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  Padre Theodoros Zisis: sul Santo e Grande Concilio
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Non mi addentrerò in gran dettaglio sulle preparazioni che hanno portato al Concilio, ad alcune delle quali ho partecipato, come vi ho detto.

Vi parlerò solo della terza consultazione pre-conciliare, l'ultima fino a poco tempo fa (la quarta si è riunita nel 2009; immaginate che la terza si è riunita nel 1986). Così tanto tempo è passato senza che accadesse nulla in termini di preparazione.

Ecco la lista dei temi da discutere al Santo e Grande Concilio, con dieci temi su cui si è concordato. Prima c'erano molti più temi in discussione – quasi l'intero campo della dogmatica e dell'etica è stato proposto per la discussione, come se fosse una sorta di università o di seminario. Avrebbero tenuto classi su tutti i temi dogmatici e morali.

Questo lo hanno capito, e alla prima consultazione pan-ortodossa in preparazione per il Santo e Grande Concilio, tutto è stato ridotto ai seguenti dieci temi:

- La diaspora ortodossa. Spiegherò in breve di cosa si tratta. La diaspora ortodossa sono quegli ortodossi che vivono al di fuori dei confini delle Chiese autocefale locali. Sono gli immigrati ortodossi che vivono in America, in Australia, in Nuova Zelanda. Questi sono la Diaspora ortodossa. Dove non c'è una Chiesa autocefala ortodossa... dove ci sono ortodossi al di fuori delle Chiese autocefale, al di fuori della Bulgaria, al di fuori della Serbia, al di fuori della Russia, al di fuori della Romania, queste sono la diaspora... al di fuori della Grecia. Qui c'è un problema molto grande a cui è stata offerta una soluzione - benché sia una soluzione raffazzonata.

Perciò, qual è il problema nella Diaspora ortodossa? Secondo i Canoni è ingiustificabile che ci sia più di una sede episcopale in un singolo luogo dove ci sono fedeli ortodossi. In Francia, diciamo, tutti gli ortodossi, i serbi, i greci, i romeni, dovrebbero avere un solo vescovo ortodosso. Ora, comunque, per ragioni etniche, ogni etnia ha il suo vescovo. In Francia c'è un vescovo greco, un vescovo serbo, un vescovo russo... la stessa cosa accade in Gran Bretagna, in America, ed è il caos. Il canone che non permette sedi episcopali multiple in uno stesso luogo è stato totalmente messo da parte. In uno stesso luogo dovrebbe esserci... l'apostolo Paolo non dice che non c'è ebreo, greco, schiavo o libero?

Una soluzione è invero possibile qui. Qualunque etnia abbia la maggioranza dovrebbe avere il vescovo, e il resto di noi dovrebbe andare da lui. Ma il nazionalismo e il filetismo non ci permettono di farlo! Non solo noi, ma anche le altre etnie ortodosse. Ciascuna vuole il proprio vescovo, ma se fossimo coscienziosi verso l'insegnamento cristiano, gli altri andrebbero dal vescovo greco, i greci andrebbero dal romeno, dal serbo, e andrebbero lì in chiesa, e ci sarebbe un solo vescovo ortodosso. Questo è un punto che sarà difficile risolvere. Ora, la soluzione che hanno proposto le consultazioni pre-conciliari è che ci dovrebbe essere un comitato, un corpo di vescovi ortodossi, e che tutti i vescovi ortodossi dirigano insieme la Chiesa ortodossa nella diaspora. Questa è una soluzione raffazzonata che va contro ai canoni. Questa, dunque, è la diaspora ortodossa.

