Rubrica

 

Informații despre parohia în alte limbi

Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=205  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=602  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=646  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=647  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=2779  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=204  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=206  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=207  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=208 
Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=3944  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=7999  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=8801  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=9731  Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=32&locale=ro&id=11631         
 

Calendar Ortodox

   

Școala duminicală din parohia

   

Căutare

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  Naşii de botez şi rolul lor în viaţa finului  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Pregătirea pentru Taina Cununiei în Biserica Ortodoxă  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Pregătirea pentru Taina Sfîntului Botez în Biserica Ortodoxă
 
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 8
  Sui migranti e su un paradigma biblico

dell'arciprete Andrej Tkachev

Pravoslavie.ru, 3 ottobre 2016

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Răspândește:

Dal punto di vista degli europei occidentali, i migranti provenienti da paesi musulmani sono persone sfortunate che dovrebbero essere grate a loro, gli europei, fino al giorno della morte per aver permesso loro di vivere in un posto così ben curato del vecchio mondo. Ma dal punto di vista dei migranti musulmani, gli europei sono per la gran parte persone irrimediabilmente senza Dio, che per qualche ragione incomprensibile hanno a loro disposizione inauditi beni terreni. La divergenza di punti di vista è molto seria. I primi dicono: "Abbiamo avuto compassione di voi, e voi dovreste esserci grati". E i secondi (o almeno molti di loro) dicono: "Vi disprezziamo e siamo certi che gente come voi non dovrebbe vivere". Da questo ne conseguono asce, machete, bombe, mitragliatrici, e camion guidati in mezzo alla folla. Non ci sarà assimilazione, e su questo dobbiamo essere onesti. Ci sarà la guerra (c'è già). Ci sarà l'inevitabile effervescenza e repulsione chimica, come quando l'acqua è combinata con l'acido. Da un lato, dalla parte degli europei autoctoni, questa sarà una lotta per vaghi e smorti valori liberali che sono tanto privi di gusto quanto il bianco d'uovo (la tolleranza, il gender, la libertà fantasma). D'altra parte sarà una guerra concreta condotta da portatori di idee religiose specifiche per il trionfo della loro visione del mondo (Dio permette, Dio proibisce. Questo è tutto quello che c'è da fare!). E, per inciso, c'è una storia biblica molto chiaramente analoga a questo fenomeno moderno.

Al tempo di Giuseppe, gli ebrei entrarono in Egitto come una grande famiglia pastorale per cercare di salvare se stessi dalla carestia. Nel corso dei secoli successivi crebbero fino alle dimensioni di una grande nazione, non più a pascolare le pecore, ma ora asserviti e occupati nelle costruzioni. (Se si guarda l'etnia dei lavoratori nei cantieri di Mosca, si vedrà ancora un altro tratto simile) [1]. Poi arrivò l'Esodo e il vagabondaggio nel deserto, durante il quale gli ebrei non furono più pastori o costruttori. Furono viandanti e guerrieri. Uscendo dall'Egitto morirono o come punizione per essersi lamentati, o per cause naturali. Ne nacquero altri per sostituire i morti. Questi erano stati destinati a entrare in Canaan. Quelli che occuparono la Terra Promessa durante il tempo di Giosuè, figlio di Nun, erano stati strappati dalla creatività culturale e dalla vita sedentaria. Non costruivano, non seminavano, non mietevano raccolti, non facevano mestieri. Si limitano a viaggiare e a combattere guerre. Erano diverse generazioni di persone che avevano completamente dimenticato cosa significa lavorare la terra o costruire!

Nel frattempo era stato loro ordinato di stabilirsi in terre dove c'erano già case e strade, frutteti e vigneti, piscine e pozzi. Cioè, il pellegrino e viandante polveroso di ieri è stato destinato da Dio a possedere terre in cui il contadino e il vignaiolo, il fabbro e il tessitore, il medico e il mercante avevano già vissuto per secoli.

