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  Per capire qualcosa dei conflitti del Concilio di Creta

Commenti di un prete ortodosso antiocheno, moderatore di un forum ortodosso di lingua inglese

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Antiochia non ha firmato i regolamenti del Concilio, né la risoluzione che questo si tenesse a Creta. Quindi, non c'è 'unanimità' per questo Concilio, perché uno dei patriarcati della Pentarchia non è stato d'accordo.

Il fatto che questo dato sia regolarmente ignorato o trascurato come irrilevante, mentre le divergenze più recenti di Bulgaria, Georgia, ecc, sono prese più seriamente, è triste e la dice lunga.

* * *

Mi sembra che Costantinopoli si sia impegnata in un 'gioco' piuttosto rischioso, per così dire, di politica ecclesiastica.

Piuttosto che entrare nei motivi (tiriamo a indovinare, il vostro parere vale quanto il mio), penso che possiamo osservare le tattiche e vedere gli evidenti problemi che hanno portato al collasso.

1) Costantinopoli ha giocato fuori misura le sue carte 'canoniche'

La tattica di default per Costantinopoli è stata quella di fare appello al suo ruolo storico nella Chiesa. Il problema è che, come ora possiamo vedere, in realtà non ha fatto tutte le cose che dice che sono entro i suoi diritti per un bel po' di tempo. Così, c'è un simile vuoto giuridico in tutte le altre riunioni simili, ecc. Questo significa che la comunità così com'è ora non ha alcuna esperienza di ciò che le sta chiedendo Costantinopoli, e le sta chiedendo un bel po'.

Se Costantinopoli avesse trascorso un po' più di tempo più cercando di far penetrare con le buone il suo messaggio tra le altre chiese, la probabilità dell'impasse attuale sarebbe diminuita in modo significativo. Naturalmente, il rischio in questo caso sarebbe stata una discussione aperta se Costantinopoli abbia tutte le prerogative che pretende di avere, ma questo è un argomento diverso.

Penso che tutti noi sappiamo che una delle cose peggiori che si possono fare quando si attende una cooperazione è esigere tale cooperazione, e questo è sostanzialmente ciò che Costantinopoli ha compiuto attraverso i suoi emissari, come l'arcidiacono Ioannis Chryssavgis e il metropolita Ioannis Zizioulas. Si può discutere se si stiano in realtà impegnando in tali pretese, ma non si può evitare il fatto che un certo numero di Chiese si sente sotto pressione di imposizioni.

C'è un punto in cui i leader devono ispirare coloro che li circondano. E, no, la gente di oggi per la maggior parte non è ispirata dai ricordi del passato, tanto quanto lo è dalle visioni del futuro. Molti dei discorsi che hanno condotto fino a questo Concilio sono stati sul lato negativo... tipo ciò che succederà quando una Chiesa non partecipa, e ciò che non sarà discusso.

È stata una mossa sbagliata di pubbliche relazioni, e le pubbliche relazioni sono tutto, se si desidera cooperazione.

2) La rabbia al di fuori della stanza porta alla rabbia all'interno della stanza

C'è una serie di veri e propri conflitti tra le Chiese autocefale. Antiochia contro Gerusalemme, la questione ucraina, la Serbia contro la Romania, la Georgia contro la Russia, la Macedonia, ecc. Ciò significa che le chiese presenti sono concentrate sui loro problemi locali, piuttosto che sulle posizioni dei documenti. Distrazioni enormi, di dimensioni pachidermiche.

Esigere che tutti improvvisamente si comportino come se fossero felici di vedersi l'un l'altro potrebbe funzionare per una cena festiva, ma non sono sicuro che questa sia una grande idea per un Concilio della Chiesa. Bisogna risolvere questi problemi prima di iniziare a lavorare sui dettagli. E, sì, i documenti sono dettagli, in confronto a queste ostilità. Ecco perché i Concili ecumenici di fatto si occupavano di questi tipi di conflitti in passato, trattandoli allo stesso livello della teologia.

Cercando di escludere o ignorare queste situazioni, Costantinopoli ha corso un grosso rischio. Penso che il gioco d'azzardo non sia riuscito, e ora sia necessario avviare una nuova tattica o rischiare la possibilità di convincere tutti che Costantinopoli non sia capace di arbitrare i problemi e di essere all'altezza di essere i 'primi', quale che sia la definizione del termine.

