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  Intervista di Saker a Gilad Atzmon

Dal blog The Vineyard of the Saker

19 marzo 2015

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Răspândește:

Sono già passati 6 anni da quando ho intervistato Gilad per la prima volta e quando un amico ha recentemente suggerito che era giunto il momento di una nuova conversazione, ho subito accettato, così come Gilad, che, a dispetto del suo stile di vita super-prenotato e frenetico, si è preso il tempo di rispondere alle mie domande. Gilad è, a mio parere, non solo il musicista jazz più originale e di talento che stia attualmente componendo e suonando (assicuratevi di avere il suo ultimo CD "The Whistle Blower"), è anche un filosofo estremamente profondo che ha il coraggio incredibile, non solo di porre le domande fondamentali, ma anche di dare le risposte. Il suo libro "The Wandering Who?" è, credo fermamente, una lettura obbligatoria per chiunque voglia vedere attraverso la "nebbia" del moderno "antisionismo ebraico". Come persona che ha avuto la sua parte di lettere di odio, posso solo cominciare a immaginare il tipo di veleno pieno di odio che Gilad ha dovuto sopportare per il suo coraggio e anche se lui non ne vuole parlare, voglio dire che ci vuole un eccezionale coraggio e forza morale per fare quello che Gilad ha fatto e sta ancora facendo. Così, senza alcuna iperbole, ma molto letteralmente, dirò che Gilad Atzmon è un eroe moderno il cui fenomenale coraggio e la cui intelligenza saranno, ne sono certo, alla fine riconosciuto tra i più brillanti del nostro tempo. Sono profondamente onorato che lui mi consideri un amico.

Saker

Domande e risposte con Gilad Atzmon

Dalla nostra ultima intervista nel 2009 il mondo è cambiato molto e in molti modi. A tuo parere, la resistenza globale all'Impero è divenuta più forte o più debole in questi anni, e perché? Che dici dell'attuale regime in Israele, lo vedi indebolirsi o no?

Tutto dipende da come definisci 'l'Impero'. L'impero sarebbero le forze di mercato che guidano il capitalismo globale? Sarebbero i neocon che ci spingono in guerre sioniste, l'una dopo l'altra? O forse è la tirannia della correttezza che sopprime la nostra capacità di pensare in modo autentico? E 'possibile che questi tre siano semplici sintomi di un impulso oscuro che dobbiamo ancora definire o addirittura cogliere?

Nel mio recente scritto io sostengo che il potere ebraico consiste nella capacità di mettere a tacere le critiche del potere ebraico. Questa osservazione ci aiuta ad adottare un punto di vista trascendentale sui temi dell'impero e delle forze negative che dominano le nostre vite. Invece di parlare dell'impero, dobbiamo prima identificare le forze che ci impediscono di parlare dell'impero. Ora stiamo arrivando molto vicini a quel punto.

Oggi c'è un numero crescente di commentatori disposti a sfidare apertamente il potere ebraico. Presumo che la paura di un 'antisemitismo' in rapida crescita tra gli ebrei si riferisce al fatto che molti ebrei hanno anche paura della portata del potere che è in mano ad altri ebrei che è strettamente collegato all’'impero'.

Questo ci porta a Israele e alla sua lobby ebraica. Credo che negli ultimi due anni abbiamo assistito a una chiara trasformazione. La leadership occidentale dice di no ai guerrafondai sionisti. Credo che ne abbiano avuto abbastanza di queste guerre futili e disastrose.

Hai scritto recentemente un sorprendente libro dal titolo "The Wandering Who?" in cui hai fatto un'analisi seminale della politica dell'identità ebraica. Spieghi chiaramente che fai una distinzione tra gli ebrei (le persone), il giudaismo (la religione) e l'ebraicità (l'ideologia) e che ti interessi solo a quest'ultima, alla politica identitaria ebraica. Posso capire perché non vuoi trattare degli ebrei in quanto popolo, soprattutto perché dici che essi non costituiscono "alcun tipo di continuum razziale", ma il fatto che metti da parte il giudaismo mi sembra più problematico. Certo, Neturei Karta è un movimento antisionista, ma anche loro sono comunque parte di un movimento religioso che potremmo definire come "giudaismo rabbinico" o "giudaismo talmudico " e, come ben sai, il razzismo ebraico ha le sue radici dirette nell'interpretazione rabbinica / talmudica del Tanakh (la versione Masoretica dell'Antico Testamento). Giudaisti famosi come Maimonide, Karo, Luria non hanno notevolmente contribuito allo sviluppo dell'eccezionalismo e del razzismo ebraico? I rabbini di oggi in Israele non giustificano l'omicidio di massa dei palestinesi facendo appello proprio ai numerosi e noti esempi di odio per i goyim nel Talmud? Infine, dal momento che la religione è una scelta, non una condizione, non è un obiettivo legittimo di osservazione e di critica? Allora, perché hai fatto la scelta di non esaminare le radici giudaiche della moderna ebraicità e della sua ideologia?

