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  Risposta del Sinodo della Chiesa ortodossa russa al Patriarcato d'Alessandria

di Kirill Aleksandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 29 gennaio 2022

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il Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha espresso la sua posizione sul comunicato della Chiesa d'Alessandria. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha risposto all'indignazione del Patriarcato d'Alessandria per l'istituzione dell'Esarcato patriarcale in Africa. Analizziamo la risposta.

Il 22 gennaio 2022 il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha tenuto una riunione per rispondere al comunicato del Santo Sinodo del Patriarcato d'Alessandria in merito all'istituzione dell'Esarcato patriarcale d'Africa da parte della Chiesa ortodossa russa.

Cronologia degli eventi

L'8 novembre 2019, il primate della Chiesa d'Alessandria, il patriarca Theodoros, ha riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica, commemorando alla Liturgia il suo leader Sergej (Epifanij) Dumenko. Successivamente, la Chiesa ortodossa russa ha cessato la comunione eucaristica con il Patriarcato d'Alessandria.

Il 29 dicembre 2021, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha istituito l'Esarcato patriarcale d'Africa in risposta agli appelli dei chierici africani che non sono d'accordo con l'effettiva caduta del patriarca Theodoros e, di conseguenza, della Chiesa d'Alessandria, nello scisma.

Il 12 gennaio 2022, il Santo Sinodo del Patriarcato d'Alessandria ha adottato un comunicato in cui ha definito la formazione dell'Esarcato un atto di vendetta e ha accusato la Chiesa ortodossa russa di invadere il territorio canonico della Chiesa d'Alessandria.

Il 28 gennaio 2022, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, in risposta a questo comunicato, ha fatto una speciale dichiarazione.

La necessità che la Chiesa ortodossa russa risponda al comunicato del Patriarcato d'Alessandria del 12 gennaio 2022 è causata dal fatto che il comunicato contiene una serie di inesattezze, interpretazioni errate e talvolta vere e proprie falsità. Pertanto, è del tutto naturale che il Santo Sinodo abbia fatto questa dichiarazione. E poiché i documenti della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa d'Alessandria sono correlati, ha senso analizzarli entrambi.

Che cos'è la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?

La prima manipolazione del Patriarcato d'Alessandria, su cui richiama l'attenzione il Sinodo della Chiesa ortodossa russa, è la falsa rappresentazione dei nomi.

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "…. La decisione del Patriarcato di Mosca è giustificata dal "fatto del riconoscimento... dell'autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina" da parte di sua Beatitudine il patriarca Theodoros d'Alessandria".

Qui il Sinodo della Chiesa ortodossa russa non è del tutto accurato. Il comunicato originale non menziona la Chiesa ortodossa ucraina ma la 'Chiesa ucraina ortodossa' (Ὀρθοδόξου Οὐκρανικρανικῆς Ἐκκλησίας). Tuttavia, l'essenza non cambia, stiamo parlando della Chiesa ortodossa ucraina. Gli alessandrini stanno cercando di ingannare i lettori del loro comunicato, convincendoli che la Chiesa ortodossa russa ha creato il suo Esarcato in Africa come vendetta per il riconoscimento dell'autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina da parte del patriarca Theodoros. "Ritorsione diretta", "ricatto o vendetta contro di noi" – così dice il comunicato. Pertanto, il testo del documento del Patriarcato d'Alessandria dà l'impressione che la Chiesa ortodossa russa si stia "vendicando" per il suo riconoscimento della Chiesa ortodossa ucraina canonica, alla quale sarebbe stata concessa l'autocefalia, piuttosto che per il riconoscimento della "Chiesa" scismatica.

Il Sinodo della Chiesa ortodossa russa spiega che nessuna Chiesa ortodossa ucraina ha chiesto o ricevuto l'autocefalia.

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "La cosiddetta autocefalia è stata concessa dal Patriarcato di Costantinopoli non alla Chiesa ortodossa ucraina canonica – la più grande confessione in Ucraina che attualmente conta 108 vescovi, 12.381 parrocchie, 12.513 sacerdoti, 260 monasteri e 4.630 monaci – ma a un gruppo di scismatici che, allontanandosi dalla Chiesa ucraina, continuano a essere i suoi nemici. Sono proprio quelle persone prive di una legittima ordinazione e della grazia del sacerdozio, ma solidali con la propria linea, che il Patriarcato di Costantinopoli ha usato, agendo a dispetto dei canoni, per formare una "Chiesa autocefala". Ed è con quella struttura scismatica, priva di grazia, che è entrato in comunione Sua Beatitudine il patriarca Theodoros d'Alessandria".

