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  La risposta del patriarca Bartolomeo al patriarca Theophilos

di Petrus Antiochenus          

Orthodox Synaxis, 14 gennaio 2020

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Offriamo qui di seguito una traduzione inglese della risposta del patriarca Bartolomeo alla lettera del patriarca Theophilos che lo invita a una sinassi di primati in Giordania il mese prossimo. In modo scoraggiante essa si adatta al modello delle risposte sprezzanti del primo agli altri primati che hanno tentato di prendere l'iniziativa per trovare una soluzione conciliare per preservare l'unità ortodossa di fronte alle sue azioni in Ucraina. Si vedano, per esempio, le sue risposte al patriarca di Antiochia e agli arcivescovi di Cipro e Albania. Quindi, mentre né il tono né il contenuto di questa lettera sono del tutto sorprendenti, due aspetti allarmanti di questa lettera dovrebbero essere evidenziati: la sua ipocrisia e il suo evidente sciovinismo etnofiletistico.

È sbalorditivo che il patriarca Bartolomeo possa scrivere le parole: "E che significato avrebbe una sinassi dei primati, se nel suo corso non fosse possibile la celebrazione congiunta della Divina Liturgia..." quando egli stesso si era rifiutato di prendere qualsiasi iniziativa per riparare la rottura nella comunione tra Antiochia e Gerusalemme prima del Concilio di Creta, insistendo sul fatto che il ripristino della comunione potesse essere rinviato fino a dopo il concilio e incolpando Antiochia di agire secondo lo stesso principio che ora lui cita!

È altrettanto sorprendente, data la lunga e dolorosa storia della dominazione clericale greca sui nativi palestinesi ortodossi, che il patriarca Bartolomeo possa lamentarsi dell'uso dell'inglese da parte del patriarca Theophilos, il cui gregge non ha quasi nessun greco, per non parlare della cura dei luoghi santi "affidati" alla razza greca! Sfortunatamente, questo fa parte di uno schema più ampio da parte del patriarca Bartolomeo di esprimere preoccupazione per gli interessi etnofletistici ellenici apparentemente prima di tutto il resto nella Chiesa.

L'originale greco si può trovare qui.

Vostra Beatitudine, santissimo patriarca di Gerusalemme e di tutta la Palestina, amato fratello in Cristo Dio e concelebrante della nostra mediocrità, Theophilos, abbracciando fraternamente la vostra onorevole Beatitudine in Cristo, ci rivolgiamo a lei con grande gioia.

Abbiamo ricevuto e letto con non poca sorpresa la lettera di vostra Beatitudine dell'11 dicembre 2019, in cui invita la nostra Mediocrità a un incontro dei primati ortodossi in una località della sua giurisdizione per una consultazione "per la conservazione della nostra unità nella comunione eucaristica". La nostra sorpresa, per non dire costernazione, alla lettera di vostra Beatitudine è provocata dalle seguenti osservazioni:

Innanzi tutto, siamo spiacevolmente sorpresi dal fatto che per la prima volta nella lunga storia dei nostri due patriarcati, il giustamente chiamato "Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme" corrisponda con il patriarca ecumenico in una lingua estranea alla nostra madre[lingua], come se avesse improvvisamente smesso di sentire lo stesso sangue e condividere con noi la stessa Razza [Γένος] storica e martirica, a cui naturalmente la Divina Provvidenza ha affidato da secoli la protezione dei luoghi sacri di pellegrinaggio in Terra Santa attraverso la Confraternita del Santo Sepolcro.

Tale atteggiamento e attività da parte sua è molto sorprendente per tutti coloro che conoscono i travagli dei celebri predecessori di vostra Beatitudine, che si sono fortemente opposti a quei tentativi, ben noti dalla storia, di infiltrarsi nei luoghi santi con poteri esterni alla nostra Razza [Γένος]. Cosa, mi chiedo, ha portato vostra Beatitudine a inviare questa lettera enciclica, disonorante per noi, in inglese invece che nell'antica e consolidata modalità di corrispondenza tra le nostre Chiese?

In secondo luogo, abbiamo difficoltà a capire perché lei prende l'iniziativa, senza precedenti nella storia della Chiesa ortodossa, di convocare una sinassi pan-ortodossa. Non è necessario ricordarle la posizione che il suo Patriarcato ricopre nell'ordine dei Dittici della santissima Chiesa ortodossa, nonché il fatto che, secondo l'ordine canonico, che è stato sempre e fino a poco tempo fa rispettato da tutte le Chiese ortodosse, le sinassi pan-ortodosse dei primati sono sempre convocate dal patriarca ecumenico, che le presiede.

Quale tipo di unità ricerca la sua iniziativa se il primo nell'ordine tra i primati ortodossi è assente dalla sinassi da lei proposta? E che significato avrebbe una sinassi dei primati, se nel suo corso non fosse possibile la celebrazione congiunta della Divina Liturgia perché uno di loro ha rotto la comunione eucaristica con alcuni di loro?

Qualsiasi implementazione di questa sua iniziativa mostrerebbe a tutti, amici e nemici, che la nostra Chiesa ortodossa non è costituita da un'unità organica ed è caduta nello stato di federazione o, peggio ancora, in una confederazione di Chiese di tipo protestante. La responsabilità che vostra Beatitudine si assume attraverso questa iniziativa senza precedenti è enorme di fronte alla storia e siamo onestamente incapaci di capire come lei abbia deciso di affrontarla, in particolare durante questi periodi critici.

In terzo luogo, l'appello ci lascia perplessi, poiché lo scopo della sinassi da lei proposta è la "conservazione della comunione eucaristica nella Chiesa ortodossa". Ma la comunione eucaristica nella Chiesa ortodossa non è mai stata spezzata, tranne che da un'unica Chiesa ortodossa e per di più unilateralmente, con tutte le altre Chiese ortodosse che mantengono la comunione eucaristica con essa e tra di loro. È quindi a quella Chiesa che qualsiasi tentativo di ristabilire la comunione eucaristica dovrebbe essere diretto e non al resto delle Chiese.

Inoltre, ci si chiede quale esito positivo possa avere una riunione dei primati senza preparazione. Mai, nemmeno tra persaone secolari, è mai stata organizzata una riunione di leader senza preparazione, in modo che non si traduca in un fallimento dannoso per l'obiettivo perseguito.

Pertanto, il Patriarcato ecumenico, in conformità con la sua responsabilità, come Prima Sede nella Chiesa ortodossa, per la conservazione dell'ordine canonico, nonché le gravi conseguenze che ci sarebbero per l'unità della Chiesa se, contrariamente a quell'ordine canonico e alla tradizione, l'incontro dei primati proposto da vostra Beatitudine fosse realizzato, la invita fraternamente a non persistere in questa sua iniziativa, che serve, forse inconsapevolmente, antichi obiettivi stranieri che minano la sacra Sede ecumenica e comportano una tanto enorme responsabilità storica per le conseguenze che questa attività avrebbe per la Chiesa e la Razza [Γένος].

Ancora una volta abbracciando fraternamente vostra Beatitudine con un santo bacio, rimaniamo con amore nel Signore e particolare rispetto,

L'amato fratello in Cristo della vostra venerabile Beatitudine.

26 dicembre 2019

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