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  La Belarus' è la prossima dopo l'autocefalia ucraina? Perché la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" concelebra con gli scismatici

di Konstantin Shemljuk

Unione dei giornalisti ortodossi, 29 agosto 2019

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gli scismatici dall'Ucraina concelebrano regolarmente con gli scismatici da altri paesi. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha concelebrato con gli scismatici della Belarus' e, più recentemente, del Montenegro. Perché sta accadendo questo e come dovrebbero rispondere il Fanar e le Chiese locali?

Il 17-18 agosto 2019 si è tenuta a Chernigov una conferenza sull'autocefalia della cosiddetta "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa".

Diverse persone dalla Belarus' hanno preso pate a questo evento, insieme ai sostenitori ucraini locali della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". E tutto sarebbe andato tranquillamente e impercettibilmente se non fosse stato per un episodio interessante, a cui presteremo attenzione in questo articolo. Stiamo parlando di una "celebrazione" congiunta che i "sacerdoti" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" hanno compiuto insieme agli scismatici bielorussi.

Una conferenza di scismatici con il sostegno di scismatici

Ora nel mondo ortodosso, c'è un'intensa lotta interna. Il Fanar richiede alle Chiese locali di riconoscere gli scismatici ucraini dalla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come Chiesa, i vescovi ortodossi nel mondo non sono disposti a farlo.

Sembrerebbe che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" debba fare ogni sforzo per aiutare i propri protettori a Istanbul in questa situazione. Ma, paradossalmente, la squadra di Epifanij fa esattamente il contrario. E nella struttura appena formata, non solo organizzano una conferenza per gli scismatici bielorussi (il cui riconoscimento non è discusso da nessuna parte), ma "concelebrano" perfino con loro.

Per esempio, sabato 17 agosto, gli scismatici bielorussi e ucraini hanno tenuto un servizio per commemorare i soldati defunti delle forze armate ucraine.

Al servizio commemorativo hanno partecipato il rettore della cattedrale di santa Caterina della "diocesi" di Chernigov della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Roman Kinik, il sacerdote della cattedrale Eugenij Orda, diversi laici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e il capo della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" Svjatoslav Login.

Inoltre, domenica 18 agosto, nella stessa cattedrale di santa Caterina della "diocesi" di Chernigov della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", hanno anche celebrato un servizio di preghiera per la Belarus'. A proposito, è in questa chiesa che serve il portavoce della struttura appena creata, il "vescovo" Evstratij Zorja di Chernigov.

Non sorprende che gli scismatici abbiano pregato con gli scismatici. Questa è la natura dello scisma. Tuttavia, sullo sfondo degli avvenimenti odierni, questo servizio congiunto sembra sia strano sia provocatorio. Dopotutto, i "vescovi" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" hanno recentemente sottolineato con forza la loro canonicità e devozione alle regole della Chiesa. In quasi tutti i sermoni, il capo di questa struttura, Epifanij Dumenko, affronta il tema della "autocefalia canonica", "il Tomos dell'indipendenza" e parla costantemente anche della "canonicità" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". E all'improvviso, una così chiara violazione dei canoni! E non solo da qualche parte remota, ma in un luogo controllato dal portavoce della nuova organizzazione religiosa, Evstratij Zorja, il più vicino alleato e subordinato di Epifanij. Non può essere definita una coincidenza. Inoltre, non molto tempo fa, lo stesso Zorja ha dovuto presentare personalmente le sue scuse per la concelebrazione di rappresentanti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" con gli scismatici montenegrini.

Gli scismatici montenegrini e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Il 26 maggio 2019 si è verificato un incidente spiacevole per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina": l'archimandrita (attualmente "vescovo") Bojan Bojović della cosiddetta Chiesa montenegrina ha preso parte al "servizio" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", che ha avuto luogo il 26 maggio 2019, nella cattedrale di san Michele dalle cupole dorate in occasione del 19° anniversario della sua restaurazione. I rappresentanti della metropolia del Montenegro e del Litorale della Chiesa ortodossa serba hanno identificato Bojović dalla foto pubblicata sul sito web della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Di conseguenza, questo caso è diventato pubblico. La presenza al "servizio" del metropolita Emmanuel (Adamakis) di Francia, vescovo del Fanar, ha acuito la crisi.