Per la verità, gli ebrei avevano qualcosa che i cananei non avevano. Gli ebrei avevano una legge religiosa ha ricevuto sul monte Sinai; avevano il comandamento di temere il Signore per tutti i loro giorni e di cercare di osservare tutto ciò che è stato scritto nel libro della Legge. Ma i Cananei avevano una fiorente depravazione, che era tanto sofisticata quanto era meschina. Avevano la prostituzione rituale, sia femminile e maschile. C'erano sacrifici ai demoni, una casta sacerdotale pagana, e feste celebrate con orge. Avevano bestialità, divinazione e comunicazione con i morti. I boschi ombrosi erano luoghi di dissolutezza rituale, e nelle valli potevano bruciare i neonati. Avevano tutto quello di cui il Signore parlò ai giudei nelle Scritture: "Non agire secondo i costumi dei popoli di quelle terre. Non ripetere le loro abominazioni, perché a causa di questi abomini io li sto scacciando dal tuo volto. Non fate disegni e tagli sui vostri corpi. Non invocate i morti. Non abbiate stregoni tra di voi. Non giacete con un uomo come con una donna. Non copulate con gli animali. Se farete queste cose, e apprenderete ciò che non dovrete, allora io scaccerò anche vuoi da questa terra dove scorre latte e miele. Temete il Signore. E ora andare e prendete possesso del paese, vivete in case che non avete costruito. Mangiate i frutti che non avete piantato". Il Vecchio Mondo ex cristiano rischia una ripetizione di questo scenario della storia sacra in alcuni tratti chiaramente disegnati.

Con tutti gli errori e gli sbagli che può contenere la fede musulmana dei migranti, di gran lunga non tutto ciò in cui credono è falso. Ciò che è falso può essere visto come tale solo in confronto con i Vangeli. Ma nel confronto con la catechesi liberale e la situazione morale dell'Occidente moderno, vediamo la falsità di queste ultime. Il musulmano sembra preferibile. Il musulmano crede nella vita futura, nel cielo e nell'inferno. Questo è qualcosa di invisibile per lui fino al momento in cui si avvererà. L'europeo ride ovunque di tale "arcaicità". Per il musulmano il corpo risusciterà nell'ultimo giorno. Il corpo non deve essere contaminato da vivo o bruciato dopo la morte. Per l'Europa è il contrario: la dissolutezza nell'arco della vita è la norma, e dopo la morte si può gettarlo nel fuoco senza alcun pensiero per la risurrezione. Il musulmano non apprezza la propria vita biologica al di sopra di tutto, e in particolare non apprezza la vita biologica del suo avversario ideologico. Al di sopra di tutto per lui ci sono le leggi dell'Altissimo – così come gli sono state spiegate. Perciò egli non ha paura di morire, o di uccidere. L'europeo post-cristiano non conosce altri valori oltre all'esistenza biologica. L'incontro faccia a faccia con una cultura che guarda in modo diverso alla morte è minaccioso e insopportabile per l'europeo post-cristiano. Così perde la battaglia a metà strada lungo il cammino che porta a questo incontro.

Ebbene, quanto più si va avanti, tanto è peggio. Seguono i problemi del gender, della mancanza di figli, degli aborti, delle spiagge per nudisti, e delle donne senza vergogna – tutto ciò evoca l'odio e l'ira religiosa nei migranti. Sì, sono venuti in un paese straniero. Sono "nuovi arrivati". Ma dimenticatevene. È abbastanza. Sono già arrivati. "È proibito prendere il sole senza un costume da bagno davanti ad altre persone", dicono mentre una folla rumorosa di loro arriva alla spiaggia per nudisti con armi da fuoco. Ora inizia una dialogo tra sordi. L'europeo solleva indignato il sopracciglio e dice: "Come osate tentare di insegnare a noi? Dopo tutto, noi vi abbiamo dato riparo". Al che Yusuf o Ali rispondono imperturbabili, "State facendo ciò che è proibito. Non avete fede, né vergogna, né coscienza. Semplicemente non ci avete invitati qui come ospiti. Per prima cosa avete bombardato le nostre città. Aspettate e vedrete, vi insegneremo di nuovo noi a onorare Dio". E non importa quanto ci possa dispiacere per Kurt o Fritz, dobbiamo riconoscere una certa verità nelle parole di Yusuf e Ali.

