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  Uno sguardo ortodosso alle traduzioni inglesi della Bibbia

di padre John Whiteford

dal sito della parrocchia di san Giona

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Răspândește:

Se uno vuole studiare le Scritture, una delle cose più importanti che deve fare è acquisire una buona traduzione del testo... a meno che non gli capiti di conoscere l’ebraico biblico e il greco della Koine. Soprattutto oggi, quando sembra che si pubblichi ogni anno una nuova traduzione o una nuova Bibbia di studio, non è una scelta semplice da fare.

Ci sono diversi fattori che devono essere presi in considerazione:

1) Quanto è precisa la traduzione?

2) Su quale testo si basa la traduzione?

3) Qual è la prospettiva teologica che è alla base della traduzione?

4) Quanto è ben fatta e quanto è utile liturgicamente la traduzione?

5) Più recentemente, è divenuto anche necessario aggiungere alle considerazioni sopra esposte: quanto è politicamente corretta la traduzione?

1. Equivalenza formale, equivalenza dinamica, parafrasi

Le traduzioni vanno da quelle legnosamente letterali a quelle parafrasate in modo fantastico. In qualche parte in mezzo a questi estremi si situa il livello ottimale di precisione letterale. Un esempio di una traduzione legnosamente letteralmente giunta sulla scena ortodossa negli ultimi anni è l’edizione detta “Orthodox New Testament” pubblicata dal Convento dei Santi Apostoli a Buena Vista, in Colorado. Invece del famoso “Do this in remembrance of me” troviamo la traduzione “migliorata”, “Be doing this in remembrance of Me”. Invece del libro di Giacomo, trovi il libro molto più “accurato” di Iakovos. Quindi, potremmo chiamare questo testo la “Versione del re Iakovos”.

All’estremo opposto, abbiamo delle parafrasi, come la Living Bible, che ha letture come “God even protects him from accidents”, al posto del più familiare (e più preciso) “He keepeth all His bones: not one of them is broken” (Salmo 34:20 KJV). Un’altra traduzione popolare che è più una parafrasi (anche se è non tanto brutta come la Living Bible) è la Good News Translation.

La New International Version (NIV), è un esempio di traduzione per “equivalenza dinamica”. La teoria è che invece di tradurre il testo parola per parola, lo traduci “pensiero per pensiero”. Il problema è che quando un traduttore fa così, è andato oltre la traduzione del testo ed è entrato nel regno dei commenti al testo, perché quando traduci il pensiero, stai dando per scontata l’interpretazione. Molti punti che sembrano molto chiari nella NIV semplicemente non si basano su ciò che il testo in realtà dice, ma piuttosto su ciò che i traduttori pensano che significhi. Un esempio di come questo metodo distorce il testo si nel modo in cui la NIV traduce 2 Tessalonicesi 2:15:

“So then, brothers, stand firm and hold to the teachings we passed on to you, whether by word of mouth or by letter”.

Confrontatela con la lettura più accurata che di trova nella King James Version:

“Therefore, brethren, stand fast, and hold the traditions which ye have been taught, whether by word, or our epistle”.

Come osserva Clark Carlton:

“I traduttori della NIV, comunque, hanno compiuto l’equivalente di un gioco di prestigio letterario. Saremmo tentati di definirla una mossa piuttosto elegante, se non fosse per il fatto che hanno manomesso la Parola di Dio. “Mantenete le tradizioni che vi sono state insegnate”. Tradizioni (paradoseis) è un sostantivo di caso accusativo, derivato dal verbo tramandare (paradidomi) La frase “che vi sono state insegnate” (edidachthate), è una forma del verbo insegnare (didasko) La NIV trasforma il verbo nel sostantivo – “mantenete gli insegnamenti” – e trasforma il sostantivo nel verbo – “che vi abbiamo tramandato”. Se dovessimo tradurre la traduzione NIV in greco, invece di paradoseis, avremmo didaskalias, e invece di edidachthate avremmo paredothate”. [1]

Un altro esempio è il modo in cui la NIV traduce la parola greca sarx a volte come “natura peccaminosa” e altre volte semplicemente come “corpo”. Il problema è che la parola significa “carne” e implica talvolta una natura peccaminosa, ma il problema è che non è sempre chiaro se la implica davvero, ma se stai leggendo la NIV, non sapresti dell’esistenza di una qualsiasi ambiguità, perché i traduttori ti hanno indotto a pensare che il testo dica chiaramente cose che non sono così chiare.

Altri esempi di traduzioni a “equivalenza dinamica” sono la New American Bible (NAB), la New Jerusalem Bible (NJB), la Today’s NIV (TNIV), la New English Bible (NEB) e Revised English Bible (REB).

Le traduzioni più accurate disponibili in inglese sono la King James Version o Authorized Version (KJV o AV), la New King James Version (NKJV) e la The English Standard Version (ESV); inoltre, in misura minore, la Revised Standard Version (RSV) e la New Revised Standard Version (NRSV) – anche se tutte tranne le prime due hanno problemi che verranno discussi in seguito, trattando gli altri fattori che dobbiamo considerare. La King James è in realtà generalmente così precisa che si potrebbe ricostruire il testo originale con un alto grado di precisione ritraducendo il testo in ebraico e in greco, anche se a differenza di molte traduzioni che sono così legnosamente letterali da distorcere di fatto il significato del testo, è anche una bella traduzione.

2. Il testo dietro al testo

Affronterò più in dettaglio la questione del testo originale del Nuovo Testamento greco in un successivo articolo, ma menzionerò in breve l’argomento, così come la questione del testo originale dell’Antico Testamento. In breve, ci sono due versioni del testo dell’Antico Testamento e una del Nuovo Testamento che la Chiesa ortodossa considera autorevoli.

A. Il testo dell’Antico Testamento

Per l’Antico Testamento, le due tradizioni testuali che la Chiesa ha conservato sono quelle della Septuaginta (LXX) greca e della Peshitta siriaca. La Vulgata latina ha svolto un ruolo importante nella Chiesa occidentale pre-scismatica, e così anch’essa è una traduzione degna di consultazione. La Chiesa ortodossa è ovviamente ben consapevole del fatto che la maggior parte dei libri dell’Antico Testamento è stata scritta in ebraico e in aramaico (i libri deuterocanonici sono stati per lo più scritti in greco), tuttavia il testo ebraico che abbiamo oggi non è lo stesso testo che esisteva durante il periodo dell’Antico Testamento o al tempo di Cristo. questo si vede nei rotoli del Mar Morto, così come nella Septuaginta, nella Peshitta e nella Vulgata latina – che sono stati tutte tradotte dall’ebraico, e tuttavia riflettono un originale ebraico che spesso differisce da quello che abbiamo oggi.

Il testo ebraico che è servito come base per la maggior parte delle traduzioni dell’Antico Testamento in inglese si basa quasi esclusivamente sul Codice di Leningrado, che risale al 1008 d. C. A paragone delle prove testuali che abbiamo per il testo greco del Nuovo Testamento, questo è un manoscritto molto tardivo. È un esempio della recensione masoretica, che di solito è datata come formazione tra il VI e il X secolo d. C. Questa ha avuto luogo ben più tardi della traduzione della Septuaginta (III secolo d. C.), della Peshitta (I e II secolo d. C.), o della Vulgata (IV secolo d. C.). Secondo la tradizione cristiana, gli ebrei non cristiani hanno iniziato a modificare il testo dell’Antico Testamento per minare l’uso cristiano delle profezie dell’Antico Testamento riguardo alla venuta di Cristo. In ogni caso, il testo ebraico che abbiamo ora è stato conservato al di fuori della Chiesa. I testi della Septuaginta e della Peshitta sono stati conservati all’interno della Chiesa, e quindi la Chiesa ritiene che il testo dell’Antico Testamento sia stato conservato in forma autorevole in queste tradizioni testuali.