Ho incontrato questa domanda molte volte e capisco il ragionamento fatto nella tua domanda. Non vi è dubbio che il giudaismo, il Talmud e la Torah contengano alcuni versetti e insegnamenti mostruosamente rozzi e anche disumani. Eppure, tradizionalmente il giudaismo rabbinico è stato molto efficace nel sopprimere ogni manifestazione di odio collettivo degli ebrei contro i goyim. Se gli ebrei rabbinici erano sostenitori della supremazia, come qualcuno potrebbe obiettare in modo un po' forzato, erano anche timidi. Si tenevano in disparte e mantenevano il loro atteggiamento contro i goyim in gran parte per se stessi.

La situazione è cambiata radicalmente con la secolarizzazione ebraica. Gli ebrei senza Dio hanno trasformato la scelta in una forma di privilegio tribale su base razziale. Yuri Slezkine nel suo prezioso libro, 'The Jewish Century,' conferma che gli ebrei erano 'i volenterosi carnefici di Stalin' nell'Holodomor, la mortale carestia sistematica di milioni di ucraini nei primi anni '30. Anche la demografia della Brigata Internazionale spagnola è rivelatrice. Il 25% dei combattenti della Brigata era composta da ebrei. Lo yiddish era la lingua franca della Brigata. Dobbiamo chiederci, che cosa motivava questi giovani rivoluzionari ​​a combattere contro la Spagna cattolica? Era davvero una battaglia contro il fascismo, Franco era fascista? Perché bruciarono tante chiese, dopo tutto, uno si aspetterebbe di vedere questi rivoluzionari ebrei combattere per prima cosa la tirannia rabbinica e le sinagoghe. Solo pochi anni più tardi, nel 1948, la Nakba - ancora una volta, un collettivo di ebrei secolari socialisti e sionisti – si dedicava a una sistematica pulizia etnica di matrice razzista in Palestina.

Gli ebrei che hanno perpetrato questi crimini colossali contro l'umanità non erano rabbinici o religiosi; erano senza Dio e avevano ceduto all'ideologia di sinistra.

Sei andato recentemente in Francia e hai partecipato a diversi eventi con Alain Soral (vedi qui e qui). Questo non è stato il tuo primo viaggio in Francia, ci sei stato anche nel 2013, hai incontrato Jacob Cohen e hai avuto con lui una discussione molto interessante (vedi qui). Ho sempre pensato che la potenza di CRIF e UEJF in Francia è stata ancora più grande di quella di AIPAC e ADL negli USA. Sei d'accordo con questo?

Totalmente. Da qualche tempo, la Francia è stata dominata da una prepotente lobby ebraica (CRIF), che è stata in grado di determinare i confini della discussione così come la libertà in generale. È interessante esaminare il ruolo insidioso del governo socialista attuale in questo senso. In alcuni dei miei scritti recenti sostengo che sia gli ebrei sia i politici di sinistra hanno un elemento di ostilità verso la gente di classe operaia. Gli ebrei hanno generalmente paura della classe operaia, perché è sempre quella classe che si rivolta contro di loro. Anche la sinistra è costellata di antagonismo nei confronti dei lavoratori (quelli che ora sono ridotti nella classe dei senza lavoro), a causa del fatto imbarazzante che i lavoratori non hanno mai aderito alla rivoluzione promessa. In Francia si vede un forte legame tra il governo socialista singolarmente impopolare e il gruppo tribale di una lobby che si occupa esclusivamente degli interessi ebraici. Quanto è imbarazzante.

Jacob Cohen dice che a suo parere la più potente organizzazione sionista sul pianeta è il B'nai B'rith che, a suo parere, è il pool di reclutamento principale per i sayanim del Mossad. Sei d'accordo con questo? Quali organizzazioni, secondo te, occupano le posizioni più in alto sul totem sionista?

A differenza di Jacob Cohen io non ho mai fatto parte della comunità ebraica e non capisco necessariamente i meccanismi del reclutamento di agenti e sayanim israeliani. Io analizzo l'operazione tribale ebraica a partire da prospettive filosofiche e psicoanalitiche. Per esempio, approfondisco il concetto di paura ebraica. Esamino come questa viene alimentata dalla politica d'identità ebraica (sia sionista sia 'anti-'), e come si evolve in azione – l'aliya, i guerrafondai e così via.