Se fossero riusciti ad arbitrare almeno un conflitto, penso che avrebbero potuto segnare alcuni punti importanti sul tabellone del 'questo me lo devi', e avrebbero ottenuto una migliore ricezione. L'unica situazione recente da loro 'risolta' è stata l'elezione del nuovo primate della Cechia e della Slovacchia. Il problema di questa situazione, tuttavia, aveva a che fare con il sostegno Costantinopoli a un vescovo che non aveva una ragionevole pretesa di legittimare la sua ascesa, quindi con la forzatura del nuovo metropolita a un'umiliante sottomissione. Gli osservatori esterni hanno appreso da quel comportamento il modo in cui Costantinopoli tratta le situazioni, e certamente non è stato un esempio molto buono di come si deve gestire la politica ecclesiale.

3) Solo perché qualcuno accetta di continuare non significa che è d'accordo

Già alcuni stanno sottolineando che ci sono firme su questo o su quel documento, e Costantinopoli ha ripetutamente affermato che le altre Chiese sembravano essere d'accordo con la 'cornice' che portava al Concilio. Sì, ci sono certe firme, e certe Chiese hanno partecipato alle riunioni, ma questo non è mai abbastanza.

È abbastanza evidente che Costantinopoli ha avuto molta 'cooperazione' da chiese che hanno cercando di tenere comportamenti da galantuomini di fronte all'urgenza con cui Costantinopoli spingeva questo 'Concilio', ma penso che abbia frainteso quanto sarebbe andata lontano tale cooperazione. Hanno presunto che una volta che le firme erano sulla carta, allora le Chiese si sarebbero sentite obbligate a 'obbedire' ai termini.

Tuttavia, proprio mentre l'inchiostro si stava asciugando, le altre Chiese hanno iniziato a registrare le obiezioni in modo 'silenzioso', forse con la speranza che Costantinopoli avrebbe preso in considerazione che stavano cooperando, ma che tuttavia alcuni altri problemi dovevano essere affrontati. A Costantinopoli non hanno capito l'antifona e non hanno percepito che la diplomazia richiedeva alcune modifiche per mantenere la cooperazione. Le firme erano state apposte con riserva. Gli altri vescovi stavano cercando di essere gentili nel continuare, ma volevano qualcosa in cambio.

Le persone educate non vogliono sollevare un grande polverone in un forum pubblico, e così sembra che se ci sono stati negoziati in corso dietro le quinte, non sono andati a buon fine. Da quello che ho sentito, sembrerebbe che la maggior parte del dialogo sia stata effettivamente fatta in pubblico, che è sempre un brutto posto per tenere una discussione urgente. Ancora una volta, le buone maniere ti dicono di non mettere in imbarazzo i tuoi amici e familiari con un litigio in pubblico.

Credo che Costantinopoli abbia male interpretato il comportamento educato delle altre Chiese come un accordo. Mossa sbagliata.

In conclusione, credo che Costantinopoli abbia bisogno di ripensare la sua strategia, e farebbe bene a farlo rapidamente. Si parla molto di tenere un altro 'Grande Concilio,' con un occhio sul cambiamento di come la Chiesa tratta le questioni di 'primato' e la risoluzione dei conflitti nell'era seguente all'impero bizantino e al giogo ottomano. La realtà si muove, e così la nostra Chiesa deve muoversi lontano da realtà storiche che sono ora puramente storia passata.

Mentre la storia è importante, dobbiamo ricordare i perché della storia. Le decisioni storiche sono state sempre prese a seconda delle circostanze del tempo e delle esigenze di quel tempo. Se le nostre esigenze cambiano, la Chiesa può cambiare.

Se si vuole avere una discussione di 'aggiornamento' della posizione della Chiesa sul matrimonio, si può anche avere una discussione di 'aggiornamento' della posizione della Chiesa sui dittici.

* * *

Qualcosa che noi antiocheni troviamo piuttosto 'curioso' sulle dichiarazioni dell'arcidiacono Ioannis Chryssavgis, che il Concilio sarebbe 'vincolante' perché le altre Chiese autocefale avrebbero firmato alcuni documenti, è che ignora il fatto che Gerusalemme ha firmato un documento in cui accettava di lasciare il Qatar, poi ha rinnegato la firma.

Penso che se Gerusalemme può firmare un documento con un'altra Chiesa e quindi tirarsi fuori senza dare un'approvazione, allora possono agire in tal modo anche le altre Chiese autocefale.

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