- Il secondo tema: l'autocefalia e il modo in cui è proclamata. Che cosa significa? Quando la Chiesa di Grecia ha voluto diventare autocefala, svezzarsi dal Patriarcato Ecumenico, ha avuto bisogno di essere proclamata autocefala per mezzo di qualche azione amministrativa, per mezzo di qualche documento ufficiale. Come accade questo? Come diventa autocefala una Chiesa? Su questo punto c'è un grande disaccordo... diciamo che l'approccio ragionevole sarebbe che quando c'è un'area che prima apparteneva a un'altra Chiesa – prendete la Grecia, per esempio, che apparteneva al Patriarcato Ecumenico: quando la Grecia è divenuta autocefala, è solo naturale e ragionevole che divenisse autocefala attraverso l'opera del Patriarcato Ecumenico, che fosse il Patriarcato Ecumenico a proclamarla autocefala. Ma Skopje? Chi dovrebbe proclamare Skoje autocefala se non fosse scismatica? Per lungo tempo Skopje è appartenuta alla Chiesa serba, la Chiesa madre di quella'area era la Serbia. La uso come un esempio, comunque, perché anche noi avevamo là una certa giurisdizione, e della gente. Non dovrebbe essere la Chiesa serba a proclamarla autocefala? O la Chiesa di Ohrid, o l'altra, di Amfilohije Radovic... del Montenegro, se dovesse diventare autocefala, non dovrebbe essere la Chiesa serba a garantirle l'autocefalia? C'è, tuttavia, la seguente disputa: Il Patriarcato Ecumenico, che un tempo aveva quasi l'intera popolazione dei Balcani sotto la sua giurisdizione, e poiché la maggior parte delle Chiese autocefale ha ricevuto la sua autocefalia dal Patriarcato Ecumenico, pretende solo per se stesso la capacità di proclamare Chiese autocefale. "Io sono la Chiesa madre, voi tutte siete nate da me, io dovrei essere quella che vi accorda ufficialmente l'autocefalia". E se dobbiamo essere onesti e realistici, il Patriarcato Ecumenico ha accordato l'autocefalia alla Bulgaria, alla Grecia, alla Romania, alla Serbia, il Patriarcato Ecumenico ha accordato l'autocefalia alla Russia. Ora, si fa avanti la Russia come terza Roma e obietta. Qui c'è un problema, il problema della Metropolia, una parte della diaspora russa che ha voluto diventare autocefala. Chi dovrebbe accordarle l'autocefalia, se è stata fatta da russi ed è venuta dalla Chiesa russa? Dovrebbe farlo la Chiesa russa, o dovrebbe intervenire il Patriarcato Ecumenico? A un certo punto, quando io stesso ero presente, siamo giunti al punto di risolvere il problema, dicendo che l'autocefalia dovrebbe essere accordata dalla Chiesa madre, il luogo da cui si proviene, poi è sorto il pensiero che l'autocefalia dovrebbe essere accordata da tutti i capi delle Chiese locali assieme, in modo democratico, sinodale, da tutti i vescovi. In ogni caso, la questione resta irrisolta.

- Il terzo tema è l'autonomia e il modo in cui è proclamata. L'autocefalia è una cosa, l'autonomia un'altra. Questo lo potete comprendere: la Chiesa di Creta è autonoma. Non è totalmente indipendente, risponde al Patriarcato Ecumenico. Ha il proprio sinodo, ma il sinodo risponde al Patriarcato Ecumenico. Questa è l'autonomia. Chi accorda l'autonomia a queste chiese? Anche qui c'è un problema.

- Il quarto tema sono i dittici. Cosa sono i dittici? Ora cominciate ad avere un quadro di quale tipo di temi stanno discutendo. Che temi sono questi? In particolare, i dittici? Questo è ridicolo! I dittici sono le liste che ci dicono l'ordine delle quattordici Chiese autocefale secondo il rango. Quando, per esempio, diciamo che la Chiesa ortodossa è composta da quattordici Chiese, quale sarà messa per prima, quale per ultima e quali staranno in mezzo. Ci sono rubriche per determinare quest'ordine. Nella Chiesa antica c'erano i cinque patriarcati: Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme. C'era un ordine nella gerarchia, Ora dicono che quest'ordine dovrebbe essere continuato così che gli altri lo seguano. La Chiesa di Cipro vanta il sesto posto nel rango, ed è giustificata nel vantarlo, poiché è una chiesa antica. La Russia si è adirata per questo. La Chiesa di Cipro? Delle Chiese nuove sono io la più potente. Perché la sesta dovrebbe essere la Chiesa di Cipro e non io? E Cipro non è un patriarcato, ma solo un arcivescovado. Deve precedere le altre Chiese che sono divenute patriarcati come Serbia, Bulgaria e Romania? Un arcivescovado deve avere precedenza su un patriarcato? I patriarcati dovrebbero avere la precedenza. La questione dei dittici, ovvero quale dovrebbe essere il rango delle Chiese, non è stata risolta.

Potete immaginarlo? Ora non ci lavorano nemmeno, né il tema sarà discusso al Concilio, perché non saranno in grado di raggiungere una soluzione.