Inoltre, è chiaro che il testo che Cristo e gli apostoli utilizzavano corrisponde alla Septuaginta piuttosto che al Testo Masoretico. Per esempio, in Atti 7:43, il protomartire Stefano cita dal libro di Amos come segue:

“Yea, ye took up the tabernacle of Moloch, and the star of your god Remphan, figures which ye made to worship them” (KJV).

Ma quando guardate questa citazione in Amos 5:26 nella maggior parte delle traduzioni, troverete che la citazione non corrisponde:

“You also carried Sikkuth your king and Chiun, your idols, the star of your gods, which you made for yourselves.” (NKJV).

Confrontiamo quanto sopra con la Vulgata latina:

“But you carried a tabernacle for your Moloch, and the image of your idols, the star of your god, which you made to yourselves” (traduzione Douay-Rheims della Vulgata).

E poi con la Septuaginta:

 “Yea, ye took up the tabernacle of Moloch, and the star of your god Raephan, the images of them which ye made for yourselves” (traduzione della Septuagintadi Sir Lancelot Brenton).

Inoltre, ci sono diverse sezioni del testo ebraico semplicemente illeggibili senza tenere un occhio sul testo ebraico e un occhio sulla Septuaginta. Per esempio, se si osservano le note a piè di pagina al libro di Abacuc nella NRSV ci sono 5 punti in cui afferma che il testo ebraico è incerto e tre volte in cui si afferma che si sta semplicemente traducendo dalla Septuaginta, dalla Peshitta e/o dalla Vulgata, perché il testo ebraico è così poco chiaro.

Un altro esempio di una lettura chiaramente corrotta nel Testo Masoretico è 1 Samuele 14:41, che recita:

“Therefore Saul said unto the LORD God of Israel, “Give Thummim”. And Saul and Jonathan were taken: but the people escaped.”

Molte versioni moderne correggono questo testo chiaramente errato basandosi sulla Septuaginta e sulla Vulgata per leggere:

 “Therefore Saul said, “O LORD God of Israel, why have you not answered your servant this day? If this guilt is in me or in Jonathan my son, O LORD, God of Israel, give Urim. But if this guilt is in your people Israel, give Thummim.” And Jonathan and Saul were taken, but the people escaped.”

Il Testo Masoretico semplicemente non ha alcun senso, e ovviamente a un certo punto uno scriba ha saltato un’intera linea o due del testo. Questo è evidente a causa del riferimento all’Urim e al Thummim, che erano due oggetti utilizzati dal sacerdote dell’Antico Testamento per discernere la volontà di Dio su questioni come quelle descritte in 1 Samuele 14.

Un altro esempio è il testo citato in Ebrei 1:6 (“E tutti gli angeli di Dio lo adorino”) che non si trova nel Testo Masoretico, ma si trova sia nella Septuaginta sia nel testo ebraico dei manoscritti del Mar Morto in Deuteronomio 32:43.

Va sottolineato che il testo ebraico non dovrebbe essere interamente ignorato. Soprattutto quando la Septuaginta e il testo ebraico sono d’accordo, capiremo meglio la Septuaginta come traduzione se la paragoniamo con il testo ebraico di cui è chiaramente una traduzione. È estremamente utile capire lo spettro del significato del testo originale ebraico (quando lo abbiamo chiaramente). Per esempio, è utile sapere che l’ebraico non ha un tempo passato o futuro, ma solo un tempo perfetto e imperfetto... e così, solo perché una traduzione in inglese è chiaramente situata nel passato, nel presente o nel futuro, non significa necessariamente che ciò sia implicito nell’originale ebraico. Si incontra spesso l’uso del “perfetto profetico”, in cui una profezia di qualcosa che non è ancora avvenuta è nel tempo perfetto, e viene spesso tradotta con il passato inglese, per esempio. “...per le sue piaghe, siamo stati guariti” (Isaia 53:5), quando il profeta nella sua prospettiva parlava di qualcosa nel futuro.

Al momento sono disponibili solo opzioni limitate in termini di traduzione inglese della Septuaginta. C’è la traduzione di Sir Lancelot Brenton, spesso goffa e legnosa. C’è anche una revisione della KJV ben eseguita da parte di Michael Asser, che ha corretto la KJV basandosi sulla Septuaginta, ma mentre il testo completo è disponibile online, solo il Salterio è di fatto stampato. Per i Salmi c’è il Psalter According to the Seventy, pubblicato dal monastero della Santa Trasfigurazione; A Psalter For Prayer, pubblicato dal Monastero della Santa Trinità; e il Psalter of the Prophet and King David, pubblicato dal Center for Traditionalists Orthodox Studies – questo testo si basa sull’edizione di Michael Asser, ma si differenzia per alcuni aspetti. Ci sono anche varie edizioni delle letture dell’Antico Testamento che vengono usate liturgicamente.

La New English Translation of the Septuagint è una traduzione “accademica” che ritengo valga la pena avere a portata di mano come riferimento, ma la traduzione è seriamente difettosa – sia in termini di stile sia di sostanza. Stilisticamente, l’uso di traslitterazioni dal greco tra le più insolite per i nomi di persone e luoghi rende questo testo molto scomodo e praticamente inutilizzabile da un laico medio. Per esempio, cercherete invano in un dizionario della Bibbia i nomi di Heua, Kain, Habel, Saul, Dauid o Nabuchodonosor – mentre i nomi di Eva, Caino, Abele, Saul, Davide e persino Nebuchadnezzar sono generalmente familiari. L’argomento secondo cui l’uso delle forme standard di questi nomi sarebbe inferiore a una traduzione fedele del greco è sconfessato dal fatto che anche le traduzioni del Nuovo Testamento sono dal greco, eppure non troviamo in genere i nomi “Iesous Christos” “Petros”, “Paulos” o “Iakobos”... ma vediamo generalmente le forme standard dei nomi che si trovano nella King James Version, e che sono stati gli standard in inglese per 4 secoli. E in termini di sostanza, il testo è molto peggio. Per esempio, contrariamente a 2.000 anni di lettura di questo testo nel contesto della tradizione cristiana, traduce Genesi 1: 2 con “un vento divino è stato trasportato lungo l’acqua”. Questa è una traduzione chiaramente eretica del testo. Si trova anche una tendenza al linguaggio neutro del genere, al punto che si verificano significative distorsioni del significato del testo... come Genesi 3:15, in cui il seme della donna diventa semplicemente la “prole”, nonostante il fatto che il greco dica “spermatos” e non c’è bisogno di essere uno studioso di greco per capire che questo non significa semplicemente prole.

È stata pubblicata un’edizione completa della Orthodox Study Bible. Si tratta di una traduzione generalmente accurata (seppur imperfetta) della Septuaginta. Le critiche si sono generalmente concentrate su istanze in cui hanno lasciato alcuni testi sostanzialmente invariati da come sono resi nella New King James Version, quando la Septuaginta differisce. Certamente ce ne sono alcuni esempi, tuttavia possiamo sperare che alcune cose verranno corrette nel tempo, e comunque, quando si tratta di una traduzione dell’intera Septuaginta, è un’opzione migliore di qualsiasi altra cosa attualmente disponibile in inglese. Quello che mi piace di meno della OSB è che l’ordine dei libri dell’Antico Testamento è completamente riorganizzato sulla base dell’ordine che si trova nelle attuali Bibbie greche, e anche il fatto che hanno adottato nomi per alcuni libri che non sono i nomi standard utilizzati nella storia di 400 e più anni delle Bibbie in inglese. Capisco perché lo hanno fatto, ma non credo che nulla di sostanza si sia ottenuto per mezzo di queste mosse, e ora  chi usa la Orthodox Study Bible dovrà abituarsi a questa nuova disposizione e dovrà imparare, per esempio, che se sta cercando un testo nel libro di Ezra, sarà tenuto a sapere che questo si troverà in 2 Ezra, piuttosto che in I Ezra. Ci sono anche molte critiche sulle note e sui sussidi di studio nella Orthodox Study Bible, ma non credo che queste critiche abbiano abbastanza peso per non raccomandare questo testo, in assenza di una migliore alternativa.

