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  Da Cardiff a New York e Mosca: come in un tragico anno uno scisma locale si è diffuso in tutto il mondo

dal blog del sito Orthodox England, 17 settembre 2021

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Introduzione

Dopo la Liturgia celebrata in seguito alla firma dell'Atto di comunione canonica il 18 maggio 2007, mentre si toglieva i paramenti nella Chiesa di Cristo Salvatore, un arciprete molto anziano della ROCOR degli Stati Uniti si è rivolto a me e ha detto: 'Abbiamo vinto!' Avevo ancora qualche dubbio, ma nel 2012 quando ho visitato la Russia come parte della delegazione ufficiale della ROCOR in onore del quinto anniversario della firma, ho sentito che gli elementi settari che ci avevano perseguitato per decenni erano stati davvero sconfitti. Mi sbagliavo. I falchi settari della ROCOR non se ne erano andati tutti e volevano la loro vendetta per la vittoria delle colombe nel 2007.

Nessuno allora aveva previsto il rovesciamento del governo democratico orchestrato dalla CIA a Kiev nel 2014 e il furto delle riserve auree ucraine, l'elezione presidenziale di Donald Trump nel 2016 e il colpo di stato nel Sinodo della ROCOR nel 2018. I farisei erano tornati al potere di nuovo, determinati a compiere uno scisma settario dalla Chiesa ortodossa russa. Tutto ciò di cui avevano bisogno era un pretesto. Fu così che tra il 2020 e il 2021, nel giro di un anno, un evento minore nel piccolo Principato del Galles è divenuto uno scandalo internazionale su tre continenti. Ricordiamo com'è avvenuto il tragico scisma della ROCOR.

Cardiff, Galles, 17 dicembre 2020

Un sacerdote greco-cattolico, padre Jacob Siemens, è ricevuto nelle file del clero dell'arcidiocesi delle Chiese di tradizione russa dell'Europa occidentale, sotto il Patriarcato di Mosca, mediante vestizione e concelebrazione. Padre Jacob si è dichiarato felice di essere ricevuto in qualsiasi modo benedetto dal metropolita Jean dell'arcidiocesi. Infatti, è solo con l'espressa benedizione di Mosca che il metropolita Jean riceve padre Jacob per vestizione e concelebrando.

Londra, Inghilterra, 23 gennaio 2021

Nella sua Direttiva 359/E, il vescovo Irenei Steenberg della diocesi della ROCOR in Gran Bretagna, un americano convertito abbastanza recentemente alla ROCOR dal luteranesimo, respinge l'accoglienza di padre Jacob Siemens e afferma che è assolutamente impossibile per un sacerdote cattolico essere ricevuto nel sacerdozio ortodosso mediante vestizione e concelebrazione. Nella stessa Direttiva (emanata solo quattro settimane dopo la ricevzione in questione), il vescovo Irenei, il cui nome significa ironicamente 'pacifico', recide in modo aggressivo la comunione sacramentale e l'unità canonica della ROCOR nelle Isole britanniche con l'Arcidiocesi del Patriarcato di Mosca, avviando così uno scisma locale. Egli afferma:

'Non potete né concelebrare né partecipare liturgicamente, o in qualsiasi misura ecclesiastica, con il suddetto James (sic) Siemens, né con alcun chierico o istituzione locale dell'Arcidiocesi / Esarcato (sic) nelle Isole Britanniche. Inoltre, se avete figli spirituali o parrocchiani che a volte hanno frequentato parrocchie dell'Esarcato (sic, per arcidiocesi) nel Regno Unito per motivi di vicinanza, ecc., dovete informarli che fino a quando questa questione non sarà risolta, non possono ricevere i sacramenti in qualsiasi parrocchia dell'Esarcato (sic) nelle Isole Britanniche.

Questa azione di ingerenza negli affari di un'altra diocesi e la rottura della comunione con essa è tanto più straordinaria in quanto è stata originata dalla normale pratica della Chiesa ortodossa russa, al punto che alcuni suggeriscono che il vescovo Irenei stia effettivamente usando questa accoglienza a Cardiff come pretesto per attuare il suo rifiuto, e quello di altri, dell'Atto di comunione canonica del 2007 tra la Chiesa ortodossa russa e la ROCOR. Ciò comporterebbe lo scisma a lungo pianificato di tutta la ROCOR dalla Chiesa ortodossa russa. La sua ribellione contro le pratiche e la tradizione della Chiesa ortodossa russa è chiara a tutti, poiché conferma le sue precedenti dichiarazioni. Si veda:

https://ireneifiles.wixsite.com/home

Londra, Inghilterra, 26 febbraio 2021

Con la sua Notifica 390/E, il vescovo Irenei emette ora l'annuncio pubblico che, poiché padre Jacob non era stato (ri)ordinato alla sua ricezione, non è un sacerdote, e chiunque in posizione d'autorità dica il contrario – cioè il metropolita Jean di Dubna (e, implicitamente, l'intero episcopato del Patriarcato di Mosca), che lo ha accolto, sono colpevoli di "inganno spirituale":