- Il quinto tema (ce ne sono dieci. Continueremo domenica prossima, se siete stanchi) è il calendario, e il tema connesso della celebrazione comune della Pasqua. Che cosa ci si può aspettare da questo tema? Cosa ci si può aspettare dopo lo scisma creato dalla resistenza del vecchio calendario, che ha diviso le famiglie... abbiamo vissuto un dramma a causa di questa divisione. Ci si potrebbe aspettare che ci si voglia pensare seriamente, e se troviamo che abbiamo fatto uno sbaglio, che correggiamo lo sbaglio. Molti anziani e athoniti, come l'anziano Philotheos Zervakos, per esempio - l'ho scritto nel libro che vi ho dato - hanno scritto che la sola risposta è ritornare al vecchio calendario, perché la riforma del calendario è stata uno sbaglio. Ora questo non lo vogliono affatto ascoltare! Ci sono alcune chiese, tuttavia, che dicono "se non volete tornare al vecchio calendario, la divisione tra vecchio e nuovo continuerà". La Russia persiste. Sono di vecchio calendario. La Serbia persiste. Non è così, padre? Il Monte Santo persiste. Il Monte Santo cambierebbe? Il Monte Santo è di vecchio calendario. E così il Patriarcato Ecumenico, tutti noi della Chiesa di Grecia, dovremmo dire che abbiamo fatto un errore con la riforma del calendario. L'ha orchestrato il patriarca massone Metaxakis. Noi abbiamo fatto un errore con la riforma; correggiamolo! Ora, tuttavia, il Patriarcato Ecumenico, e noi di nuovo calendario vogliamo portare gli altri al nuovo calendario. Vogliamo portare la Chiesa russa, il Patriarcato di Gerusalemme e il Monte Santo da noi. C'è opposizione, tuttavia. Sono felice che sia stato detto chiaramente - lo hanno detto di recente, prima del Concilio - "Non aspettateci, perché noi non cambieremo. Tornate voi al vecchio calendario!" Che gioia ci sarebbe se questa ingiuria, questa ferita fosse corretta con un atto di pentimento, con una richiesta: "Perdonateci, abbiamo fatto un errore!" Dov'è il nostro pentimento? Dov'è la nostra umiltà? Due, tre chiese hanno preso questa decisione, il Patriarcato Ecumenico e la Chiesa di Grecia, senza un concilio! Ora avremo un Concilio. Correggete il vostro errore, dunque! Fate in modo che il mondo cessi di essere diviso in vecchi e nuovi calendaristi con scismi qui e là!

Questo, tuttavia, non è abbastanza! Ora, come è stato svelato, fanno pressioni ancor oltre il tema del nuovo calendario verso la celebrazione comune della Pasqua.

Mentre noi abbiamo sempre tenuto la Pasqua secondo il vecchio calendario, celebrando la Pasqua assieme a quelli che seguono il vecchio calendario, ora vogliono cambiarla in modo che possiamo celebrarla col papa e coi protestanti! Oppure stabilire una data che sia comune a tutti. Anche qui c'è opposizione, grazie a Dio.

- Il prossimo (sesto) tema sono gli impedimenti al matrimonio. Vogliamo mantenere così come sono le regole su ciò che costituisce un impedimento al matrimonio, o vogliamo cambiarle in modo che i cugini possano sposarsi tra loro? Ma prego. Vedete, è un pasticcio. E in connessione con il problema degli impedimenti al matrimonio, stanno discutendo la questione dei matrimoni misti, vale a dire il matrimonio tra ortodossi ed eterodossi. È certo che questa sarà adottata come pratica. Una persona ortodossa avrà il permesso di sposare...  forse anche qualcuno che viene da altre religioni. Non ci sarà nulla che proeviene un coniuge ortodosso dallo sposare un coniuge musulmano, papista o protestante. Non ci sarà nessuna proibizione, mentre ci sono canoni che lo proibiscono!