Ci sono anche alcune traduzioni basate sulla Vulgata latina che sono più vicine al testo della Septuaginta rispetto ai testi basati sul Testo Masoretico ebraico. La Douay-Rheims Version è una traduzione del testo completo della Vulgata, e il Coverdale Psalter, che si trova nelle edizioni più antiche del Book of Common Prayer, è anch’esso tradotto dalla Vulgata.

B. Il testo del Nuovo Testamento

Tratterò in modo più approfondito questo argomento in un futuro articolo (“New Testament Textual Criticism and the Ending of Mark”), ma è sufficiente dire qui che esistono essenzialmente due versioni del Nuovo Testamento greco che costituiscono la base delle varie traduzioni che abbiamo in inglese. C’è il testo tradizionale, che viene chiamato “Testo ricevuto”, “Textus Receptus”, “Testo bizantino” e “Testo di maggioranza”. Poi c’è il testo riveduto, che si basa sulla teoria testuale di Wescott-Hort ed è attualmente disponibile sia nell’edizione Nestle-Aland, sia nell’edizione della United Bible Societies.

Il testo tradizionale del Nuovo Testamento greco è il testo che la Chiesa ha effettivamente utilizzato e conservato per gli ultimi 2000 anni e si trova nella grande maggioranza dei manoscritti greci, e si riflette nella grande maggioranza delle traduzioni antiche del Nuovo Testamento – che in alcuni casi è originario del tempo degli apostoli. Le edizioni critiche sono basate principalmente su un piccolo numero di manoscritti dall’Egitto, il più antico dei quali risale alla metà del IV secolo, nonché su alcuni papiri che provengono anch’essi dall’Egitto, alcuni dei quali datati a tempi tanto antichi quanto il II o il III secolo.

Le premesse che sostengono la teoria che sta dietro le edizioni critiche del Nuovo Testamento greco sono state ampiamente fatte a pezzi da studi successivi, ma nondimeno, la teoria rimane l’approccio dominante alla critica testuale del Nuovo Testamento poiché nulla è venuto a sostituirla soddisfacendo la maggioranza degli studiosi protestanti. [2] Di conseguenza, quasi tutte le traduzioni moderne del Nuovo Testamento si basano sulle edizioni critiche del Nuovo Testamento greco, piuttosto che sul testo tradizionale. Le eccezioni sono naturalmente la King James Version (insieme a varie edizioni rivedute della KJV che non sono per la verità traduzioni nuove, ma che tentano semplicemente di aggiornare l’inglese della KJV), la New King James Version (che è veramente una nuova traduzione, anche se cerca di mantenere una certa continuità con la versione originale della King James Version, la Douay-Rheims e alcune altre traduzioni minori che non sono di uso comune.

Ma sono significative le differenze tra queste due versioni del Nuovo Testamento greco? Io ho spesso risposto a questa domanda chiedendo all’orgoglioso proprietario di una traduzione basata sul testo greco riveduto di cercare Giovanni 5:4 e leggerlo. È sempre divertente stare a guardare mentre scoprono che la loro Bibbia salta dal versetto 3 al versetto 5. Se leggete questo brano nel contesto, rimuovendo il versetto 4, non è chiaro che cosa stia facendo fin dal principio il paralitico alla piscina di Bethesda. Se i redattori delle versioni rivedute avessero avuto il coraggio di toglierli, non trovereste neppure “padre, perdonali perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34), o la storia della donna sorpresa in adulterio (Giovanni 7:53-8:11), ma siccome non hanno osato rimuovere questi testi, li trovate tra parentesi, con le note a piè di pagina che dicono che “i manoscritti più antichi e affidabili” non li contengono. Di fatto, se accettassimo le ipotesi del testo greco riveduto, quando è stabilita la lettura del terzo Vangelo del Mattutino (Marco 16: 9-20), il sacerdote dovrebbe limitarsi a stare in silenzio, perché non esisterebbe un terzo Vangelo del Mattutino.

3. La prospettiva teologica dei traduttori

Ogni traduttore ha un punto di vista teologico che influenza la sua traduzione sia nel bene che nel male. Idealmente, noi useremmo le traduzioni fatte da studiosi ortodossi il cui lavoro ha avuto l’approvazione della Chiesa, ma purtroppo nessuna traduzione del genere è ancora stata prodotta. Di conseguenza, finché non abbiamo un testo del genere a portata di mano, dobbiamo trovare le migliori opzioni tra le traduzioni protestanti e cattolico-romane. Anche quando si tratta dei migliori esempi di queste traduzioni, dobbiamo essere consapevoli delle opinioni teologiche dei traduttori e stare attenti ai punti in cui le loro opinioni erronee potrebbero aver influenzato negativamente l’esattezza della loro traduzione.

Uno dei peggiori esempi di traduzione eretica delle Scritture è la New World Translation, o Traduzione del Nuovo Mondo, pubblicata dai testimoni di Geova. Ci vorrebbe un libro molto più lungo del testo della Bibbia stessa per mettere in risalto tutte le disoneste distorsioni della Scrittura che hanno luogo in questa traduzione. È il lavoro di un gruppo di anonimi “studiosi” che sembrano voler rimanere anonimi per umiltà, ma coloro che hanno fatto ricerche sulla questione hanno determinato che questo è più probabilmente un mezzo per nascondere la totale mancanza di credenziali accademiche e di abilità linguistiche di coloro che hanno creato questo testo. [3] Per accennare a uno dei punti più bassi di questa traduzione, questa traduce la parola greca “kyrios” (“Signore”) come “Geova” in tutto il Nuovo Testamento, tranne dove il testo si riferisce chiaramente a Gesù Cristo, perché essi negano sia la dottrina della Trinità, sia che Gesù Cristo è Dio. Si tratta di una mossa totalmente arbitraria destinata a promuovere il loro ordine del giorno teologico e non esiste assolutamente alcuna base testuale per tradurre in questo modo il testo di ​qualsiasi manoscritto greco del Nuovo Testamento. La disonestà totale della loro traduzione, particolarmente dimostrata dal fatto che in Ebrei 1:10 non traducono “kyrios” come “Geova” (o il più appropriato “Yahweh”) perché la citazione è applicata a Cristo... nonostante il fatto che questa è una citazione dal Salmo 102 (101 nella LXX), e il Signore in quel Salmo è Yahweh in ebraico.

Per la maggior parte, gli altri esempi del modo in cui una cattiva teologia ha influenzato una traduzione sono molto meno evidenti, ma non meno reali. Abbiamo già citato un esempio di come la NIV ha distorto 2 Tessalonicesi 2:15 per tirar fuori dal testo una traduzione più favorevole alle tendenze protestanti evangelicali dei suoi traduttori.

Un altro esempio, dal lato opposto dello spettro protestante, Revised Standard Version (RSV). A differenza della New World Translation, la Revised Standard Version è opera di studiosi qualificati e rispettati (come nel caso della maggior parte delle traduzioni comunemente in uso oggi), e non esiste alcun esempio di cui io sia a conoscenza in cui si potrebbe mettere in discussione l’onestà dei traduttori. Si può tuttavia mettere in discussione la teologia di questi traduttori.