"Nel dicembre dello scorso anno, l'arcidiocesi, con sede a Parigi, avrebbe ricevuto un certo dottor James [sic] Siemens nella Santa (sic) Ortodossia, sebbene senza Battesimo o Cresima, e ora lo promuove come 'sacerdote', sebbene questo individuo non abbia alcuna ordinazione ortodossa – in diretta violazione dei Santi (sic) Canoni della Chiesa. … Il dottor Siemens, secondo i Santi (sic) Canoni della Chiesa ortodossa, non è un sacerdote ma un laico, e quindi non ha ricevuto la grazia dell'ordinazione per compiere alcun rito o sacramento della Chiesa ortodossa. Un 'battesimo' compiuto da un non sacerdote non è un battesimo; una 'confessione' compiuta da un non sacerdote non è una confessione sacramentale; una 'liturgia' celebrata da un non sacerdote non è una Divina Liturgia e coloro che si accostano a un calice ivi offerto non ricevono il prezioso corpo e sangue di Cristo, qualunque cosa possa dire chi lo offre o chi ha autorità su di lui. Questo non è che inganno spirituale, e rischia di condurre gli inconsapevoli fedeli nella trappola dei falsi sacramenti e della falsa fede».

(Si vedano le "Note" alla fine di questo articolo per una comprensione delle implicazioni di questa azione, che è unilaterale, poiché in nessun momento l'arcidiocesi si è isolata o ha rifiutato di concelebrare con qualsiasi parte della Chiesa ortodossa russa, è solo la ROCOR che lo ha fatto).

Felixstowe, Inghilterra, 10 aprile 2021

In presenza di altri, il vescovo Irenei dice al sacerdote anziano della metà del Regno Unito della sua piccola diocesi dell'Europa occidentale, l'arciprete Andrew Phillips, che ha combattuto per decenni, anzi tutta la sua vita adulta, per l'unità della Chiesa ortodossa russa, che lui, il vescovo Irenei, sta progettando di far uscire la metà della sua diocesi britannica della ROCOR dalla comunione anche con la diocesi locale del Patriarcato di Mosca, e che di fatto il suo scisma con l'arcidiocesi è solo parte di un progetto settario di più ampio respiro.

New York, USA, 7 maggio 2021

Il Sinodo di New York riceve una lettera che descrive ciò che sta accadendo nella diocesi del vecovo Irenei e le chiare conseguenze tra il clero e i laici della ROCOR, che sono collettivamente allarmati dallo scisma di Irenei, desiderano parlare del problema dello scisma e avvertono che se la loro comunione con il resto della Chiesa ortodossa russa sarà interrotta, lasceranno la ROCOR. È impossibile contattare il primo ierarca della ROCOR, il metropolita Hilarion Kapral e nella sua risposta viene utilizzata la sua firma elettronica. Nella risposta, scritta dal vescovo Irenei, il mittente della lettera, l'arciprete Andrew Phillips, viene subito punito e avvisato che se anche solo tornerà a parlare di questo argomento, sarà sospeso.

Monte Athos, Grecia, 9 maggio 2021

L'anziano Evthymios, l'intimo discepolo di san Paisios, risponde alla nostra domanda su cosa fare con le parole: "Il vostro caso sarà deciso dalla più alta corte", chiarendoci che dobbiamo cercare un vescovo che rimanga in comunione con il Chiesa.

Londra, Inghilterra, 10 maggio 2021

In un caloroso incontro nella sua cattedrale di Londra, il vescovo ordinario della diocesi locale del Patriarcato di Mosca riceve una delegazione della ROCOR, che esprime il proprio allarme per le attività scismatiche del vescovo Irenei Steenberg. La delegazione è informata che non si può fare nulla, ma si prendono appunti e si dice che Mosca sarà informata della crisi incombente.