- Il settimo tema (ci stiamo avvicinando alla fine) è l'aggiustamento delle regole sul digiuno. Questo tema era scritto così, ma lo abbiamo cambiato quando ero presente nel 1986 , e lo abbiamo cambiato perché il titolo precedente causava scandalo. Cosa significa 'aggiustamento' delle regole? Dovremmo 'aggiustare' il digiuno? Per di più, il titolo completo era "L'aggiustamento delle regole sul digiuno in accordo con le richieste dei tempi moderni'. Dovremo mangiare di tutto! La linea di pensiero di alcune delle Chiese che hanno introdotto cambiamenti è stata: "La gente non tiene più i digiuni, pertanto cosa dovremmo fare, fare in modo che provino sensi di colpa? Li priveremo della comunione perché non stanno digiunando? O un prete non dovrà più chiedere "Hai digiunato"? O una madre non dovrà più dire ai suoi bambini "Dovete digiunare!" Non risolveremo questo problema, perciò limitiamoci ad abbandonare tutto e a sbarazzarcene. Non hanno osato pensare molto all'aggiustamento delle regole sul digiuno, perché nel momento stesso in cui questo tema è stato sollevato, la maggior parte delle altre chiese ha reagito. Solo due o tre chiese erano in favore dei cambiamenti al digiuno. Così, quando ero presente, già nel 1986, abbiamo cambiato il titolo scrivendo invece "L'importanza del digiuno e il mantenimento del digiuno oggi". Come dovremmo osservare oggi quest'importante pratica? È stato detto dopo questa discussione che invece di alleggerire il digiuno, forse dovremmo renderlo più stretto!

Il prossimo (ottavo) tema sono le relazioni della Chiesa ortodossa con il resto del mondo cristiano. Ora, ecco, nell'ottavo e nel nono tema, tutti gli sforzi degli altri si accavallano. Ecco il nucleo, l'essenza della questione: le relazioni con il resto del mondo cristiano. Come si pensa che dovremmo comportarci con i papisti, i protestanti, i monofisiti, gli anglicani, le chiese riformate. Qui l'inclinazione è di dire che dovremmo unirci, che le differenze che ci separano sono piccole e che dovremmo continuare ad avere contatti... vogliono perfino giustificare il fatto che teniamo preghiere comuni. Questi sono alcuni testi - vi dico quello che sta succedendo nelle preparazioni - che giustificano anche queste cose. Anche il nono tema si trova altrettanto al nucleo di tutti gli sforzi di Metaxakis (il nuovo calendario, i protocolli riguardo al matrimonio, sono venuti tutti da Metaxakis). È stato lui a volere la modernizzazione: ha raccomandato ai preti di andare in giro senza tonaca, di andare a teatro, al cinema e così via. Era un modernista, che cercava di demolire ogni cosa.

- Il nono tema è l'Ortodossia e il movimento ecumenico. Che cosa significa questo? Con il termine movimento ecumenico intendono il Concilio Ecumenico delle Chiese, i protestanti. Dobbiamo diventare membri del CEC, del movimento ecumenico, o dobbiamo distaccarci dal CEC? Tutti noi diciamo che dovremmo lasciarlo, ma chi di loro oserebbe dirlo? Che cosa abbiamo a che fare con tutto questo? LA CHIESA in mezzo a 340 gruppi protestanti! Che cosa abbiamo a che fare con loro? Siamo un'eresia? Ci mettiamo alla pari degli eretici? Il mondo, e li chiamiamo 'chiese'! Concilio Ecumenico delle Chiese: chiamiamo queste 340 ramificazioni protestanti 'Chiesa'! Così, quando scriviamo, non scriviamo 'Concilio Ecumenico delle Chiese', ma piuttosto 'Concilio Ecumenico delle Eresie e Delusioni'! e noi - LA Chiesa ortodossa - siamo parte di questo Concilio Ecumenico delle Eresie e Delusioni. Questo continuerà? Molti testi terribili sono stati prodotti come risultato della nostra partecipazione... Pusan, Canberra, Porto Alegre... li abbiamo presentati qui di tanto in tanto. Sono testi traditori. Dobbiamo continuare a prendervi parte? È certo che il Concilio deciderà che noi dovremmo continuare a essere un membro del CEC. È certo, totalmente certo.

- E ora passiamo al tema finale, che ha causato un certo scompiglio nelle più recenti consultazioni pre-conciliari: il nostro contributo alla promozione degli ideali cristiani di pace, libertà, fraternità, amore tra i popoli, e all'abrogazione delle discriminazioni razziali.

