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  Il lamento del patriarca Theodoros: di che cosa la Chiesa d'Alessandria ha accusato la Chiesa ortodossa russa?

di Konstantin Shemljuk

Unione dei giornalisti ortodossi, 15 gennaio 2022

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il patriarca Theodoros non è soddisfatto della creazione dell'Esarcato della Chiesa ortodossa russa. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il Sinodo della Chiesa d'Alessandria ha pubblicato una dichiarazione sull'esarcato della Chiesa ortodossa russa in Africa e il patriarca Theodoros si è rivolto al suo clero. Analizziamo questi documenti.

Il 12 gennaio 2022 il Sinodo della Chiesa ortodossa d'Alessandria ha pubblicato una dichiarazione sulle azioni della Chiesa ortodossa russa in Africa. E il giorno dopo, il patriarca Theodoros ha pubblicato un'enciclica al clero della Chiesa d'Alessandria. Questi documenti sono una risposta alla decisione della Chiesa ortodossa russa del 29 dicembre 2021 di creare un Esarcato in Africa e accettare 102 chierici del Patriarcato d'Alessandria nella sua giurisdizione.

L'attuale Sinodo del Patriarcato d'Alessandria ha iniziato i suoi lavori il 10 gennaio 2022. Sicuramente, la questione numero uno riguardava l'istituzione dell'Esarcato della Chiesa ortodossa russa, di cui si è discusso per quasi tutti e tre i giorni dell'incontro. È interessante notare che la piattaforma per le accuse contro la Chiesa russa è stata preparata dal metropolita Gheorgios di Peristeria della Chiesa ortodossa di Grecia, e il primo (11 gennaio 2022) ad annunciare "l'invasione non canonica" della Chiesa russa sul territorio del Patriarcato d'Alessandria è stato il Fanar, che si è anche impegnato a ristabilire l'ordine canonico nel continente africano. In altre parole, le Chiese greche hanno agito come fronte unito contro la creazione dell'Esarcato della Chiesa ortodossa russa in Africa, cosa che, alla luce degli eventi degli ultimi due anni, non sembra strana. Quali decisioni ha preso la Chiesa d'Alessandria?

"Parametri canonici di un'invasione non canonica"

Nelle prime righe del comunicato sinodale della Chiesa d'Alessandria, si afferma che "con senso di responsabilità verso il proprio gregge e il suo lungo cammino storico apostolico, la gerarchia del Patriarcato d'Alessandria ha più volte ed esaurientemente esaminato i parametri canonici della l'invasione non canonica e antiecclesiologica del Patriarcato di Russia per creare nuove 'forme di chiesa in Africa'.”

Cosa vediamo qui?

In primo luogo, la Chiesa ortodossa russa è accusata di violare i canoni, e in secondo luogo, di "invasione anti-ecclesiastica" (il testo parla di "invasione antiecclesiologica"). Cioè, i greci dell'Africa accusano la Chiesa russa di infrangere i canoni e di violare l'ecclesiologia ortodossa. Ma in tal caso, quali sono esattamente i santi canoni violati dalla Chiesa russa? L'invasione del territorio del Patriarcato d'Alessandria? Eppure non un solo canone dice nulla sui confini della Chiesa d'Alessandria. I suoi tentativi di appropriarsi dell'intero continente africano sono apparsi solo nel XX secolo, quando il patriarca Meletios (Metaxakis) si è insediato sul trono d'Alessandria. È lui che ha deciso che tutte le diaspore ortodosse appartenevano al Fanar e che il patriarca di Costantinopoli aveva privilegi inalienabili. Non ci sono altre decisioni riguardanti i confini territoriali della Chiesa d'Alessandria e non ci sono mai state. Le Chiese locali hanno semplicemente tacitamente convenuto che l'Africa è un territorio di missione (cosa di cui, tra l'altro, parla lo stesso patriarca Theodoros) del Patriarcato d'Alessandria, il quale, dopo aver riconosciuto gli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", è scivolato nello stesso scisma. E se è così, allora la Chiesa russa non ha violato alcun canone creando il suo Esarcato.

