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  Lo scisma in Ucraina: cosa dovrebbe fare un laico?

dal blog di padre John Whiteford, 23 novembre 2019

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la battaglia di Salamina

Di recente ho ricevuto un'e-mail con alcune domande pratiche su come i fedeli dovrebbero affrontare le implicazioni del disordine creato dall'incursione di Costantinopoli nel territorio canonico della Chiesa russa, e della promozione di scismatici non pentiti e non ordinati in Ucraina:

"Ho assistito alla crisi ecclesiastica in Ucraina da quando è iniziata. Mentre la crisi peggiora, mi sta causando una crescente preoccupazione su come ciò stia influenzando la vita ortodossa qui in Nord America. Potrebbe gentilmente formulare qualche consiglio per i cristiani ortodossi che desiderano evitare i coinvolgimenti con gli scismatici?

Io credo che gli scismatici ucraini siano davvero scismatici e che i loro "chierici" siano individui non ordinati, e che chiunque nella Chiesa canonica si unisca agli scismatici o concelebri con loro meriti di essere soggetto alle penalità canoniche prescritte a tempo debito.

Tuttavia, sono a conoscenza di chierici in giurisdizioni canoniche che sostengono apertamente gli scismatici, tra cui un diacono dell'OCA che scrive per il blog di Fordham. In che modo un cristiano ortodosso come me dovrebbe agire di fronte a tali chierici? Come gestirei il problema se visitassi una parrocchia canonica da qualche parte per una funzione, e un sacerdote approvasse inaspettatamente gli scismatici durante la funzione? (Per esempio, il patriarca Theodoros ha commemorato Dumenko mentre celebrava a Cipro).

Un altro problema difficile è che il signor Dumenko, o come si fa chiamare, il "metropolita Epifanij", si trovava negli Stati Uniti in ottobre e ha concelebrato con il clero dell'Arcidiocesi greca alla Liturgia nella sua cattedrale a New York City. Durante la funzione, il signor Dumenko ha "ordinato" diacono un uomo di nome George Kazoulis, e Kazoulis ora serve come diacono da qualche parte nell'Arcidiocesi greca d'America. Per quanto ne so, Dumenko non ha ordini sacri e non può trasmettere ciò che non possiede.

Cosa succede durante le funzioni concelebrate dal clero canonico con un uomo che non è un vescovo? Cosa succede durante le funzioni in cui un uomo come Kazoulis è un diacono? Cosa dovrebbero fare i cristiani ortodossi se ci troviamo inaspettatamente a una funzione come questa? (Del resto, cosa succederebbe se Kazoulis ricevesse mai un'ordinazione sacerdotale con il pretesto che è già un diacono?)

Mi dispiace dover inviare tante domande contemporaneamente, ma non ero davvero sicuro di cosa o a chi altro chiedere, e ho pensato che se sceglierà di rispondere, potrebbe farlo in un post sul blog che sarebbe utile a molte persone. C'è stata una deludente mancanza di consigli pratici da parte delle giurisdizioni canoniche. Anche la ROCOR dice molto poco in questi giorni, tranne che di stare lontano dal clero e dalle chiese che hanno disertato per andare nell'Arcidiocesi greca.

Per quello che vale, mi aspetto pienamente che questa crisi peggiori molto prima che possa migliorare, mi aspetto che diventi un problema pratico per tutti i cristiani ortodossi in tutto il mondo e penso che ignorarlo sia un modo inconcepibile di minimizzare un problema serio".

Lo scisma che è stato avviato dalle azioni non canoniche del patriarca di Costantinopoli ha creato una crisi nel mondo ortodosso, e penso che abbiamo appena iniziato a vedere quanto le cose potranno peggiorare. Tuttavia, dobbiamo anche essere certi che Dio siede sul suo trono e che se nemmeno un passero cade a terra se non per la provvidenza di Dio (Mt 10:29), allora certamente la sua volontà opererà in questa crisi, nonostante il fatto che sembra che siamo circondati dal tradimento contro la Fede, dalla codardia e dall'inganno. Da un lato, affrontiamo problemi che non avremmo mai pensato di incontrare all'interno della Chiesa, ma dall'altro lato, Dio sta usando questa crisi, credo, per potare la sua vigna.