Devo dirvi che questo tema è stato posto qui perché a quel tempo il comunismo non era ancora caduto - le preparazioni erano iniziate negli anni '60 e le consultazioni pre-conciliari negli anni '70. Il comunismo è caduto negli anni '90. Così, quando questo tema è stato discusso, Il comunismo - l'Unione Sovietica - era ancora potente. E come i più anziani tra voi ricordano, erano i sovietici a spingere il movimento per la pace. Vi ricordate Lambrakis e il movimento per la pace? Pace! Pace! Pace comunista! Pace internazionale! Sono stati loro, per mezzo delle loro chiese - le chiese slave - a voler passare il tema della pace nell'Ortodossia. Io ho partecipato alle discussioni su questo tema e ricordo il metropolita di Efeso, che presiedeva alla discussione e mi ha detto: "Padre Theodoros, non faccia molta attenzione a questo tema, perché loro (i russi sovietici) non vi rinunceranno per nessuna ragione, perché lo stato ha ordinato loro di includerlo nel catalogo". "Non tornate se non sarete riusciti a far includere questo tema!". E passò senza molti problemi. In ogni caso, il tema rimane di attualità anche oggi, poiché la seconda parte è l'abrogazione delle discriminazioni razziali. In un'altra, successiva consultazione pre-conciliare, fu approvata un'aggiunta: l'abrogazione delle discriminazioni razziali e di tutte le altre discriminazioni. Non solo razziali, ma anche religiose.

E ora, nelle preparazioni per il Concilio, c'è uno sforzo per aggiungere "discriminazioni sessuali" al titolo. Discriminazioni razziali, religiose e sessuali. Questo ha causato un grande tumulto - ed è filtrato tutto su internet -, perché volevano mettere nei testi che dovremmo anche riconoscere l'esistenza di discriminazioni sessuali e scrivere qualcosa in sostegno agli omosessuali. La Chiesa di Russia in particolare non solo si è mostrata fortemente opposta, ma sembra dalla relazione del metropolita di Pergamo, che non avrò tempo di presentare oggi, ma la presenterò domenica prossima... ecco ciò che il capo delle consultazioni ha detto al Fanar... è molto interessante, vi daremo un'occhiata domenica prossima. Sembra dalla relazione - forse c'è stata un'incomprensione, non lo sappiamo - la Chiesa di Russia abbia detto... poiché state discutendo questo soggetto, poiché alcuni di voi insistono a parlare di minoranze sessuali, vedrò che qualcosa sull'uso della forza contro le minoranze sessuali sia inserito nel testo. I russi e Putin li stanno perseguitando. Chiunque osa parlare degli omosessuali è portato in tribunale! Il rappresentante della Chiesa di Russia, minacciando, dice che non può condannare nemmeno l'uso della violenza contro gli omosessuali. Questo non lo possiamo giustificare. Certo, possiamo condannare l'omosessualità, ma non possiamo picchiare quelli che la praticano o metterli in carcere - in altri paesi dove vogliono conservare intatta la loro moralità fanno queste cose. [1]

Oggi, dunque, vi ho dato un primo sguardo alla lista dei temi che saranno discussi, anche se ce ne sono molti altri che avrebbero potuto essere discussi. Vi dirò solo questa cosa, e per oggi concluderò. La Sinassi del clero e dei monaci ortodossi, lavorando assieme ad alcuni vescovi, ha deciso, in vista del prossimo Concilio, di rispondere, di presentare il nostro punto di vista, organizzando una conferenza, a cui inviteremo dieci relatori, ciascuni dei quali presenterà un tema alla conferenza. Il comitato organizzativo di questa conferenza ha tenuto la sua prioma riunione, e il clero mi ha assegnato il compito di determinare quali saranno i dieci temi. Tenuto conto dei cambiamenti che stanno avendo luogo... ora stanno rivedendo i vecchi testi, alcuni dei quali erano buoni, li stanno 'aggiornando', rendendoli più ecumenisti e più eretici. Questo è ciò che stanno facendo ora. Non avevano bisogno di cambiare alcuni di questi testi. Ma per cambiarli perché possano puntare nella direzione in cui vogliono andare, hanno creato una speciale commissione sinodale. Ora, a partire da domani a Ginevra, la quinta e finale consultazione pre-conciliare pan-ortodossa si radunerà per una settimana, prenderà decisioni riguardo a tutte le cose che sono state discusse ultimamente e deciderà ufficilmente quali testi discuterà il Grande e Santo Concilio, quei dieci di cui vi ho parlato, con l'eccezione di due. Dei dieci temi che vi ho menzionato, è stato deciso che due non possono essere discussi. Quali? L'autocefalia e i dittici. L'autocefalia è una materia difficile, e i dittici... immaginate, i dittici! Non riescono a trovare una soluzione su su chi verrà primo nell'ordine! E il Vangelo dice, se volete essere i primi, mettetevi all'ultimo posto! Chi sarà il primo?! Questo non sono riusciti a risolverlo. Ora vi dirò i dieci temi di cui si parlerà alla conferenza. In seguito abbiamo aggiunto un undicesimo tema. I dieci temi che suggeriamo per la conferenza sono:

