Atene, 17 novembre 2015
Poiché la Chiesa e lo stato in Grecia non sono separati e i preti sono dipendenti del governo, la Chiesa di Grecia è stata colpita dalla riduzione del settore statale, come riporta AgionOros.ru.
Lo Stato ha ridotto drasticamente il numero di ordinazioni di nuovi sacerdoti, e per questo molte parrocchie sono ora senza pastori.
Secondo la legislazione corrente, un nuovo dipendente pubblico (nel nostro caso: un membro del clero) può essere accettato per un impiego solo dopo il pensionamento di dieci dei suoi colleghi.
Secondo i dati del Santo Sinodo della Chiesa di Grecia, l'attuale numero di parrocchie senza cura pastorale ha raggiunto il 22%; la Chiesa è ormai a corto di 2.300 sacerdoti rispetto al numero totale di 10.500 sacerdoti necessari.
Prima di tutto, sono i piccoli insediamenti a risentire della carenza di cura pastorale. Per la maggior sono situati a grandi distanze da località abitate, oppure sono inaccessibili a causa dell'insufficienza dei trasporti. Allo stesso tempo, una piccola comunità media non è in grado di mantenere un prete con mezzi propri.
Il metropolita Eustazio di Momemvasia e Sparta descrive la situazione come critica: "Ogni diocesi manca di almeno 20 sacerdoti, nella nostra metropolia mancano 70 preti. Questo vuol dire che la Liturgia non è celebrata in alcune chiese la domenica. Gli abitanti dei piccoli villaggi sono abbandonati dai funzionari, dai docenti, dai servizi statali. Solo la Chiesa rimane con loro. Ma se non ci sono sacerdoti, perderanno del tutto protezione e sostegno.
Quando c'è una nuova ordinazione di un sacerdote per ogni 6-7 sacerdoti che vanno in pensione, vi rendete conto dove stiamo andando. In 15 anni rimarranno solo 20-30 dei 120 sacerdoti nella diocesi, e ciascuno di essi dovrà essere responsabile di 4-5 parrocchie, situate a molti chilometri di distanza le une dalle altre".
Il metropolita Geremia di Gortynos condivide la preoccupazione dell'episcopato della Chiesa di Grecia: "Nella mia diocesi, 50 su 150 chiese non hanno sacerdoti. Le campane non suonano più. Una volta un residente locale mi ha detto: 'Non abbiamo nessun insegnante, nessun prete, le nostre campane non suonano più... Così un giorno diventeremo turchi'."
Il metropolita ha ricordato che è stata la Chiesa ortodossa che ha salvato i greci dall'islamizzazione e dalla perdita della loro identità nazionale negli anni del giogo ottomano.
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