La creazione dell'Esarcato è il risultato del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Nell'appello del Sinodo del Patriarcato d'Alessandria, si è notato che la Chiesa russa ha creato il suo Esarcato in Africa dopo che il Patriarca Theodoros aveva riconosciuto "l'autocefalia" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Secondo i sinodali, si tratta di "retribuzione diretta" (per il riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da parte del patriarca Theodoros, ndc) e di "ricatto o vendetta contro di noi". Inoltre, secondo i greci d'Africa, la decisione della Chiesa ortodossa russa è sorta dal nulla per loro.

Questo, ovviamente, non è vero. Il patriarca Theodoros è stato ripetutamente avvertito che le sue azioni a sostegno degli scismatici avrebbero avuto conseguenze. Inoltre, già un anno fa, i media pro-fanarioti dicevano che la Chiesa russa si preparava a creare un proprio Esarcato sul territorio del continente africano. Contestualmente è stato anche annunciato il numero approssimativo dei chierici del Patriarcato d'Alessandria che volevano cambiare giurisdizione. Quindi tutto quello che è successo era abbastanza previsto.

Ma quello che non ci aspettavamo erano le confessioni dei padri sinodali della Chiesa d'Alessandria che la creazione dell'Esarcato è una diretta conseguenza del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da parte del patriarca Theodoros.

Questo è un punto chiave, perché da esso dipende l'ulteriore ricorso ai canoni della Chiesa. Dumenko è uno scismatico. Per essere più precisi, è un laico senza alcuna ordinazione sacerdotale. Anche Filaret ha parlato di lui allo stesso modo: "se io ero sotto anatema, allora Epifanij non solo non è un metropolita, non è nemmeno un prete". Il riconoscimento dello status canonico di Dumenko senza un'adeguata procedura ecclesiastica generale è una violazione diretta dei canoni. Ciò significa (poiché i canoni hanno cessato di essere validi per il patriarca d'Alessandria), la creazione dell'Esarcato nell'ex territorio del suo patriarcato non è una violazione dei canoni, ma un modo di riempire un vuoto ecclesiologico.

D'altra parte, il documento del Sinodo afferma chiaramente che la decisione di inserire il nome di Epifanij Dumenko nei dittici della Chiesa d'Alessandria è stata presa dal patriarca Theodoros unilateralmente, piuttosto che in maniera sinodale. Significa che il Sinodo della Chiesa d'Alessandria non si è nemmeno pronunciato formalmente su questo tema.

Pertanto, per quanto ora parlino della loro "sorpresa", ciò non cambia il fatto che la Chiesa d'Alessandria ha capito dove stava andando e come sarebbe finita. La vera sorpresa per gli ortodossi di tutto il mondo è stata l'associazione del patriarca Theodoros con la Chiesa ortodossa scismatica ucraina, mentre tutto il resto è solo una conseguenza.

Quali metodi vengono utilizzati?

Secondo la dichiarazione del Sinodo della Chiesa d'Alessandria, creando il suo Esarcato in Africa, la Chiesa russa "usa metodi contrari agli atti e alla tradizione della Chiesa, che era stata osservata da tutti i predecessori del patriarca Kirill di Russia".

Sentire parlare di metodi "contrari agli atti della chiesa" da persone che sostengono le azioni del Fanar in Ucraina è quanto meno inaspettato e strano.

Dopotutto, sono i fanarioti che non si fanno scrupoli a "convincere" della loro ragione usando una varietà di "metodi" – dalle minacce al ricatto e alla corruzione. Come è stata ottenuta la legalizzazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"? Con l'aiuto del Dipartimento di Stato americano. Michael Pompeo (capo del Dipartimento di Stato Usa) ha visitato personalmente i primati delle Chiese ortodosse locali per parlare loro del "bisogno di libertà religiosa" degli ucraini e del loro "diritto" di creare un'organizzazione religiosa "indipendente" per se stessi. Geoffrey Pyatt (ambasciatore degli Stati Uniti in Grecia) ha fatto diversi viaggi all'Athos, ha interagito attivamente con il primate della Chiesa di Grecia e ha fatto di tutto per rendere Dumenko un "nativo" per i greci. Tali metodi non contraddicono la "prassi ecclesiastica"?

