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  Sul fallimento dei convertiti anglicani nel produrre una cultura ortodossa

Dal blog del sito Orthodox England

26 aprile 2014

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Introduzione

È ormai da 50 anni che gli anglicani hanno iniziato a convertirsi alla Chiesa Ortodossa nel Regno Unito. In questo periodo, per la maggior parte, non sono riusciti a incarnarsi nella cultura ortodossa e quindi a trasmettere questa cultura alle generazioni successive, figli e nipoti, formando invece solo piccoli ghetti ex-anglicani di breve durata. Ora l'Ortodossia anglicana ibrida sta morendo e scomparendo. Cosa è andato storto? Crediamo di poter vedere quattro ragioni di questo fallimento, due delle quali sono sociologiche, e due teologiche. Quali sono?

a) Ragioni sociologiche

1. Numeri

Prima di tutto, va detto che solo un numero relativamente piccolo di anglicani è entrato nella Chiesa ortodossa negli ultimi 50 anni. Ricordo che in occasione della Conferenza di Effingham nel 1975 mi è stato detto da un autorevole rappresentante a Ennismore Gardens (la giurisdizione del defunto metropolita Antony Bloom, che ha formato un'auto-giustificante 'mini-diocesi' di ex-anglicani), che 1.000 inglesi vi erano stati ricevuti a tale data, e la stragrande maggioranza proveniva da ambiente anglicano colto. Da allora, negli anni '80, un certo numero di anglicani fu ricevuto da un arcivescovo dissidente nella diocesi locale del patriarcato di Costantinopoli e, negli anni '90, circa 300 sono stati ricevuti nella diocesi dell'Europa occidentale del patriarcato di Antiochia. Ma anche così, è improbabile che il numero di convertiti abbia mai raggiunto nemmeno la quota di 3.000, è probabilmente è sempre stato inferiore. E questa cifra non tiene conto di quelli che hanno abbandonato la Chiesa dopo essere stati ricevuti prematuramente, che sono ritornati all'anglicanesimo, che hanno perso la fede, che sono andati alla deriva in movimenti settari greci, oppure che sono morti di vecchiaia.

Ci sono stati diversi motivi per questi piccoli numeri. In primo luogo, vi è stato il problema della lingua – la maggior parte degli ortodossi usa le loro lingue native (cioè non l'inglese) nelle funzioni della Chiesa. Questo tende a creare ghetti di immigrati e non scende in profondo nella società inglese, attirando solo le persone istruite e che hanno viaggiato molto. Per esempio, alcuni parroci greci, e per essere corretti, alcuni rappresentanti di tutte le giurisdizioni si sono comportati così, hanno mostrato ostilità e talvolta addirittura maleducazione a persone inglesi interessate alla fede ortodossa. Abbondano gli aneddoti poco edificanti. C'è anche il fatto che dopo oltre 900 anni dopo essere stata scacciata da questo paese, la Chiesa ortodossa ha dovuto iniziare da qui di nuovo da zero, come una Chiesa di immigrati poveri, senza finanziamenti, senza chiese, senza infrastrutture. Questa mancanza di infrastrutture ha scoraggiato molti anglicani a causa della mentalità che descritta qui di seguito.

2. La mentalità istituzionale

Gli anglicani generalmente soffrono di una mentalità istituzionale. Come parte integrante e ricca dell'Establishment, di solito si aspettano che tutto sia fatto per loro dalle loro autorità dello Stato. Come Chiesa di Stato, spesso soffrono della sindrome dell'attesa di tutto dall'alto. Il problema del clericalismo anglicano e anglo-cattolico ('ci penserà il clero') non fa che peggiorare le cose. Questo è assolutamente diverso dalla Chiesa ortodossa, in cui i fedeli impoveriti (sacerdoti e laici) devono fare tutto da sé e non possono aspettarsi alcun sostegno finanziario o pratico dai loro vescovi impoveriti. Questa mentalità dell'Establishment anglicano, spesso legata a scuole private e molto condiscendente verso i 'contadini poveri dell'Europa dell'Est', porta anche a un'esclusività basata su classi sociali. Questo è fondamentalmente razzismo e in modo ipocrita ma deliberato, snobba quelli che non ne fanno parte, non solo i non inglesi, ma anche gli inglesi che non sono di provenienza anglicana e istituzionale.

