residente, sarebbe certamente più difficile mantenere un equilibrio appropriato tra le due comunità.

7. Dimensioni

Le nostre due parrocchie hanno all'incirca lo stesso numero di membri attivi.

8. La crisi estone

Questa ha causato molto dolore a entrambe le nostre comunità, anche se da entrambe le parti abbiamo pensato di minimizzare i danni. Naturalmente la rottura della comunione era da una parte sola. Agendo per obbedienza canonica, il vescovo Basil non era in grado di invitare a concelebrare i chierici di Costantinopoli nelle occasioni in cui lui o altri chierici della giurisdizione russa presiedevano; inoltre, lui e gli altri non potevano commemorare vescovi di Costantinopoli. Da parte greca abbiamo continuato a commemorare i vescovi russi, e abbiamo chiarito che i chierici della Chiesa russa erano i benvenuti a concelebrare con noi; tuttavia, per ovvie ragioni, non potevano accettare il nostro invito. Il metropolita Antony di Sourozh ha ritenuto che la rottura della comunione non si applicasse ai laici. Se la situazione fosse continuata per un lungo periodo, avrebbe messo a dura prova la relazione tra le nostre due parrocchie; fortunatamente la comunine tra i nostri due patriarcati è stata velocemente ristabilita.

9. Disaccordi

Nel caso di una disputa che sorga tra le due parrocchie e che non possa essere risolta dai due vescovi diocesani, l'Atto Costitutivo (si veda il paragrafo 2) prescrive una procedura d'arbitrato, vincolante per entrambe le parti secondo la legge inglese. Fortunatamente duranrte il quarto di secolo della nostra cooperazione non abbiamo mai dovuto far ricorso, neppure una volta, a questa procedura d'arbitrato. Le nostre differenze di punti di vista sono sempre state risolte, in modo ragionevolmente amichevole, alle riunioni congiunte dei due consigli parrocchiali.

10. Eventi sociali

Ogni parrocchia ha il proprio programma di eventi sociali e di raccolta di fondi, ma abbiamo anche alcuni festeggiamenti comuni.

11. Convertiti

Quando i fedeli sono ricevuti nella Chiesa ortodossa, sono sempre ricevuti in modo specifico in una o nell'altra delle due parrocchie.

12. Trasferimenti

Se i laici desiderano passare da una parrocchia all'altra, è richiesto loro di ottenere la benedizione del loro attuale parroco.

Spero che tutto questo sarà d'aiuto nella vostra pianificazione.

A volte ho l'impressione che la nostra comunità a Oxford sia uno specchio di tutti i problemi insoluti nel mondo ortodosso contemporaneo. Ovviamente alcuni dei nostri membri – greci, russi e inglesi – preferirebbero una ristretta comunità etnica, che usa una sola lingua nel suo culto. Fortunatamente ci sono altri che hanno una visione più ampia e che apprezzano l'ideale dell'unità ortodossa. Mi incoraggia il fatto che molti degli studenti greci che vengono qui per due o tre anni mi esprimono apprezzamento per le opportunità che hanno avuto mentre erano a Oxford di imparare riguardo a tradizioni ortodosse diverse dalla loro. I membri fondatori della nostra comunità, sia greci che russi, danno un grande valore alla nostra vita condivisa; purtroppo, però, alcuni dei membri più recenti delle nostre due comunità sono meno aperti nella loro attitudine.

La prego di scrivermi ancora se posso essere di ulteriore aiuto.

Con le mie preghiere e benedizioni,

+ Vescovo Kallistos

Copia al vescovo Basil di Sergievo

Testo originale della lettera:

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