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  L'anima di Tony Blair può essere salvata?

dal blog del sito Orthodox England

9 maggio 2016

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Dedicato ai nostri lettori serbi

Questo è un tema su cui non ho mai pensato di scrivere. Dopo tutto, non so nemmeno se la mia anima può essere salvata. Tuttavia, alla Domenica di san Tommaso, è successo qualcosa che mi ha fatto pensare.

Dopo la processione dei bambini e il pasto parrocchiale pasquale che facciamo ogni anno alla Domenica di san Tommaso, ero in piedi al di fuori della Chiesa, quando un uomo è arrivato dalla strada e mi ha parlato. Era sulla trentina e mi ha chiesto che cos'era la nostra chiesa e a cosa credeva. Ho subito capito che era un ex-soldato e che aveva problemi personali, forse legati all'alcol o alla droga. Dovrei spiegare che la nostra chiesa si trova nella città militare di Colchester, dove ci sono 4.000 soldati e migliaia di ex soldati, molti dei quali hanno problemi psicologici. [1]

In ogni caso, quando ho chiesto all'uomo dove aveva servito come soldato, ha risposto in Iraq. Poi mi ha chiesto se credevo nel perdono. Ho risposto di sì. Mi ha chiesto se avevo mai visto i miei migliori amici fatti a pezzi da una bomba. Ho risposto di no, ma che era successo a mio padre nella battaglia di El Alamein nel 1942, quando aveva perso i suoi due migliori amici che gli stavano accanto su entrambi i lati, ma lui stesso aveva subito solo ferite alle gambe. Mi ha chiesto di nuovo se potevo perdonare i responsabili per aver ucciso i suoi amici. Ho risposto che in una guerra si deve guardare dal punto di vista del nemico, che quelli che avevano ucciso i suoi amici non avevano fatto altro che obbedire agli ordini. Ha detto che capiva perfettamente i soldati iracheni e li poteva perdonare, stavano semplicemente difendendo il loro paese contro l'invasione e l'occupazione delle forze britanniche. Il problema non era perdonare loro, era perdonare Tony Blair, che aveva mandato le forze britanniche a invadere e a occupare l'Iraq, causando la morte dei suoi amici. Ha ripetuto, 'Come potrei mai perdonare Tony Blair?'

Non ho risposto subito a questa domanda inattesa. Poi ho detto: 'Solo se si pente'. E lui ha risposto: 'Vuol dire se dice che gli dispiace? Queste sono solo parole'. Gli ho spiegato che il pentimento non vuol dire parole, ma azioni. Ci ha pensato un attimo, ha mormorato qualcosa, mi ha stretto la mano e si è allontanato, un'anima spezzata, sconvolta, traumatizzata e amareggiata... la sua vita rovinata da quello che aveva visto. Dopo questo incontro, la domenica sera ho pensato a questa conversazione e sono rimasto sveglio fino a dopo la mezzanotte, alla ricerca di una risposta e questo è quello che mi è venuto da scrivere.

Ora Tony Blair è un uomo molto ricco. Gli Stati Uniti gli hanno dato molti milioni di dollari per aver preso parte all'invasione e all'occupazione dell'Iraq. Secondo i media, vale almeno 50 milioni di sterline, denaro messo da parte nei paradisi fiscali, dove non paga alcuna imposta. Sì, è vero che non osa camminare per le strade del Regno Unito. Nella migliore delle ipotesi sarebbe insultato e fatto oggetto di lanci di uova e pomodori. Nel peggiore dei casi, sarebbe picchiato e forse linciato da persone come l'ex-soldato che ho incontrato. Chiaramente non osa mostrare il suo volto in Afghanistan e in Iraq, due paesi che ha contribuito a invadere e occupare, perché sarebbe fatto saltare in aria o ucciso immediatamente. Sono paesi islamici, senza il concetto di perdono cristiano. Conoscono solo amarezza e vendetta. Tuttavia, c'è un terzo paese che ha invaso e che ha una tradizione cristiana. Questo potrebbe diventare per lui il luogo della sua salvezza?

Sto parlando ovviamente della Serbia. Ogni essere umano di coscienza ricorda la fotografia dell'insensato aviere della RAF che aveva scritto 'Buona Pasqua' su una bomba lanciata per uccidere e mutilare civili innocenti a Belgrado nella Pasqua ortodossa del 1999. Là tutti ricordano le devastazioni della NATO, i loro proiettili all'uranio che hanno causato ai bambini serbi il cancro fino a oggi. Tutti ricordano le centinaia di migliaia di profughi serbi, strappati dalle loro terre ancestrali a causa della pulizia etnica filo-occidentale in Croazia, Bosnia e Kosovo. Ognuno ricorda come Bosnia, Macedonia, Kosovo e Montenegro sono stati strappati dall'unità con la Serbia e come il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha creato uno scisma puramente politico nella Chiesa serba, in particolare in Kosovo, e in che modo il nuovo patriarca serbo è stato umiliato costringendolo a visitare un sinagoga da parte dei gauleiter della Serbia nominati da Stati Uniti e Unione Europea.

Come potrebbe Tony Blair salvare la sua anima?

Gli suggeriamo di rinunciare alla sua grande ricchezza e darla ai vescovi serbi nelle terre serbe, forse soprattutto in Kosovo, e poi dedicare il resto della sua vita a lavorare come aiutante non pagato tra le persone affamate e in miseria nei campi profughi serbi, facendo i lavori più umili nelle cucine e pulendo i servizi igienici, curando e servendo i bambini e gli anziani, i mutilati e i traumatizzati in tutte le terre serbe: forse allora potrebbe salvare la sua anima. Prima di tutto, riuscirebbe a trovare il perdono del popolo serbo, ma, soprattutto, riuscirebbe a trovare il perdono di Dio per i suoi crimini di guerra, che devono sicuramente gravare così pesantemente sulla sua coscienza e sul suo volto smunto.

Non sappiamo quanto tempo rimane a Tony Blair da vivere. Ovviamente, ha già avuto più di metà della sua vita. Ovviamente, ogni giorno che vive è un giorno più vicino a quello della sua morte. Ovviamente, ogni giorno che vive senza pentimento è un giorno più vicino all'inferno, il cui fuoco, a giudicare dal suo aspetto terribile, sta già sperimentando. Abbiamo fatto un suggerimento che lo può portare più vicino alla salvezza. Potrebbe anche portare più vicino alla pace nel suo cuore un soldato indignato e amareggiato a Colchester. E molti altri.

Abbiamo suggerito come Tony Blair potrebbe trovare la salvezza. Abbiamo espresso ottimismo. La questione se troverà la salvezza rimane aperta. Qui proviamo un profondo pessimismo. Nessuno di noi vuole stare al giudizio universale. Tutti noi tremiamo al pensiero. Ma non mi piacerebbe essere Tony Blair al giudizio universale.

Nota

[1] Un veterano anziano, ormai morto, è venuto da me a Colchester alcuni anni fa e mi ha detto che, da soldato delle forze speciali, era stato a Cipro neglli anni '50 e gli era stato ordinato di assassinare l'arcivescovo Makarios. L'operazione era fallita, e mi ha detto che era tormentato da un senso di colpa, perché era stato abbastanza disposto a seguire gli ordini dell'Establishment britannico e a uccidere un arcivescovo cristiano. Gli ho consigliato di andare nella nostra chiesa, di accendere una candela per l'arcivescovo e di pregare per la sua anima ogni giorno per il resto della sua vita e di chiedere perdono per se stesso.

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