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  "Il patriarca Bartolomeo non rispetta i sacri canoni": 12 anziani athoniti si rivolgono alla sacra Comunità in difesa della Chiesa ucraina canonica

Orthochristian.com, 24 aprile 2019

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nowiknow.com

Le conseguenze della creazione da parte del Patriarcato di Costantinopoli di una nuova chiesa scismatica in Ucraina e la concessione a essa dell'autocefalia continuano ad avere riverberi in tutto il mondo ortodosso e l'enclave monastica del Monte Athos non fa eccezione. La questione ha diviso i monasteri, alcuni dei quali hanno accettato con i rappresentanti in visita della nuova "chiesa" e concelebrato con loro, e altri che li rigettano categoricamente come scismatici.

OrthoChristian ha recentemente pubblicato una traduzione dell'opinione dei rappresentanti di quattro monasteri greci che hanno criticato bruscamente la Chiesa ortodossa russa e il monastero russo di san Panteleimon sul monte Athos.

Ora una lettera di 12 anziani athoniti di varie skiti e celle è stata pubblicata in greco da Romfea e in russo dal Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ortodossa russa. La lettera è datata 17 marzo – un mese dopo che la prima delegazione scismatica ha visitato il Monte Athos e ha celebrato liturgie in diversi monasteri.

"Con grande tristezza e preoccupazione apprendiamo ciò che sta accadendo nella Chiesa ortodossa nel suo complesso a causa della concessione non canonica dell'autocefalia agli scismatici dell'Ucraina senza il consenso della Chiesa canonica autonoma guidata dal metropolita Onufrij, che continua a considerare i nuovi autocefalisti come scismatici, a non avere alcuna comunione con loro e, sulla base dei sacri canoni, con tutti coloro che hanno comunione con gli scismatici", sta scritto in apertura alla lettera.

Il Patriarcato di Costantinopoli ha concesso un'autocefalia a un gruppo all'interno della giurisdizione di un'altra Chiesa, in chiara violazione dei sacri canoni, scrivono i padri athoniti, e così la Chiesa russa ha rotto la comunione con il Patriarcato di Costantinopoli. Secondo gli autori, le azioni di Costantinopoli minacciano uno scisma sulla scala della divisione del 1054 tra Roma e Costantinopoli.

La Chiesa continua a sanguinare per le ferite del concilio ecumenista di Creta nel 2016, e ora è stata inflitta una nuova ferita "per la quale il Patriarcato ecumenico è l'unico responsabile", si legge nella lettera. Inoltre, questa giustificazione dello scisma mette le anime dei fedeli in pericolo di dannazione perché lo Spirito Santo non è attivo nello scisma, scrivono i padri, con riferimento agli insegnamenti dei santi Basilio il Grande e Giovanni Crisostomo.

L'eresia e lo scisma sono opera di satana, scrivono categoricamente gli athoniti. "Quando [il diavolo] non riesce a contrastare la salvezza attraverso le eresie, allora lavora per provocare scismi", affermano. Il motivo della scrittura di questa lettera, scrivono gli autori, è che non vogliono cadere in quest'opera distruttrice dell'anima da parte del diavolo.

Gli anziani athoniti continuano a riconoscere gli scismatici proprio come tali, e respingono il revisionismo storico di Costantinopoli che afferma che l'Ucraina è sempre stata il suo territorio:

Abbiamo lasciato il mondo e i piaceri del mondo e usiamo le nostre anime e i nostri corpi per podvig ascetici, per ottenere la misericordia di Dio. Sarebbe un'imperdonabile negligenza e follia rendere prive di valore le nostre fatiche e le nostre aspirazioni entrando in comunione con gli scismatici ucraini che sono stati allontanati dalla comunione eucaristica e scacciati dalla Chiesa russa a cui appartenevano da più di tre secoli, secondo l'immutabile e continuo riconoscimento generale di tutta l'Ortodossia, incluso il Patriarcato ecumenico?

I padri quindi indicano i canoni dei concili ecumenicamente riconosciuti di Laodicea e Antiochia per dimostrare che è vietata la preghiera congiunta con gli scismatici e che coloro che entrano in comunione con gli scomunicati dovrebbero essere scomunicati. Inoltre, solo la Chiesa che scomunica qualcuno può riceverlo indietro, una regola chiaramente spezzata dal patriarca Bartolomeo, che, scrivono i padri, secondo il Concilio di Antiochia lo rende soggetto alla scomunica.

