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  L'auto-convalida come obiettivo finale degli scismatici della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

intervista del diacono Sergej Geruk all'archimandrita Markell (Pavuk), padre confessore dell'Accademia e del seminario teologico di Kiev

Orthochristian.com, 25 agosto 2021

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l'archimandrita Markell (Pavuk)

Padre Markell, le strade di Kiev pullulano di cartelloni pubblicitari che mostrano un sorridente (scusi, ma penso che sia un ghigno dispettoso) "metropolita" Epifanij Dumenko, il capo del gruppo scismatico della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", e una delle sue citazioni. La sua dichiarazione sulla recente celebrazione dell'anniversario del Battesimo della Rus' recita: "Il 28 luglio è il 1033° anniversario dell'istituzione dello stato ucraino". Come potrebbe commentare questa dichiarazione politica? Qual è secondo lei l'obiettivo dello pseudo-metropolita e dei suoi seguaci?

Per ora, il loro obiettivo principale è l'auto-convalida. Per raggiungere questo obiettivo, per esempio, usano la leva politica statale nel tentativo di ottenere, in combutta con il patriarca Bartolomeo, il riconoscimento della loro leadership da parte di tutte le Chiese ortodosse autocefale, anche a costo di sacrificare sul proprio cammino Filaret, che li aveva concepiti. D'altra parte, hanno avviato una massiccia riscrittura della storia. Il loro obiettivo è sottolineare che non tutta la Rus', ma solo l'Ucraina, è l'erede legittimo del Battesimo di san Vladimir, mettendo così l'Ucraina contro la Russia e giustificando la loro esistenza e lo scisma. I greco-cattolici uniati hanno applicato la stessa tattica di auto-convalida da quando si sono allontanati dalla Chiesa ortodossa nel 1596.

L'auto-convalida è il tratto caratteriale principale di coloro che si allontanano da Dio, anche se lo confessano ancora a parole. Tuttavia, non l'auto-convalida, ma un'auto-umiliazione volontaria o, nella terminologia della tradizione esicasta, l'umiltà, è la pietra angolare del vero cristianesimo. Perché Dio resiste ai superbi, ma dona grazia agli umili. (1 Pt 5:5)

Questa speciale "rappresentazione" della storia ha qualcosa a che fare con l'arrivo del patriarca Bartolomeo, atteso con impazienza dagli scismatici?

L'arrivo del patriarca Bartolomeo è un'altra opportunità per stabilire la loro identità scismatica. Questo è esattamente ciò che ogni testata dei media ha sottolineato quando ha commentato l'arrivo del patriarca. Allo stesso tempo, attraverso questo tipo di propaganda, è importante per loro giustificare il suo arrivo al grande pubblico. Hanno fatto un tentativo per sottolineare che non arriva solo una figura ecclesiastica che si occupa degli interessi dei politici, ma un leader spirituale; e attraverso di lui, come insistono, lo stato sta recuperando "l'indipendenza ecclesiastica che ha perso tempo fa a causa delle macchinazioni di Mosca".

Possiamo vedere qui che gli scismatici non capiscono cosa sia la Chiesa. Per loro, la Chiesa non è un corpo divino-umano, che come una madre riunisce pazientemente i suoi figli dispersi dal peccato in tutto il mondo. Per loro, è semplicemente un'istituzione politica che aiuta a risolvere le loro politiche statali a breve termine.

Vorrei sottolineare che una simile percezione della Chiesa si è verificata in precedenza nella storia. Il Grande Scisma del 1054 avvenne in circostanze simili, quando i cattolici romani si allontanarono dall'Ortodossia. Nel XVIII secolo, Pietro I e l'imperatrice Caterina la Grande di Russia, che perseguirono una politica di secolarizzazione, costruirono in modo analogo il rapporto tra la Chiesa e lo Stato. Ciò ha portato l'alta borghesia e gli intellettuali lontano dalla Chiesa, e questo è poi culminato negli eventi sanguinosi dell'inizio del XX secolo, quando gli atei bolscevichi sono saliti al potere armati con l'obiettivo politico di annientare la fede cristiana.