I traduttori della RSV erano senza dubbio sul lato più liberale dello spettro protestante, [4] e includevano nel loro numero uno studioso ebraico non cristiano. [5] Il più noto esempio di come la prospettiva teologica di questi traduttori ha influenzato il testo è in come hanno tradotto Isaia 7:14:

“Therefore the Lord himself will give you a sign. Behold, a young woman shall conceive and bear a son, and shall call his name Imman’u-el.”

Questa traduzione segna un completo abbandono di 2.000 anni di tradizione e di traduzione cristiana, ed è anche una deriva dalla tradizione ebraica pre-cristiana che aveva tradotto la parola ebraica “almah” come “parthenos” nella Septuaginta greca, e non è in discussione che “parthenos” significa “vergine”. Certamente, dopo che i cristiani giunsero ad applicare questa profezia a Cristo, gli ebrei non cristiani svilupparono la polemica che “almah” non era la parola precisa per “vergine” e che potrebbe significare semplicemente “una giovane donna”. Poiché ci sono studiosi che accettano questo argomento, non si può accusare i traduttori della RSV di essere dei ciarlatani per aver scelto di tradurre la parola in questo modo. Si può comunque accusarli di allontanarsi dalla tradizione cristiana su questa questione. Inoltre, esistono forti argomenti linguistici a favore della traduzione tradizionale di questa parola, come il fatto che la parola non viene mai utilizzata per indicare una donna che non sia vergine, che sia utilizzata in modo intercambiabile con la parola “bethulah”, e che i traduttori pre-cristiani della Septuaginta intendevano il termine “vergine”. Inoltre, contestualmente, ci si dovrebbe chiedere com’è che una giovane donna che rimane incinta sarebbe un segno miracoloso. Ci sono giovani donne che restano incinte in tutti i tempi. Infatti, sarebbe più un segno miracoloso se si fosse parlato di una vecchia donna incinta. Una vergine con un figlio, tuttavia, è chiaramente un segno miracoloso. [6]

Al contrario, la filosofia di traduzione che è alla base della King James Version comprendeva il seguente principio:

“Quando una parola ha significati diversi, sia mantenuto quello che è stato più comunemente utilizzata dalla maggioranza dei Padri antichi, che è conforme alla proprietà del luogo e all’analogia della fede”. [7]

E così, anche se si potrebbe sostenere che la questione del significato di Isaia 7:14 può non essere definitivamente dimostrata in un modo o nell’altro, il fatto che la Chiesa l’abbia sempre capita come un riferimento a una vergine con un figlio chiude assolutamente la questione per un cristiano credente.

È certamente vero che i traduttori della King James Version erano protestanti, piuttosto che ortodossi, tuttavia, le loro ipotesi teologiche e la loro filosofia di traduzione sono molto più vicine a quelle degli ortodossi rispetto alla maggior parte delle altre traduzioni. Bisogna comunque essere consapevoli dei propri presupposti teologici, e ci sono casi in cui si può argomentare a buona ragione che le loro evidenti opinioni protestanti li hanno portati a fare scelte di traduzione con cui gli ortodossi non sarebbero d’accordo, per esempio la loro traduzione di Giovanni 2:4:

“Jesus saith unto her, Woman, what have I to do with thee? mine hour is not yet come.”

La NRSV contiene una traduzione più accurata del testo greco:

“And Jesus said to her, ‘Woman, what concern is that to you and to me? My hour has not yet come.’”

Quasi tutte le traduzioni moderne sono molto più vicine alla lettura della NRSV rispetto a quella della KJV. Si potrebbe certamente argomentare che i traduttori della KJV stessero tentando di dare a questa lettura un’inclinazione che sottovalutasse le devozioni mariane dei loro nemici cattolici romani. Ci sono alcuni altri casi in cui si potrebbe sostenere una lettura leggermente diversa di testi che si riferiscono alla Vergine Maria e si potrebbero quindi sostenere argomenti simili, anche se gli altri casi implicano sfumature leggermente diverse, piuttosto che casi chiari di traduzione erronea.

Prima della King James Version, la maggior parte delle traduzioni protestanti mostrava chiari segni di promozione di un particolare ordine del giorno protestante. La Bibbia di Ginevra conteneva spesso traduzioni con note a margine ancora più parziali. La traduzione di Lutero in tedesco era giunta persino a inserire parole che non c’erano affatto nel testo originale per promuovere la propria linea dottrinale. [8] La King James Version era diversa per diversi motivi: la Chiesa anglicana aveva un giudizio molto più alto della tradizione della Chiesa; i traduttori includevano studiosi di varie persuasioni protestanti e così si mantenevano onesti a vicenda; e soprattutto, re Giacomo aveva specificamente richiesto che questo testo avesse un carattere non settario, senza commenti nelle note a margine, e che contribuisse a realizzare il suo obiettivo più ampio di unire il suo paese, amaramente diviso in seguito alla Riforma inglese. Voleva una traduzione che potessero usare tutte le persone di lingua inglese, e quindi la traduzione non poteva promuovere l’ordine del giorno di una particolare setta protestante. [9]

4. La qualità della traduzione e la sua utilità liturgica

Un testo può essere accurato, basato sul corretto testo originale, libero da ogni traccia di eresia e tuttavia essere ancora una traduzione orribile. Prendiamo in considerazione due esempi, guarsando per prima la King James Version e poi diversi “miglioramenti” successivi.

Salmo 8:4:

“What is man, that thou art mindful of him? And the son of man, that thou visitest him?” (KJV)

“What is man that You take thought of him, And the son of man that You care for him?” (NASB)

“What are mere mortals that you are mindful of them, human beings that you care for them?” (TNIV)

“What are mortals that you should think of us, mere humans that you should care for us?” (NLT)

“Then I ask, “Why do you care about us humans? Why are you concerned for us weaklings?”“ (Contemporary English Version – CEV)

“What are human beings that you are mindful of them, mortals that you care for them?” (NRSV)

“But why are people important to you? Why do you take care of human beings?” (New Century Version – NCV)

Giovanni 1:14-17

“And the Word was made flesh, and dwelt among us, (and we beheld his glory, the glory as of the only begotten of the Father,) full of grace and truth. John bare witness of him, and cried, saying, This was he of whom I spake, He that cometh after me is preferred before me: for he was before me. And of his fullness have all we received, and grace for grace. For the law was given by Moses, but grace and truth came by Jesus Christ.” (KJV)

“And the Word became flesh, and dwelt among us, and we saw His glory, glory as of the only begotten from the Father, full of grace and truth. John testified about Him and cried out, saying, “This was He of whom I said, ‘He who comes after me has a higher rank than I, for He existed before me.’“ For of His fullness we have all received, and grace upon grace. For the Law was given through Moses; grace and truth were realized through Jesus Christ.” (NASB)

“The Word became flesh and made his dwelling among us. We have seen his glory, the glory of the one and only [Son], who came from the Father, full of grace and truth. (John testified concerning him. He cried out, saying, “This is he of whom I said, ‘He who comes after me has surpassed me because he was before me.’ “) Out of his fullness we have all received grace in place of grace already given. For the law was given through Moses; grace and truth came through Jesus Christ.” (TNIV)

“So the Word became human and lived here on earth among us. He was full of unfailing love and faithfulness. And we have seen his glory, the glory of the only Son of the Father. John pointed him out to the people. He shouted to the crowds, “This is the one I was talking about when I said, `Someone is coming who is far greater than I am, for he existed long before I did.’ “ We have all benefited from the rich blessings he brought to us--one gracious blessing after another.  For the law was given through Moses; God’s unfailing love and faithfulness came through Jesus Christ.” (NLT)