Io sostengo che, in una certa misura, chiunque opera all'interno di un movimento politico di soli ebrei, sia che si tratti di Max Blumenthal, Philip Weiss, Paul Jay o Abe Foxman, è un sayan. Mi spiego. Operare politicamente 'come ebreo' significa occuparsi principalmente di interessi ebraici piuttosto che di obiettivi umanistici universali. Sia Foxman sia Blumenthal sostengono quello che credono essere 'buono per gli ebrei'. Tuttavia, chiaramente non sono d'accordo tra di loro su ciò che è buono per gli ebrei.

La conseguenza e il significato più profondo di quanto ho detto è che non c'è una risposta ebraica (collettiva) alla questione ebraica.

Tornando agli eventi in Francia, qual è la tua valutazione della lotta in atto tra, da un lato, Alain Soral, Dieudonne e il movimento Égalité et Réconciliation e, d'altra parte, le organizzazioni sioniste francesi e lo stato francese? Diresti che il controllo sionista sulla Francia si sta indebolendo o che è sempre più forte?

Si tratta di una questione cruciale. Molti ebrei francesi a quanto pare non si sentono più al sicuro in Francia e molti si sono trasferiti in Israele. E questo perché si rendono conto che il CRIF alla fine provocherà un disastro per gli ebrei? Probabilmente.

La mia prossima domanda riguarda le parole e le definizioni. Già da molti anni, uso il termine "impero anglo-sionista" sul mio blog, perché credo che la struttura di potere con cui abbiamo a che fare è il successore dell'Impero britannico (la moderna "anglosfera", fondamentalmente i paesi dell'ECHELON), che ora sono 'iniettato' d'ideologia sionista sia da parte di ebrei sia da parte di cristiani sionisti, come dimostra il potere dei neocon negli Stati Uniti (per una spiegazione completa vedere qui) La cosa strana è che, anche se la categoria "anglo" è etnica e "sionista" non lo è (è ideologica), io sono sommerso da lettere di odio e critiche per la seconda, e ho avuto solo 2 e-mail opposte alla prima. Ho quindi mandato un paio di e-mail a personaggi noti come Michael Neumann, Shlomo Sand, Norman Finkelstein e te. Neuman e Sand non mi hanno mai risposto, e qui ci sono le parti pertinenti del mio scambio di messaggi con Norman Finkelstein:

Da molti anni sono stato con il termine "impero anglo-sionista" e questo termine è stato spesso condannato da altri blogger e lettori. Ho quindi scritto una breve spiegazione per il mio uso di quel termine (veda il documento allegato). Le chiederei, per favore, di prendersi del tempo per leggere questo breve testo e condividere con me la sua reazione. Trova il mio uso di questo termine opportuno oppure no, e in quest'ultimo caso, come suggerirebbe che io descriva "l'impero"?

Norman Finkelstein: Israele è un paese di 7,5 milioni di persone. Per un paese così piccolo commette un sacco di male. Ma non costituisce certo un impero o una metà di un impero. Al massimo è un partner minore degli Stati Uniti.

Non ho mai parlato di un impero anglo-israeliano o statunitense-israeliano, ho parlato di un impero anglo-sionista che, per esempio, comprende milioni di evangelici sionisti non ebrei negli Stati Uniti. Crede che il sionismo sia una componente fondamentale dell'impero statunitense, o questa sia una nozione sbagliata?

Norman Finkelstein: non ho la minima idea di ciò che intende quando si dice che il "sionismo" è una componente fondamentale dell'impero statunitense. Il professor Chomsky si definisce un sionista. Lui è una componente fondamentale dell'impero statunitense?

Come professore di filosofia sarà sicuramente in grado di vedere di persona le fallacie logiche nella sua domanda; oltre a questo, la prima volta ha associato il sionismo a Israele, la seconda volta ha associato il sionismo con Chomsky. Se sostanzialmente si rifiuta di rispondere alla mia domanda, preferirei che me lo dicesse.

Non mi ha più risposto. Dunque, cosa sta succedendo qui? Qual è la tua opinione sul mio uso dell'espressione "impero anglo-sionista" e perché, secondo te, Neumann, Sand e Finkelstein sono così poco disposti a impegnarsi su questo argomento?

Come ho detto in precedenza, il potere ebraico è la capacità di limitare o mettere a tacere la critica del potere ebraico. Il tuo dialogo con Finkelstein è un caso esemplare di tale operazione.

Il potere ebraico non è un fenomeno sionista. Di fatto, è in gran parte sostenuto dalla sinistra, da attivisti come Chomsky, Democracy Now e, in misura molto minore Norman Finkelstein che io apprezzo come intellettuale (anche se non sono d'accordo con lui praticamente su qualsiasi cosa). La tattica è evidente. Siamo spinti a operare all'interno di un determinato discorso che contiene alcuni confini chiari. Siamo limitati da una terminologia che è stata progettata per bloccare un vero esame delle questioni più preoccupanti e per nascondere la verità. E qual è questa verità? Un elenco di domande che hanno a che fare con l'ebraicità: l'ebraicità dello stato ebraico, l'estensione del potere della lobby ebraica in Occidente, il continuum ideologico tra i sionisti e gli 'anti-' e così via.