Il fatto che il presidente Zelenskij abbia invitato il patriarca da Istanbul è un'indicazione che lo stato sta continuando la sua politica di ingerenza nella vita della Chiesa, una politica avviata dal suo predecessore Poroshenko in violazione della Costituzione ucraina. Anche l'invito al papa di Roma a visitare il nostro paese lanciato da Leonid Kuchma, l'ex presidente dell'Ucraina, era più giustificato, in quanto il papa era arrivato come capo dello Stato vaticano. Bartolomeo non capisce di essere trascinato nei giochi politici dei potenti del mondo? Oppure è semplicemente redditizio per lui creare un nuovo scisma sul territorio della Chiesa ortodossa ucraina canonica?

Ogni uomo è guidato dal desiderio di lasciare una certa eredità alle spalle. Più alto è il livello di un politico o di un vescovo, più forte è la tentazione. Alcuni lo faranno in silenzio, in umiltà, compiendo buone azioni e conducendo una vita da asceta, come il patriarca serbo Pavle (†2009), che, per esempio, è celebrato per la sua mitezza, il suo grande amore per Cristo e la sua riluttanza ad attrarre l'attenzione del mondo. Altri si lasciano coinvolgere in dubbi progetti politici pensando che così facendo servono Cristo e il popolo, eppure questo tipo di attività di solito finisce con risultati deplorevoli. Quante lacrime di comuni fedeli ucraini sono state versate in seguito ai sequestri delle chiese ortodosse da parte degli scismatici, e quante di più sarannoversate, poiché la visita in Ucraina del patriarca Bartolomeo avrà comunque luogo!

Anche la visita del Papa di Roma durante la presidenza di Kuchma non ha portato risultati positivi per il nostro paese. Ha semplicemente diviso il paese mettendo gli ortodossi dell'est contro gli uniati dell'ovest, e alla fine ha portato al primo e al secondo Majdan e alla violenza nel Donbass, esacerbando ulteriormente la russofobia nella società.

Durante il recente servizio nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", Dumenko ha commemorato i patriarchi ortodossi, incluso sua Santità il patriarca Kirill, ma non lo ha chiamato patriarca della Chiesa russa, come è il suo titolo ufficiale, bensì "basato in Russia"...

Vero. Commemora sempre il patriarca Kirill di Mosca durante i suoi servizi, ma non per amore o riverenza, come dovrebbe essere il caso per tutti i cristiani secondo il Vangelo, ma piuttosto con l'idea dell'auto-convalida e sotto le spoglie del rispetto del diritto canonico che richiede tale menzione del patriarca di Mosca. Ma questa è pura ipocrisia! Tutti sanno che considera il patriarca Kirill, schernito dai nazionalisti con il suo messaggio sul mondo russo e il suo aperto sostegno al presidente Putin, come un nemico dell'Ucraina. Allo stesso tempo, i nostri sacerdoti ortodossi che commemorano sua Santità il patriarca Kirill durante la liturgia sono vilipesi in ogni modo dalle persone di tendenze nazionaliste e sono persino espulsi dalle loro chiese, mentre Epifanij, come vedete, può farlo liberamente... è lo stile comportamentale tipico degli scismatici, pieno di bugie, malizia e inganno.

A proposito della lingua. La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" finge di operare in tutta l'Ucraina, dal momento che Dumenko è chiamato "sua Beatitudine di tutta l'Ucraina", ma perché le loroprediche e funzioni sono condotte esclusivamente in ucraino? Cosa deve fare la popolazione di lingua russa delle parti orientali e meridionali dell'Ucraina, dal momento che ci sono parrocchie registrate della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" anche lì?

