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  "Unità ortodossa dell'Ucraina": provocazione, progetto mediatico o assurdità?

di Kirill Aleksandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 18 giugno 2020

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l'idea della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come "unione" di scismatici con la Chiesa ortodossa ucraina è andata male, quindi ora stanno cercando una nuova visione. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

L'organizzazione "Unità ortodossa dell'Ucraina" è stata creata con l'obiettivo di unire la Chiesa ortodossa ucraina con la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Scopriamo chi vi appartiene e perché è stata creata.

In Ucraina, c'è una determinazione a unire la Chiesa ortodossa ucraina e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". L'11 giugno 2020, i media hanno riferito che il  movimento sociale "Unità ortodossa dell'Ucraina" è stato creato a Kiev, con lo scopo di "sviluppare forme accettabili di associazione per entrambe le Chiese" – la Chiesa ortodossa ucraina e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Il movimento è una progenie dell'organizzazione pubblica "Prospettiva spirituale-religiosa dell'Ucraina". Diamo un'occhiata da vicino a che tipo di iniziativa è, a cosa può portare e di cosa parla la sua nascita.

In primo luogo, scopriamo che tipo di organizzazione pubblica sia "Prospettiva spirituale-religiosa dell'Ucraina" e chi c'è dietro. La piattaforma aperta di dati pubblici "Opendatabot" fornisce una risposta.

schermata del sito Web opendatabot.ua

Quest'organizzazione è stata creata nel novembre 2017. Ricordate che tempi erano quelli. Il governo promuoveva attivamente progetti di legge anti-chiesa e si preparava attivamente a lanciare un progetto di "autocefalia ucraina". Il progetto era calibrato sulle elezioni presidenziali del 2019. Per la sua attuazione, sono stati condotti negoziati attivi con il Fanar, e l'allora presidente Petro Poroshenko ha preparato una "vox populi" per unire tutte le fedi ortodosse e ricevere il Tomos. Fu allora che, parlando nel messaggio annuale alla Verkhovna Rada, annunciò la ferma intenzione delle autorità di creare una "Chiesa locale unica" e di ottenere il Tomos: "Che la leadership del Patriarcato ecumenico ci ascolti. Voglio richiamare ancora una volta l'attenzione di sua Santità sul nostro fermo impegno in tal senso, sulla forte volontà politica della leadership ucraina di risolvere questo problema, che purtroppo è stato all'ordine del giorno dal 1991".

Pertanto, diventa chiaro che "Prospettiva spirituale e religiosa dell'Ucraina" è stata creata appositamente per il progetto di "autocefalia unificata" (il nome "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" o "santa chiesa dell'Ucraina" non era ancora apparso). Questa versione è supportata anche dalla composizione dei fondatori, che sono in maggior parte studiosi religiosi liberali, e dal direttore, Viktor Bondarenko, un ex dipendente dell'Istituto dell'ateismo scientifico dell'Accademia delle scienze sociali sotto il Comitato centrale del Partito comunista, nonché ex presidente del Comitato statale per gli affari religiosi dell'Ucraina.

Tuttavia, negli ultimi tre anni, l'organizzazione pubblica "Prospettiva spirituale-religiosa dell'Ucraina" non si è mostrata in alcun modo. Ciò è spiegato dal fatto che le autorità hanno utilizzato risorse molto più serie ed efficaci: il servizio di sicurezza dell'Ucraina, la procura e gruppi di radicali nazionali per creare una "chiesa locale unica". Come sappiamo, l'uso di questi strumenti non ha prodotto il risultato desiderato. Inoltre, il progetto elettorale "Tomos", che avrebbe dovuto portare Petro Poroshenko a un secondo mandato presidenziale, lo ha portato a una schiacciante sconfitta alle elezioni. La nuova squadra salita al potere, finora, non ha impiegato attivamente i servizi speciali e le forze dell'ordine in ambito religioso. Pertanto, è giunto il momento di rilanciare la "Prospettiva spirituale-religiosa dell'Ucraina".