- Il primo: "La preparazione per un Concilio crea complessità finora inaudite nella tradizione conciliare della Chiesa". C'è da perdersi in tutto questo. Comitati pre-conciliari, consultazioni pre-conciliari, comitati speciali, ti ci perdi... è stato creato un labirinto negli ultimi 55 anni, da cui è impossibile trovare l'uscita.

- Il secondo tema: "Il processo conciliare fino al presente". Cos'è accaduto finora riguardo ai concili.

- Il terzo tema: "I passi nella determinazione del catalogo dei temi e le sue revisioni". Dove ha avuto inizio il catalogo - inizia con Metaxakis - e che sentiero ha intrapreso questo catalogo... qualcuno ce lo presenterà.

- Il quarto tema: "L'influenza del secondo Concilio Vaticano sull'indizione del Concilio e sui temi che affronterà". Siamo caduti sotto l'influenza del Vaticano II.

- Il quinto tema: "La partecipazione dei vescovi: parteciperanno tutti, o saranno scelti dei rappresentanti?" Questo è un tema molto importante. Come selezioneranno i rappresentanti? Li nomineranno, o li estrarranno a sorte? Hanno deciso per la prima volta nella storia che non tutti i vescovi parteciperanno. Ai Concili ecumenici, hanno partecipato tutti i vescovi diocesani. Ora stanno dicendo che ogni chiesa invierà 24 vescovi. E gli altri? In altre parole, dei nostri 80 vescovi, la sessantina che non ci sarà possiede un grado minore nell'episcopato e nelle sue responsabilità? Non hanno responsabilità episcopali? e come sceglieranno quei 24? In base a quali criteri? Prenderanno questa decisione basandosi su chi è solidale e chi no verso l'ecumenismo! Un criterio ecumenista.

- Il sesto tema: "Il Concilio esaminerà questioni dogmatiche e questioni che riguardano la fede?" Non c'è mai stato un Concilio ecumenico che non abbia esaminato questioni dogmatiche o morali. Se considerano l'ecumenismo una materia dogmatica, un'eresia, va bene... mettiamola in questo modo: "L'eresia dell'ecumenismo". E non trattare tutti come se fossero chiese, semplicemente parlando di qual è la nostra relazione con loro. Se mettessero "L'eresia dell'ecumenismo" come tema, allora questa sarebbe una materia di fede e dogma.

- Il settimo tema: "Di quale Concilio è la continuazione questo Concilio?" Del settimo, dell'ottavo o del nono?

- L'ottavo tema: "i pastori e i fedeli non sono stati coinvolti né informati delle preparazioni". Nessuno sa cosa sta succedendo. Sentirete quel che io vi ho detto oggi da qualche altra parte? Lo sentirete? E chi lo sentirà nelle altre parrocchie? Chi? Ci sono perfino vescovi che non ne sanno nulla! Ora dirò qualcosa di cattivo... sono stati eletti vescovi che non riescono nemmeno a capire questi temi. Sono ignoranti. I criteri in base ai quali i vescovi sono selezionati non comprendono che il vescovo ne sappia abbastanza da "convincere quelli che contraddicono", come dice l'apostolo Paolo a Timoteo e Tito. Devi sapere per poter convincere...  Chi di questi convincerà qualcuno? Io ne ho avuto un certo numero come studenti alla scuola teologica. Non avrebbero dovuto neppure passare agli esami! Questa non è malvagità, è solo realtà. Non eleggono persone degne, istruite, ben formate nella morale e nella fede. Invece eleggono vescovi basandosi sui propri criteri di amicizia, di conoscenze e dei circoli che frequentano. Ecco perché io non piaccio più a molti vescovi. Ma qualche volta, per tacitarli, dovrei scrivere qualcosa per loro riguardo a ciò che dicono i Padri della Chiesa sui vescovi indegni, ciò che san Giovanni Crisostomo e san Gregorioil teologo dicono sui vescovi. Ci sono sempre stati vescovi degni e indegni. Ci sono vescovi degni, oggi, ma tristemente la maggioranza è composta da vescovi indegni. Non sanno nemmeno che c'è un problema, ma noi lo sappiamo.