Per la nostra Chiesa ortodossa ucraina, la lingua slavonica ecclesiastica non è solo il modo più conveniente per rivolgersi a Dio poiché aiuta a mettere rapidamente da parte tutte le preoccupazioni mondane durante la preghiera. È anche uno strumento utilizzato per raggiungere l'unione spirituale delle nazioni slave: ortodossi russi, ucraini, serbi, bulgari, polacchi, cechi e slovacchi. La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", con la sua forte promozione dell'uso della lingua ucraina nelle funzioni religiose, non solo nell'Ucraina occidentale ma anche in quella orientale, si oppone a una parte della popolazione che considera il russo come lingua madre, poiché l'hanno imparato sulle ginocchia delle proprie madri. Ciò attesta ancora una volta il fatto che la loro organizzazione religiosa non ha nulla a che fare con l'essenza soprannaturale ultraterrena ma è un artificio puramente politico. Il loro obiettivo principale è allargare ulteriormente ildivario tra russi e ucraini e "dimostrare" che non sono due nazioni sorelle con una storia comune, ma due entità politiche completamente estranee.

In relazione all'argomento della nostra conversazione, per favore ci dica qualche parola sul significato della recente Grande processione della Croce tenutasi il 27 luglio.

Al di sopra di tutto, nonostante i feroci tentativi dei politici opportunisti, con i loro discorsi lusinghieri sulla pace e l'unità in Ucraina, di prevaricare e dividere tutti, la Processione della croce ha testimoniato l'unità spirituale del popolo da ovest a est e da sud a nord. Ma 350.000 pellegrini che percorrono la processione dalla collina di san Vladimir alla Lavra sono sia un numero elevato sia un numero, non sufficiente se ricordiamo che non il novanta per cento, ma al massimo il cinque-dieci per cento di tutti i cittadini ucraini partecipa alle funzioni. Abbiamo ancora molto lavoro da fare. La messe è veramente grande, ma gli operai sono pochi (Lc 5:2). Queste parole del Salvatore mantengono sempre la loro attualità.

la Grande processione della Croce a Kiev il 27 luglio di quest'anno, dedicata alla memoria del santo principe Vladimir e al 1033° anniversario del Battesimo della Rus'

Dobbiamo centuplicare la nostra predicazione. Quando siamo in silenzio, il panorama dei media è pieno di persone che hanno, secondo le parole dell'apostolo Paolo, come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra (Fil 3:19). Inoltre, quando stiamo in silenzio, non significa che non vediamo differenze significative tra la vita dei credenti e dei non credenti?

Oggi è imperativo insegnare alle persone a discernere tra la verità e la menzogna e, cosa più importante, condurle non a un luminoso paradiso sulla terra, come un tempo avevano promesso i comunisti senza Dio, in combutta con i nazionalisti di oggi, ma al Regno dei Cieli. Questo Regno dentro ogni uomo non è costruito su rabbia e orgoglio, corruzione e frode ma su umiltà e perdono completo, sull'amore e sulla verità di Dio.

Padre, cosa ne pensa di questo: gli scismatici, nella persona di figure come gli ex metropoliti della Chiesa ortodossa ucraina Aleksandr Drabinko e Simeon Shostatskij, l'arciprete Georgij Kovalenko, Pjotr Zuev e altri che ricoprivano posizioni di rilievo nella nostra Chiesa e si schieravano contro lo scisma, condannandolo, comprendono che si sono piegati a una politica di opportunismo nella creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"”? Anche lo stesso Drabinko aveva compiuto la sua tesi sul tema dello scisma, mentre Georgij Kovalenko era un portavoce della Chiesa ortodossa ucraina e denunciava lo scisma nei mass media in ogni modo possibile, mentre Pjotr Zuev, che a suo tempo si era allontanato da Filaret, scriveva massicci articoli sul giornale "SOS" con il titolo: "Mosca è la terza Roma, e non ce ne sarà una quarta!"