"l'archimandrita" montenegrino Bojan Bojović bacia la mano del metropolita Emmanuel (Adamakis) di Francia. Foto: "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

In risposta, il 16 giugno, la segreteria del Patriarcato di Costantinopoli ha dichiarato che si era trattato di un "incidente" e che il metropolita Emmanuel non poteva sapere chi era presente alla liturgia cui parteciparono circa 100 "sacerdoti". Inoltre, è stato sottolineato che il Patriarcato ecumenico è in unità canonica con la Chiesa ortodossa serba e riconosce solo la giurisdizione di quest'ultima in Montenegro.

Tuttavia, nonostante tutti i tentativi di giustificarsi, non sono riusciti a mettere a tacere lo scandalo. Pochi giorni dopo, il 20 giugno, l'arciprete Andrej Novikov, un membro della Commissione biblica e teologica del Patriarcato di Mosca, ha dichiarato che i fanarioti stavano creando una nuova internazionale scismatica:

"Vediamo che a Kiev, un cosiddetto chierico della cosiddetta Chiesa montenegrina, che è in scisma con la Chiesa canonica serba, era presente al servizio con il metropolita Emmanuel. Il metropolita di Costantinopoli ha giustificato il suo servizio con il fatto che c'erano molte persone che servivano, e non poteva conoscere tutti. Questo è ridicolo! I fanarioti sono completamente confusi tra gli scismatici, essi stessi non sanno con chi concelebrano. Sono in comunione con l'intera internazionale scismatica".

A sua volta, il metropolita Amfilohije (Radović) del Montenegro e del Litorale della Chiesa ortodossa serba hanno lanciato un appello al patriarca ecumenico Bartolomeo, in cui ha espresso preoccupazione per il fatto che il rappresentante del Patriarcato di Costantinopoli ha concelebrato con uno scismatico della non riconosciuta Chiesa montenegrina. In risposta a questo appello, il patriarca Bartolomeo ha raccomandato a Epifanij Dumenko di scusarsi con la Chiesa serba, e presto il metropolita Emmanuel di Francia ha inviato una lettera di scuse per la sua concelebrazione con il rappresentante della Chiesa non canonica del Montenegro, rilevando che allora "era ignaro di quelli con cui concelebrava" a Kiev.

Inoltre, il 24 giugno, Evstratij si è recato personalmente dal metropolita Amfilohije per consegnare personalmente una lettera di Epifanij Dumenko, in cui si scusava per la "concelebrazione" con gli scismatici montenegrini.

In particolare, il capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha assicurato al metropolita della Chiesa serba che "ciò è accaduto involontariamente, e solo perché in passato, prima del ripristino della nostra comunione con sua Santità il patriarca ecumenico e con altre Chiese locali, abbiamo sviluppato relazioni con cittadini del vostro paese non riconosciuti dalla pienezza dell'Ortodossia". Epifanij, come Emmanuel, ha cercato di dare la colpa al gran numero di "sacerdoti alla funzione": "Capisco che questo evento vi rattristi, ma voglio convincerla che noi, che ora siamo la Chiesa ortodossa autocefala dell'Ucraina, abbiamo dialogo ecclesiastico e canonico solo ed esclusivamente con la santa grande Chiesa di Cristo, nostra madre, che è il Patriarcato ecumenico e solo con quelli con cui essa è in comunione e con nessun altro".

Siamo d'accordo sul fatto che l'ultimo paragrafo sia davvero notevole.

Tuttavia, le parole di Epifanij non sono per nulla sincere. Il fatto è che Bojović si è regolarmente recato a Kiev a concelebrare con i rappresentanti del "patriarcato di Kiev", quindi Epifanij non può non conoscerlo. Ecco, per esempio, una foto del 2012 , con Bojović e Filaret all'altare della cattedrale di san Vladimir.