“The Word became a human being and lived here with us.  We saw his true glory, the glory of the only Son of the Father. From him all the kindness and all the truth of God have come down to us. John spoke about him and shouted, “This is the one I told you would come! He is greater than I am, because he was alive before I was born.” Because of all that the Son is, we have been given one blessing after another. The Law was given by Moses, but Jesus Christ brought us undeserved kindness and truth.” (CEV)

“And the Word became flesh and lived among us, and we have seen his glory, the glory as of a father’s only son, full of grace and truth. (John testified to him and cried out, “This was he of whom I said, ‘He who comes after me ranks ahead of  me because he was before me.’”) From his fullness we have all received, grace upon grace. The law indeed was given through Moses; grace and truth came through Jesus Christ.” (NRSV)

“The Word became a human and lived among us. We saw his glory -- the glory that belongs to the only Son of the Father -- and he was full of grace and truth. John tells the truth about him and cries out, saying, “This is the One I told you about: ‘The One who comes after me is greater than I am, because he was living before me.’“ Because he was full of grace and truth, from him we all received one gift after another. The law was given through Moses, but grace and truth came through Jesus Christ.” (NCV)

“The Word became a human being and, full of grace and truth, lived among us. We saw his glory, the glory which he received as the Father’s only Son. John spoke about him. He cried out, “This is the one I was talking about when I said, “He comes after me, but he is greater than I am, because he existed before I was born.’ “ Out of the fullness of his grace he has blessed us all, giving us one blessing after another. God gave the Law through Moses, but grace and truth came through Jesus Christ.” (GNT)

Io sosterrei che nessuna delle successive traduzioni elencate qui sopra ha fatto anche il minimo miglioramento del linguaggio della King James Version e che, nella misura in cui si sono allontanati dalla formulazione della KJV, hanno diminuito la bellezza del testo. Le sole traduzioni moderne che hanno più o meno mantenuto un grado di bellezza nella loro traduzione sono state quelle che hanno tentato di rivedere il testo della KJV, pur mantenendo in qualche modo o in parte la sua formulazione e la sua cadenza. Includerei tra questi testi la English Standard Version, la Revised Standard Version e la New King James Version.

Anche alcuni dei grandi scettici dei tempi moderni hanno riconosciuto la bellezza della King James Version:

 “È la più bella di tutte le traduzioni della Bibbia; Anzi è probabilmente il più bell’esempio di scrittura in tutta la letteratura mondiale”. – H. L. Mencken [10]

“La traduzione è stata fatta straordinariamente perché i traduttori non stavano solo taducendo una raccolta curiosa di libri antichi scritti da diversi autori in diverse fasi culturali, ma la Parola di Dio divinamente rivelata attraverso i suoi scribi scelti ed espressamente ispirati. In questa convinzione hanno svolto il loro lavoro con sconfinata reverenza e cura e hanno ottenuto un bellissimo risultato artistico”. – George Bernard Shaw [11]

“È scritta nel più nobile e puro inglese, e abbonda di bellezze squisite di pura forma letteraria”. –Aldous Huxley [12]

Si può semplicemente leggere la prefazione di quasi ogni traduzione della Bibbia in inglese e leggere i riconoscimenti della bellezza della King James Version.

Quindi ci si potrebbe chiedere perché la King James Version è quasi universalmente riconosciuta come una bella traduzione, eppure nessuna altra versione ha potuto produrre una traduzione che si avvicini ad essa? Penso che ciò abbia due ragioni primarie:

1) Gli studiosi che tradussero la King James Version vivevano in un tempo in cui ci si aspettava che gli studiosi fossero ancora maestri di ogni disciplina, e quindi questi studiosi non erano solo le menti più brillanti del loro tempo in materia di testi originali e di antiche traduzioni delle Scritture, ma erano anche maestri della propria lingua. Nel nostro tempo, si potrebbe trovare uno studioso che è un maestro di un’area o di un’altra, ma è molto raro incontrare uno studioso competente sia nella Scrittura sia nella letteratura inglese.

 2) Poiché l’obiettivo della King James Version era quello di produrre una traduzione che fosse ascoltata ad alta voce in Chiesa, i suoi traduttori prestarono particolare attenzione a come suona il testo quando si legge ad alta voce. Certamente erano interessati a produrre una traduzione accurata, ma erano anche interessati a produrre una traduzione riverente e bella che fosse gradita all’orecchio. [13]

Adesso bisogna ammettere che la King James Version ha alcuni problemi significativi in ​​termini di uso liturgico contemporaneo. Ci sono passi nella KJV che sono difficili da capire per la maggior parte di chi oggi parla inglese e ci sono passi che sono ormai fuorvianti, a causa dei cambiamenti nel significato di alcune parole nel tempo. In questo caso, c’è bisogno di una revisione del testo e ci sono edizioni della versione di King James che fanno tali revisioni... ma la questione è quanto del testo debba essere rivisto, e su questo non c’è unanimità.

5. Traduzioni neutre

Negli ultimi decenni ci siamo trovati di fronte il nuovo fenomeno della correttezza politica, e ciò ha portato a nuove versioni della Bibbia che hanno tentato di rendere neutro il testo inglese per accomodare le preoccupazioni delle femministe radicali. Questo è stupido per diverse ragioni. Da una parte, le femministe radicali probabilmente non saranno soddisfatte di alcuna traduzione delle Scritture, non importa quanto sia neutro il loro inglese. In secondo luogo, l’idea stessa che le distinzioni di genere in una lingua siano la colpa di tutte le lamentele che le femministe potrebbero avere è di per sé ridicolo.

Solo coloro che sono completamente ignoranti di come funzionano le lingue diverse dall’inglese possono credere che le distinzioni del genere siano la causa del maltrattamento delle donne, o che la rimozione di tali distinzioni migliorerebbe in qualche modo lo status delle donne. Esistono infatti due lingue principali che non hanno alcuna distinzione di genere, e quindi le due culture associate a queste lingue dovrebbero essere state utopie femministe per tutta la storia umana. Le due lingue a cui mi riferisco sono il turco e il cinese. Tuttavia, ritengo che si possa facilmente difendere l'argomento secondo cui le donne nelle culture europee sono state trattate in modo significativo negli ultimi duemila anni, nonostante siano state “costrette” a usare lingue che fanno distinzioni di genere. Di fatto, penso che sia difficile trovare due culture di elevata letteratura in cui storicamente la donna sia stata trattata peggio che in quelle dei turchi e dei cinesi – e lo dico da persona che ama la cultura cinese, ma il modo in cui le donne sono state trattate (e in larga misura sono ancora trattate) non è l'apice della civiltà cinese.

Queste versioni neutre della Bibbia hanno problemi con le parole “man” e “mankind” e le sostituiscono con “person”, “human” e “humankind”. Tuttavia, va notato che le parole “human” e “humankind” contengono in loro la parola offensiva “man”. Si potrebbe sottolineare che anche la parola “woman” contiene questo termine offensivo. Chiunque capisce l’inglese dovrebbe sapere che, quando parliamo dell’amore di Dio per l’uomo, comprendiamo sia i membri maschi che femmine di questa specie. Queste traduzioni sono così dispiaciute dell’uso del termine “man” che devono distorcere il significato del testo per evitare di usarlo. Ad esempio, nella NRSV abbiamo san Pietro che dice a Cornelius che anche lui è un “mortale”, quando la parola in greco è “anthropos” (“uomo”), che è un termine che non si concentra sull’aspettativa di vita. La NRSV rimuove anche l’importante espressione messianica “Figlio dell’uomo” dall’intero Antico Testamento (sarebbe una frase eccezionalmente offensiva, avendo in sé due distinzioni di genere). E così quando leggiamo Daniele 7:13, nella NRSV troviamo:

 “As I watched in the night visions, I saw one like a human being coming with the clouds of heaven. And he came to the Ancient One and was presented before him”

Questo sconnette totalmente l’uso di Cristo della frase “Figlio dell’uomo” da questa profezia. Fortunatamente ci sono risparmiate letture come “Le volpi hanno tane e gli uccelli dell’aria hanno nidi, ma l’umano non ha dove posare il capo” (Matteo 8:20), o “la gente chi dice che sia io l’umano?” (Matteo 16:13), ma tutto il significato profetico di questo termine viene sacrificato sull’altare del femminismo.