Etnofiletismo, neocolonialismo e primato

Inoltre, i greci d'Africa hanno deciso semplicemente di usare il vecchio trucco preferito da tutti i manipolatori: il trasferimento della colpa. Pertanto, a loro avviso, la Chiesa ortodossa russa "sta tentando di cambiare l'ecclesiologia ortodossa in molti dei suoi parametri individuali, ma soprattutto in termini di confini della struttura amministrativa delle formazioni della Chiesa di Cristo, sulla base del motivo essere lontano dalla tradizione ortodossa. Comprendiamo con rammarico che tutto ciò è motivato dal 'virus dell'etnofiletismo' condannato dal Concilio del 1872". La Chiesa ortodossa russa, a loro avviso, ha uno "spirito laico", un'ambizione per il "neocolonialismo" e "rivendica il primato globale sul povero continente africano".

In altre parole, i vescovi di una struttura che è per il 98% greca, e che è ufficialmente chiamata "Patriarcato greco (!) ortodosso d'Alessandria", condannano una sorta di etnofiletismo tra i russi! Per convincersi che l'affermazione sia idiota e cinica, basta guardare la foto della riunione dello stesso sinodo in cui sono state mosse le accuse di etnofiletismo. Quanti vescovi neri ci sono? Uno! Un altro uomo di colore (ma non è chiaro se sia un vescovo o un prete) è seduto a sinistra al tavolo. È tutto. Dove sono i vescovi di origine africana nel continente africano? Dopo tanti anni di missione, di cui si vanta il patriarca Theodoros, l'episcopato della Chiesa d'Alessandria dovrebbe ora essere composto per almeno la metà da nativi del continente. Ma non è così. Come mai? La risposta è ovvia.

Ricordiamo inoltre come il patriarca Theodoros, inviando seminaristi in missione in Africa, li ha esortati a portare alle masse la "luce dell'ellenismo", piuttosto che il Vangelo. Lo stesso patriarca Theodoros ribadisce la sua origine greca, celebra tutti le festività in Grecia, parla della superiorità culturale dell'ellenismo, e così via. Questo non è etnofiletismo? Se no, cos'è? Quanto meno, malizia.

Sulla conoscenza della storia e degli scismatici

In questo senso, non sono meno strane le accuse contro la Chiesa ortodossa russa rivolte dal patriarca Theodoros il giorno successivo all'incontro sinodale. Nel suo discorso ai chierici della Chiesa d'Alessandria, il Patriarca ha inaspettatamente affermato che la Chiesa russa, dopo aver ricevuto l'autocefalia nel 1589, "ha ridotto in schiavitù gli ortodossi dell'Ucraina". Perché questo è inaspettato? Perché egli stesso, alla fine del 2016, commentando la situazione in Ucraina, ha definito la Chiesa ortodossa ucraina come parte della Chiesa russa: "Il Patriarcato d'Alessandria e io, in qualità di suo rappresentante, abbiamo ritenuto che la Chiesa ucraina sia parte integrante della Chiesa Chiesa ortodossa russa".

Nello stesso messaggio ai suoi (per ora) chierici, il patriarca Theodoros afferma che dal 1991 gli ucraini ortodossi si battono per l'indipendenza dalla Chiesa ortodossa russa. Ma questa affermazione è ancora più sorprendente. Dopotutto, se stiamo parlando della Chiesa ortodossa ucraina, nel 1990 le è stato concesso uno status di ampia autonomia e di indipendenza effettiva. Ma se parliamo degli scismatici, questi non sono mai stati dipendenti dalla Chiesa ortodossa russa. Inoltre, queste parole del patriarca Theodoros contraddicono completamente tutto ciò che ha detto prima. Per esempio, nel 2018 ha affermato chiaramente che "se lo scismatico Denisenko vuole tornare in seno alla Chiesa, allora deve tornare da dove è partito. Ciò che è caduto deve tornare dove è caduto".Cioè, la sua posizione riguardo a coloro che vogliono essere indipendenti dalla Chiesa ortodossa russa era assolutamente chiara: ritornare indietro.

