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  L'insegnamento della religione in una Moldova europea

ieromonaco Petru (Pruteanu)

dal blog teologie.net

13 marzo 2015

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Il giornalista Pavel Păduraru del giornale "Timpul de dimineaţă" (Chişinău) mi chiede:

"L'insegnamento della religione nelle scuole è già percepito nella nostra società come una questione arcaica e inutile. Perché è necessario l'insegnamento di questa disciplina?"

La mia risposta:

Fortunatamente, "la nostra società" non si limita a Oleg Brega, Sergiu Ostaf e altri pensionati che tradiscono i nostri valori multi-secolari, cercando di insegnarci come dovremmo vivere. Di questa "società civile" fanno parte in primo luogo le persone che io incontro ogni giorno, centinaia, migliaia di famiglie con bambini. E queste persone hanno un parere diverso da quello indicato nella sua domanda. Se si facesse un referendum onesto (e non sondaggi pagati da non so quale ONG), vedreste che la società considera l'insegnamento della religione come qualcosa di ben più che utile.

Nella maggior parte dei paesi d'Europa e dell'Unione Europea, la religione è insegnata nelle scuole (di solito nelle prime 8/9 classi), come parte delle materie fondamentali di base. In Belgio, per esempio, dove si trova anche la capitale dell'UE, i genitori possono scegliere una delle 6 opzioni di questa disciplina: cattolicesimo, protestantesimo, ortodossia (!), islam, ebraismo o etica laica. Gli insegnanti dei 6 settori disciplinari, compresi quelli che insegnano l'ortodossia, sono accreditati e pagati dallo Stato. So che in Belgio ci sono diversi insegnanti di ortodossia provenienti dalla Romania e dalla Moldova. A volte in una classe ci sono solo 2-3 ortodossi (greci, georgiani, romeni, russi, ecc), ma anche a così pochi lo stato assicura lo studio della la religione. Un sistema simile è in Romania e in altri paesi europei (dettagli). Quindi, se ci vogliamo integrare nell'Unione Europea, perché non adottare questo modello, e invece lasciamo che tutti questi bugiardi continuino a delirare sulla stampa o in televisione, dicendo che l'insegnamento della religione nelle scuole non corrisponde ai valori europei? E, dopo tutto, quali sono questi "valori", chi li ha stabiliti e perché dovrebbero essere imposti? Una cosa preziosa non avrebbe alcun bisogno di essere imposto, perché in questo caso sarebbe un valore falso. L'omosessualità non è un'eccezione, ma conferma nel modo più ovvio questa regola...

Tra l'altro, nella società moderna, dove le madri non stanno a casa a educare i propri figli, e trascorrono la maggior parte del loro tempo fuori casa, l'insegnamento della religione è più attuale che mai. Esso fornisce un equilibrio e alcuni principi guida in questo mondo confuso. L'insegnamento della religione non è né un indottrinamento né una limitazione di pensiero, ma un'apertura verso una più profonda conoscenza del mondo, e allo stesso tempo anche una vaccinazione contro il male causato dal mondo. Coloro che sono contro l'insegnamento della religione nelle scuole, vogliono, di fatto, che i bambini non possano mai dire NO! Con la scusa della tolleranza, vogliono educare dei robot che possano essere manipolati e guidati a volontà. Ecco ciò che dà fastidio nell'insegnamento della religione. L'uomo religioso ha una spina dorsale ed è forte nelle sue convinzioni ...

Personalmente credo che la religione dovrebbe essere insegnata in tutte le scuole, rispettando tre condizioni fondamentali:

1. Garantire il diritto alla libera scelta di una confessione o di una disciplina religiosamente neutra, promuovendo l'idea del rispetto reciproco. Una "unità nella diversità" non deve generare né odio né sincretismo, non deve annullare o appiattire le nostre differenze. Le differenze devono essere conosciute, comprese e rispettate.

2. L'insegnamento della religione nelle scuole non deve solo mirare a renderci "brave persone". L'approccio "umanista" alla religione ha già dimostrato la sua inefficienza e inutilità, in particolare l'idea di "uomo buono" è relativa e mutevole. Il cristianesimo, tuttavia, a prescindere dalla confessione, mira a rendere santi gli uomini. Il problema è che le "brave persone" sono associate alle persone docili, rispettose della legge e che pagano le tasse. Ma gli uomini santi, oltre a quanto danno a Cesare, danno anche qualcosa a Dio. Inoltre, ciò che danno a Cesare non può avere priorità su ciò che danno a Dio. È proprio questo aspetto che preoccupa i seguaci dell'umanesimo ateo. Ma un governo cristiano non ha alcun motivo di avere paura di questo, anzi...

3. È molto importante sapere quali programmi di studio, libri di testo e insegnanti di religione avremo. Queste cose non si fanno in un giorno o due, e si può a malapena vedere il "risultato degli investimenti" nel corso degli anni. Questo aspetto è il più difficile e richiede uno sforzo continuo...

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