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  Un uomo che è prigioniero dei turchi e degli Stati Uniti dovrebbe determinare il corso della Chiesa?

di Panayiotis Katramados

Orthochristian.com, 9 marzo 2020

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Il pubblico generale [in Grecia, ndt] ha l'impressione sbagliata che il problema ucraino riguardi qualcun altro — gli ucraini, i russi, ecc. — o che in generale, stiamo parlando di alcuni vaghi interessi geopolitici sociali, in cui è meglio che la Grecia non sia coinvolta. La responsabilità di ciò spetta ai molti giornalisti che non hanno alcuna relazione con il servizio della Chiesa – e quindi non sono in grado di comprendere l'essenza di questo problema, che sta colpendo direttamente tutti noi – mentre stanno formando l'opinione pubblica.

Sfortunatamente, questo malinteso è aiutato anche dai circoli anti-ecumenisti, che, nonostante i loro sforzi sinceri e lodevoli di dimostrare le violazioni dei santi Canoni e di concentrarsi sulle azioni del patriarca di Costantinopoli, presentano l'intera questione come teorica e concernente la battaglia teologica con l'ecumenismo, una battaglia che è comprensibilmente senza fine.

Sono state presentate prove storiche perfettamente corrette e complete, che sono senza dubbio una chiara testimonianza della verità della questione, che non protegge e non giustifica il patriarca Bartolomeo. Solo la gerarchia della Chiesa ortodossa di Grecia è rimasta indifferente per ragioni note all'arcivescovo di Atene e per l'ignoranza teologica di alcuni vescovi che credono sinceramente che l' ecclesiologia ortodossa preveda l'esistenza di un papa nella persona del Patriarca di Costantinopoli. Nulla ci sorprende più, dal momento che gli stessi metropoliti stanno deliberatamente buttando via l'unico diritto che hanno nel sistema conciliare: quello di votare ogni decisione su un piano di parità.

Come e perché questo ci riguarda?

Per rispondere a questa domanda, non è sufficiente determinare semplicemente le azioni anti-canoniche, ma è necessario guardare al futuro; cioè guardare le conseguenze di queste azioni.

La prima conseguenza: d'ora in poi, il patriarca abroga e ribalta le risoluzioni di altre Chiese, anche se lui stesso le ha firmate!

La seconda conseguenza: nel caso degli ucraini, Costantinopoli non solo ha annullato unilateralmente l'accordo concluso con il Patriarcato di Mosca, ma ha revocato completamente anche la firma da lui stesso apposta a una lettera che riconosce la condanna e l'anatematizzazione degli scismatici. [1] In questo modo, riconoscendo questi privilegi inesistenti del patriarca, la gerarchia greca riconosce che in qualsiasi momento è possibile abolire completamente la Chiesa greca e annullare qualsiasi sua decisione. [2] Quello che sta succedendo ora nella Chiesa di Creta non è l'inizio di questo, dove c'è una chiara revisione del suo statuto? E a Kolymvari, il patriarca aveva dato la sua parola che non avrebbe chiesto nuovi territori. Se ritira la sua firma dai documenti [firmati da tempo], sarebbe difficile per lui rinunciare ai suoi accordi orali?

D'ora in poi, il patriarca può in qualsiasi momento intervenire nella giurisdizione di qualsiasi territorio che egli ritiene appartenga a lui! Se dopo 300 anni, afferma di ricondurre di nuovo (per sua volontà) l'Ucraina sotto la sua giurisdizione, cosa accadrebbe se dicesse che l'intero Ecumene [3] apparteneva una volta al Fanar? Ricordiamo come ha detto che il Qatar appartiene a lui? Dobbiamo ora raccontare l'intera storia della "concessione" (!) dell'Africa al Patriarcato d'Alessandria? [4]

La terza conseguenza: d'ora in poi, il patriarca potrebbe giustificare o condannare chiunque desideri con l'accusa di qualsiasi condotta canonica o morale con una sola firma! Se ha ripristinato il falso patriarca di Kiev, Filaret, che non solo fu condannato sia per scisma che per crimini morali, ma anche per i peccati più scandalosi [5], e questi rimane nella "dignità episcopale" anche dopo la sua partenza dalla pseudo-chiesa ucraina [6], ciò significa che non esistono norme [all'interno della Chiesa], né morali, né canoniche né logiche, e l'unico criterio è il grado di soddisfazione del patriarca Bartolomeo! A proposito, ha restaurato Makarij Maletich, che non aveva mai chiesto di essere restaurato!