Inoltre, nel 2015, perfettamente consapevole di chi e perché promuoveva "l'indipendenza" dalla Chiesa ortodossa russa, il patriarca Theodoros affermava quanto segue: "Purtroppo alcune persone vengono da fuori (stiamo parlando del "patriarcato di Kiev", ndc) e impongono al popolo ucraino queste contraddizioni. Come gerarchia ortodossa, chiedo ai fedeli in Ucraina di rimanere sotto l'omoforio del capo canonico della Chiesa ucraina, il metropolita Onufrij".

Chi rivendica il primato mondiale?

Allo stesso modo, si possono chiamare maliziose anche le accuse contro la Chiesa russa di "pretese di primato mondiale" espresse nel documento sinodale della Chiesa d'Alessandria. Dopotutto, in linea di massima, le stesse persone che incolpano la Chiesa ortodossa russa non esitano a sostenere la posizione del Fanar sul "primo senza eguali" o sui "privilegi speciali" del patriarca di Costantinopoli.

Ad esempio, nel già citato messaggio del patriarca Theodoros ai suoi chierici datato 13 gennaio 2022, si dice che il Fanar "gode del primato tra gli altri antichi patriarcati" e ha "privilegi e responsabilità speciali all'interno del corpo della Chiesa". Il patriarca Theodoros è sicuro che "questa posizione speciale e unica" del Fanar è "fondata nei santi Canoni, nella Tradizione e negli atti della Chiesa", che il Fanar "ha la prima parola nella Chiesa" e che "si è sempre preso cura del governo della Chiesa ortodossa e della soluzione dei problemi sorti". Come è stato fatto questo? "Il mondo ortodosso era considerato diviso in questi quattro Patriarcati (e la Chiesa di Cipro) e i loro confini geografici erano considerati separati, chiari e inequivocabili. Se in qualsiasi momento sorgevano problemi, questi venivano risolti dai sinodi convocati dal Patriarca ecumenico e alla presenza degli altri tre Patriarchi".

Scrive inoltre che "la Chiesa russa, volendo aumentare il proprio potere e prestigio nel mondo ortodosso, usando il potere secolare e, a volte, la violenza, ha iniziato a calpestare e 'ridurre in schiavitù' le vicine Chiese ortodosse".

In altre parole, parlando direttamente dei privilegi del Fanar e del suo primato al potere (vedi la frase sul governo della Chiesa), il patriarca Theodoros non esita ad accusare la Chiesa russa di pretese di primato, che, a sua volta, sottolinea costantemente che il suo unico desiderio è ravvivare il carattere cattolico della Chiesa. È proprio quel personaggio in cui non ci sarà un "primo per potere", ma solo un "primo per onore" . Quali altre "pretese" ha la Chiesa russa, se non il desiderio di convocare un Concilio per analizzare le azioni del Fanar nello spirito dei canoni della Chiesa?

A proposito di confini e di un "colpo disgustoso"

I greci scrivono che per loro "i confini di ogni Chiesa locale sono chiari, geografici, stabiliti dai Concili ecumenici e rispettati. E noi dichiariamo che non abbiamo mai invaso i confini di nessuna Chiesa sorella locale, per non parlare della Chiesa russa".

Qui sorge immediatamente la domanda: se la Chiesa d'Alessandria rispetta così tanto i confini della Chiesa locale russa, perché non si è opposta alla violazione di questi confini quando il capo del Fanar ha legalizzato la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"? Inoltre, il patriarca Theodoros ha rilasciato fino al 2019 molte dichiarazioni in cui considera l'Ucraina territorio canonico della Chiesa ortodossa russa.

Nominalmente sì, il patriarca Theodoros non ha invaso i confini della Chiesa russa, ma riconoscendo gli scismatici ucraini, ha semplicemente sostenuto colui che li aveva invasi. O i greci d'Africa ricordano i confini degli altri solo quando si rendono conto che possono perdere i propri? Sembra che sia così.

