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  Il futuro degli ortodossi russi fuori del territorio canonico della Chiesa ortodossa russa

dal blog del sito Orthodox England

4 aprile 2016

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Introduzione: una definizione dei termini

Al momento ci sono tre gruppi di ortodossi russi che si sono insediati in modo permanente al di fuori del territorio canonico della Chiesa ortodossa russa, ma che sono per il momento separati amministrativamente. Questo territorio canonico comprende Cina e in Giappone, dove ci sono già Chiese autonome, e soprattutto i paesi dell'ex Unione Sovietica, in particolare la Federazione Russa, l'Ucraina, la Bielorussia, la Moldova, il Kazakistan, la Lettonia, l'Estonia e la Lituania – con la eccezione del territorio canonico dell'antica Chiesa ortodossa georgiana.

Noi naturalmente escludiamo da questi tre gruppi alcune giurisdizioni di ex ortodossi russi: il gruppo nazionalista ucraino i cui antenati erano un tempo insediati principalmente nella Galizia polacca, e di cui la maggior parte discendenti vive in Canada; il piccolo gruppo i cui antenati una volta appartenevano alla Chiesa russa in Finlandia; le minuscole comunità a volte di origine russa in alcune parti dell'Europa occidentale sotto la giurisdizione di Parigi; e anche sette ancor più minuscole, che si sono staccate dalla Chiesa fuori dalla Russia (ROCOR) tra il 2000 e il 2007. Questi quattro gruppi, per ragioni puramente politiche, hanno consapevolmente scelto di vivere al di fuori dell'unità canonica della Chiesa russa, i primi tre sotto il patriarcato di Costantinopoli.

Una fede ma tre amministrazioni

Questi tre gruppi di ortodossi russi sono:

1. Quelli che hanno uno status autocefalo contestato in Nord America. Comprendono soprattutto, ma non solo, fedeli di origine 'rutena' i cui antenati emigrarono dall'ex Impero Austro-Ungarico e quelli che sono stati convertiti in Alaska quando questa era ancora un possesso russo. Con la loro presenza che risale a ben prima di un secolo fa, vale a dire, a prima della rivoluzione del 1917, essi sono raggruppati in quella che viene chiamata la OCA (Chiesa Ortodossa in America).

2. Quelli che appartengono all'autonoma Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia (ROCOR), i cui antenati sono emigrati dopo la rivoluzione del 1917, o dopo il 1945, o che da allora si sono uniti alla Chiesa. Questo gruppo ha il suo centro negli Stati Uniti, ma ha molti membri in parti dell'Europa occidentale (principalmente in Germania occidentale e in Svizzera), in Oceania e anche alcuni membri in America Latina e in Terra Santa.

3. Quelli che dipendono direttamente da Mosca, ma vivono soprattutto nelle diocesi in Europa occidentale e centrale, ma anche in numeri molto più piccoli in diversi paesi come Stati Uniti, Canada, Thailandia, Filippine, Iran e altrove. Si tratta soprattutto di emigrati in questi paesi negli ultimi venticinque anni, a partire dal crollo dell'Unione Sovietica nel 1991.

Questi tre gruppi rappresentano diversi periodi e diverse generazioni di emigrazione. Il primo gruppo risale a cinque generazioni e più, il secondo spesso risale a tre o quattro generazioni, mentre il terzo, spesso, risale a una sola generazione. C'è una possibilità che questi tre gruppi un giorno si possano riunire? Sicuramente, questo sarebbe un risultato logico, canonico e di fatto benvenuto? E in caso contrario, che cosa potrebbe impedire loro di farlo? Vediamo in dettaglio ciascuno dei tre gruppi.

Una fusione amministrativa è anche solo possibile?

Il primo gruppo, nella sua forma attuale, è un prodotto della politica della guerra fredda di quasi due generazioni fa, e sembra essere diviso in due fazioni. Alcuni più tradizionali vorrebbero avere rapporti più stretti con quelli che in Nord America sono felici di definirsi ortodossi russi (quelli appartenenti ai gruppi 2 e 3), ma altri per motivi politici obiettano al termine 'ortodossi russi'. Essi confondono questo termine con una ristretta identità etnica invece della realtà multietnica. Sono nazionalisti americani a volte molto russofobi, spesso non di origine slava ma protestante, e sono generalmente molto modernisti e hanno poca comprensione della tradizione.

Pertanto, potrebbero desiderare di uscire dalle radici della OCA, cioè le discipline e la tradizione della Chiesa russa. Come altri dissidenti politici altrove, questi ultimi potrebbero voler aderire al patriarcato di Costantinopoli. La loro mentalità è tutto sommato molto simile a quella degli ex ortodossi russi che sono già nel patriarcato di Costantinopoli, nella giurisdizione di Parigi (tra cui quelli che hanno lasciato Sourozh) e in Finlandia, la mentalità dei quali, agli occhi degli ortodossi russi è più o meno scismatica e anche semi-traditrice. Sotto Costantinopoli, a questi dissidenti, come agli altri che hanno lasciato la Chiesa russa, sarebbe consentito di operare al di fuori delle discipline canoniche e liturgiche comuni a tutta la Chiesa.

Il secondo gruppo, la ROCOR, dovrebbe per il suo nome unire tutti gli ortodossi russi fuori dalla Russia (cioè le terre russe, il territorio canonico della Chiesa ortodossa russa, come definito all'inizio di questo articolo). Tuttavia, allo stato attuale non lo fa, anche se ora sta mostrando grande apertura, almeno in Nord America, ai gruppi 1 e 3, e ha ricevuto nel suo seno anche l'ex leader della OCA. Uno dei problemi per alcuni nella ROCOR è che fino a quando esisteva l'Unione Sovietica, questa Chiesa aveva un'identità chiara, perfino esagerata, ma tutto ciò era una generazione fa. Di conseguenza, alcuni individui preferiscono far finta che l'Unione Sovietica esista ancora, sotto il termine immaginario di 'putinizzazione', ma questa fantasia è una mera propaganda da nuova guerra fredda del peggior genere e un'auto-giustificazione per la disobbedienza dello scisma, che si conforma nel migliore dei casi alla fantasia, nel peggiore dei casi alla paranoia. Non dobbiamo vivere intrappolati nel passato, perché la salvezza può venire solo se viviamo nel presente.