La quarta conseguenza: il patriarca determinerà chi possiede il sacerdozio e chi no, a prescindere da un'ordinazione canonica! [7]

Nonostante l'evidenza che entrambi i gruppi scismatici che compongono la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" – quelli guidati da Filaret Denisenko e da Makarij Maletich – sono composti da vescovi che non sono stati semplicemente deposti, ma in generale non sono mai stati ordinati, il patriarca considera che tutti abbiano lo Spirito Santo! Sarebbe possibile ripristinare tutte le Chiese ortodosse vecchio-calendariste della Grecia in un momento, se queste, ovviamente, dichiarassero la loro piena obbedienza al patriarca!

La quinta conseguenza: il patriarca prenderà decisioni a nome di tutta la Chiesa, senza chiedere a nessuno! Poiché la Chiesa di Grecia gli ha concesso il privilegio di dare e togliere l'autocefalia, deciderà lui quale Chiesa merita di esistere e quale no. La cosa più tragica è che la Chiesa di Grecia ha riconosciuto questa inesistente superiorità, nonostante egli abbia ignorato la Chiesa greca anche prima della decisione, e anche dopo, quando ha inviato una delegazione non a discuteròa, ma semplicemente a notificarla. Una simile autodistruzione della Chiesa di Grecia sta avvenendo solo sotto l'attuale arcivescovo e gli attuali metropoliti. E nella situazione successiva, in relazione agli scismatici di Skopje, [8] al termine dell'attuale avventura, prenderà una decisione senza chiedere alla Chiesa di Grecia, o ad altre Chiese di lingua greca, e persino alle metropolie vicine, per non parlare del Patriarcato di Serbia.

La sesta conseguenza: lo stesso patriarca deciderà se convocare o meno un Concilio pan-ortodosso! Fin dall'inizio, quando è sorto il problema ucraino, tutte le Chiese sono arrivate alla convinzione che fosse necessario un Concilio pan-ortodosso per prevenire i conflitti. Anche il tanto promettente incontro a Cipro dei tre antichi patriarcati è stato annullato perché, come ha affermato il primate cipriota, "il patriarca ecumenico non lo voleva". [9]

Annulla i desideri dei primati, annulla la volontà dei patriarchi, annulla la recente richiesta di quattro metropoliti della Chiesa di Grecia. Può annullare qualsiasi cosa!

In questo modo, l'Ortodossia è vincolata dalla volontà di una sola persona perché i nostri vescovi non hanno il buon senso di guardare un po' più in là dei loro interessi personali. Se all'improvviso sorgerà un altro problema domani, tutti aspetteranno la soluzione da Costantinopoli, anche se questo è un problema serio, come lo è la crisi della Chiesa ucraina oggi.

Settima conseguenza: tutte le Chiese devono coordinarsi con lui su qualsiasi decisione! Ciò era finora impensabile, ma è diventato realtà quando, per esempio, il patriarca di Alessandria, che ha ripetutamente parlato pubblicamente a sostegno del metropolita canonico di Kiev Onuphry, ha compiuto un voltafaccia di 180 gradi! Se una persona si ritira, anche a costo personale – in quanto Alessandria ha perso la sua autorità – ciò significa che ci sono "risorse" che possono essere utilizzate [da Costantinopoli e dai loro sostenitori] in qualsiasi situazione. Il patriarca Bartolomeo ha fatto una dichiarazione profetica qualche mese fa, quando ha affermato che "la Chiesa di Grecia sarà la prima a riconoscere [la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"]" [10] o tutto era già preordinato con l'arcivescovo di Atene, che guida l'intera gerarchia?

La Grecia è prigioniera del papa orientale

Dopo che tutto è stato detto e fatto, vediamo che l'Ortodossia è arrivata a un punto morto: chiunque controlli una persona – il patriarca del Fanar – sarà in grado di guidare l'intera Chiesa attraverso di lui.

Un prigioniero dei turchi e degli Stati Uniti determinerà il corso della Chiesa, poiché gli stessi pastori greci, senza condizioni e resistenza (!) gli hanno dato il timone. Il percorso verso una pseudo-unione con i papisti è già un dato di fatto, poiché in Ucraina, lo pseudo-metropolita Epifanij di Kiev ha concelebrato con un chierico papista il 14 ottobre 2019.

Abbiamo sostituito il Concilio ecumenico con il patriarca di Costantinopoli, e questo ha portato a conseguenze catastrofiche.

Pertanto, il problema ucraino riguarda tutti, perché attraverso di esso, e in nome del nazionalismo, "ogni potere in cielo e sulla terra" è stato dato a un patriarca schiavo, che prenderà decisioni per tutti, e per conto della Chiesa, riguardo a successione apostolica, giurisdizione, applicazione o non applicazione del principio di conciliarità, giustificazioni di orribili illegalità, ecc., e potrà anche, in qualsiasi momento, rivedere le decisioni che ha recentemente preso!

Ma il nostro Signore Gesù Cristo adempirà la sua profezia: Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! (Luca 13:35)

Note

[1] Il patriarca Bartolomeo, dall'inizio nel 1992 e fino all'inizio di questa crisi, ha riconosciuto l'anatema contro Filaret Denisenko e la piena competenza della Chiesa russa nel risolvere questo problema nel proprio territorio canonico dell'Ucraina. Si veda qui per maggiori informazioni.