Bojan Bojović presso l'altare della cattedrale di san Vladimir, 2012

Magari si tratta di cose dei tempi passati? No, ecco Bojović durante la processione della Croce del "patriarcato di Kiev" nel giorno del Battesimo della Rus' nel 2018, accanto a un altro scismatico montenegrino, Ivan Pajović, rettore della chiesa di san Pietro di Cetinje a Cattaro.

Bojan Bojović insieme al rettore della chiesa di san Pietro di Cetinje a Cattaro (della Chiesa montenegrina non riconosciuta) Ivan Pajović durante la processione della Croce del "patriarcato di Kiev" il 28 luglio 2018

Pertanto, gli scismatici della Chiesa montenegrina apparivano regolarmente tra il "clero" del "patriarcato di Kiev" non riconosciuto da nessuno. Apparentemente, nulla è cambiato dopo il cambio di marchio del "patriarcato di Kiev" sotto il nome di "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e il riconoscimento di questa struttura da parte del Fanar. Diventati "canonici", gli scismatici ucraini hanno continuarono a concelebrare con gli scismatici montenegrini e, se non fossero stati denunciati, questa relazione sarebbe continuata.

La concelebrazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" con i rappresentanti degli scismatici montenegrini ha causato un significativo scandalo internazionale. Questo avrebbe dovuto insegnare qualcosa ai soci di Epifanij. Ma è stato tutt'altro che così. Continuano a concelebrare apertamente con altri scismatici, ora bielorussi. Ma cosa sta succedendo? Questa concelebrazione è stata un'iniziativa della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" o è stata sanzionata da qualcuno dall'alto?

Che cosa è successo a Chernigov?

Quindi, cosa è successo davvero a Chernigov? Molto probabilmente, l'arciprete Andrej Novikov, che ha accusato il Fanar di aver creato una "internazionale scismatica", ha ragione. Molti fatti indicano che la "concelebrazione" con gli scismatici bielorussi non avrebbe potuto avvenire senza che ne fosse a conoscenza il Patriarcato di Costantinopoli.

In primo luogo, l'idea stessa di tenere una conferenza sull'autocefalia bielorussa in Ucraina è estremamente sorprendente. Se fossero discusse questioni relative alla Belarus', sarebbe logico tenere l'evento in Belarus', no? Ma a essere scelta come paese ospitante è stata l'Ucraina, dove la sua stessa Chiesa scismatica è stata legalizzata di recente. E questo è difficile che sia casuale.

In secondo luogo, la "concelebrazione" è una sfida alla Chiesa ortodossa russa: il Fanar potrebbe avere l'intenzione di legalizzare tutti gli scismatici che in qualche modo rientrano nella sfera degli interessi della Chiesa russa. Allo stesso tempo, i funzionari di Costantinopoli comprendono che Mosca non potrà ripagarli con la stessa moneta (cioè legalizzare, per esempio, i vecchi calendaristi greci) perché per la Chiesa ortodossa russa i canoni sono più importanti della lotta per il potere.

In terzo luogo, la "concelebrazione" con gli scismatici bielorussi è un passo che dovrebbe dimostrare a tutti gli oppositori della politica del Fanar che il Patriarcato di Costantinopoli non intende fermarsi e procederà fino alla fine.

In quarto luogo, non vi è stata una "Liturgia" congiunta con il "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa", il che significa che in qualsiasi momento gli scismatici ucraini possono dire che non è successo nulla di terribile, che si trattava solo di un "servizio commemorativo", ecc. Cioè, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" si è tenuta fuori.

Pertanto, la "concelebrazione" con gli scismatici dalla Belarus' non è stata casuale. Questa è un'azione pianificata in anticipo e ponderata, il cui scopo non è solo quello di testare il terreno, ma anche di avvertire tutti gli ortodossi che l'opposizione al Fanar è "tossica".