Le donne che sono state palpate e malmenate sulla piazza della cattedrale di Colonia non erano mere vittime di violenza negli stadi. Le donne sono il primo trofeo del vincitore. Si tratta di un chiaro, emblematico trofeo. "Violentare le donne dei tuoi avversari conquistati davanti ai suoi occhi – questa è la felicità", disse Gengis Khan. Molto poco è cambiato da allora nella psicologia dei conquistatori. E il fatto che abbiano messo le mani sotto i vestiti delle ragazze tedesche nel centro della città, in presenza di uomini tedeschi, deve essere letto come un messaggio: "Siete deboli. Faremo tutto ciò che vogliamo con voi. E abbiamo il diritto di farlo" In generale le "donne umiliate dell'Oriente" sono donne delle quali molti uomini si preoccupano: padri, zii, fratelli, fidanzati (se ce n'è uno), e poi, figli. Nessuno si preoccupa per le donne europee. Come si è visto, nemmeno la polizia, perfino in Germania. E le donne, come sempre, sono le prime a provare la distruzione della loro civiltà, nella loro stessa carne.

Non è lontano il giorno in cui gli arabi e gli africani vorranno vivere non nei campi profughi e nei centri dei migranti, ma negli appartamenti degli attuali proprietari. Vorranno vivere come hanno vissuto i precedenti proprietari, e non vicino a loro, ma al loro posto. Naturalmente, al fine di mantenere lo standard di vita europeo, ci devono essere conoscenza e lavoro. Sono necessari elettricisti, medici, ingegneri, piloti e così via. Sono necessarie centinaia di professioni e successione di ordine e di governo. Ecco perché il futuro di un'Europa a brandelli è oscuro. La maggior parte dei migranti non si curerà di studiare e lavorare. La maggioranza vuole prendere ciò che non è suo con la forza, calpestare sotto i piedi il paradiso artificiale in miniatura, come Attila calpestò e saccheggiò l'impero di Roma. Hanno poco interesse per quello che verrà dopo. Essi sono solo l'ascia nella mano di chi la impugna, e un'ascia non è abituata a pensare. Ma questo verrà più tardi. Per ora i migranti sono per l'Europa la stessa "frusta di Dio" che sono stati i barbari per la Città Eterna. Anche quegli immigrati che si sono corrotti alla maniera europea (perché si corrompono in Europa) non diventeranno tolleranti. Rimarranno come stranieri religiosamente motivati, odiando misticamente i bianchi senza Dio che sono ingrassati e paralizzati.

In Europa è possibile e ci si può aspettare una reazione da destra. Vari ultras e giovani fascisti, un razzismo bollente, sta nascendo nei luoghi come campi da calcio. Ma questo non salverà la situazione in sé e per sé: sarà un'agonia. La situazione può essere curata solo se l'Europa ritorna alla sua antica religiosità cristiana. La vittoria deve avvenire nello spirito. Ma questo unico antidoto deve essere riconosciuto come impossibile. L'Europa non ha la forza per una rinascita cristiana.

L'uomo bianco del Vecchio Mondo sarà sempre più contento di pensare che ha il diritto di vivere e di peccare come vuole. Ma i poveri malevoli con il Corano in mano, come nomadi che conquistano un'oasi nel deserto, occuperanno le aree abitative pezzo per pezzo, isolato per isolato, quartiere per quartiere. E a un certo punto di massa critica cesseranno di vergognarsi e nascondersi o di spiegare le loro azioni e chiedere perdono. Inizieranno semplicemente a scacciare a calci gli europei fuori delle loro case con le armi in mano, imponendo loro le tasse che dovrebbero pagare gli infedeli, organizzando tribunali della sharia, costringendo le donne a coprirsi il capo, e così via. Agiranno in modo costante e logico. Il processo sembra essere del tutto irreversibile.