[2] Qui vale la pena notare che ci sono diversi territori della Chiesa di Grecia, come le Terre Nuove e le isole del Dodecaneso, su cui Costantinopoli mantiene il controllo sostenendo che questa terra era parte storica dello stesso stato governato da Costantinopoli. Secondo questa stessa logica, l'Ucraina e la Russia sud-occidentale erano storicamente parte dello stesso stato del resto della Russia, eppure egli non le riconosce come parte del Patriarcato di Mosca. Quindi questo esempio mostra la volontà di Costantinopoli di infrangere completamente le comprensioni stabilite, e anche la sua ipocrisia e doppi standard nel comportarsi in tal modo [ndt].

[3] Ecumene o oikumene dal greco "οἰκουμένη" significa il mondo noto greco-romano: in questo contesto, si riferisce al mondo greco dell'Impero bizantino, quindi i territori storici dei quattro antichi patriarcati nella loro massima estensione. Nel contesto più ampio, questa parola significa universo ed è la radice della parola ecumenico. [ndt]

[4] Si veda la nota precedente; se il Patriarcato ecumenico rivendicasse l'intero Ecumene, che è la radice del suo titolo ecumenico, allora essenzialmente rivendicherebbe tutti i territori degli antichi patriarcati. [ndt]

[5] Sono state presentate prove, nonché situazioni estremamente sospette da giustificare indagini di polizia, che lasciano sospettare che Filaret avesse una famiglia segreta [e abusasse dei suoi figli e della suocera,  secondo la sua presunta figlia], e che fosse coinvolto in omicidi. Quelli che hanno conosciuto Filaret e hanno familiarità con la vita e la storia ecclesiastica dell'Ucraina possono attestare il fatto che prima del suo scisma non era affatto considerato un ucrainofilo. È nato nella regione più di lingua russa dell'Ucraina, al confine con la Russia, ha parlato russo durante tutto il suo episcopato, passando all'ucraino solo dopo il suo scisma, e arrivava persino a deridere e bandire le usanze popolari ucraine nella vita ecclesiastica, come i sacerdoti che indossavano vyshivanki (le camicie ricamate ucraine.) In tutto, Filaret è stato un uomo affamato di potere e un opportunista, e molti ecclesiastici ed esperti ucraini credono che se fosse diventato patriarca di Mosca (un titolo al quale una volta era uno dei candidati più popolari) la Chiesa ucraina avrebbe avuto ancor meno libertà di quante ne avesse nel periodo sovietico, rimanendo praticamente il suo esarcato personale, e qualsiasi idea di separazione dal suo Patriarcato di Mosca avrebbe incontrato la più forte resistenza; con un uomo accusato di omicidio, una simile resistenza avrebbe potuto essere pericolosa. Si veda qui e qui.

[6] A causa di uno scisma, Filaret lo "scismatico perpetuo" aveva iniziato all'interno della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica. Poi, a causa di una lotta di potere tra Epifanij e se stesso, Filaret è stato rimosso a forza dal sinodo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", ma là si sono assicurati di affermare che egli rimaneva parte del loro "episcopato", perché scomunicarlo sarebbe stato "troppo simile a quello che fa Mosca". Questo ritiro forzato praticamente non ha alcun effetto su Filaret, che è stato e continua a guidare il suo "patriarcato di Kiev restaurato" senza riguardo a Epifanij, mentre la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" si comporta come egli se fosse e rimanesse uno dei loro vescovi, sostenendo che è in pensione a causa della sua ingiustificata assenza dagli incontri sinodali. Ciò dimostra l'irrazionalità delle strutture scismatiche, quando un gruppo insiste sul fatto che l'uomo che ha "ordinato" il loro attuale "primate" sia ancora un membro del loro gruppo. [ndt]

[7] Sono stati condotti numerosi studi da parte del clero ucraino e di esperti sulla non canonicità degli scismatici ucraini. Il vescovo Iov (Smakouz), di una rispettata famiglia ucraina occidentale, osserva in questo articolo che anche la diaspora ucraina di Costantinopoli all'estero ha una discendenza altamente discutibile. L'arciprete Rostislav Jarema ha scritto un intero articolo sull'origine specifica di ciascun gruppo scismatico e le loro ordinazioni non canoniche; ha anche scritto specificamente in riferimento a Makarij Maletich: si veda qui.

[8] La Macedonia.

[9] Dall'originale greco: «δὲν ἤθελε ὁ Οἰκουμενικός».

[10] Dall'originale greco: «πρώτη ἡ Ἐκκλησία τῆς Ἑλλάδος θὰ ἀναγνωρίση».

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