Inoltre, in questa situazione, c'è un altro punto che suggerisce che in futuro potremo diventare testimoni della concessione del prossimo Tomos alla "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa".

Un Tomos per i bielorussi

Ora la "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" è un gruppo religioso piuttosto marginale e piccolo, come ce ne sono molti nel mondo. In totale, questa "Chiesa" comprende diverse parrocchie negli Stati Uniti, in Canada, Gran Bretagna e Australia. In Belarus', c'è un solo luogo di culto della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa", situato a Minsk.

Gli scismatici bielorussi ritengono di essere discendenti diretti della metropolia di Novogrudok, creata dal Patriarcato di Costantinopoli nel 1330 su richiesta del granduca Gediminas di Lituania (ecco perché il capo della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" ha il titolo "di Novogrudok") .

Negli anni '20 del secolo scorso, una parte insignificante del clero bielorusso, guidata dal vescovo Melchizedek (Paevskij), cercò di ottenere l'autonomia della Chiesa bielorussa. Tuttavia, questa iniziativa non trovò il supporto della leadership sovietica e, pertanto, non ebbe successo.

Vi furono tentativi di far rivivere almeno una sorta di autocefalia al di fuori dell'URSS quando gli emigranti bielorussi decisero di usare la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina". In tale occasione, Polikarp Sikorskij aveva "benedetto" il suo confratello "vescovo" Sergij Okhotenko di accettare i bielorussi nella "Chiesa ortodossa autocefala ucraina". Il 5 giugno 1948, il "Concilio" di Costanza annunciò la creazione della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa". Nel 1949, il laico Vasil Tamashchuk fu urgentemente tonsurato monaco e "ordinato vescovo" della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa". Vasil partì rapidamente per gli Stati Uniti e, alla fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70, diverse parrocchie della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa", che erano apparse in America, si trasferirono nell'arcidiocesi americana del Patriarcato di Costantinopoli. Da queste, fu creato nel 1971 il Concilio bielorusso delle chiese ortodosse.

Negli anni 2000, la Cattedrale di san Cirillo di Turov a Brooklyn divenne il centro della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa". C'è un concilio parrocchiale nella cattedrale, composto principalmente da emigranti nazionalisti dell'ultima ondata. La cattedrale è spesso usata per eventi pubblici; della pratica della chiesa, sono stati preservati solo alcuni attributi esterni.

È interessante notare che nel 2005 Vasilij Kostjuk, il "vicario vescovo" di Baranavichy e Brooklyn, che nel 2004 si è trasferito alla "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" dalla Chiesa ortodossa russa, ha anatemizzato il segretario del "concistoro" del "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" Boris Daniljuk e ha deposto numerosi membri del consiglio parrocchiale con l'accusa di neofascismo e trasformazione della comunità ecclesiale in setta totalitaria nazionalista pseudo-cristiana, molto lontana dalla Chiesa. Di conseguenza, coloro che non sono d'accordo con la decisione hanno bloccato la chiesa di Brooklyn e hanno costretto Vasilij Kostjuk a creare una nuova "giurisdizione" per coloro che non vogliono essere nella Chiesa ortodossa russa ma non sono d'accordo con l'ovvia posizione russofoba della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa".

Come potete vedere, il Patriarcato di Costantinopoli e gli scismatici bielorussi collaborano proficuamente da molto tempo, il che ci spiega ancora una volta il carattere non accidentale della "concelebrazione" di Chernigov.

Le connessioni tra il Fanar e il "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" diventano ancora più evidenti quando osserviamo la formazione dell'attuale capo di questa struttura, Vjacheslav Login.

Login e il Fanar

Il futuro capo della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" è nato il 26 novembre 1964 a Chernigov in una famiglia bielorussa. All'inizio degli anni '90 si è unito al "patriarcato di Kiev". Nel 2000 è stato ordinato in Canada come "diacono" e quasi immediatamente come "sacerdote". Già nel 2008 è stato "tonsurato" monaco con il nome Svjatoslav. Il 24 settembre 2007, Svjatoslav Login è stato elevato al rango di "igumeno" e "archimandrita" da Aleksandr (Bykovets), "arcivescovo" di Uman e Detroit (appartenuto prima al "patriarcato di Kiev", e poi alla "Chiesa ortodossa autocefala ucraina") e l'11 maggio 2008 è stato "ordinato" come "vescovo di Novogrudok".

