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  Un decalogo sul battesimo. Guida pratica per genitori e padrini di battesimo

ieromonaco Petru (Pruteanu)

Teologie.net

13 novembre 2017

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1. Il battesimo non è un'abitudine popolare o nazionale, e non si fa perché il bambino possa uscire di casa, dormire meglio, non essere oggetto di malefici o prosperare nella vita. Tutte queste sono superstizioni da vecchiette e da pagani! Inoltre, il battesimo non dovrebbe essere trasformato in un privilegio di "parentela" tra i genitori del bambino e gli amici che si prendono come compari, per poi mangiare e bere insieme per tutta la vita. I padrini di battesimo acquisiscono una parentela spirituale con il bambino stesso, non con i suoi genitori. [1]

2. Il battesimo è un mistero della Chiesa, con la quale il battezzato diventa membro della Chiesa e soldato di Cristo. Ricevendo e compiendo la parola di Dio e partecipando alla vita della Chiesa, il cristiano si prepara per il Regno di Dio, la cui porta è il battesimo (Giovanni 3:5). Il battesimo non offre garanzie o prosperità in questo mondo, ma si compie solo per quelli che "attendono la risurrezione dei morti e la vita del secolo futuro" (come dice il Credo). Coloro che non sono interessati a vivere per sempre con Dio e con i santi nel suo regno, non hanno motivo né diritto di essere battezzati, perché in tal modo si prendono gioco di Dio, ricevendo una punizione più grave.

3. Il battesimo può essere dato solo a quelli che credono in Dio e che vogliono essere membri attivi della Chiesa. Per i bambini che non possono confessare la fede si richiede che i genitori e i padrini di battesimo siano credenti, vivano una vita cristiana, siano membri di una parrocchia concreta e si comunichino sistematicamente al corpo e al sangue di Cristo. Quelli che "credono (solo) nell'anima", ma non partecipano alle funzioni religiose, non hanno che da "sposarsi nell'anima", "farsi battezzare nell'anima" e "santificare la Pasqua nell'anima". La Chiesa non è una "agenzia per servizi religiosi" a cui ci rivolgiamo solo in certi periodi della vita, ma è la nave di Cristo, su cui dobbiamo salire e stare volontariamente e consapevolmente, comprendendo che non c'è salvezza al di fuori di essa!

4. Secondo i canoni della Chiesa, il bambino deve essere battezzato nella parrocchia di cui farà parte e di cui fanno già parte i genitori e i padrini. Il sacerdote ha il diritto di rifiutare il battesimo a coloro che non partecipano alle funzioni della Chiesa e non si comunicano ai santi misteri. Genitori e padrini del battesimo che non fanno parte di alcuna parrocchia e non si comunicano, devono prima regolarizzare la propria vita e quindi possono chiedere che il loro bambino sia battezzato. "Quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso" (Matteo 15,14). Pertanto, di norma, non possono essere ammessi ai sacramenti della Chiesa genitori o padrini che vivono senza essere sposati in chiesa o che continuino a commettere peccati gravi, incompatibili con lo status di cristiano ortodosso.

5. Può essere battezzato nella Chiesa ortodossa un bambino che ha almeno un genitore ortodosso e tutti i padrini di battesimo ortodossi. [2] I genitori devono scegliere uno o due padrini, [3] che siano fedeli e che contribuiscano alla formazione spirituale del loro bambino. Secondo l'usanza popolare moldava possono essere ammessi anche altri padrini di battesimo, purché siano tutti presenti al servizio del battesimo, confessino la fede e si assumano una responsabilità consapevole verso il bambino e verso la Chiesa. Alla funzione del battesimo può partecipare qualsiasi membro della Chiesa, ma non tutti sono capaci e adatti ad essere padrini di battesimo. Se un bambino battezzato si allontanerà dalla fede e lascerà la Chiesa, ne risponderanno davanti al giudizio di Dio sia i genitori sia i padrini e madrine. I padrini di battesimo non sono degli sponsor del bambino, ma sono rappresentanti della Chiesa e del prete nella famiglia del bambino! Quelli che si sentono impreparati a essere padrini di battesimo, fanno meglio a rifiutare la richiesta di essere padrini.

6. Secondo il Vangelo (Matteo 28,19-20) e i canoni della Chiesa, il sacerdote è tenuto prima del battesimo a insegnare e a preparare il candidato o, nel caso dei neonati, i genitori e i padrini responsabili del bambino. A seconda del grado di preparazione e della familiarità con la Chiesa di genitori e padrini, il sacerdote o un'altra persona con studi teologici terrà diverse lezioni sulla fede in Dio, sui comandamenti del Vecchio e del Nuovo Testamento, sul significato e sull'importanza del battesimo, sul Simbolo della fede (il Credo), sulla partecipazione alla vita e ai misteri della Chiesa, ecc. Secondo le decisioni del Concilio dei vescovi della Chiesa russa del 2 febbraio 2011, prima di ogni battesimo è necessario organizzare obbligatoriamente almeno due lezioni preparatorie e, se necessario, il numero delle lezioni può raggiungere 12 o anche di più. Se il bambino è gravemente malato e deve essere battezzato per emergenza, le lezioni di preparazione continuerà dopo che il bambino sarà battezzato e si riprenderà.