Tutto questo ha un effetto sulla Russia. Dobbiamo ripensare la nostra dipendenza culturale dall'Occidente. Per far fronte ai vapori di depravazione che si diffondono tra noi dall'Europa, abbiamo bisogno di un respiratore cristiano. E abbiamo bisogno di amare e assimilare tutto quello che ha fatto nascere l'Europa cristiana. Ma tutto ciò che è nato nell'Europa post-cristiana deve essere tenuto a distanza e studiato nella maggior parte dei casi con cautela – e nella maggior parte dei casi, scartato dopo un'indagine. Con l'adozione di innovazioni culturali degenerative, anche noi, come gli europei, diventeremo vulnerabili. La Russia ortodossa è stata in grado di costruire relazioni di buon vicinato con i musulmani all'interno del paese e quelli confinanti. I vicini musulmani non solo temevano la Russia, ma la rispettavano pure, e c'erano buone ragioni per questo rispetto. La Russia post-cristiana sarà altrettanto debole e vulnerabile quanto qualsiasi uomo egoista e senza Dio di fronte a un avversario motivato religiosamente con un obiettivo più alto.

I nostri musulmani non sono nuovi arrivati. Sono nativi. Non abbiamo una significativa barriera linguistica, e le eventuali barriere culturali sono state in gran parte spianate. Dobbiamo fare in casa ciò che gli europei non sono stati in grado di fare, e da quanto sembra, non saranno in grado di fare. I musulmani del XXI secolo hanno un'accusa contro i cristiani del XXI secolo. L'essenza di questa accusa è semplice: dov'è la vostra santità? Dove sono la preghiera e il digiuno? Dove è il rispetto per gli anziani e l'obbedienza di una moglie al marito? Dove si trovano i vostri giovani: in locali pieni di fumo o in palestra? Dov'è la compassione? Non solo la carità, ma la compassione? Dove è la vostra conoscenza della vostra storia? E se come risposta stiamo in silenzio per la vergogna, essi dicono: "Guardate come facciamo noi." Essi ci mostrano le loro caratteristiche migliori, tacendo quelle cattive, e noi cadremo nel silenzio più profondo. Quindi non dobbiamo tacere. La nostra risposta deve essere viva e religiosa.

Ecco il nostro digiuno e la nostra preghiera. Ecco il nostro aiuto per l'altro. Ecco i nostri giovani. Ecco le nostre famiglie. Ricordiamo tutto ciò che è nostro, e rispettiamo ciò che è degli altri. Stiamo guarendo le ferite del passato, e i risultati possono già essere visti. "Se questa risposta sarà basata su fatti incontrovertibili che la sostengono, allora ci sarà la pace e il rispetto reciproco. Non si possono non rispettare le persone che proteggono la famiglia, si aiutano a vicenda, adorano Dio in spirito e verità, rispettano i loro vicini di casa, e mangiano il pane che hanno guadagnato e non rubato. Allo stesso modo si possono disprezzare totalmente quelli che non hanno niente di tutto questo. Allora la terra sotto i piedi degli ex proprietari cesserà impercettibilmente di appartenere a loro. Tutta la documentazione e gli atti legali potrebbero essere in ordine, ma qualcosa è scivolato dalle sue fondamenta e ha cominciato a scivolare nel baratro. Questo è fondamentalmente ciò che sta accadendo in Europa, senza alcuna possibilità di cambiamento della situazione. In sostanza, questo non deve essere permesso in Russia; e abbiamo ancora le risorse e il tempo per impedirlo.

Nota

[1] La stragrande maggioranza dei lavoratori edili a Mosca è costituita da migranti provenienti dall'Asia Centrale o dal Caucaso, che tendono a raggrupparsi in base alla nazionalità (ndt).

Răspândește:
Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 8