Qui gli alessandrini sono stati smascherati. La specificazione del numero di parrocchie, monasteri, chierici e monaci della Chiesa ortodossa ucraina serve per dimostrare con chi il patriarca Theodoros ha interrotto la comunione, e per dirla direttamente – chi ha tradito, e serve quindi a indicare coloro a cui si è associato. Questi sono scismatici che non hanno un'ordinazione canonica e che sono nemici della Chiesa ortodossa ucraina canonica.

Chi distorce l'ecclesiologia ortodossa?

Il Sinodo d'Alessandria definisce "l'intrusione" della Chiesa ortodossa russa in Africa "imprevista, anticanonica e immorale". Il suo comunicato afferma che la Chiesa ortodossa russa "sta tentando di alterare l'ecclesiologia ortodossa in molti dei suoi parametri individuali, ma soprattutto nella questione dei limiti della struttura amministrativa delle strutture della Chiesa di Cristo, con motivazioni di partenza lontane dalla Tradizione ortodossa".

Tuttavia, tutte le accuse del Sinodo d'Alessandria vanno rivolte prima di tutto non al Patriarcato di Mosca ma a quello di Costantinopoli, che ha proclamato una nuova ecclesiologia e ha cominciato a invadere il territorio canonico di altre Chiese locali. Una somiglianza tra l'operato del Patriarcato di Costantinopoli in Ucraina e della Chiesa ortodossa russa in Africa è stata evidenziata anche in una recente lettera del primate della Chiesa albanese, l'arcivescovo Anastasios: "Insieme allo scisma tra milioni di ortodossi ucraini, un nuovo scisma si sta creando nel sensibile continente africano, dove la missione ortodossa straniera si è sviluppata negli ultimi decenni". Apparentemente, vladyka Anastasios non approva la creazione dell'Esarcato russo in Africa, tuttavia sottolinea che la ragione di ciò sono le azioni del Fanar in Ucraina.

Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa non solo sottolinea che è stato il Patriarcato di Costantinopoli a violare le regole canoniche, ma parla anche francamente delle manifestazioni dell'eresia del papismo costantinopolitano: la teoria del "primo senza eguali", l'appropriazione dell'esclusivo diritto di concedere l'autocefalia, del diritto d'appello, e così via.

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "Con dolore, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa prende atto della distorsione dell'ecclesiologia ortodossa, manifestata nello scenario dispiegato dalla cosiddetta autocefalia ucraina. Tuttavia, la distorsione non è stata commessa dalla Chiesa ortodossa russa, come sostiene il comunicato del Sinodo d'Alessandria. Lo si vede nelle azioni del Patriarcato di Costantinopoli, che si è intromesso illegalmente in Ucraina, così come nelle dichiarazioni dei suoi alti rappresentanti. I tentativi di stabilire il proprio primate, che è il primo nei dittici, come il 'primo senza pari' nella Chiesa ortodossa con il diritto esclusivo di concedere e revocare l'autocefalia a sua discrezione, di strappare parti alle Chiese locali, di annullare unilateralmente le sentenze dei Concili episcopali di altre Chiese autocefale, e di 'reintegrare' a proprio arbitrio negli ordini sacri persone che non sono mai state ordinate – costituiscono una deviazione indiscutibile dall'insegnamento patristico sulla Chiesa e dalla secolare tradizione ortodossa".

Qui si segnala che la dichiarazione contiene un elenco di reati canonici del Fanar, senza omissioni diplomatiche. Ciò potrebbe indicare che sia al prossimo Concilio episcopale della Chiesa ortodossa russa sia in un possibile incontro nel formato di Amman, l'ordine del giorno non sarà solo costituito dalle azioni del Fanar in Ucraina, ma dalle ragioni che hanno causato queste azioni. Ciò suggerisce che presto ascolteremo una forte condanna dell'eresia del papismo di Costantinopoli senza alcuna ambiguità e accenni di compromesso, in stretta conformità con il modo in cui tutte le precedenti eresie furono condannate ai Concili ecumenici.