E così quest'roganizzazione ha fatto una grande dichiarazione l'11 giugno 2020, creando il movimento "Unità ortodossa dell'Ucraina", il cui consiglio di coordinamento comprendeva politici, figure religiose, scienziati e giornalisti. Finora non esiste un elenco di personalità specifiche, ma non vi è dubbio che si tratterà di vari studiosi religiosi e personaggi pubblici che non sono a favore della Chiesa ortodossa ucraina, per dirla in modo garbato. Il movimento ha già adottato un "Memorandum sulla restaurazione dell'unità ortodossa in Ucraina", acquisendo familiarità con ciò che ci consente immediatamente di respingere l'assunto che tutta questa idea sia stata realmente generata al fine di cercare di unire le fedi ortodosse ucraine. Vediamo perché.

In primo luogo, possiamo vedere una valutazione completamente errata della situazione. Il memorandum afferma: "Il vero sentimento nell'ambiente ecclesiastico ortodosso in Ucraina indica che tra i credenti, il sacerdozio e l'episcopato di entrambe le Chiese, domina il desiderio di unificazione..." In realtà, questo non è nemmeno spiegato. Invece, abbiamo quanto segue:

Gli interessi spirituali regnano sovrani nella Chiesa ortodossa ucraina, tra il suo episcopato, il sacerdozio e i fedeli. La Chiesa ortodossa ucraina si riconosce come la Chiesa di Cristo, l'arca salvifica, la sola in cui sono possibili la salvezza dalle onde del mare della vita e il raggiungimento del regno dei cieli. Stare fuori da quest'arca significa il pericolo della perdizione eterna. Non desiderando una simile prospettiva per nessuno, compresi i sostenitori della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina e soprattutto il suo primate, sua Beatitudine il metropolita Onufrij, invocano costantemente il pentimento e il ritorno alla Chiesa di Cristo di tutti coloro che ne sono decaduti.

Ancora una volta, la riunificazione con la Chiesa ha principalmente un significato spirituale e solo in seguito socio-politica. Pertanto, prevale nella Chiesa ortodossa ucraina non "il desiderio di unificazione" ma il desiderio di riportare i perduti sul sentiero della salvezza. Inoltre, mentre all'epoca il progetto della "chiesa locale unica" era ancora in fase di sviluppo, studiosi religiosi hanno affermato che circa un terzo dell'episcopato della la Chiesa ortodossa ucraina vedeva con favore le prospettive di unificazione con il "patriarcato di Kiev", oggi, dopo una brutale serie di sequestri di chiese, incendi dolosi, violenze e pressioni senza precedenti da parte dei corpi del potere statale, dopo che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" si è screditata in conflitti interni e palese ignoranza canonica, non c'è un solo vescovo della Chiesa ortodossa ucraina che potrebbe desiderare questa unificazione.

Quasi nessuno della Chiesa ortodossa ucraina di oggi è desideroso di unirsi a coloro che rompono le serrature delle chiese e scacciano i preti dalle loro case insieme ai loro bambini piccoli. In ogni caso, coloro che volevano davvero unirsi sono arrivati ​​il ​​15 dicembre 2018 al cosiddetto "concilio d'unificazione" e si sono uniti. Tra loro c'erano solo due vescovi: l'ex metropolita Alexander (Drabinko), implicato in una serie di scandali, e l'amico di Petro Poroshenko, l'ex metropolita Simeon (Shostatskij), che avrebbe desiderato guidare la nuova struttura ecclesiastica.

Per quanto riguarda la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", neanche i suoi "vescovi" vogliono unificarsi, perché in questo caso i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina prevarranno sia quantitativamente che qualitativamente, dato il corrispondente livello teologico e morale dei "vescovi" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Pertanto, Epifanij Dumenko e i suoi colleghi possono solo desiderare di poter subordinare la Chiesa ortodossa ucraina alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", piuttosto che avere un'unione completa.

In secondo luogo, la "Prospettiva spirituale-religiosa dell'Ucraina" ha una visione completamente errata di ciò che è la Chiesa. Per i creatori di questa organizzazione, si tratta di un'istituzione socio-politica, che serve a raggiungere interessi statali, pubblici e di altro tipo, ma non religiosi. Ecco alcune citazioni dal Memorandum:

"La Chiesa ortodossa nelle terre ucraine, nel corso della sua storia millenaria, ha servito il suo popolo ..."