Parigi, Francia, 11 maggio 2021

La delegazione del clero e dei laici della ROCOR chiede al metropolita Jean dell'Arcidiocesi delle Chiese di tradizione russa in Europa occidentale se è disposto a prenderli sotto la sua protezione canonica e quindi fuori dallo scisma di Irenei. La risposta è positiva, ma non viene intrapresa alcuna azione in vista della possibilità che il vescovo Irenei possa riconsiderare la sua posizione durante i colloqui ortodossi inter-russi per la riconciliazione e il compromesso, da lungo tempo progettati, che si terranno a Ginevra il 23 agosto.

Ginevra, Svizzera, 23 agosto 2021

Il pomeriggio del 23 agosto 2021 si tiene a Ginevra un incontro disperato della durata di due ore, tanto atteso, per la riconciliazione interortodossa. Vi partecipano il metropolita Antonij, capo dell'Esarcato patriarcale dell'Europa occidentale e rappresentante di sua Santità il patriarca Kirill, il metropolita Jean di Dubna dell'Arcidiocesi delle chiese di tradizione russa in Europa occidentale e due vescovi della ROCOR, il metropolita Mark di Berlino e il vescovo Irenei di Londra.

Con nostro grande rammarico e angoscia, non c'è alcun negoziato e non si raggiunge alcun accordo in merito alla divisione con l'Arcidiocesi ortodossa russa dell'Europa occidentale e alla scomunica dei suoi fedeli, avviata dalla ROCOR in seguito agli eventi di Cardiff nel dicembre 2020.

Dopo il fallimento di questo incontro molto difficile che è solo un episodio della serie di accuse ingiustificate da parte della ROCOR, e non volendo più rimanere divisi dalle altre parti della Chiesa ortodossa russa, tre gruppi di parrocchie e clero della ROCOR in Inghilterra che sono tutti, in modo abbastanza indipendente, giunti alla stessa conclusione, passano all'azione. Nove parrocchie della ROCOR in Inghilterra, frequentate da quasi 5.000 ortodossi e servite da sedici chierici della ROCOR, composte da cinque sacerdoti della ROCOR e altri due che si sono rifiutati di unirsi a un gruppo che agisce in modo non cristiano come la ROCOR locale e si alleano con noi, due diaconi e sette lettori, in incrollabile lealtà e obbedienza alla tradizione ortodossa russa e alla sua comunione canonica, si trasferiscono nell'Arcidiocesi delle chiese di tradizione russa dell'Europa occidentale.

Di fronte alla scelta di essere fedeli alla divisione settaria di un ristretto numero di individui isolati, oppure di essere fedeli alle pratiche secolari di sua Santità il patriarca Kirill e dei suoi 400 vescovi e 40.000 parrocchie, il 99% della Chiesa, noi scegliamo quest'ultimo corso Questa accoglienza nella sua arcidiocesi il 23 agosto 2021 viene poi confermata per iscritto dal metropolita Jean di Dubna e pubblicata.

Gran Bretagna, 28 ottobre 2021

Con l'espressa benedizione del metropolita Jean dell'arcidiocesi, dopo la consultazione teologica e canonica, il decanato britannico dell'arcidiocesi pubblica la dichiarazione concordata collettivamente e la confutazione canonica della ribellione del vescovo Irenei contro le pratiche della tradizione ortodossa russa, la sua ingerenza negli affari di un'altra diocesi e la sua sospensione, annunciata sul suo blog, di chierici di un'altra diocesi. Questa è una risposta agli attacchi non veritieri di Internet al gruppo trasferito e al metropolita Jean personalmente, a cui non è stata data risposta in precedenza a causa della speranza di riconciliazione.

Dichiarazione del metropolita Jean di Dubna

Felixstowe, Inghilterra, 3 novembre 2021

L'arciprete Andrew Phillips, noto da tempo per le sue lotte per l'unità ortodossa russa e per il suo uguale rifiuto di tutti gli estremismi, sia del nuovo calendarismo, con il suo modernismo antiquato, dell'ecumenismo antispirituale e del liberalismo per tutti, sia del vecchio calendarismo, con il suo pseudo-tradizionalismo insicuro, il settarismo aggressivo e il fariseismo censorio, pubblica finalmente la sua risposta alla persecuzione. Si intitola "Riflessioni su uno scandalo internazionale".

