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  Arcivescovo Anastasios: la conciliarità è il principio dell’unità ortodossa

Orthochristian.com, 6 dicembre 2019

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foto: spzh.news

Sua Beatitudine l'arcivescovo Anastasios d'Albania ha nuovamente sottolineato la sua posizione secondo cui la Chiesa ortodossa risolve i problemi attraverso la conciliarità, che è il principio base della sua unità.

La nuova dichiarazione dell'arcivescovo Anastasios arriva in risposta a un rapporto di Antonis Triantafyllou sul giornale Dimokratia intitolato "Intervento di Anastasios a favore di Mosca", riferito alla sua "Supplica/appello per il superamento della polarizzazione ecclesiastica".

È stata pubblicata su Dimokratia anche la risposta del primate albanese, che afferma che l'articolo di Triantafyllou presenta "una distorsione maliziosa delle mie opinioni, intenzioni e proposte in merito a una questione delicata e critica che riguarda l'Ortodossia in tutto il mondo".

Una traduzione inglese completa della risposta dell'arcivescovo è disponibile sul sito Orthodox Synaxis.

"Il mio intervento non è "a favore di Mosca" o a favore di alcuna Chiesa autocefala e non è certamente contro il Patriarcato ecumenico", scrive l'arcivescovo. "È un grido di agonia a favore della riconciliazione, a favore dell'unità dell'Ortodossia".

L'arcivescovo sottolinea innanzitutto che la sua richiesta di un concilio pan-ortodosso non ha nulla a che fare con l'invito ai primati del patriarca Teophilos di Gerusalemme, poiché il suo appello è stato scritto e consegnato ai primati prima che il patriarca annunciasse la sua iniziativa di tenere un concilio in Giordania.

Ribadisce anche che egli "non ha mai messo in discussione i diritti o i privilegi stabiliti del Patriarcato ecumenico". Per esempio, nella sua supplica/appello, afferma specificamente che solo il patriarca Bartolomeo può convocare un Concilio pan-ortodosso.

Inoltre, l'arcivescovo Anastasios scrive che "In tutti i precedenti casi di concessione dell'autocefalia – e naturalmente nel caso della Chiesa d'Albania – l'autocefalia è stata concessa alle metropolie canoniche di ogni paese e non a piccole sezioni di esse composte da scismatici imperfettamente riabilitati".

"Questo è il motivo per cui sono seguiti pace e consenso", aggiunge. D'altra parte, la concessione dell'autocefalia alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha portato solo "tumulti e divisioni", scrive il primate albanese, "non solo in quel particolare paese, ma in tutto il mondo ortodosso".

Inoltre, il diritto canonico proviene principalmente dai concili della Chiesa, poiché "la sinodalità è il principio di base della coesione dell'Ortodossia".

Il primate albanese avvisa anche della presenza di "persone irresponsabili" che "sono state mobilitate per deridere chi ha espresso opinioni diverse, lusingando allo stesso tempo i propri sostenitori".

Il portavoce principale, scrive, "è un sacerdote della metropolia di Creta (guidato e protetto dall'alto) che, con un certo "gruppo d'assalto", si è assunto il compito di deridere maliziosamente, di intimidire e, nella propria immaginazione, punire con insulti, minacce, meschini sofismi e persino disgraziate parolacce quelli che hanno proposte diverse per superare la crisi".

"Coloro che sono coinvolti in questo piano, esplicitamente o implicitamente, stanno tentando senza scrupoli di apporre etichette di ispirazione etnofiletista come "slavofili", "russofili" e simili. Questo è un presagio di uno scontro ecclesiastico che distrugge il dialogo interortodosso in un momento critico per l'Ortodossia", scrive l'arcivescovo Anastasios.

Sua Beatitudine si riferisce all'archimandrita Romanos (Anastasiadis), che, come ha scritto OrthoChristian, è un noto propagandista di Costantinopoli. Come l'arcivescovo Anastasios scrive, padre Romanos è noto per aver attaccato anche i vescovi delle Chiese locali che non seguono interamente le iniziative del Patriarcato di Costantinopoli.

In precedenza aveva accusato sua Beatitude il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina di avere una "mente russa sconvolta e fanatica" e ha definito sua Eminenza il metropolita Ilarion (Alfeev) "un blasfemo pernicioso e satanico e un agente del totalitarismo e dell'imperialismo di Putin".

Riassumendo la sua nuova affermazione, l'arcivescovo Anastasios scrive: "Con l'avvicinarsi del Natale, la grande festa dell'incarnazione del Figlio di Dio, della straordinaria iniziativa del Padre per la riconciliazione con la razza umana, come menzioniamo nella conclusione del nostro appello, ci impegniamo ad "affrettare i passi verso la riconciliazione. La riconciliazione porterà la pace a milioni di fedeli. Allo stesso tempo, l'Ortodossia confermerà la sua capacità spirituale di guarire le ferite, alla luce della Parola di Dio e del potere dello Spirito Santo".

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