b) Ragioni teologiche

1. Una coscienza dogmatica debole

Una delle principali caratteristiche del protestantesimo (e chiaramente questo include l'anglicanesimo nonostante la sua pretesa esterna di cattolicità, inventata nel XIX secolo) è la sua coscienza dogmatica debole – in altre parole, la sua mancanza di fede, e pertanto mancanza di profondità spirituale. Quindi, ha un concetto di Dio, ma ha solo un concetto molto debole della santa Trinità e non sa nemmeno di confessare il filioque papale (così come il calendario papale). Quindi, ha un concetto di 'Gesù' ( la natura umana di Cristo), ma non del Figlio di Dio, non del Dio-uomo, e pertanto non dell'Incarnazione. Inoltre confonde totalmente lo Spirito Santo con l'autoesaltazione psichica (una confusione che è alla base del movimento 'carismatico'). In effetti, è difficile sapere se il moderno protestantesimo, che dipende dagli stati occidentali e dalle culture secolari, senza i dogmi contenuti nel segno della croce, crede in qualcosa.

Così, si dice che il 40% del clero anglicano non crede in Dio, figuriamoci nella santa Trinità, la divinità di Cristo, lo Spirito Santo, la provvidenza, la risurrezione, la verginità perpetua della Madre di Dio, i santi, i sacramenti e l'effetto del digiuno sulla preghiera. Certo, soprattutto nel periodo di Pasqua, siamo abituati a vescovi anglicani designati dallo stato, per non parlare dei laici, che regolarmente dicono che non credono nella risurrezione. Così, per molti anglicani e, purtroppo, ex- anglicani, l'Ortodossia appare solo come un hobby intellettuale, un pezzo di snobismo esotico per imitazioni e ritualismi esteriori, un problema da discutere nella classe medio-alta, nella migliore delle ipotesi una teoria personale e privata, nel peggiore dei casi pura fantasia. E questo problema di una mancanza di impegno è stato soltanto rafforzato da un'altra difficoltà.

2. Culti della personalità

Purtroppo, la diaspora ortodossa è stata dominata e divisa da una serie di culti della personalità, soprattutto tra i russi. Come altrettanti capi branco, tutti hanno affermato qualche rivelazione unica o accesso privilegiato alla divinità, avvolti in un assurdo gergo estero, e hanno suddiviso gruppi relativamente piccoli di immigrati e gruppi ancora più piccoli di convertiti. Ogni personalità, predicando qualche variante pseudo-mistica, e pseudo-esoterica e pseudo-intellettuale e avanzando pretese di santità, ha attirato gli inesperti e, francamente, gli ignoranti. Con la maggior parte del mondo ortodosso reale inaccessibile a causa della persecuzione comunista e la maggior parte della Chiesa paralizzata a causa della prigionia comunista, e quindi senza controlli ed equilibrio, questi personaggi sono stati in grado di dominare piccoli gruppi di convertiti ingenui e inesperti e perfino di ingannare, quasi ipnoticamente. Questo è stato il caso soprattutto nella Gran Bretagna insulare, tagliata geograficamente fuori dal senso di cattolicità, da più vasto mondo della Chiesa ortodossa e dalla visione della realtà civile e culturale dell'ortosfera.

Conclusione

Anche se la descrizione del passato appena fatta è pessimista, siamo ottimisti riguardo al futuro. Negli ultimi decenni i regimi atei sono crollati e le Chiese sono state liberate dalle loro catene feudali; i leader dei vecchi culti delle personalità con le loro pretese assurde sono morti e i loro libri raccolgono polvere; masse di immigrati provenienti dall'Europa ortodossa hanno rinnovato la vita della Chiesa e della fede; infine, i convertiti di oggi provengono dalla vasta massa di persone inglesi non anglicane. Non hanno pregiudizi culturali, nessun bagaglio, e sono quindi ricettivi e possono impegnarsi in una vera cultura ortodossa, non semplicemente imitando, proprio come gli anglo-cattolici hanno sempre imitato il cattolicesimo. Oggi, con le funzioni tradotte e un maggior numero di chiese, la Chiesa ortodossa può entrare più profondamente nella società inglese, ben oltre l'istituzionalismo anglicano spiritualmente superficiale ed elitario, rispetto al passato. In questo modo, e solo in questo modo, un'autentica cultura ortodossa locale può essere prodotta in questo paese, incarnandosi nelle radici della terra. La realtà sta prendendo il posto della fantasia.

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