Queste traduzioni neutre sono anche costrette a inserire parole che non esistono nel testo originale, a omettere parole che esistono e a cambiare i pronomi singolari in plurali per evitare parole con distinzioni di genere. Il risultato è semplicemente una traduzione che illude il lettore e oscura il significato del testo ispirato... ed è tutto così sciocco. [14]

Le versioni che contengono un inglese più o meno neutro includono: New Revised Standard Version (NRSV), Today’s New International Version (TNIV), New Living Translation (NLT), Good News Translation (GNT o GNB), New Century Version (NCV), Contemporary English Version (CEV), New American Bible (NAB), Revised English Bible (REB) e New Jerusalem Bible (NJB).

Raccomandazioni

Quindi, alla luce di tutto ciò che è stato detto, quale traduzione delle Scritture dovremmo usare? Purtroppo, al momento non esiste una semplice risposta per i lettori di lingua inglese. Affronterò la domanda innanzitutto in base alle migliori opzioni disponibili per uso personale, quindi alle migliori opzioni per l’uso liturgico e dirò qualche parola su come si possono utilizzare le varie traduzioni disponibili nel proprio studio personale della Bibbia.

Opzioni per uso personale:

A. La King James Version

In generale, la King James Version è il punto da cui tutte le traduzioni inglesi della Scrittura dovrebbero iniziare ... e rimane una delle migliori opzioni disponibili, anche senza alcuna revisione. I pronomi e le forme verbali che usa non sono difficili da imparare. Il problema principale è la traduzione occasionale che ha bisogno di essere corretta e la parola occasionale che potrebbe confondere la maggior parte dei lettori contemporanei. La maggior parte dei lettori potrebbe facilmente risolvere il secondo problema semplicemente espandendo il proprio vocabolario di circa 200 parole.

Le migliori edizioni della KJV attualmente disponibili sono la King James Version with Apocrypha – 400th Anniversary Edition, pubblicata dalla American Bible Society e la New Cambridge Paragraph Bible with Apocrypha, entrambe dotate di ortografia, punteggiatura e formattazione moderne e che comprendono i libri deuterocanonici.

B. La New Authorized Version

La New Authorized Version (NAV), che è stata pubblicata senza i libri deuterocanonici con il titolo 21st Century King James Version e come Third Millenium Bible con i libri deuterocanonici inclusi, ha molto che le fa raccomandare. Molte delle porzioni oscure della KJV sono state riviste per renderle più chiare. Le mie principali lamentele con questa versione sono il fatto che inserisce le note a margine nel testo con parentesi, cosa che probabilmente confonde la maggior parte dei lettori, che pensano di stare leggendo il testo della Scrittura piuttosto che una nota di margine, e inoltre il fatto che non hanno riveduto molte parole o frasi che necessitavano di revisione, ma hanno riveduto molte altre parole che non ne avevano bisogno... e francamente, l’unico vero scopo che sembra aver compiuto la gran parte di questi cambiamenti è che hanno permesso all’editore di mettere il copyright sul testo (cosa che non avrebbe potuto fare se avessero fatto meno cambiamenti). Per esempio, l’editore ha rimosso la parola “spake” e l’ha sostituita con “spoke”... ma c’è qualcuno che pensa veramente che il lettore medio di lingua inglese abbia un problema a capire cosa significava la parola “spake”?

Se diamo un’altra occhiata a Giovanni 1:14-17, troviamo le seguenti differenze tra la KJV e la NAV:

KJV: “And the Word was made flesh, and dwelt among us, (and we beheld his glory, the glory as of the only begotten of the Father,) full of grace and truth. John bare witness of him, and cried, saying, This was he of whom I spake, He that cometh after me is preferred before me: for he was before me. And of his fullness have all we received, and grace for grace. For the law was given by Moses, but grace and truth came by Jesus Christ.”

NAV: “And the Word was made flesh, and dwelt among us (and we beheld His glory, the glory as of the only Begotten of the Father), full of grace and truth. John bore witness of Him and cried, saying, “This was He of whom I spoke, `He that cometh after me is preferred before me, for He was before me.’” And of His fullness have we all received, and grace for grace. For the law was given by Moses, but grace and truth came by Jesus Christ.”

A mio parere, tali modifiche non sono un miglioramento del testo. Tuttavia, altrove, la NAV elimina i più comuni blocchi linguistici che appesantiscono il lettore medio. Alcune parole della King James Version ora significano qualcosa di diverso. Ad esempio, la parola “convince” nella KJV significa “condannare”; “prevent” significa “precedere”; e “conversation” significa “modo di vivere”. Perciò se guardiamo al Salmo 21:3, possiamo vedere dove la NAV ha migliorato il testo per il lettore contemporaneo:

KJV: “For thou preventest him with the blessings of goodness: thou settest a crown of pure gold on his head.”

NAV: “For Thou goest before him with the blessings of goodness; Thou settest a crown of pure gold on his head.”

La maggior parte dei lettori contemporanei non sarebbe ritornata dal testo della KJV con una corretta comprensione del testo, mentre qui la revisione di una parola ha fatto la differenza. Anche l’uso di punteggiatura e di formattazione moderna è molto più facile per gli occhi rispetto ai testi della King James Version più presenti sul mercato.

C. La New King James Version

La New King James Version usa l’inglese contemporaneo, visto da molti come un grande vantaggio, ma che personalmente ritengo il più grande inconveniente di questa versione. Credo che l’inglese tradizionale sia più adatto per l’uso liturgico, e credo anche che idealmente dobbiamo utilizzare nel culto la stessa traduzione che usiamo nello studio privato, perché questo ci aiuta a memorizzare meglio il testo e a permettere alle parole di radicarsi meglio nelle nostre anime. Questo è ovviamente un tema diverso che va al di là dello scopo di quest’articolo, per cui darò semplicemente per scontato che molti altri ortodossi non sarebbero d’accordo e che troverebbero il linguaggio della New King James interamente compatibile con lo stile dell’inglese che usano liturgicamente.

In ogni caso, la New King James Version ha i suoi vantaggi. Generalmente corregge gli errori di traduzione della King James Version, anche se si basa sul testo ricevuto del Nuovo Testamento e quindi è del tutto coerente con la tradizione testuale della Chiesa. Forse ha anche le migliori note testuali di qualsiasi traduzione in inglese. È, naturalmente, più facilmente comprensibile della KJV.

D. La Douay Rheims Version

Devo dire che la Douay Rheims non è una versione che possiedo o che probabilmente userò mai come traduzione primaria per lo studio personale, però conosco molti ortodossi che la usano. Il testo è certamente accettabile e ha il vantaggio di utilizzare l’inglese tradizionale e di avere i libri deuterocanonici. A volte è goffo e utilizza una terminologia che non è familiare a molti lettori di lingua inglese. È una versione degna di consultazione, quando si paragonano diverse traduzioni.