Il problema immediato che emerge è lo scisma in Ucraina, ma ci sono molte altre questioni che si aprono. Abbiamo visto da tempo persone che promuovono un programma ecumenista nella Chiesa. C'è anche la promozione di un programma rinnovazionista, che ha avuto inizio con cose come consentire le seconde nozze ai sacerdoti, ma è andato ben oltre a quel punto. Ora abbiamo un numero crescente di voci, specialmente all'interno del Patriarcato ecumenico, ma senza limitarsi affatto a quella Chiesa, che sta spingendo per l'accettazione dell'omosessualità, del transgenderismo e di una moltitudine di altre perversioni.

Per esempio, cinque anni fa abbiamo avuto il caso di Gregory Pappas del Pappas Post che si è lamentato pubblicamente che un prete greco-ortodosso si fosse rifiutato di comunicarlo, in quanto è un omosessuale attivo. Nella sua lamentela, non vi è alcun suggerimento che egli stesse lottando contro questo peccato, solo una giustificazione per il suo peccato – e in effetti, c'è una chiara negazione che questo sia davvero un peccato. Ma la parte più triste di questa storia è che, secondo lui, il metropolita Savas di Pittsburgh gli ha detto che mentre il prete aveva "tecnicamente i suoi diritti canonici" di negargli la comunione, lui lo avrebbe comunicato, e che anche altri sacerdoti si erano offerti di comunicarlo. Tutto questo è stato dichiarato pubblicamente e non ci sono state smentite o chiarimenti da parte del metropolita Savas, per quanto io abbia sentito.

Mi è stato precedentemente detto dal clero greco-ortodosso che nella metropolia di Chicago che non avrebbero rifiutato agli omosessuali attivi di ricevere la comunione, e proprio la scorsa settimana, questo è stato confermato in un rapporto sugli ultimi incontri del clero di quella metropolia:

"Lunedì 18 novembre, durante un incontro di Syndesmos per i chierici della metropolia di Chicago, sua Eminenza il metropolita Nathanael ha ordinato con forza ai suoi sacerdoti di non annunciare più i parametri per ricevere la santa comunione prima della sua distribuzione in qualsiasi momento, comprese le celebrazioni festive come la Pasqua e la Natività, quando ci sono moltissime persone sconosciute in chiesa.

Nathanael ha detto che sapeva che i suoi sacerdoti stavano facendo questi annunci, che lui stesso li aveva ascoltati fare tali annunci e li aveva letti nei loro bollettini e sui loro siti Web – ora, non più!

Nathanael, un noto profondo pensatore teologico e artista pastorale, ha spiegato che se san Giovanni Crisostomo, "l'autore della Divina Liturgia" (uh... no...) avesse voluto che un tale annuncio fosse fatto prima della distribuzione della santa comunione, allora questo sarebbe stato codificato nella funzione stessa. Così com'è, l'unico "annuncio" è che le persone dovrebbero avvicinarsi "con timor di Dio, con fede e amore". Poiché il santo patriarca di Costantinopoli non ha incluso altri avvertimenti, ai sacerdoti della metropolia di Chicago sarà vietato di dire altro: perciò, a partire dal 18 novembre 2019, la santa comunione è UFFICIALMENTE APERTA nella metropolia di Chicago. Non saranno ammessi annunci pubblici che descrivono chi non dovrebbe avvicinarsi al calice, con buona pace dei canoni.

Nathanael ha spiegato che il clero non ha il diritto di scoraggiare nessuno dall'accostarsi al calice, e dopo tutto, ha detto, ci fa "sembrare dei bigotti" se lo proibiamo a qualcuno.

Ha spiegato inoltre che se a una persona viene detto di non accostarsi al calice per ricevere la santa comunione perché è coinvolto in un comportamento peccaminoso che, secondo il DIRITTO CANONICO, proibisce la sua partecipazione, questa persona potrebbe non tornare in Chiesa. Ha ricordato ai sacerdoti che non vogliamo scoraggiare le persone dal frequentare la Chiesa".

Sua Eminenza farebbe bene a leggere l'omelia di san Giovanni Crisostomo che viene letta pochi giorni prima della Pasqua:

"Miei cari e beneamati fratelli radunati nella santa Chiesa di Dio, per servire il Dio vivente in santità e giustizia e per prender parte, con timore, ai santi, purissimi, immortali e tremendi misteri di Cristo: ascoltate me umile e indegno. Perché non sono io che vi parlo e vi istruisco, ma piuttosto la grazia dello Spirito santissimo e vivificante; poiché non parlo da me stesso, ma da come sono stato istruito dai canoni divini e dai Padri teofori, poiché la Chiesa ha ricevuto istruzioni dai divini apostoli che hanno ricevuto la loro sapienza da Dio, così parlo io stesso, che sono umile e inferiore a tutti. Non conosco le vostre opere; non considero ciò che avete iniziato; e così, come timorato di Dio, offro consigli a tutti voi, siano essi uomini o donne, grandi o piccoli a chiunque di voi sia colpevole di peccato, condannato dai propri stessi consigli, dico che per prima cosa dovete pentirvi e confessare i vostri peccati, per osare, ritenendovi indegni, di avvicinarvi e toccare il fuoco divino stesso. Poiché il nostro Dio è un fuoco che consuma e loro, quindi, che con fede e paura si avvicinano a Dio, Re e Giudice di tutti noi, bruceranno e cancelleranno i loro peccati; ed egli illuminerà e santificherà le loro anime. Ma egli brucerà di vergogna le anime e i corpi di quelli che si avvicinano con incredulità. Pertanto, molti di voi sono malati e si addormentano nella malattia, cioè molti stanno morendo inconfessati e non pentiti. E inoltre, fratelli miei, vi supplico e dico: nessuno che giura invano, né uno spergiuro, né un bugiardo, né uno che trova colpa negli altri, né un fornicatore, né un adultero, né un omosessuale, né un ladro, né un ubriacone, né un bestemmiatore, né uno che invidia suo fratello, né un assassino, né uno stregone, né un mago, né un incantatore, né un incantatore, né un brigante, né un manicheo, osi avvicinarsi, inconfessato e impreparato, toccare o accostarsi ai tremendi misteri di Cristo, perché è terribile cadere nelle mani del Dio vivente. La Parola di Dio è infatti più affilata di qualsiasi spada a doppio taglio, e penetra persino nelle articolazioni, nel midollo e nelle ossa, nei pensieri e nei cuori. Vedete quindi, fratelli miei, che nessuno si avvicini, non pentito, impreparato o indegno, a prendere parte ai suoi terribili e purissimi Misteri. Egli stesso dice: Io sono Dio, e non c'è dio all'infuori di me; io uccido e riporto in vita; né c'è nessuno che possa liberarsi dalla mia mano; poiché io stesso sono re per sempre, a cui è dovuta ogni gloria, onore e adorazione: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen" (Omelia per il Giovedì santo (v. The Great Book of Needs, vol. II, St. Tikhon's Seminary Press, 1998, pp. 332-333)).

Dato il supporto che l'Arcidiocesi greca dà a pubblicazioni come "Public Orthodoxy", che promuove incessantemente l'accettazione della perversione all'interno della Chiesa, ciò non dovrebbe stupire nessuno. Questo è il frutto di quasi un secolo di deriva spirituale da parte del Patriarcato di Costantinopoli, di cui parlava San Giovanni di Shanghai nel 1938, in un rapporto al secondo Concilio di tutta la diaspora. Può darsi che il pentimento trasformi Costantinopoli, ma è improbabile che accada a breve termine, se accadrà del tutto.

Quindi, per ottenere le risposte pratiche che sta cercando qui, dobbiamo attenerci alla via regale in mezzo agli estremi, senza deviare a destra né a sinistra. Nella storia della Chiesa ci sono state eresie e scismi. Molte volte le eresie si sono manifestate per lunghi periodi di tempo, e a volte ci sono voluti secoli perché quelle eresie venissero infine abbattute o perché coloro che hanno rifiutato di essere corretti fossero definitivamente tagliati fuori dalla Chiesa. Durante questi periodi di polemiche, le linee spesso non sono state chiare e le cose sono state disordinate.

San Basilio il Grande paragonava i periodi come questo a una battaglia navale:

"A cosa dovrei quindi paragonare la nostra condizione attuale? Potrei paragonarla, credo, a qualche battaglia navale nata da vecchie liti nel tempo, combattuta da uomini che nutrono un odio mortale l'uno contro l'altro, di lunga esperienza nella guerra navale e desiderosi di combattere. Guardate, ti prego, l'immagine così creata davanti ai vostri occhi. Guardate le flotte rivali che si affrettano a correre all'attacco. Con un'esplosione di furia incontrollabile, si avvicinano e combattono. Immaginate, se volete, le navi sbattute avanti e indietro da una furiosa tempesta, mentre una fitta oscurità cade dalle nuvole e annerisce tutto in modo che le parole d'ordine siano indistinguibili nella confusione, e che si perda ogni distinzione tra amico e nemico. Per riempire i dettagli dell'immagine immaginaria, supponiamo che il mare sia gonfio di onde e gorgheggi dal profondo, mentre un veemente torrente di pioggia scende dalle nuvole e onde terribili si innalzano. Da ogni parte del cielo i venti battono sul punto in cui entrambe le flotte si scagliano l'una contro l'altra. Dei combattenti alcuni si trasformano in traditori; alcuni abbandonano il campo nel bel mezzo della lotta; alcuni devono nello stesso momento proteggere le loro navi sbattute dalla tempesta e avanzare contro i loro assalitori. La gelosia dell'autorità e la lussuria della forza individuale dividono i marinai in gruppi che si scambiano morte reciproca.