Oggi, la ROCOR sembra limitanrsi a Nord America e Oceania, con il Sud America e l'Europa occidentale sempre più piccoli e distaccati. Vuole limitarsi in futuro solo al mondo di lingua inglese? La direzione della leadership della ROCOR sembra poco chiara e l'identità della ROCOR è stata forse offuscata dall'esperimento del rito occidentale. D'altra parte, la forza numerica della ROCOR è aumentata rapidamente attraverso la recente emigrazione. Tutto è ancora possibile e la ROCOR potrebbe ancora diventare una federazione di metropolie regionali in tutto il mondo, come vorrebbe il patriarca Kirill. Questo processo di creazione di metropolie è precisamente ciò che è stato effettuato sul territorio canonico ortodosso russo. Tuttavia, il tempo sta passando e diversi anni sono passati da quando avrebbero dovuto essere prese tali decisioni strategiche.

Il terzo gruppo, direttamente sotto Mosca, è in rapida espansione per l'emigrazione, in particolare in Europa occidentale, dove la maggior parte dei paesi sono effettivamente ora direttamente sotto Mosca e la ROCOR è chiaramente in una situazione di inferiorità numerica, principalmente per le sue stesse scelte. Va detto che questa situazione sembra replicarsi anche altrove. La situazione si è davvero trasformata negli ultimi 25 anni dal crollo dell'Unione Sovietica. Mentre una volta questo gruppo era minuscolo, oggi è il più grande. Siamo in grado di ricordare la situazione di solo trent'anni fa nelle diocesi di Bruxelles, Parigi e Londra, dove, tutto insieme, il gregge contava tre vescovi, una decina di sacerdoti e alcune centinaia di fedeli! In altre parole, tre 'diocesi' che insieme erano pari a non più di una parrocchia.

Oggi, con le grandi nuove chiese costruite o in costruzione a Roma, Madrid, Parigi, Strasburgo e in diverse città della Germania, grandi diocesi in Italia e in Scandinavia, diverse parrocchie in Portogallo, Spagna, Irlanda e perfino in Islanda, con oltre un milione di fedeli, si vede chiaramente l'impulso. Tuttavia, vi sono difficoltà. Alcuni dei suoi sacerdoti più anziani per età e per rango sembrano avere problemi di adattamento alla vita fuori dalla Russia, e possono avere riflessi 'sovietici'. Non solo non capiscono le culture, la mentalità e la vita familiare locale, ma alcuni non capiscono nemmeno la lingua locale e quindi non possono nemmeno parlare con i figli dei loro greggi e ascoltare le loro confessioni. Questo è un problema pastorale molto, molto grave. Non c'è da stupirsi che alcuni emigrati recenti e meglio integrati a volte preferiscono frequentare chiese della ROCOR o, in America del Nord, chiese tradizionali della OCA.

Conclusione: Tre in uno in futuro?

Una cosa è chiara – non potrà mai essere imposta alcuna soluzione dall'alto a tre amministrazioni distinte. Nessuno nel centro di Mosca vuole essere accusato di imporre una struttura di stampo sovietico o una riorganizzazione, come quella che era stata disastrosamente provata negli anni '20. Nell'era di Internet, la gestione dall'alto al basso in stile 'carro armato sovietico' è morta, e appartiene saldamente al passato. L'unità oggi può venire solo organicamente, dal basso. È vero, il Centro di Mosca ha una forte, ma anche comprensibile, antipatia per le frange estremiste con la loro slealtà e russofobia, sia del tipo di sinistra come Parigi / Sourozh, sia del tipo settario di destra che una volta creava problemi con la ROCOR. Forse il sogno che le parti spiritualmente sane della OCA un giorno possano fondersi con quelle direttamente sotto Mosca e con la ROCOR in Nord America potrebbe diventare realtà. Così, un gruppo di recente formazione dal nome simile a Metropolia ortodossa russa in Nord America (The Russian Orthodox Metropolia in North America – ROMNA), potrebbe emergere dal passato.

Per quanto riguarda la ROCOR in Australia, Nuova Zelanda e Indonesia, potrebbe diventare parte di una grande metropolia in Oceania, che comprenda anche le parrocchie in Thailandia, nel Sud-Est asiatico e nelle Filippine, con un nome simile a Metropolia ortodossa russa in Australasia (The Russian Orthodox Metropolia in Australasia – ROMA). Le restanti parrocchie della ROCOR in Europa occidentale potrebbero diventare parte di una Metropolia, con il centro nella nuova cattedrale e seminario a Parigi, forse chiamata Metropolia ortodossa russa in Europa (The Russian Orthodox Metropolia in Europe – ROME). Per quanto riguarda le restanti parrocchie della ROCOR in America Latina, si potrebbero semplicemente fondere con le parrocchie locali sotto Mosca in un'unica metropolia, forse chiamata Metropolia ortodossa Russa in America Latina (The Russian Orthodox Metropolia in Latin America  - ROMLA). Questo insieme si compone di quattro metropolie, che insieme formano una Chiesa ortodossa russa rinnovata e ampliata fuori dalle terre russe, forte di oltre 1.000 parrocchie. Sogni? Per il momento, sì, ma almeno uno spunto di riflessione a lungo termine.

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