"Nel 1686, con un atto del patriarca Dionisio IV, [l'Ucraina] entrò nella giurisdizione del Patriarcato di Mosca, che secondo il consenso pan-ortodosso è rimasto per 333 anni fino ad oggi", si legge nella lettera. Più tardi, dopo la caduta del comunismo, Filaret Denisenko entrò in scisma dopo aver perso le elezioni per il Patriarca di Mosca e successivamente fu deposto e anatematizzato. Così, gli asceti athoniti rifiutano il revisionismo storico secondo cui Filaret è stato punito semplicemente per aver desiderato l'autocefalia. Inoltre, la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" di Makarij Maletich non è composta solo da scismatici, ma anche da uomini totalmente privi di qualsiasi successione apostolica, afferma la lettera, e quindi sono riconosciuti come scismatici da tutti, tranne che da Costantinopoli. La Chiesa canonica rimane quella guidata dal metropolita Onufrij, secondo gli anziani athoniti.

E il problema non è iniziato con la situazione ucraina: "È noto da tempo che il patriarca Bartolomeo non ha alcun rispetto particolare per i sacri canoni, che ha violato ripetutamente, specialmente per quanto riguarda i rapporti con gli eretici, e ora con gli scismatici".

L'intero costrutto su cui poggia l'invasione del patriarca Bartolomeo nel territorio della Chiesa ucraina è come una casa costruita sulla sabbia da inetti consiglieri:

All'inizio, facendo affidamento su consulenti teologici poco istruiti o egoisti, ha cercato di giustificare la sua invasione facendo riferimento al concetto di ekkliton (ἔκκλητον), cioè che lui solo, come un secondo papa, può accettare appelli e petizioni da altre Chiese autocefale, essendo egli, presumibilmente, secondo l'opinione prevalente apparsa di recente tra gli pseudo-teologi dell'era post-patristica, non il primo tra uguali (primus inter pares), ma il primo senza uguali (primus sine paribus).

E inoltre:

Ma questo argomento si è schiantato immediatamente, perché contraddice il sistema di governo conciliare della Chiesa, in cui tutti i patriarchi e i primati sono considerati uguali tra loro, con Costantinopoli che ha solo un primato di onore, non di potere, come sostenuto dal papa. Il diritto di ascoltare gli appelli si estende solo a quelli della propria giurisdizione, e non alla giurisdizione di altri patriarchi.

I padri fanno quindi riferimento ai commenti sul nono canone del quarto Concilio ecumenico fatti da san Nicodemo l'Agiorita "l'ispirato da Dio", "uno dei nostri più grandi teologi e canonisti", per sostanziare le loro argomentazioni su chi ha il diritto di ascoltare gli appelli.

Gli anziani athoniti indicano quindi le tattiche mutevoli di Costantinopoli per quanto riguarda la situazione ucraina:

Quando il patriarca Bartolomeo si è reso conto che non poteva fare affidamento sull'ekkliton nel suo intervento transfrontaliero entro i confini di un'altra giurisdizione, allora con l'aiuto dei suoi stessi consiglieri, pronti a servirlo, ha scoperto con 333 anni di ritardo che l'Ucraina rientrava nella giurisdizione non della Chiesa russa, ma di quella di Costantinopoli! I suoi teologi disattenti o partigiani hanno nascosto e interpretato erroneamente molti documenti e opinioni per giungere alla ridicola conclusione sul carattere temporaneo del trasferimento dell'Ucraina alla Chiesa russa (un carattere temporaneo di oltre tre secoli!), e che ora questa concessione è cancellata.

Nonostante questi giochi da parte di Costantinopoli, ogni Chiesa locale riconosce come Chiesa in Ucraina quella guidata dal "saggio e modesto" metropolita Onufrij, come scrivono gli anziani, che non ha richiesto l'autocefalia. Sicome l'autocefalia è stata data a un gruppo minoritario di scismatici, contro l'opinione pan-ortodossa, tale autocefalia è altamente problematica.