Pensate, oltre a tutto ciò, al ruggito confuso e immutabile che risuona su tutto il mare, ai venti ululanti, alle navi che si infrangono, alla superficie tumultuosa, alle urla dei combattenti mentre esprimono le loro diverse emozioni con ogni tipo di rumore, tanto che non si può più ascoltare una sola parola dell'ammiraglio o del pilota. Il disordine e la confusione sono enormi, perché l'estremità della sventura, quando si giunge alla disperazione, dà agli uomini la licenza per ogni tipo di malvagità. Supponiamo anche che gli uomini siano tutti colpiti dall'incurabile piaga del folle amore della gloria, in modo che non cessino dalla loro lotta per avere la meglio l'uno sull'altro, mentre la loro nave sta effettivamente sprofondando negli abissi" (Sullo Spirito Santo, cap. XXX).

Non dovremmo essere indifferenti a questi problemi, né dovremmo farci prendere da una visione estremista dei canoni e supporre che tutti nel Patriarcato ecumenico siano già fuori dalla Chiesa a causa delle azioni dei loro capi.

Cosa dovrebbe fare un profano nelle circostanze odierne? Molto dipenderà dalla parrocchia in cui uno si trova e dalle opzioni che potrebbe avere. Ci sono molti sacerdoti nella giurisdizione di Costantinopoli che conosco come devoti e fermi nella loro posizione per la Fede. Se fossi un laico in una simile parrocchia, non prenderei sicuramente decisioni affrettate, in particolare se non ci fosse un'opzione migliore nella zona in cui vivo. Tuttavia, è difficile vedere per quanto tempo sarà permesso ai chierici fedeli di rimanere più a lungo così, dato il tipo di istruzioni che stanno ricevendo dai loro vescovi.

Direi che non si dovrebbe assolutamente partecipare ad alcuna funzione in cui serva uno degli scismatici ucraini, o chiunque sia stato ordinato da loro. Col passare del tempo, questa è una linea che diventerà sempre più difficile tracciare all'interno del Patriarcato ecumenico, a causa di ordinazioni come quella che lei menziona, che è stata chiaramente fatta come mezzo per costringere i fedeli in America ad accettare questo scisma, che a loro piaccia o no.

C'è una cosa che penso che tutti dobbiamo evitare: permettere a chiunque di dipingere questa crisi come una mera questione di russi contro greci. Non si tratta di etnia, si tratta di ortodossia. Qui non ci sono russi contro greci – c'è l'ortodossia contro l'eresia e lo scisma. Conosco molti greci che stanno sostenendo la fede, e conosco abbastanza russi che non lo fanno, per vederla in questi termini.

Tutti dovrebbero guardare alla propria coscienza e chiedere al proprio angelo custode di parlare loro attraverso la voce della propria coscienza. Si dovrebbero anche cercare saggi consigli riguardo alle circostanze specifiche e pregare che Dio mostri la strada, e quindi prendere la strada più saggia che sia in accordo con la propria coscienza. Si dovrebbe anche pregare che Dio corregga chi si allontana dalla retta via.

C'è un proverbio cinese, che penso sia buono e saggio: "Un coniglio saggio ha tre tane". Penso che sarebbe saggio che chi sta nel Patriarcato ecumenico, o in qualsiasi altra giurisdizione che abbia vescovi che mostrano segni di oscillazione in termini di Verità, almeno per ora contempli le proprie alternative e mantenga aperte le proprie opzioni.

Una cosa che è chiara è che se Costantinopoli non si corregge da sola, tutti nella Chiesa alla fine dovranno fare una scelta e prendere una posizione contraria oppure accettare la crescente apostasia che stiamo vedendo svilupparsi.

Se si arriva a una crisi, ovviamente, si dovrebbe andare in una parrocchia che difende la verità. Ciò può significare un'altra parrocchia lungo la stessa strada, oppure può significare una parrocchia lontana, e celebrare i servizi dei lettori a casa quando non si riesce a raggiungere quella parrocchia.

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