Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=33&id=205  Mirrors.php?cat_id=33&id=602  Mirrors.php?cat_id=33&id=646  Mirrors.php?cat_id=33&id=647  Mirrors.php?cat_id=33&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=33&id=2779  Mirrors.php?cat_id=33&id=204  Mirrors.php?cat_id=33&id=206  Mirrors.php?cat_id=33&id=207  Mirrors.php?cat_id=33&id=208 
Mirrors.php?cat_id=33&id=3944  Mirrors.php?cat_id=33&id=7999  Mirrors.php?cat_id=33&id=8801  Mirrors.php?cat_id=33&id=9731  Mirrors.php?cat_id=33&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=33&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 9
  Sulla comunione ai bambini che piangono

del sacerdote Sergij Kruglov

pravmir.ru, 15 agosto 2014

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

È necessario dare la comunione ai bambini con la forza? Di chi è la colpa, se piangono? Forse è il momento per un rimprovero?

L'altro giorno, alla comunione sono venute alcune persone che spesso si accostano al sacerdote, in piedi all'ambone con il calice in mano; una discreta quantità di persone con i capelli grigi... e un bambino che urlava.

Questo bambino era uno di quelli che non possono essere chiamati "bambini": di circa due anni, forte, paffuto, seduto sulle braccia del papà, e che ancor più categoricamente si rifiutava di posare il capo sulla braccio destro del padre come in una posa da "allattamento al seno". Gridava furiosamente, "Non voglio!", Come se vedesse il sacerdote avvicinarsi con gli strumenti di tortura del carnefice, e scoppiando in lacrime, agitava le braccia e le gambe in modo che nemmeno la madre confusa, venuta in aiuto del papà, riusciva a tenerlo...

Alla fin fine mamma e papà, che si erano confessati per la prima volta in quel giorno, si sono comunicati, ma non hanno osato portare un'altra volta il loro bambino alla comunione. E io, lì presente, a essere onesto, ne sono stato contento – di non vedere il bambino immobilizzato e con il cucchiaio con una goccia del sangue di Cristo forzatamente spinto a denti stretti: non mi sembra che ci sia alcun senso del dovere, ma solo molta scomodità...

Vi è una direttiva: "tutto il meglio – per i bambini." Dare la comunione al bambino in tutti i modi versando in lui tutto il contenuto del calice e con questo adempiere al proprio dovere di genitori cristiani (di nonni, di padrini, ecc ..) – e poi la grazia di Dio compie magicamente per i figli tutto ciò che è necessario e utile... Questa linea di pensiero mi sembra più che dubbia, un'attesa di una "grazia" miracolosa per chi non è pronto, mi fa venire in mente la storia di Danae, e su di essa, la pioggia d'oro che né il sonno né lo spirito potevano comprendere.

Sì, sì, diranno, ora ti metterai a parlare della preparazione di una persona (anche molto piccola) alla comunione.

Vi è anche una convinzione tra i rigoristi ortodossi: se il bambino si oppone alla comunione – allora bisogna rimproverarlo, proprio come se fosse ossessionato dai demoni! Ma nemmeno per sogno, considerare che un bambino piccolo sia un nemico convinto di Dio è una barbarie. È solo che non è pronto alla comunione. E non è pronto spesso proprio perché i suoi genitori non sono pronti per l'incontro con Cristo.

Ecco la parola chiave: "con Cristo". Il fatto che il calice non sia una cura magica per le malattie e le disgrazie, è da dire e da ripetere. Ma bisogna aggiungere anche qualcos'altro di importante: di per sé, avvicinarsi al calice (e anche comunicarsi), non rende automaticamente una persona un cristiano, non lo introdurre da solo nel circolo dei discepoli, che hanno partecipato con Cristo all'Ultima Cena. Perché prima di sedersi a questa cena, i discepoli hanno incontrato Gesù, lo hanno scelto come il senso della loro vita, lo hanno amato e seguito, hanno vissuto, grosso modo, in un particolare contesto religioso le specifiche aspirazioni messianiche legate al loro Maestro.

In poche parole, la preparazione principale all'incontro e alla comunicazione del bambino con Cristo nel sacramento della comunione – è il cristianesimo dei suoi genitori. La loro partecipazione alla Chiesa, la loro adesione ai precetti del Vangelo, la preghiera e la partecipazione ai sacramenti, e per finire, la loro stessa comunione regolare.

(A proposito, vorrei notare: sì, ci sono momenti in cui i genitori sembrano essere abbastanza introdotti alla vita della chiesa, ma il loro bambino sta ancora manifestando paura o nervosismo quando entra in chiesa. Il mondo umano è ampio e complesso, e nessun modello riesce a comprenderlo tutto, e ogni caso del genere, naturalmente, deve essere considerato singolarmente in una conversazione con un prete esperto).

I bambini ricevono la grazia illuminante e trasformante di Cristo, soprattutto attraverso i loro genitori. Questa legge è stabilita da Dio, ed egli non rompe le sue leggi. Naturalmente, se i genitori sono assolutamente pagani (o non convertiti), allora Dio è in grado di cambiare le vie di un essere umano in modo che sia ancora in grado di entrare nel Suo regno – ma questa è comunque un'eccezione, e Dio vuole che noi impariamo a vivere secondo le regole, che sono le leggi del Regno. Questi comandamenti, l'antico salmista li vedeva come straordinariamente ampi e la loro bocca come il miele, e noi, ahimè, a volte li vediamo come inutile e ristretto ritorno al passato...

Tutto questo vorrei dirlo non solo ai genitori che non si sentono introdotti nella Chiesa, ma anche a tutti quelli che si considerano integrati la Chiesa. Tutti noi che serviamo in chiesa alla Liturgia, aggrottiamo le sopracciglia e scuotiamo la testa alla vista di una mamma trascina all'ambone un bambino riluttante che non capisce dove viene portato e perché, sentendo solo di essere forzato, e chiaramente non credendo agli ammonimenti che "batjushka ti dà un dolcino!" (e grazie a Dio che non ci crede!)

Abbiamo tutti molto da fare – per esempio, prestare attenzione ai nostri amici, parenti, vicini che non vanno in chiesa e che hanno figli piccoli, e aiutarli a capire cos'è la fede in Cristo, cos'è la comunione al suo corpo e al suo sangue, e perché si fa. Infine, e questo è molto importante, chiediamoci ancora una volta: noi stessi, perché andiamo alla comunione e cosa ci aspettiamo da questo sacramento? (Per esempio, andare ancora a piangere in confessione: "Oh, batjushka, ho fatto devotamente tutto il digiuno, ho letto la preparazione alla comunione, e poi la vicina mi ha importunato con chiacchiere, e ho perso subito tutta la grazia!").

Sacerdote Sergij Kruglov

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 9