L'ordinazione è stata eseguita dai "vescovi" della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" e del "patriarcato di Kiev": "l'arcivescovo" Aleksandr (Bykovets) di Uman e Detroit ("patriarcato di Kiev"), il "vescovo" Makarij (Herring) di Houston e del Texas ("Chiesa ortodossa autocefala ucraina") e il "vescovo" Paisij (Dmokhovskij) di Borispol ("patriarcato di Kiev").

Cioè, nel 2008, i rappresentanti dei gruppi scismatici, che oggi si sono fusi in un solo gruppo sotto il nome di "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", hanno tranquillamente "pregato" con i rappresentanti della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa". Apparentemente, l'attuale "preghiera" non provoca obiezioni da parte del Fanar.

Inoltre, Svjatoslav Login desidera da tempo che Costantinopoli riconosca la sua struttura. Nel 2018, ha dichiarato:

"Se la Chiesa ucraina viene riconosciuta, i prossimi passi dovrebbero riguardare la Chiesa bielorussa. Questo ci dà un esempio e mostra che la situazione si sta sviluppando secondo i canoni. I canoni, come sapete, richiedono una Chiesa separata per un popolo ortodosso separato. Questo è il Canone apostolico 34. E i canoni non sono discussi ma implementati. Il fatto che la Belarus' come Stato ortodosso non abbia un proprio ierarca indipendente è una violazione dei canoni e una violazione della storicità della nostra Chiesa bielorussa... Il nostro obiettivo è anche quello di legalizzarci nella Belarus' e di ricevere ufficialmente lo status di autocefalia".

Il fatto che gli stessi canoni vietino agli ortodossi di pregare con scismatici ed eretici apparentemente non disturba il capo degli autocefalisti bielorussi, che è più preoccupato per altre cose – sotto il presidente Lukashenko, le prospettive per ottenere l'autocefalia sono molto vaghe: "Sotto l'attuale regime, i processi di legalizzazione della Chiesa bielorussa in Belarus', la sua ulteriore crescita e l'ottenimento dell'autocefalia sono quasi impossibili. L'attuale governo è economicamente, politicamente e spiritualmente subordinato a Mosca".

L'unica speranza è quella di unirsi al Patriarcato di Costantinopoli e da lì impegnarsi in un'ulteriore separazione dell'esarcato bielorusso dalla Chiesa ortodossa russa. Il Fanar sembra non avere obiezioni e sembra persino voler avviare questo processo.

"Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa": che cosa hanno in comune?

Abbiamo già detto che la moderna "gerarchia" della Chiesa ortodossa autocefala bielorussa è direttamente connessa agli  'autoconsacrati' (samosvjaty) ucraini e agli scismatici dell'inizio e della metà del XX secolo. Allo stesso tempo, questi gruppi sono collegati in un modo o nell'altro all'arcidiocesi americana del Patriarcato di Costantinopoli. Così, il fondatore della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" negli Stati Uniti e in Canada, Ioann Fjodorovich, ricevette la sua "ordinazione episcopale" dalle mani degli autoconsacrati ucraini. Nel 1949, il metropolita (!!!) Ioann Fjodorovich della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" fu riordinato come vescovo poiché la sua precedente “ordinazione” suscitava grandi dubbi tra i credenti.

Il 12 marzo 1995, la "Chiesa ortodossa ucraina degli Stati Uniti e della diaspora" (così si autoproclamarono gli autoconsacrati ucraini scismatici in America) fu accettata nella giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli. E ciò che è degno di nota, anche qui, l'intero "episcopato" e il "clero" dell'ex metropolia della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" negli Stati Uniti sono stati riordinati in segreto dai fanarioti.

