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  Arciprete Aleksandr Il'jashenko: abbiamo bisogno di imparare dai musulmani la fedeltà alla tradizione

pravmir.ru

28 lug 2014

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Che cosa dobbiamo pensare quando vediamo le foto della festa di ʻĪd al-Fiṭr?

Il 28 luglio 2014 hanno coinciso due feste - i cristiani ortodossi celebrano la memoria di san Vladimir pari agli apostoli e ricordano il Battesimo della Rus', e i musulmani celebrano ʻĪd al-Fiṭr (in russo, Uraza-Bajram), la festa della fine del Ramadan. Internet è piena di foto dalla celebrazione di ʻĪd al-Fiṭr - migliaia di fedeli musulmani si affollano presso la moschea sul Prospekt Mira. Non ci sono foto simili della festa ortodossa. Cosa significa questo? Cosa dobbiamo prendere in considerazione? risponde l'arciprete Aleksandr Il'jashenko.

Il nostro mondo è detto post-cristiano. Invasione di globalismo, delinquenza minorile, immoralità, - tutto questo è una conseguenza della perdita del patrimonio dei valori cristiani.

Qual è la cosa peggiore per noi? L'incredulità, penso, è la cosa più terribile.

Ecco perché possiamo dire che la fede, in particolare una forte fede tradizionale, seppur diversa da quella ortodossa, è meglio dell'incredulità.

Oggi è un giorno speciale per ogni persona ortodossa - il giorno del grande principe Vladimir, un vero grande santo, e tradizionalmente è collegata con questo giorno la data del Battesimo della Rus'.

Naturalmente, questa è una data convenzionale, non è la data esatta. Il battesimo della Rus' ha avuto l'effetto più benefico non solo sullo sviluppo della storia della patria, ma della storia di tutto il mondo.

Non è affatto necessario che tutto coincida fotograficamente, non possiamo citare l'esatto giorno del Battesimo della Rus', né tanto meno questo è stato un singolo giorno: non si è trattato di un processo istantaneo. Ma anche qui, come l'icona non coincide esattamente con il volto che ritrae, così il culto dell'immagine risale al prototipo: ecco perché noi, che stiamo ricordando il Battesimo della Rus', dobbiamo onorare questo giorno con riverenza e gratitudine.

Se stiamo vivendo un certo declino, indifferenza e passività, in particolare di fronte all'aperta manifestazione della tradizione musulmana di celebrare ʻĪd al-Fiṭr, dovremmo provare una certa vergogna. E dobbiamo imparare a rimproverare noi stessi, non gli altri e le circostanze - nulla ci impedisce di andare in chiesa, nulla ci impedisce di dare gloria a Dio per il dono più grande che possediamo, la fede ortodossa.

Il carattere nazionale del popolo russo è una caratteristica ammirevole - imparare nel modo migliore dagli altri. La parola greca per "pentimento" è "metanoia", che vuol dire un cambiamento di mentalità, un cambiamento di coscienza. E anche la dottrina è un cambiamento di coscienza, è legata alla comprensione: se ti penti, cresci spiritualmente; se impari, adottare il meglio dagli altri, e cresci anche spiritualmente.

Se per tradizione i credenti musulmani celebrano la festa insieme, allora si può davvero imparare dalla loro fedeltà alla loro fede e dalla loro lealtà ai loro padri, dalla loro unità, dalla loro pietà. Dovremmo solo apprendere la pietà ortodossa, imparare la fedeltà alla nostra tradizione ortodossa. Questo è tutto, penso, ciò che ci dice la giornata di oggi.

La coincidenza dei due eventi non cade ogni anno, perché i musulmani vivono seguendo il calendario lunare, non quello solare, come i cristiani ortodossi. E la coincidenza di oggi ci dice che dovremmo essere più rigorosi, più esigenti nell'osservare noi stessi, e più vibranti nell'onorare la nostra tradizione nazionale ortodossa.

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