E. La Orthodox Study Bible

Come detto in precedenza, la Orthodox Study Bible è un’opzione imperfetta ma buona per lo studio personale. Essa utilizza la New King James Version del Nuovo Testamento, e nei pochi casi in cui si potrebbe desiderare che la traduzione venisse corretta, hanno messo la traduzione preferibile nelle note a piè di pagina. Sospetto che l’editore, che possiede i diritti d’autore della NKJV, probabilmente abbia avuto qualcosa a che fare con il motivo per cui non hanno semplicemente modificato il testo. Nell’Antico Testamento, hanno rivisto la versione della New King James Version basata sulla Septuaginta, e generalmente lo hanno fatto in modo preciso.

Opzioni per uso liturgico

A. Il Salterio

Per un Salterio liturgico ci sono tre opzioni che consiglio di prendere in considerazione:

1) “The Psalter According to the Seventy”, pubblicato dal Monastero della Santa Trasfigurazione (noto anche come “Salterio di Boston”). Questa è tutt’altro che una traduzione perfetta, ma l’ho trovato una traduzione in genere accurata e ha il vantaggio di concordare con molti dei testi liturgici più comunemente usati in inglese (è utilizzata in tutte le pubblicazioni della St. John of Kronstadt Press, del monastero della Santa Trasfigurazione, e della maggior parte delle pubblicazioni del monastero della Santa Trinità a Jordanville, New York). Lo svantaggio di questo testo è che la scelta delle parole può essere a volte goffa. È disponibile anche in un’edizione tascabile.

2) “A Psalter for Prayer”, pubblicato dal monastero della Santa Trinità a Jordanville, New York. La traduzione si basa sul Coverdale Psalter, che è quello che si troverebbe in un’edizione più antica (tradizionale) del Book of Common Prayer, ma è corretta con la Septuaginta. Contiene anche un gran numero di materiali didattici e di altre preghiere che si trovano nelle edizioni slavoniche del Salterio, ma non nel Salterio di Boston né in altre edizioni pubblicate in inglese fino a oggi. Per esempio, ha preghiere alla fine di ogni catisma e ha istruzioni su come leggere il Salterio vegliando i morti, con le preghiere che si dicono secondo la pratica slava insieme alla sua lettura. La qualità della stampa è molto alta... la carta e la rilegatura sono di qualità simile a quella del Salterio di Boston, ma la copertina sembra migliore, la dimensione è un po’ più grande e ha due nastri segnalibro cuciti nella rilegatura. La traduzione è ben fatta e bella, e direi che vale la pena di averlo solo per il materiale aggiuntivo che contiene. Lo svantaggio più grande è che attualmente non è utilizzato in tanti testi liturgici, ma questo può cambiare. Ho trovato che a volte è meno preciso del Salterio di Boston quando si paragona il testo alla Septuaginta greca, ma non posso dire che ciò si basi su una revisione approfondita e dettagliata dell’intero testo. Anche questo testo è disponibile in un’edizione tascabile.

3) “The Psalter of the Prophet and King David with the Nine Biblical Odes”, pubblicato dal Center for Traditionalists Orthodox Studies. Questa traduzione si basa sulla King James Version, ma è corretta con la Septuaginta, cosa che stilisticamente è probabilmente meglio del Salterio del Monastero della Santa Trasfigurazione e per molti sarà più familiare con il testo da loro conosciuto, ma come il Salterio di Jordanville, non è usata in molti testi liturgici... anche se viene usata nei testi pubblicati dal Center for Traditionalists Orthodox Studies.

B. Il Vangelo

Le migliori opzioni per un libro dei Vangeli formattato secondo l’uso slavo vengono dalla Holoviaks Church Supply. Pubblicano un’edizione molto bella che utilizza la King James Version. Attualmente offrono questo testo solo con una copertura metallica. Ne hanno anche recentemente pubblicato uno che utilizza la New King James Version... e per coloro che preferiscono la NKJV, ovviamente questa sarebbe un’opzione eccellente.

Il lettore Peter Gardner pubblica ora un King James Gospel, disponibile in due dimensioni: un’edizione più piccola per 40 dollari (6” x 9”, con font a 12 punti); e un’edizione più grande per 45 dollari (8.25 “x 10.75”, con font a 14 punti), e ha in realtà diversi elementi che non sono presenti nella precedente edizione di Holoviak. Sulla base del contenuto del vangelo slavonico standard, contiene una breve vita dei quattro evangelisti, un’ampia appendice delle letture evangeliche (più estese di quella che si trova nella versione di Holoviak) e le rubriche per come vengono fatte le letture evangeliche durante l’anno, compreso il “salto lucano”. La copertina è una vera copertina rigida, non una copertina telata con sopra un foglio di carta patinata. Per un po’ di denaro in più, potete avere un’edizione del Vangelo che presenta le rubriche in rosso e alcune illustrazioni a colori (125 dollari, 8.25 “x 10.75”, con font a 14 punti). Per una piccola missione o una casa, è utilizzabile così com’è. Il testo è in dimensioni standard e potrebbe anche essere messo in una copertina da Vangelo più bella.

Un’altra opzione per quelli che cercano una traduzione inglese tradizionale dei Vangeli è il Lezionario del Vangelo pubblicato dal Center for Traditionalists Orthodox Studies. Si basa sulla King James Version, ma è formattata secondo l’uso bizantino... di nuovo, un vantaggio per chi segue quella tradizione, ma uno svantaggio per quelli di tradizione slava. Sul retro ha un indice scritturale che aiuterà coloro che seguono la pratica slava a trovare la lettura corretta più facilmente rispetto alla maggior parte dei libri del Vangelo in stile bizantino. Questa edizione è molto conveniente e il formato del lezionario bizantino è in realtà molto adatto a chi vorrebbe avere un libro del Vangelo a casa per leggere le letture quotidiane. Sfortunatamente è disponibile solo in brossura.

C. Il Lezionario delle Epistole, o Apostolo

L’opzione migliore attualmente disponibile per quelli che seguono la pratica slava è l’Apostolo pubblicato dalla St. Tikhon’s Seminary Press. La traduzione utilizzata non è né King JamesDouay-RheimsNew King James, ma una sintesi delle tre. Mantiene i pronomi tradizionali (per la maggior parte) e le finali dei verbi, ma elimina le parole arcaiche. A volte si vorrebbe che avessero mantenuto più testo della King James di quanto ce ne sia, ma il testo è più facilmente comprensibile di quanto sarebbe stato altrimenti il testo non riveduto della King James.

Per quelli che seguono la pratica bizantina, il Lezionario delle Epistole pubblicato dal Center for Traditionalists Orthodox Studies è una buona opzione. Come Lezionario del Vangelo che pubblicano, anche questo è basato sul testo della King James Version. Uno dei suoi svantaggi è che al momento è stato pubblicato solo in brossura. Ciò ha tuttavia il vantaggio di rendere abbastanza poco costoso acquistarne una copia per uso domestico. Un altro aspetto negativo di questa edizione è che alcune delle “correzioni” del testo della King James Version in questa edizione sono discutibili. Ad esempio, nella KJV, 1 Corinzi 11:14 dice: “Doth not even nature itself teach you, that, if a man have long hair, it is a shame unto him?” L’edizione del CTOS modifica questa lettura: “Doth not even nature itself teach you, that, if a man have flowing hair, it is a shame unto him?” Capisco il punto che stanno cercando di sottolineare, e la traduzione non è completamente indifendibile; ma nessun’altra traduzione lo traduce in questo modo. Se uno volesse sottolineare la sfumatura che stanno cercando di mettere in evidenza, sarebbe stato probabilmente meglio tradurre “wear long hair” piuttosto che “have long hair” oppure “have flowing hair”, e anche questo ci mette veramente al di là della traduzione, nel regno dei commenti... e questa è la funzione dei commenti e delle note a piè di pagina. E sebbene siano stati fatti cambiamenti come questo, molti casi in cui il testo della King James non è più facilmente compreso e potrebbe essere facilmente corretto aggiornando una o due parole purtroppo rimangono non riveduti. Tuttavia, in fin dei conti, questa edizione è una buona opzione... ancora una volta, particolarmente per quelli che desiderano seguire le letture quotidiane a casa.