Belgrado, Serbia, 25 novembre 2021

Al suo discorso conclusivo dopo le feste del centenario, ironicamente, una conferenza sulla storia della ROCOR, il metropolita Mark di Berlino conferma che anche la sua diocesi della ROCOR con sede in Germania si rifiuta di concelebrare con l'Arcidiocesi dell'Europa occidentale e la accusa (!) di atti non canonici. Il metropolita Mark indica anche che in un certo senso la ROCOR non riconosce più nemmeno la Chiesa locale dell'OCA (Chiesa ortodossa in America). La sua attitudine da "singola vera Chiesa" dà l'impressione che lui, anche se è un convertito dal luteranesimo, voglia appartenere a un ramo della Chiesa ortodossa russa che è più ortodosso russo degli attuali ortodossi russi! Questo discorso è riportato per la prima volta dal sito Credo.Press, finanziato dalla CIA e pro-Navalnij, a Mosca. Si veda:

Европейские епархии РПЦЗ МП запретили сослужение с другой структурой Московского патриархата в Западной Европе — Credo.Press

New York, USA / Mosca, Federazione Russa, 17 dicembre 2021

Il sito web dei vescovi della ROCOR annuncia che al Sinodo dei vescovi la settimana prima ha interrotto la comunione con l'Arcidiocesi patriarcale dell'Europa occidentale sotto il metropolita Jean di Dubna. Inoltre, apprendiamo oggi che il Sinodo della ROCOR ha informato Mosca che non prenderà parte al Concilio dei vescovi a Mosca nel maggio 2022 se sarà presente uno dei vescovi dell'Arcidiocesi dell'Europa occidentale del Patriarcato di Mosca. È passato un anno dal 17 dicembre 2021.

Conclusione

Da oltre due anni preghiamo ogni giorno san Giovanni di Shanghai e dell'Europa occidentale affinché ci aiuti contro il nostro persecutore. Dopo dodici anni come nostro arcivescovo in Europa, nel 1962 san Giovanni fu inviato da qui per risolvere uno scandalo finanziario negli USA. Lì il futuro padre Seraphim (Rose) fu ricevuto nella ROCOR per crismazione. Lì il futuro san Giovanni fu processato da alcuni vescovi della ROCOR e dai loro alleati, con il risultato di farlo morire nel giro di tre anni . Quest'ultima triste saga, così inutile, è solo un altro esempio di come sono perseguitati quelli che si battono per la Fede. I persecutori, di fatto, sono anti-mainstream, anti-ortodossi e anti-russi.

Noi siamo stati i primi a venire a conoscenza di tutti i dettagli, intenzioni e ripercussioni dello scisma di Irenei. Ecco perché abbiamo agito prima degli altri. Ancora oggi, la maggior parte è nell'ignoranza, ancora ignara di ciò che sta accadendo nella propria Chiesa. Tuttavia, poiché tutto diventa pubblico, tutto il resto del clero e del popolo della ROCOR che desiderano mantenere la fede con la Chiesa ortodossa russa, la Chiesa di San Tikhon di Mosca, sant'Alessio di Wilkes-Barre, San Giona di Hankow, San Serafino di Boguchar e san Giovanni di Shanghai, potrebbe dover abbandonare anch'essa la ribellione dei vescovi scismatici. Poi anche loro potranno tornare alla comunione canonica con la Chiesa ortodossa russa in uno dei gruppi locali che fedelmente la rappresentano.

Note:

  1. L'accoglienza dei sacerdoti cattolici mediante vestizione e concelebrazione è la pratica standard nell'Ortodossia russa del Patriarcato di Mosca e della sua Arcidiocesi, ed era la pratica tradizionale della ROCOR. Questa forma di accoglienza dei sacerdoti cattolici era la pratica costante dei santi canonizzati, come san Tikhon di Mosca. In particolare, sant'Alessio di Wilkes-Barre era un prete cattolico ricevuto nell'Ortodossia mediante vestizione e concelebrazione. In quanto tale, il rifiuto assoluto da parte di Mons. Irenei dell'accoglienza dei sacerdoti cattolici attraverso la vestizione e la concelebrazione è incompatibile con la tradizione ortodossa russa, e in effetti, un rifiuto di 350 anni di tale tradizione. Quindi il suo atto di ribellione e scisma iniziato su questa base è del tutto illegittimo.