Sul tradimento del patriarca Theodoros

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "I membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ricordano i discorsi pronunciati dai primati della Chiesa ortodossa d'Alessandria a sostegno della Chiesa canonica in Ucraina in seno al Patriarcato di Mosca, comprese le dichiarazioni pronunciate da sua Beatitudine il patriarca Theodoros in ripetute occasioni fino a poco tempo fa. Come ha affermato sua Beatitudine in una delle sue interviste nel 2016, ha sempre preso "una posizione secondo cui la Chiesa ucraina è parte integrante della Chiesa ortodossa russa". Durante una visita a Odessa nel 2018, il primate del Patriarcato d'Alessandria ha invitato i credenti a essere fedeli alla "Chiesa canonica dell'Ucraina guidata da sua Beatitudine il metropolita Onufrij".

Tuttavia, l'8 novembre 2019, sua Beatitudine il patriarca Theodoros ha improvvisamente annunciato il suo riconoscimento del gruppo scismatico ucraino, ha iniziato a commemorarne il capo durante i servizi divini e il 13 agosto 2021 è entrato in diretta comunione eucaristica con lui.

Il 12 novembre 2019, dopo una liturgia nella città cipriota di Limassol, visitata dal patriarca Theodoros, il clero ha ricevuto delle buste contenenti questo collage.

La foto in alto era stata scattata nel 2018 durante la visita del patriarca Theodoros a Odessa quando ha invitato tutti a rimanere fedeli al metropolita Onufrij. Quella inferiore è il bacio di Giuda, un affresco della chiesa rupestre di san Giobbe alla Lavra di Pochaev. Questo collage illustra perfettamente ciò che ha fatto il patriarca Theodoros.

Citiamo qualche altra dichiarazione del capo della Chiesa d'Alessandria, resa fino al suo riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

"Conosco molto bene l'Ucraina – sia i vescovi che i fedeli laici – e ho un'idea molto precisa di quali impulsi siano guidati dalle persone che oggi stanno cercando di seminare discordia in Ucraina. Fin dall'inizio, quando è sorto per la prima volta il problema dello scisma ecclesiastico, il Patriarcato d'Alessandria e io come suo rappresentante abbiamo preso la posizione che la Chiesa ucraina è parte integrante della Chiesa ortodossa russa", ha affermato il primate. <...> Quando gli scismatici tentarono di venire con la forza, senza invito, alla chiesa della santissima Trinità, che allora era il metochio della Chiesa d'Alessandria a Odessa, io ero alla porta e dissi: questo non accadrà. <...> L'antica Chiesa d'Alessandria formula la sua posizione in questo modo: stiamo davanti a Dio insieme alla Chiesa ortodossa russa e chiediamo che la Chiesa ortodossa sia una e indivisibile, come è sempre stato. Non c'è spazio per la politica negli affari della Chiesa. La politica va e viene, ma la Chiesa resta nei secoli dei secoli" (da un'intervista a RIA Novosti, 2016).

"Come ierarca ortodosso chiedo ai fedeli in Ucraina di rimanere sotto l'omoforio del capo canonico della Chiesa ucraina, il metropolita Onufrij" (da un comunicato, 2015).

Gli iniziatori della creazione dell'Esarcato sono gli africani stessi

Il Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato ancora una volta di essersi limitato a rispondere all'iniziativa di un numero significativo di chierici del Patriarcato d'Alessandria che non erano d'accordo con il riconoscimento degli scismatici.

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "Come è noto, il riconoscimento della struttura scismatica in Ucraina da parte di sua Beatitudine il patriarca Theodoros ha incontrato opposizione, anche all'interno della stessa Chiesa ortodossa d'Alessandria. Molti dei suoi sacerdoti si sono espressi pubblicamente in difesa della Chiesa canonica ucraina, hanno dichiarato il loro disaccordo con la decisione chiaramente illegale del loro primate e non desideravano rimanere sotto l'autorità canonica di una persona che ha intrapreso la via dello scisma".