- Il nono tema: "Questioni pressanti che il Concilio avrebbe potuto considerare". Ascoltatene alcuni. Il modo in cui sono eletti i vescovi. Nessuno ne parlerà. Dai tempi di Christodoulos, e anche prima, gli arcivescovi hanno detto che bisognerebbe cambiare il modo con cui sono eletti i vescovi. Ma il nuovo arcivescovo arriva e non lo cambia. Si accontenta di eleggere quelli che si trovano nella sua cerchia. Potrebbe cambiarlo non appena diviene arcivescovo... ma non lo cambia. In secondo luogo, la questione del calendario. Certo, gli stati seguono il calendario politico. Non possono seguire il calendario ecclesiastico. Potremo cambiare l'eortologio e seguire il vecchio calendario. Il calendario politico rimarrà com'è. Abbiamo il nuovo calendario per le nostre relazioni con gli altri, ma nella chiesa seguiamo il vecchio. Terzo, la diaspora. Quarto, la condanna delle eresie del papismo, del protestantesimo e della pan-eresia dell'ecumenismo. Così dovrebbe essere scritto, non "relazioni con il movimento ecumenico e con gli altri cristiani". Quinto, la cessazione del dialogo teologico con gli eterodossi. Sesto, l'abbandono del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Settimo, i matrimoni misti. Questo è un problema spaventoso. Ottavo, il battesimo degli eterodossi. Dobbiamo riconoscerlo? Poi, la condanna dell'uniatismo. Lo abbiamo condannato. Abbiamo preso questa decisione. Poi, la cremazione dei defunti. Tali questioni non ci riguardano? E là stanno a occuparsi dei dittici, e di cose del genere.

Questo è tutto per oggi, e continueremo... oh, il decimo tema per la conferenza: "Come avrà luogo il voto al Concilio". Anche qui c'è un problema. Nelle consultazioni pre-conciliari che hanno avuto luogo, si è deciso di inviare 24 vescovi per ogni chiesa... canonicamente tutti i vescovi dovrebbero votare. Se prendono parte, dovrebbero votare tutti. Le decisioni dovrebbero essere prese sulla base della semplice maggioranza. È un principio canonico che "il voto della maggioranza prevarrà". Ora, sapete cos'hanno deciso di fare? Nemmeno i 24 che andranno al Concilio voteranno. Invece ogni chiesa avrà un voto. Un voto per la Chiesa di Grecia, un voto per la Chiesa di Bulgaria... e se riuscite a immaginarvelo, hanno anche deciso che  tutte le decisioni devono essere prese all'unanimità. Tutti evono essere d'accordo... è possibile? Neppure nei Concili ecumenici è mai stato così. Questo contravviene al principio... ecco perché ho detto "Come avrà luogo il voto al Concilio". Come voteranno?

E un ultimo tema, l'undicesimo, che mi hanno chiesto di aggiungere: "La convenienza e la necessità di un Concilio oggi". È conveniente e necessario tenere un Concilio? Quando sono iniziati i discorsi su un Concilio, San Giustino Popovich ha detto che questo non è il tempo giusto perché un concilio abbia luogo, In ogni caso, se ci sono ragioni per tenerlo... Volete che vi dica io perché questo non è il momento giusto per un Concilio? Perché gli ecumenisti sono scatenati, e tutto quello che decideranno sarà ecumenista, sarà modernista, e sarà distruttivo nei confronti della Tradizione ortodossa. Questo è tutto, per oggi.

Nota del traduttore:

[1] Non è chiaro qui quanto sia riportato dal discorso del metropolita di Pergamo (Ioannis Zizioulas) e quanto sia condiviso da padre Theodoros. La narrazione sulla Russia e sulle sue "persecuzioni degli omosessuali" sembra piuttosto partigiana, in quanto diverse Chiese, e non solo quella russa, hanno obiettato a queste clausole sulle discriminazioni sessuali, e la storia delle persecuzioni non è altro che una deformazione propagandistica della legge russa sul divieto della propaganda omosessuale ai minorenni.

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