"I risvegli politici degli ucraini sono sempre stati accompagnati da un'impennata nella ricerca dell'indipendenza degli ucraini ortodossi, mentre lo stato ucraino ha sostenuto la sua Chiesa in questi periodi".

"Le controversie e incomprensioni tra le due Chiese ucraine non contribuiscono al rafforzamento dell'Ortodossia nelle nostre terre e al rafforzamento dell'Ucraina come stato".

In terzo luogo, possiamo vedere un posizionamento completamente errato della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come entità riconosciuta nel mondo ortodosso e quindi uguale alla Chiesa ortodossa ucraina in senso canonico. Citazioni:

"... per volontà di Dio, la Chiesa ortodossa dell'Ucraina è emersa come la quindicesima chiesa come parte di un'unica chiesa ecumenica ortodossa. Accanto a lei in Ucraina continua a funzionare la Chiesa ortodossa ucraina..."

"... La Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kiev e la Chiesa ortodossa autocefala ucraina, che hanno rinnovato la loro comunione eucaristica con l'Ortodossia mondiale."

"... nel quadro di uno stato e di una nazione ortodossa, sono comparse due Chiese ortodosse canonicamente legittime: la Chiesa ortodossa dell'Ucraina e la Chiesa ortodossa ucraina".

Tutto ciò è molto lontano dalla realtà. Il ritorno dallo scisma avviene solo attraverso il pentimento e mai attraverso un documento pubblicato da gerarchi fanarioti. Dal punto di vista canonico, tale "riunificazione" è trascurabile. Solo tre Chiese locali sono entrate in comunione con la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Ma facendo questo non hanno innalzato la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" al loro livello canonico - esse stesse sono decadute al livello della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica. Per quanto riguarda la "Chiesa ortodossa ucraina - patriarcato di Kiev" e la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina", non sono state in grado di "ripristinare" l'unità con l'Ortodossia mondiale, dal momento che, come organizzazioni, non erano mai state in tale unità. Questo si può dire solo di individui che erano effettivamente stati nella Chiesa canonica.

In quarto luogo, poiché il movimento "Unità ortodossa dell'Ucraina" è costituito esclusivamente da simpatizzanti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" (una conclusione inequivocabile si può trarre dal testo del Memorandum stesso), questo non servirà a una vera associazione ma nella migliore delle ipotesi sarà solo aria fritta. Né svilupperà "...le forme di unificazione accettabili per entrambe le Chiese e la ricerca di opzioni per una vera cooperazione..." , ma piuttosto proposte che sono ovviamente inaccettabili per la Chiesa ortodossa ucraina.

Perché allora è stato creato questo movimento "Unità ortodossa dell'Ucraina"? Facciamo ipotesi esclusivamente soggettive:

Al fine di creare per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" l'immagine di un'organizzazione che cerca di unire, apre le sue braccia a chiunque sia entusiasta, e quindi è attiva mantenimento della pace;

Al fine di compensare l'effetto negativo dei recenti incendi dolosi di monasteri ortodossi e la crudeltà senza precedenti del sequestro della chiesa a Zadubrivka da parte dei sostenitori della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina";

Dato che le organizzazioni pubbliche esistono, di regola, grazie alle sovvenzioni di qualcuno, questo movimento può essere meramente una buona ragione per attirare fondi. Spesso, i dipendenti di tali organizzazioni agiscono secondo la logica "cosa dovremmo fare per ottenere finanziamenti?" E non importa quanto sarà impossibile il progetto proposto.

L'emergere del movimento "Unità ortodossa dell'Ucraina" indica che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" si è trovata in una situazione ben poco invidiabile: il sostegno politico è lungi dall'essere tanto potente quanto lo era sotto Petro Poroshenko, la questione del riconoscimento internazionale si è fermata, il patriarca Bartolomeo non si è nemmeno congratulato con Epifanij nel giorno del suo santo patrono, la frattura con Filaret Denisenko continua e i greco-cattolici si profilano all'orizzonte.

In effetti, è tempo di cercare "forme accettabili di associazione" con la Chiesa ortodossa ucraina, anche in una formulazione così goffa.

Ma per qualche ragione, non si prende in considerazione la vera opzione: il pentimento e il ritorno all'ovile della Chiesa.

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