L’uso di varie traduzioni nello studio personale

Per quelli che non hanno studiato le lingue originarie della Scrittura – e anche per quelli che le hanno studiate – è spesso utile confrontare diverse traduzioni per ottenere un apprezzamento più pieno dell’eventuale gamma di significato di un testo. Mentre non raccomando le seguenti traduzioni da utilizzare come traduzione primaria di un cristiano ortodosso, per le ragioni sopra esposte, queste versioni sono utili per il confronto:

1. La English Standard Version

2. La Revised Standard Version

3. La New Revised Standard Version

4. La New American Standard Bible

La RSV e la NRSV sono particolarmente utili anche perché contengono il completo canone ortodosso dell’Antico Testamento.

Uno dei vantaggi offerti da Internet è che possiamo confrontare numerose traduzioni con pochi clic di un mouse, senza dover avere a casa copie cartacee di tutte le versioni.

Conclusione

Alcuni rifiutano le cautele sulle traduzioni bibliche come cose non importanti, o come una semplice questione di gusti. “A ciascuno il suo”, e “Tutto quello su cui galleggia la tua barca” sono i proverbi sacri della nostra cultura di oggi. Tuttavia, come sottolinea il vescovo Tikhon di San Francisco, “la parola “ortodosso” implica una certa preoccupazione per la corretta sintattica, semantica e pragmatica, l’uso corretto del linguaggio...” [15] Le parole significano delle cose, la precisione è importante, la fedeltà alla comprensione tradizionale delle Scritture è essenziale e la bellezza nel culto (e quindi nella nostra traduzione delle Scritture, che è al centro del nostro culto) è qualcosa in cui dobbiamo impegnarci.

Come per la maggior parte delle cose nella Chiesa ortodossa, ci sono limiti di accettabilità – all’interno dei quali c’è una certa quantità di diversità di opinione che è completamente accettabile, ma al di fuori dei quali c’è un pericolo spirituale che deve essere evitato. Ci potrebbe anche essere qualche disaccordo circa il punto su cui devono essere tracciate le linee che marcano quei confini, ma i cristiani ortodossi dovrebbero essere d’accordo che devono essere evitate le traduzioni che falsano e oscurano il significato del testo, che privano il testo di significativi concetti cristologici e profetici e che mancano di una riverenza per le parole che lo Spirito Santo ha ispirato i suoi profeti e apostoli a scrivere.

La traduzione delle Sacre Scritture dovrebbe essere affrontata con la massima cura e rispetto – questo dovrebbe essere ovvio. Anche la selezione di una traduzione richiede cura e riverenza. Inoltre, la lettura di tale traduzione richiede tutto questo e una grande diligenza, come si legge nel Salterio:

“Metti davanti a me per legge, o Signore, la via dei tuoi statuti, e lo la cercherò continuamente. Dammi la comprensione, io cercherò la tua legge e la manterrò con tutto il mio cuore” (Salmo 118:34-35 LXX).

Come possono attestare tutti coloro che hanno investito dell’impegno nello studio riverente delle Scritture, le ricompense valgono pienamente lo sforzo.

NOTE

[1] Clark Carlton, The Way: What Every Protestant Should Know About the Orthodox Church, (Salisbury, MA: Regina Orthodox Press, 1997) p. 137ss.

[2] Cfr. Wilbur Pickering, The Identity of the New Testament Text. Nashville, Thomas Nelson, 1980. http://www.revisedstandard.net/text/WNP/

[3] M. Kurt Goedelman, A Critical Look at the Jehovah’s Witness Bible, the New World Translation, 31 agosto 2006 < http://www.xmark.com/focus/Pages/jehovahs.html >. Vedi anche: 31 agosto 2006 < http://www.bible-researcher.com/new-world.html >

[4] C. P. Lincoln, “A Critique of the Revised Standard Version,” Bibliotheca Sacra, volume 110 (gennaio 1953) pp. 50-66, 1 settembre 2006 < http://www.bible-researcher.com/rsv-bibsac.html >

[5] Bruce M Metzger, “The RSV-Ecumenical Edition,” Theology Today, Vol. 34, n. 3 (ottobre 1977), p. 316, 1 settembre 2006 < http://theologytoday.ptsem.edu/oct1977/v34-3-criticscorner4.htm > È vero che un rappresentante greco ortodosso è stato aggiunto al comitato di traduzione, ma lo studioso ebraico partecipava alla traduzione quando questa era effettivamente fatta, e il rappresentante greco ortodosso è stato aggiunto dopo che il vero lavoro della traduzione era già stato completato.

[6] Per ulteriori informazioni su come deve essere tradotto “almah”, vedi: William F. Beck, What Does Almah Mean?, 2 settembre 2006, < http://www.philvaz.com/apologetics/VB-DOD- Virgin-Almah-WilliamBeck.pdf >, vedi anche: Origene, Contro Celso, Libro I, Capitoli xxxiv -xxxv, The Ante-Nicene Fathers, vol. iv, a cura di Alexander Roberts e James Donaldson, trad. di A. Cleveland Coxe (Grand Rapids: Eerdmans Publishing Company, 1989), p. 410ss., così come: san Girolamo, Against Jovinianus, libro I, capitolo 32, Nicene and Post-Nicene Fathers, serie 2, vol. vi, a cura di Henry Wace e Philip Schaff (Peabody, MA: Hendrickson, 1994), p. 370.

[7] Adam Nicolson, God’s Secretaries: The Making of the King James Bible, (New York: HarperCollins Publishers, 2003) p. 73. Vedi anche: History of the King James Version, 4 settembre 2006, < http://www.bible-researcher.com/kjvhist.html >.

[8] Per esempio, Lutero inserì la parola “sola” nella sua traduzione di Romani 3:28, per far sì che la sua dottrina della giustificazione fosse supportata dalla sola fede. Quando gli fu chiesta la giustificazione per il suo inserimento di parole che non esistevano nel testo originale, Lutero rispose semplicemente: “È così perché il dottor Martin Lutero dice che è così!” Vedi Frank Schaeffer, Dancing Alone (Brookline, MA: Holy Cross Orthodox Press, 1994) p. 77, e: Jaroslav Pelikan, Reformation of Church and Dogma (Chicago: University of Chicago Press, 1985) p. 252.

[9] Nicolson, p. 77ss.

[10] The Third Millennium Bible (Gary, South Dakota: Deuel Enterprises, 1998), p. xiii.

[11] G. S. Paine, The Men Behind the King James Version (Grand Rapids, MI: Baker Book House, 1959) p. 182ss

[12] History of the King James Version, 4 settembre 2006, < http://www.bible-researcher.com/kjvhist.html >.

[13] Nicolson, p. 209ss.

 [14] Vedi Wayne Grudem, What’s Wrong with Gender-Neutral Bible Translations? 20 febbraio 2013 < http://www.waynegrudem.com/wp-content/uploads/2012/03/What-s-Wrong-with-Gender-Neutral-Bible-Translations.pdf >; così come “The Gender-Neutral Bible Controversy,” 4 settembre 2006 < http://www.bible-researcher.com/links12.html >.

[15] Vescovo Tikhon di San Francisco (OCA), Bishop’s Pastoral Letter on the New Revised Standard Version, The Orthodox West, inverno 1990, 8 settembre 2006 < http://www.holy-trinity.org/liturgics/tikhon.nrsv.html >.

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