Parlando ulteriormente della creazione dell'Esarcato, i sinodali della Chiesa d'Alessandria scrivono : "Ci sorprende non solo perché il messaggio dell'amore evangelico è così distorto, ma anche perché combattendo e collaborando con varie denominazioni e religioni in uno spirito di rispetto e comprensione reciproci per secoli, abbiamo ricevuto un colpo disgustoso dai correligionari russi".

Per quanto riguarda il "colpo disgustoso", i sinodali potrebbero chiedere al principale specialista in questo caso: il loro patriarca. Dopotutto, è stato il patriarca Theodoros a invitare più volte il popolo ucraino a radunarsi attorno al metropolita Onufrij, ad essere fedele alla Chiesa ortodossa ucraina canonica, ma poi ha tradito se stesso e l'Ortodossia, della fedeltà alla quale ha assicurato tutto e tutti.

Inoltre, parlando della collaborazione con varie confessioni "nello spirito del rispetto e della comprensione reciproci", il patriarca potrebbe chiedersi perché rifiuta tale cooperazione con la Chiesa russa? È stato più volte chiamato al dialogo, a riconsiderare la sua decisione di riconoscere gli scismatici ucraini, è stato invitato al vertice dei primati ad Amman. Perché in tutti questi casi è stato riluttante a mostrare "rispetto" ai suoi compagni cristiani e cercare almeno approssimativamente di "capire" il dolore e la delusione che aveva portato in terra ucraina?

Informare il Fanar e punire i trasgressori

In conclusione, il Patriarcato d'Alessandria ha deciso di informare il Fanar e i primati delle Chiese locali della "dolorosa confusione che si verifica tra i 'figli nati da noi in Cristo', fedeli africani, a seguito dell'azione visibile e invisibile di persone autorizzate dalla Chiesa russa" e si sono impegnati "in modo appropriato" e "immediatamente" ad applicare quelle punizioni ecclesiastiche ai trasgressori come "prescritto dai divini e sacri Canoni”.

È comprensibile che senza "informare" il Fanar e riceverne il "via libera", i greci d'Africa non faranno nulla. Non sono "autorizzati". È anche chiaro che quelli che osano trasferirsi nella Chiesa ortodossa russa saranno "puniti" nella Chiesa d'Alessandria in modo crudele e senza pietà, non solo con l'aiuto dei canoni, ma anche con l'aiuto di mezzi collaudati: intimidazione, minacce e ricatti. In ogni modo, la domanda è: cosa accadrà dopo?

Finora una cosa è chiara dal documento pubblicato dal Patriarcato greco d'Alessandria: questo è solo l'inizio. I greci cercheranno di unirsi il più possibile contro la Chiesa russa e faranno di tutto per eliminare la possibilità stessa di una soluzione conciliare al conflitto sorto a causa della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Il concilio diventerà possibile o solo in una composizione ridotta (con la presenza di coloro che sono insoddisfatti delle azioni del Fanar), o solo se i greci sono fiduciosi nel suo esito favorevole per loro stessi.

La composizione ridotta del "concilio" è già in corso di elaborazione con forza. All'inizio Kirill Govorun, un chierico freelance della Chiesa ortodossa russa, ha parlato della possibile restaurazione della Pentarchia, e oggi anche il patriarca Theodoros ha espresso questa idea. La Pentarchia sono i quattro Patriarcati che hanno radici greche (Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme) e la Chiesa di Cipro. Se i fanarioti riusciranno ad attuare questa idea, non solo otterranno la maggioranza dei voti contro la Chiesa russa (tre contro due), ma riceveranno anche il tanto agognato predominio nel mondo ortodosso. Inoltre, questo dominio farà avverare molto più velocemente il loro sogno di unità con i cattolici. Che cosa ha a che fare quest'unità con la situazione attuale? Di fatto, l'intero piano della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è stato escogitato per il bene di tale unità. Ma qualcosa è andato storto ai fanarioti...

Comunque sia, è probabile che gli eventi si sviluppino più velocemente di quanto si possa immaginare. E il loro esito è impossibile da prevedere. Perché non sono solo i fanarioti ad avere un piano. Ne ha uno anche Cristo.

E come la storia dimostra, questi piani coincidono molto raramente.

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