7. Prima del battesimo, i genitori e i padrini (o anche il candidato stesso, se è maturo), devono prepararsi con letture della Scrittura, digiuno, preghiera e confessione. È inoltre obbligatorio conoscere a memoria e senza errori il Simbolo della fede (Credo) e la preghiera del "Padre nostro". Da questa regola, sono esentati solo i neonati e gli adulti malati di mente!

8. Il giorno della celebrazione del battesimo dipende in primo luogo dalla preparazione teorica e spirituale dei genitori e dei padrini. Non esiste un termine prefissato in cui si deve essere battezzati! In genere, il battesimo si fa almeno 40 giorni dopo la nascita, in modo che alla funzione possa partecipare anche la madre del bambino. [4] Non c'è alcun male se il battesimo è in ritardo di diversi mesi o addirittura anni, se questo si fa per una migliore formazione, e non per indifferenza o disprezzo per la vita spirituale del bambino. Il prete ha il diritto di richiedere un rinvio del battesimo, che non deve essere interpretato come un rifiuto di battezzare, ma come un incentivo per una migliore preparazione.

9. È auspicabile che la funzione del battesimo si faccia assieme alla Liturgia (al sabato mattina o in un altro giorno adatto), in modo che il bambino appena battezzato, ma anche i genitori e i padrini, ricevano la comunione nello stesso giorno. Se non è possibile celebrare insieme battesimo e Liturgia, il bambino appena battezzato deve essere portato nei seguenti giorni o settimane alla comunione assieme ai genitori e ai padrini. Assieme al battesimo, dovrebbe iniziare la vita religiosa del bambino. Ogni battezzato, senza distinzione di età, deve comunicarsi sistematicamente al corpo e al sangue di Cristo. I canoni della Chiesa condannano coloro che, senza giustificato motivo, mancano più di tre domeniche dalla Chiesa e dalla comunione al corpo e al sangue del Signore. La comunione solo una volta o solo 3-4 volte l'anno può essere consentita solo in caso di persecuzione o di quei cristiani che vivono a centinaia di chilometri da una chiesa ortodossa.

10. Se i genitori vogliono organizzare un ritrovo (in romeno cumătrie) per il battesimo del loro bambino, questa occasione non può essere organizzata in giorni di digiuno o alla vigilia di domenica e nei giorni. È inammissibile fissare feste e ristoranti, invitare ospiti e musicisti, e solo in ultima istanza parlare con il prete del battesimo. In pratica, se, per esempio, il bambino è stato battezzato al sabato, la festa può essere organizzata alla domenica dopo la Liturgia o addirittura al sabato sera, ma solo fino a mezzanotte. Non possiamo dire in chiesa che "rinunciamo a Satana e c uniamo con Cristo" e poi calpestare le regole della Chiesa, mangiando e bevendo fino a tardi, e il giorno dopo essere assenti dalla chiesa. Quando facciamo i battesimi (e i matrimoni, i funerali, le benedizioni di case, ecc), dobbiamo cercare di piacere a Dio, non agli esseri umani! Un vero cristiano non deve essere interessato a quello che dirà la gente della festa di battesimo o di matrimonio, ma a quello che dirà Dio. A Dio piace o no quello che facciamo? Questa è la preoccupazione essenziale dei cristiani...

P.S. Per altre domande e perplessità, chiedete al prete nella vostra parrocchia!

Note

[1] In relazione ai genitori del bambino, i padrini di battesimo sono chiamati in modo ​​popolare "compari" (in romeno cumătri). Ma i canoni della Chiesa non usano questo termine, perché il rapporto tra compari non è così importante rispetto al rapporto diretto che i padrini di battesimo devono avere con il loro figlioccio o la loro figlioccia.

[2] Con il permesso del sacerdote, anche persone di altre fedi possono partecipare alla funzione battesimale, ma non possono partecipare ai riti legati al battesimo e non possono essere considerate padrini. Infatti, se non sono ortodossi, quale fede insegneranno al bambino?

[3] Non è necessario che i testimoni di nozze dei genitori diventino automaticamente padrini di battesimo del bambino, soprattutto se vivono lontano o non soddisfano le condizioni necessarie per essere padrini di battesimo.

[4] Secondo la tradizione della Chiesa, all'ottavo giorno di vita, il sacerdote viene a casa e legge la prima preghiera alla madre e al bambino, benedicendolo con il nome che i genitori gli hanno dato e aspergendo la casa con acqua benedetta. (L'usanza di mandare qualcuno in chiesa con una bottiglia d'acqua perché il sacerdote legga le preghiere per la madre e il bambino in loro assenza, è sbagliata e riprovevole). 40 giorni dopo la nascita, la madre viene con il bambino in chiesa perché le si leggano le preghiere d'ingresso in chiesa. Insieme a queste preghiere, può iniziare il periodo di preparazione al battesimo.

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