Cosa c'entra la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"? Il principale "esperto" del Fanar sulla "questione ucraina", l'arcivescovo Job (Getcha), esce proprio da questo "gruppo scismatico degli autocefalisti ucraini negli Stati Uniti". Inoltre, è stato il "Concilio della metropolia della Chiesa ortodossa ucraina negli Stati Uniti" che è stato il primo a contattare il patriarca Bartolomeo I con una richiesta "di prendere misure decisive per istituire la cosiddetta 'singola chiesa locale' in Ucraina . Secondo il Concilio, "la posizione del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli è percepita dal mondo come debolezza e indecisione nella risoluzione del problema immorale della divisione ecclesiale in Ucraina e come mancanza di preoccupazione per la prosperità di oltre 35 milioni di anime ortodosse ucraine" .

E qui non possiamo fare a meno di ricordare le parole sulla Belarus' dell'Arcivescovo Job (Getcha) pronunciate nel novembre 2018, alla vigilia della formazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". In particolare, il vescovo del Fanar ha quindi dichiarato quanto segue:

"Vedete perché il coordinamento tra la Chiesa e lo stato è stato importante nella questione ucraina? Senza la volontà dello stato di avere una chiesa autocefala in Ucraina, il Patriarcato ecumenico non potrebbe agire, perché il Canone 17 del quarto Concilio ecumenico afferma che l'amministrazione ecclesiastica dovrebbe seguire l'amministrazione statale. Finora non è stato fatto appello al Patriarcato ecumenico né dallo stato bielorusso né dalla Chiesa bielorussa, quindi questo problema non è stato preso in considerazione. Ma se si appellano, allora, ovviamente, c'è la possibilità che questo problema venga considerato allo stesso modo".

Ricordiamo che il Fanar, con la decisione del suo Sinodo dell'11 ottobre 2018, ha "restituito" a se stesso la metropolia di Kiev del 1686, che comprendeva anche una parte significativa del moderno territorio della Belarus'. Pertanto, non vi è alcun dubbio che non appena la situazione politica in questo paese cambierà, il Fanar avvierà la creazione dell'autocefalia bielorussa, naturalmente, "indipendente" da Costantinopoli proprio come quella ucraina.

Conclusione

Finora, solo indizi indiretti parlano della creazione di una simile "internazionale scismatica". Ma i fatti della concelebrazione con gli scismatici del protegé "canonico" del patriarca Bartolomeo nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono più ovvi. Nel caso degli scismatici montenegrini, Epifanij e il Fanar (attraverso il metropolita Emmanuel di Francia) si sono scusati con la Chiesa serba. Non erano dispiaciuti perché erano davvero preoccupati per l'osservanza dei canoni, ma perché contavano sul sostegno dei serbi nel riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

D'altra parte, la "concelebrazione" della "Chiesa ortodossa autocefala bielorussa" e della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" doveva mostrare al Fanar la reazione delle Chiese ortodosse locali. In effetti, è stata una grave violazione dei canoni. Tuttavia, nessuno vi ha risposto. E se l'incidente con i montenegrini è stato seguito da scuse, nel caso dei bielorussi di sicuro nessuno si scuserà. Non sarà semplice scusarsi perché la Belarus' è territorio canonico della Chiesa ortodossa russa, contro la quale il Fanar sta conducendo una guerra non dichiarata. E in guerra, tutti i mezzi sono buoni.

E questo è ben noto nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", dove la retorica "anti-Mosca" è la principale politica ideologica. Parlano molto di canoni, accusano il loro ex leader Filaret Denisenko di violarli, ma allo stesso tempo spesso li violano continuamente e lo faranno ulteriormente, perché non sono abituati a vivere in un mondo canonico. E qui ci sono due opzioni: o il Fanar si scuserà di continuo per i suoi figli negligenti, oppure giocherà con le loro regole e mancherà di rispetto al diritto canonico della Chiesa. La seconda opzione, alla luce degli eventi recenti, sembra la più credibile. Sfortunatamente.

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