Quando erano ancora membri della nostra Chiesa, molti di loro, nonostante la loro attività missionaria ed educativa, covavano un freddo opportunismo. Molto probabilmente ciò accadeva perché svolgevano il loro servizio non per amore ma per compiacere le loro vanità e ambizioni, per guadagnare fama e, ancora una volta, ottenere l'auto-convalida. Ne parlo con fiducia, poiché conosco fin troppo bene molti di loro e prego ancora per loro nella speranza che si pentano e ritornino nell'ovile della Chiesa canonica dove sono stati battezzati e dove hanno prestato giuramento durante la loro consacrazione; la Chiesa che ha affidato loro il proprio gregge e li ha elevati a posizioni gerarchiche. Ahimè, gli interessi dei comuni credenti sono sempre stati e rimangono la loro priorità più bassa.

Ogni cristiano è in una lotta costante tra i cattivi pensieri di auto-indulgenza e i buoni desideri del servizio disinteressato a Dio e al popolo. Non tutti riescono sempre nella loro determinazione di opporsi al male e restare stabili nel bene. Tutti noi a volte possiamo cadere in varie tentazioni. Ma finché conserviamo lo spirito di pentimento, non tutto è perduto. Passo dopo passo, otteniamo piccole vittorie su noi stessi e sul maligno. Il peggio è quando, invece di condannare noi stessi per le nostre debolezze e pentirci, cominciamo a condannare gli altri. È così che le persone finiscono nello scisma e nelle sette religiose. La condanna costante e l'indignazione contro altre persone, come promuovono i media, fanno molto piacere a un uomo malvagio che non partecipa alla vita autentica della Chiesa. Questo è il modo in cui emergono il tradimento e tutte le altre avversità.

Secondo lei, cosa dovrebbero pensare i fedeli della Chiesa canonica di tutto ciò che sta accadendo? Ci sono tra i fedeli molte persone che sono inclini a vederlo come l'avvicinarsi del tempo della persecuzione?

Il Signore stesso ha avvertito dell'imminente persecuzione dei fedeli: Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi (Gv 15:20). Il peccato, paragonato alle tenebre dai santi Padri, evita la luce. Noi dovremmo piuttosto preoccuparci di non diventare la ragione delle persecuzioni a causa delle nostre stesse vite negligenti. Ne parla anche il Signore: Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! (Matteo 18:7). C'è un fattore positivo ed educativo nelle persecuzioni. Come scrive san Giovanni Crisostomo, quando tutto va bene per noi cristiani, siamo inclini a diventare pigri. Ma un tempo di persecuzione ci aiuta a essere vigili. Quindi, dobbiamo ringraziare il Signore per tutto, ugualmente per i piaceri della vita e per le sue afflizioni. Se continuiamo a comportarci così, chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? (Rm 8:35)

Un'ultima cosa: il settimo anniversario dell'intronizzazione di sua Beatitudine Onufrij presso la sede metropolitana di Kiev si sta avvicinando rapidamente. Qual è la sua valutazione di un momento così difficile nella vita della Chiesa guidata dal suo primate, il metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina?

Tipicamente, le persone inesperte nella vita spirituale guardano ai vescovi e al loro servizio con invidia o addirittura rabbia, vedendo solo la facciata ovvia e sfarzosa delle loro attività. Ma di fatto, più alto è il grado gerarchico nella Chiesa, più tentazioni di varie forme si devono sopportare, sia da parte del proprio gregge sia da coloro che sono fuori della Chiesa. A volte i colpi ricevuti dagli amici sono molto più dolorosi di quelli dei nostri nemici. Grazie alle sue incessanti attività ascetiche di preghiera e pentimento, il nostro beato metropolita Onufrij riesce non solo a preservare il suo equilibrio nella vita, senza mai crollare o vacillare, ma anche a rimanere un fermo sostenitore di milioni di persone. Prega con fervore per tutti noi, mentre noi preghiamo per lui, ed è così che troviamo la salvezza in mezzo a queste tentazioni e problemi.

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