  2. Come vescovo ordinario di una diocesi della ROCOR, la giurisdizione del vescovo Irenei si estende solo al clero all'interno della propria diocesi. Tuttavia, né padre Jacob né il metropolita Jean sono chierici all'interno della diocesi del vescovo Irenei, e come tale il vescovo Irenei non ha l'autorità di giudicare nessuno dei due. Piuttosto, emettendo un giudizio sommario sia su padre Jacob che sul metropolita Jean, il vescovo Irenei si è illegittimamente assunto la giurisdizione degli organi ecclesiastici che hanno giurisdizione su di loro. Così, nel giudicare padre Jacob, il vescovo Irenei si è illegittimamente assunto la giurisdizione del vescovo ordinario dell'Arcidiocesi del Patriarcato di Mosca. E nel giudicare il metropolita Jean, il vescovo Irenei si è illegittimamente assunto la giurisdizione del Sinodo del Patriarcato di Mosca. Entrambe le azioni sono gravi e fondamentali violazioni dell'ordine canonico della Chiesa,

  3. Quando un vescovo della ROCOR si sente autorizzato ad agire in tale opposizione sia alla tradizione che all'ordine canonico della Chiesa ortodossa russa, di possono sollevare serie domande sullo status della ROCOR e sul suo impegno per l'Atto di comunione canonica del 2007 che ha riconciliato la ROCOR con la Chiesa madre. Lo scisma dovrebbe essere l'ultima risorsa in assoluto, non qualcosa a cui un vescovo ricorre in un periodo di poco più di quattro settimane. La velocità, se non l'entusiasmo, con cui il vescovo Irenei Steenberg, in qualità di vescovo della ROCOR, ha istituito uno scisma con un'arcidiocesi del Patriarcato di Mosca – mettendo così a rischio più in generale l'unità della Chiesa ortodossa russa – suggerisce che tale linea d'azione goda di un più ampio supporto all'interno della ROCOR. E l'Atto di comunione canonica non rimarrà praticabile se i vescovi della ROCOR sono così pronti a ricorrere allo scisma ogni volta che una diocesi del Patriarcato di Mosca non si adegua alle loro critiche. In quanto tali, gli eventi dello scisma del vescovo Irenei richiedono che la ROCOR chiafichi il suo continuo impegno per l'Atto di comunione canonica, e quindi il suo impegno per la comunione sacramentale e l'unità canonica con la più ampia Chiesa ortodossa russa, le cui pratiche interne e teologia non sono sempre uguali a quelle della ROCOR.

  4. La base teologica dichiarata dello scisma del vescovo Irenei rende chiara la necessità di un serio confronto e dialogo tra il Sinodo della ROCOR a New York e il Sinodo del resto del Patriarcato di Mosca (inclusa l'Arcidiocesi dell'Europa occidentale) a Mosca sulla questione dell'accoglienza degli eterodossi – una questione sulla quale la ROCOR, in particolare in Nord America, è diventata molto diversa dal Patriarcato di Mosca. Ma un tale dialogo non può essere semplicemente una critica a senso unico, in cui i nordamericani della ROCOR esaminano unilateralmente la storia della pratica del Patriarcato di Mosca, facendo critiche su punti in cui tale pratica differisce dalle proprie. Piuttosto,

Qui, in particolare, è necessaria una seria considerazione della trasformazione della teologia sacramentale della ROCOR nordamericana dalla fine degli anni '60 sotto le innovazioni del vecchio calendarismo greco. Una discussione sulla questione dell'accoglienza con riferimento alla ROCOR può essere fruttuosa solo se si comprende come i vecchi calendaristi greci siano stati in grado di portare elementi sostanziali della ROCOR a rifiutare le tradizioni sacramentali consolidate della Chiesa ortodossa russa - la stessa Chiesa le cui tradizioni La ROCOR, ironia della sorte, è stata istituita per preservare – in favore di posizioni estreme di origine greca moderna che divergono così tanto dalla tradizione ortodossa russa. C'è da sperare che – attraverso tale considerazione, in cui i partecipanti alla ROCOR non solo criticano le pratiche storiche del Patriarcato di Mosca, ma in cui i partecipanti al Patriarcato di Mosca criticano queste trasformazioni e innovazioni storiche nella ROCOR – si ottenga una nuova chiarezza, in tutta la Chiesa ortodossa russa, della necessità di attenersi alle pratiche ortodosse russe standard in materia di accoglienza. Dopotutto, queste sono espresse non solo nei libri liturgici del Patriarcato di Mosca, ma soprattutto nella testimonianza viva di santi ortodossi russi come san Tikhon di Mosca e sant'Alessio di Wilkes-Barre.

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