Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=32&id=205  Mirrors.php?cat_id=32&id=602  Mirrors.php?cat_id=32&id=646  Mirrors.php?cat_id=32&id=647  Mirrors.php?cat_id=32&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=32&id=2779  Mirrors.php?cat_id=32&id=204  Mirrors.php?cat_id=32&id=206  Mirrors.php?cat_id=32&id=207  Mirrors.php?cat_id=32&id=208 
Mirrors.php?cat_id=32&id=3944  Mirrors.php?cat_id=32&id=7999  Mirrors.php?cat_id=32&id=8801  Mirrors.php?cat_id=32&id=9731  Mirrors.php?cat_id=32&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=32&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 8
  Padre Andrew Cuneo: C. S. Lewis e l’Ortodossia
Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

Trascrizione italiana del video:

All’interno dei circoli ortodossi, e per chi fa parte della Chiesa ortodossa, [C. S. Lewis] ha molti elementi congeniali, anche se non dovremmo cercare di farne una figura ortodossa, perché non lo è: non intendo appropriarmene e dire che è un cripto-ortodosso, o che se fosse vivo oggi sarebbe un ortodosso, questo lo sa solo il Signore, ma una cosa che aveva notato ai suoi tempi (non so se questo sia altrettanto vero oggi) è che c’era in generale qualcosa che si applicava a tutti i cristiani tradizionali, e che certamente noi ortodossi affermeremmo e continueremmo ad affermare: la naturalità del soprannaturale all’interno del cristianesimo, lo sforzo di non cedere alla tentazione di rimuovere ciò che è miracoloso dalla fede cristiana e di sradicare dalla vita cristiana il soprannaturale come semplice ignoranza antiquata e pre-scientifica.

Lewis accettava pienamente il soprannaturale e il miracoloso negli scritti dell’Antico e del Nuovo Testamento ma anche all’interno della vita cristiana, e questo è qualcosa con cui noi ortodossi siamo in sintonia. C’è un bel presupposto di base che questo mondo sia compenetrato nel mondo spirituale, e che in ogni momento la grazia divina, se Dio lo vuole, può operare e manifestarsi nel nostro mondo materiale.

Curiosamente, questo era proprio il tipo di narrativa che Lewis era giunto ad amare di più, e così, quando lesse il romanzo di Charles Williams Il posto del leone fu affascinato dal fatto che i romanzi di Williams erano situati in un ordinario ambiente inglese e londinese, ma all’improvviso quest’ambiente era invaso dal soprannaturale e perfino le forme platoniche iniziavano a manifestarsi nello scenario quotidiano, e così questa combinazione del quotidiano con il soprannaturale era un elemento letterario che amava esplorare. Lo potete vedere in un libro come Quell’orribile forza o anche in parte in Perelandra. Era il suo modo di percorrere la vita, anche nella sua esistenza quotidiana c’era una parte della sua anima, delle antenne dello spirito, per così dire, che erano sempre attente alla santità, alla bellezza e al miracolo nella natura o nelle interazioni quotidiane Lo disse in modo molto bello nel suo famoso sermone Il peso della gloria: accanto allo stesso Santissimo Sacramento l’oggetto più sacro che ti è presentato è il tuo prossimo, e quel senso del numinoso, del sacro, del soprannaturale nella vita quotidiana, quello che il metropolita Kallistos ama chiamare “the thisness of reality” [letteralmente: “la questezza della realtà”] era molto forte in Lewis. Come ortodossi che hanno un certo tipo di mentalità iconografica in cui la materia e lo spirito sono fusi assieme e comunicano l’una con l’altro, penso che troviamo in questo qualcosa con cui essere molto solidali.