Gli autori della lettera considerano anche ingiusto e privo di basilare logica "passare sotto la lente d'ingrandimento" le tendenze nazionaliste o ecumeniste di alcuni nella Chiesa russa (passata e presente), sebbene non della Chiesa ucraina canonica, per giustificare l'invasione anti-canonica di Costantinopoli.

Gli anziani poi testimoniano che la maggior parte dei padri della Montagna Santa si è rallegrata di grande gioia quando la sacra Comunità ha deciso di non inviare una delegazione all'intronizzazione del "metropolita" scismatico Epifanij Dumenko o persino di inviargli una lettera di congratulazioni. Ma sono stati molto turbati dalla minoranza di monasteri e di padri che hanno comunque partecipato all'intronizzazione.

Gli stessi sentimenti lacerati sono stati causati dalla visita della delegazione della chiesa scismatica alla Montagna Santa: "Gli stessi esatti sentimenti di gioia hanno riempito i nostri cuori perché molti monasteri hanno impedito la visita di "vescovi" e "chierici" della nuova falsa chiesa, ma anche di amarezza e spassionata rabbia verso quelli (per fortuna, pochi) che li hanno accolti costresemente e / o hanno servito insieme con loro !!! "

A causa della gravità del problema, per il bene dell'alta autorità di cui il Monte Athos gode nel mondo ortodosso, e per garantire l'unità inter-athonita, gli autori della lettera implorano che agli scismatici venga negato l'accesso alla Montagna Santa, o almeno che i loro "chierici" non siano autorizzati a servire, fino a quando non sarà raggiunta una risoluzione pan-ortodossa, dato che, nonostante estreme pressioni, nessuna Chiesa ha riconosciuto gli scismatici negli ultimi tre mesi. Questa decisione dovrebbe essere presa al più presto, date le notizie sugli scismatici che organizzano ulteriori visite al Monte Athos, scrivono i padri.

Inoltre, i fondatori del movimento scismatico ucraino non sono solo condannati dalla Chiesa, ma hanno anche condanne dei tribunali civili per gravi crimini morali, impensabili anche per i non cristiani, si legge nella lettera. Sono anche appesantiti dal coinvolgimento nel recente scisma bulgaro, dai legami con gli uniati ucraini e dalle persecuzioni contro la Chiesa canonica, specialmente dopo che Costantinopoli li ha riconosciuti. Sono oggetto di lamento anche le recenti dichiarazioni d'ammorbidimento di Epifanij Dumenko sul peccato dell'omosessualità.

Inoltre, gli scismatici che visitano la Montagna Santa non sono motivati spiritualmente, ma piuttosto politicamente ​​– cercano solo l'accettazione del loro gruppo illegittimo per potersi quindi fare pubblicità nel mondo ortodosso "e per raggiungere i loro piani malvagi", scrivono gli anziani athoniti.

In conclusione, i padri sottolineano che non metteranno a repentaglio la loro salvezza entrando in comunione con gli scismatici scomunicati e che non promuoveranno l'attuale scisma a livello locale o globale ortodosso.

"Temiamo uno scisma inter-athonita se non prendiamo decisioni corrette e coraggiose" concludono i padri.

La lettera è firmata da:

• anziano ieromonaco Arsenios con la fratellanza della cella di Panagouda del monastero di Koutloumousiou;

• anziano ieromonaco Avraam con la fratellanza della kaliva di san Gerasimo della skiti di Koutloumousiou;

• anziano ierodiacono Theophilos con la fratellanza della cella dei santi Anargiri del monastero di Grigoriou;

• anziano Nicola della cella di san Demetrio del monastero di Hilandar;

• anziano Iosif con la fratellanza della cella di san Teodoro del monastero di san Paolo;

• anziano Savva con la fratellanza della cella dei santi Arcangeli del monastero di Hilandar;

• anziano Nikodemos della cella di san Nektarios del monastero di Stavronikita;

• anziano Gabriel della cella di San Christodoulos del monastero di Koutloumousiou;

• anziano Euphrosynos con la fratellanza della cella di san Giovanni il Precursore del monastero di Koutloumousiou;

• anziano Paisios con la fratellanza della cella dei santi Arcangeli del monastero di Hilandar;

• anziano Nikodemos della cella di san Giovanni il Teologo della Grande Lavra;

• anziano Arsenios della kaliva del santo monaco-Martire Gerasimo della skiti di Koutloumousiou.

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