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  La responsabilità internazionale della Chiesa ortodossa russa

Dal blog del sito Orthodox England

10 ottobre 2014

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Io appartengo alla generazione di quelli al di fuori della Russia che sono cresciuti quando la Chiesa ortodossa russa in Russia era prigioniera del locale regime ateo militante. La sua voce dentro l'allora Unione Sovietica era messa a tacere e abbiamo presto scoperto che i suoi pochi rappresentanti al di fuori della Russia erano gravemente compromessi sotto molti aspetti. Abbiamo poi scoperto che altri frammenti dell'emigrazione russa avevano abbandonato la Chiesa, mancando di patriottismo e perfino tradendolo, senza mai avere intenzione di tornare nel suo seno, e hanno preferito la via del mondo. Solo la parte di maggioranza della Chiesa fuori della Russia è rimasta fedele nella sua essenza, nonostante alcune frange dissidenti. Questa era la Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia (ROCOR), provvidenzialmente fondata da Sua Santità il Patriarca Tichon nel 1920, Allora si pensava che la Chiesa dentro la Russia potesse non risorgere mai e che solo la Chiesa fuori dalla Russia sarebbe mai stata libera di parlare a nome di tutta la Chiesa - il che è quello che abbiamo fatto.

Tuttavia, nel 1991 il vecchio ateismo in Unione Sovietica è finalmente crollato. Purtroppo, questo ha provocato il caos, poiché negli anni '90 gli ex comunisti occidentalizzati, molti di loro non russi, si sono trasformati dal giorno alla notte in capitalisti di stile occidentale, diventando oligarchi. Così per una volta hanno sconfitto le forze patriottiche, tradendo l'eredità dell'ex impero russo con il nuovo ateismo occidentale. Quando quel tragico periodo si è concluso, nell'anno 2000 è accaduto un miracolo. Basandosi sui battesimi di massa del decennio precedente, la Chiesa in Russia ha parlato liberamente, canonizzando i suoi martiri e confessori. Dal 2000 il è apparso evidente che le due parti patriottiche della Chiesa, in Russia e fuori dalla Russia, si sarebbero attratte a vicenda tornando a essere una cosa sola, con le loro voci fuse in un coro. Oggi, i resti fedeli dei popoli occidentali, che sono stati completamente abbandonati dai loro governi caduti nell'ateismo, stanno cominciando a guardare alla Chiesa ortodossa russa riunita per avere risposte alle loro domande.

Prima di tutto, la Chiesa ortodossa russa riunita vede l'umanità come esseri spirituali, esseri con un destino spirituale, liberi figli dell'eternità con anime immortali, non schiavi della morte e del determinismo, delle mode contemporanee e delle passioni. In secondo luogo, dunque, la nostra società si basa su valori spirituali e morali e il suo scopo è quello di trasfigurare l'umanità in senso positivo. Essa incoraggia nell'umanità la libertà spirituale, la libertà dalle mode e dalle passioni, e non la porta al livello bestiale degli animali, così come l'Occidente apostata. In terzo luogo, infine, lo Stato cristiano ortodosso esiste al fine di elevare l'umanità fornendo i mezzi per la vita sia fisica sia spirituale. Ciò significa incoraggiare i valori tradizionali, in particolare quelli della cultura cristiana ortodossa. Tale cultura è universale nel suo spirito e significato, perché è il frutto di una Chiesa il cui emblema è l'aquila a due teste, che unisce e non divide Oriente e Occidente, Asia ed Europa.

Oggi, in particolare, non dobbiamo dimenticare che questa stessa cultura cristiana ortodossa ha assistito alla nascita dell'Europa quasi duemila anni fa, ma non alla nascita della cultura europea moderna. Quella cultura, infatti, non è affatto europea, ma anti-europea, perché è anti-cristiana, e ha respinto la civiltà cristiana. Infatti, la cultura cristiana ortodossa è infinitamente più europea dell'odierna cultura europea post-moderna. Come un vero europeo, San Nicola di Zhicha, scrisse generazioni fa, la vera Europa è stata creata da Cristo, che l'ha tirata fuori dal buio del paganesimo e della barbarie, dandole la possibilità di creare nuova civiltà e cultura cristiana. Ma questo è esattamente ciò che l'Europa occidentale contemporanea ha respinto esattamente per cento anni, sputando su di essa, assassinandola nelle sue trincee, bruciandola nei suoi crematori e seppellendola. Oggi, attraverso la Russia, l'Europa ha l'unica e anche l'ultima possibilità di tornare alle sue radici cristiane, all'Età dei Santi, alla cultura di Cristo.

In altre parole, l'Europa occidentale ha ora la possibilità di seguire la Chiesa ortodossa russa oppure, come la sua élite sta facendo ora in Ucraina e in Russia, di sputare su di essa con disprezzo. Solo quando i popoli occidentali sottoposti a lavaggio del cervello capiranno il quadro generale, quello di cui sono stati privati ​​per 1000 anni, ritroveranno la cultura cristiana ortodossa e daranno così un senso alla loro vita e avranno una visione coerente e logica del mondo. All'interno della Russia e al di fuori della Russia, nelle nostre chiese ortodosse russe multinazionali ma locali, offriamo la comprensione del cristianesimo incarnato come impero dello Spirito, genuino cristianesimo Ortodosso, sovranità dello Spirito. È giunto il momento per l'Occidente, e per gli occidentalizzati, di respingere la pseudo-cultura del globalismo, che non è affatto cultura, perché perverte e distrugge il senso della vita umana. Il ritorno alla civiltà attraverso il cristianesimo ortodosso incorrotto, oppure il suicidio spirituale e fisico. Questa è la scelta del mondo occidentale.

Arciprete Andrew Phillips,

Chiesa Ortodossa dell'Inghilterra dell'Est

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