Ho menzionato alla domanda precedente il libro Le lettere di Berlicche, in cui Lewis fa una sorta di diagnosi della vita spirituale e dell’ascetismo nella persona umana e nell’anima umana: è un libro fuori del tempo, un esame fittizio al di fuori del tempo di una lotta molto reale e non fittizia attraverso la quale passa il cristiano, e tale lotta è precisamente, come sapete, la lotta contro i logismoi, contro le influenze negative che nel libro Berlicche vuole dirigere contro il cristiano appena formato. Nel libro Lewis esamina questo aspetto capitolo dopo capitolo con un’impressionante sensibilità patristica e ortodossa: l’idea che le nostre anime siano universi che non sono chiusi al regno spirituale, alle influenze spirituali esterne sulle nostre anime, sia che provengano da forze maligne o da forze angeliche, così come alle forze naturali interiori. Lewis ne era molto consapevole e ha fatto molto per avvisare i cristiani di quell’essenziale lotta di base della vita cristiana, della battaglia spirituale che ha luogo quando si resiste a quegli impulsi o spinte che noi ortodossi chiamiamo passioni, suggerite da figure come Berlicche, che potremmo prendere come mere provocazioni innocenti. Ma Lewis era profondamente patristico nella sua consapevolezza di come i logismoi e le tentazioni operano in tali provocazioni, di come noi lottiamo con le immagini e le idee che ci sono presentate, di come noi assentiamo (o di come non dissentiamo) a tali immagini, di come agiamo e quindi incarniamo tali provocazioni per il bene o per il male, e quindi come esse divengono abituali nelle nostre vite e ci rendono per abitudine e ripetizione il tipo di persone che il Signore valuterà alla fine delle nostre vite.

Nel libro Il viaggio del veliero, sull’isola dei monopodi Lucy entra nella casa del mago: attraverso il libro del mago le è data l’opportunità di ascoltare i suoi amici attraverso la magia: legge l’incantesimo che le permette di udire da lontano i pettegolezzi fatti su di lei; si trova di fronte a una scena di tentazione avendo accesso a un potere, e la vediamo lottare con le immagini, l’idea di abbandonarsi all’odio verso i suoi amici quando sparlano di lei in sua assenza.

Lewis era un maestro nel presentare la lotta morale dei bambini, ma anche degli adulti, e lo si può vedere in tutti i suoi libri. Egli comprende che la lotta morale non è solo accademica, ma anche spirituale, e che ci sono forze che invadono la nostra consapevolezza entrando nelle nostre anime, e possono essere forze del bene o del male: dal lato positivo ci sono suggerimenti o aiuti benefici e grazia divina.

C’è un episodio del genere in cui Joy Davidman, divenuta a quel tempo Joy Lewis, era caduta e si era ferita per una frattura al bacino, e forse per suggerimento di qualche angelo, uno dei suoi cari amici si sentì spinto a chiamarla, e la telefonata le giunse proprio dopo che era caduta e giaceva inerme a terra. Ecco un riconoscimento che le nostre anime e i nostri corpi non ci appartengono completamente, e che i miracoli e il soprannaturale sono all’opera in ogni momento, e che all’opera c’è molto più di quanto appaia alla superficie del nostro mondo materiale. Alcune di queste sono cose che gli ortodossi trovano molto belle, come insegnamenti paterni: la sua comprensione della salvezza come un processo di trasformazione è, credo, molto in sintonia con la nostra soteriologia ortodossa, in cui vediamo la lenta trasformazione della persona umana a somiglianza di Dio, iniziando dall’immagine ma terminando nella somiglianza di Dio in una persona interamente nuova e differente, tale modo narrativo di descrivere la deificazione è molto tipico di Lewis ma è anche molto ortodosso.

Lewis ci presenta questa grande immagine nel libro Il cristianesimo così com’è, in cui parla del miglioramento morale e dice che il miglioramento morale non è solo come saper aggiustare in casa dei tubi che gocciolano o prendersi cura di crepe o di strani incidenti: è come rinnovare completamente l’edificio, o, come dice lui, non è come insegnare a un cavallo a saltare un po’ più in alto e un po’ meglio su un ostacolo più alto, è una trasformazione in cui il cavallo diventa una creatura differente e mette le ali: le azioni morali non lo portano a saltare ostacoli più alti ma a volare.

Così Lewis ha preso quell’immagine comune dell’evoluzione dell’uomo che era così interessante per i pensatori del XX secolo e ha parlato di una differente evoluzione, l’evoluzione della persona umana da un semplice uomo biologico al dio-uomo nella somiglianza di Cristo, e del nostro vero scopo evolutivo di essere trasformati non solo in una persona umana, ma in una persona umana che partecipa alle energie e alla grazia di Dio per diventare qualcosa che non era prima. Tale trasformazione è presentata in modo così bello in libri come Il grande divorzio o Il cristianesimo così com’è, o perfino Le cronache di Narnia in cui i bambini sono gli stessi eppure differenti, e tale presentazione della theosis è del tutto ortodossa.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 8