Nella nostra prima intervista hai detto che "l'etica e la moralità sono molto più importanti di alcune decisioni delle Nazioni Unite" e mi ricordo anche che hai scritto altrove che la politica in futuro dovrà essere centrata su etica e valori piuttosto che su un'ideologia. Ti prego di approfondire cosa intendi esattamente e se vedi il nostro mondo più vicino a quest'obiettivo oppure no?

Credo che sia diventato molto più facile cogliere il senso della mia osservazione passata. Col passare del tempo, stiamo diventando sempre più cinico riguardo le forze oscure che dirigono il nostro universo. Siamo consapevoli che, invece di essere esseri liberi, siamo stati ridotti a semplici consumatori. Mentre in passato un politico si impegnava a fornire salute, istruzione e produzione, il ruolo del politico contemporaneo è quello di facilitare il consumo nel nome delle corporazioni. Eppure è la nostra autentica consapevolezza etica ed empatica che è al centro della nostra indignazione umanista. Sono i nostri giudizi etici che ci forniscono una bussola e ci conducono verso la verità. Poiché la situazione sembra peggiorare, tanto più dobbiamo fidarci di quei nostri valori etici personali che sono anche universalmente condivisi.

Sono personalmente giunto alla conclusione che sia il razzismo sia il nazionalismo sono soprattutto le brutte propaggini del nazionalismo del XIX secolo che ha sostituito il tradizionale culto religioso di Dio con una religione laica di culto di se stessi che si esprime in tutte la successive forme di di razzismo e nazionalismo del XX secolo. Sei d'accordo con questo, o pensi che il razzismo e il nazionalismo siano inerenti alla nostra natura umana (caduta)?

Penso che l'appartenenza sia inerente alla natura umana, e che prenda forme diverse in momenti diversi. Io credo che il razzismo e il nazionalismo sono stati sostituiti dalla politica di identificazione. Siamo addestrati a parlare 'come un'- come un ebreo, come un nero, come un gay, come un disabile, e le forme di queste strutture politiche settarie sono molto interessanti.

Dobbiamo sempre chiederci, chi ci guadagna? Non vogliamo essere americani o francesi di nuovo? O preferiamo operare all'interno di impostazioni di identità, cosmopolite, settarie, marginali? Io non sono sicuro. Anche in questo caso, se la salute, l'istruzione e il lavoro sono al centro di una società sana, la politica di identificazione opera come un chiaro ostacolo. Ci impedisce di trattare con i 'problemi reali'. Discutiamo il matrimonio gay e l'antisemitismo, invece di costruire fabbriche, ospedali e scuole.

Qual è la tua visione della religione nel mondo moderno? Sei d'accordo con la frase attribuita a Dostoevskij che "se non c'è Dio, tutto è permesso", o credi che sia possibile un sistema di valori non religiosi? Possiamo oggettivamente definire qualcosa come "buono" o "cattivo" senza fare appello a una rivelazione religiosa? Riesci a immaginare un sistema etico laico?

Mi piacerebbe credere che l'etica universale sia un concetto valido e indipendente da qualsiasi pensiero religioso. Ma le prove dei genocidi secolari che ci circondano è purtroppo convincente. Credo che se le persone sono determinate a uccidersi a vicenda, tutto ciò di cui hanno bisogno è una scusa.

Infine, quali sono le tue speranze per il futuro? Pensi che la Russia, la Cina e i paesi dei BRICS potranno abbattere l'impero anglo-sionista e che darà possibile un ordine mondiale multipolare basato sul diritto internazionale e il rispetto per le persone e per i diritti della nazione, o invece sei pessimista riguardo al nostro futuro?

Io sono sempre ottimista, ma questo non significa necessariamente che le cose stiano migliorando. È possibile che il potere ebraico sarà limitato nel prossimo futuro. Potrebbe anche essere inevitabile una futura sofferenza ebraica, e questo è, naturalmente, sfortunato. Sono fiducioso che l'elite ebraica non sarà colpita da tali circostanze. Semmai, saranno i primi a beneficiare di tale sviluppo. Chiedetevi, quanti Rothschild sono morti nell'Olocausto? Lo stato di Israele sarebbe stato stabilito senza la Shoah? Gli ebrei sarebbero stati altrettanto potenti senza l'Olocausto? Queste sono questioni aperte e per capire il potere ebraico dobbiamo approfondire in questi argomenti e cogliere una volta per tutte la raffinatezza della matrice tribale ebraica, il modo in cui si evolve e così via...

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