Inoltre, il Sinodo sottolinea che la Chiesa ortodossa russa non ha risposto agli appelli del clero africano per due interi anni, sperando nel ritorno del patriarca Theodoros alla sua posizione precedente. Probabilmente si sono tenuti dei contatti informali, durante i quali si è cercato di spiegare al primate della Chiesa d'Alessandria non solo l'erroneità delle sue azioni ma anche le conseguenze a cui queste potevano portare. Ma il patriarca Theodoros non ha cambiato idea e ha confermato l'immutabilità della sua decisione con la sua personale "concelebrazione" con Sergej Dumenko.

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "Per due anni la Chiesa russa non ha risposto agli appelli dei chierici africani, ma ha aspettato pazientemente che sua Beatitudine il patriarca Theodoros cambiasse la sua decisione. Tuttavia, durante quel periodo, sua Beatitudine non solo ha commemorato il capo di uno dei gruppi scismatici ucraini nei dittici dei primati ortodossi, ma è anche entrato in comunione eucaristica con lui e altri "vescovi" di quella struttura. Quei dolorosi sviluppi hanno convinto il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa della necessità di rispondere ai prossimi appelli e, in queste circostanze eccezionali, di stabilire l'Esarcato patriarcale in Africa".

C'era un altro motivo per aspettare due anni interi prima di creare l'Esarcato africano. Il fatto è che il riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" nel 2019 è stata una decisione esclusiva del patriarca Theodoros. Non c'è stata discussione conciliare e soluzione di questo problema nella Chiesa d'Alessandria. Pertanto, non era del tutto chiaro se i vescovi d'Alessandria sostenessero o meno tale decisione. Nel corso del tempo, si è chiarito che la maggior parte della gerarchia della Chiesa d'Alessandria sosteneva il riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da parte del patriarca Theodoros "per impostazione predefinita". Oggi questa questione è stata finalmente chiarita, poiché i membri del Sinodo della Chiesa d'Alessandria hanno votato a sostegno della posizione del loro primate nel loro recente incontro.

La Chiesa ortodossa russa non rivendica il territorio canonico della Chiesa d'Alessandria

Dalla dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa: "Una decisione così difficile, presa nella situazione in cui il patriarca d'Alessandria ha riconosciuto gli scismatici ucraini, non è affatto un segno di rivendicazioni sul territorio canonico dell'antica Chiesa d'Alessandria. La decisione persegue un solo obiettivo: dare protezione canonica a quei chierici ortodossi in Africa che non desiderano essere coinvolti nella legittimazione illegale dello scisma".

A dire il vero questo sembra illogico: stiamo creando una giurisdizione parallela in Africa e non rivendichiamo il territorio africano. Per comprendere il significato di questa paradossale affermazione, dobbiamo fare riferimento all'ultimo paragrafo della dichiarazione del Sinodo della Chiesa ortodossa russa, che recita: "Preghiamo sua Beatitudine il patriarca Theodoros II d'Alessandria e gli arcipastori della santa Chiesa d'Alessandria di rinunciare al loro sostegno allo scisma ucraino e di ritornare sulla via canonica per preservare l'unità della santa Ortodossia".

Cioè, la logica qui è la seguente: se i vescovi del Patriarcato d'Alessandria continuano a sostenere lo scisma ucraino e quindi si presentano come scismatici, ciò significa che il Patriarcato d'Alessandria ha cessato di essere ortodosso ed è andato in scisma. Di conseguenza, l'Africa non è territorio canonico di nessuno e la Chiesa ortodossa russa ha il diritto di creare sul posto le proprie strutture ecclesiali. Se, al di là del previsto, gli alessandrini "ritornano sulla via canonica", allora "l'unità della santa Ortodossia" sarà preservata, anche in Africa. In questo caso, la Chiesa ortodossa russa rifiuterà di intraprendere ulteriori passi per sviluppare l'Esarcato patriarcale, oppure annullerà la decisione della sua creazione?

Molto probabilmente, in tal caso, quei piani per l'attuazione della missione ortodossa in Africa, che ora sono affidati all'Esarcato patriarcale, saranno concordati e coordinati con il Patriarcato d'Alessandria, e lo stesso Esarcato in qualche modo sarà integrato nella struttura della Chiesa d'Alessandria. Finora, la probabilità di uno scenario del genere è pressoché zero, anche se potrebbero accadere miracoli.

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