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  Uno sguardo sull'Africa per il nuovo anno
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i padri Ambrose Chawala e Georgij Maksimov

Dal canale Telegram di padre Georgij Maksimov:

Sul tema della storica decisione odierna del Sinodo, vorrei parlarvi di padre Ambrose Chawala della Tanzania. È stato uno di quelli che, nel novembre 2019, hanno firmato la "Lettera aperta dei sacerdoti del Patriarcato di Alessandria", dove è stato espresso in modo molto mite un disaccordo con la decisione del patriarca Theodoros di riconoscere gli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Inoltre, a quel tempo padre Ambrose non ha nemmeno parlato di un passaggio alla Chiesa ortodossa russa. Si sperava che il patriarca d'Alessandria ascoltasse la voce del suo clero, e molte altre voci che lo chiamavano a ribaltare quella fatidica decisione.

padre Ambrose Chawala

Cosa è successo dopo la pubblicazione della lettera? Il vescovo greco Agathonikos ha convocato padre Ambrose e gli ha chiesto di firmare un documento a sostegno della decisione del patriarca Theodoros. Padre Ambrose ha rifiutato, e il vescovo Agathonikos ha dimezzato il suo stipendio. Padre Ambrose non ha cambiato idea. Nell'agosto 2020 la sua chiesa ha subito un furto, in particolare sono stati trafugati il calice e l'evangeliario dall'altare. Quando padre Ambrose ha riferito l'accaduto, il suo vescovo ha risposto: "Probabilmente li hai rubati tu stesso! Vuoi andare dai russi, quindi li hai nascosti!" Inoltre, il vescovo Agathonikos ha benedetto il suo assistente a chiedere alla polizia di indagare su padre Ambrose. La polizia lo ha arrestato, ma poi lo ha rilasciato, convinta della sua innocenza.

All'inizio del 2021, la nostra società missionaria di san Serapion Kozheozerskij ha stampato un libro di preghiere in swahili, oltre a icone di Cristo e della Vergine. Padre Andrej Novikov ha gentilmente accettato di portare questi doni in Tanzania. Su mia richiesta, alcune delle icone sono state donate a padre Ambrose. Il 10 dicembre il vescovo Agathonikos ha rimosso padre Ambrose dalla carica di rettore della chiesa e gli ha ordinato di andarsene il prima possibile dalla casa parrocchiale assieme alla sua famiglia. Il giorno dopo, su indicazione del vescovo greco, alcune persone hanno portato via tutte le icone "russe" dalla chiesa e le hanno gettate contro la porta di padre Ambrose. Questo incidente ha scioccato molti sacerdoti ortodossi in Tanzania, i quali hanno affermato che neanche i pagani si sono mai permessi di fare cose del genere.

Confesso che la cosa mi ha colpito spiacevolmente. Posso comprendere da un punto di vista puramente psicologico il dispiacere e l'indignazione del vescovo Agathonikos nel trattare con un sacerdote disubbidiente, ma che colpa ne hanno le icone?

In generale, dopo tutto ciò che è stato detto, spero che comprendiate il sollievo e la gioia con cui 102 chierici africani, che sono stati ricevuti nella Chiesa ortodossa russa, hanno accettato la decisione odierna del nostro Sinodo. Padre Ambrose è uno di questi. I greci ora scriveranno con indignazione sugli "africani ingrati" e sui "russi insidiosi", non volendo ammettere l'amara verità che quanto accaduto è stata esclusivamente colpa loro, dei vescovi greci del Patriarcato di Alessandria. Non hanno nessuno da incolpare se non loro stessi.

E la decisione del Sinodo è storica e mi auguro che diventi una salvezza per l'Ortodossia africana, le dia nuova vita. Gli africani ortodossi meritano di meglio.

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