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  Teologo greco al suo primate: non posso più comunicarmi con lei allo stesso calice

di Elena Konstantinova

Unione dei giornalisti ortodossi, 20 ottobre 2019

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sua Beatitudine il metropolita Onufrij e sua Beatitudine l’arcivescovo Hieronymos. Foto: romfea.gr

Uno studioso e teologo greco ha denunciato l'ingiustizia nei confronti di sua Beatitudine il metropolita Onufrij e della Chiesa ortodossa ucraina.

Lo scienziato e teologo greco (dottore in fisica e teologo certificato dell'Università di Atene), Vasilios Eustathiou, nella sua lettera al primate della Chiesa ortodossa di Grecia, ha affermato che non avrebbe più pregato e ricevuto la comunione nelle chiese in cui servirà il primate. La lettera di Vasilios Eustathiou è stata interamente pubblicata dall'edizione greca di "Romfea" .

In particolare, il teologo scrive di essere profondamente rammaricato della "questione ecclesiastica ucraina, che mette in questione il pleroma d'amore pan-ortodosso di Cristo", soprattutto dopo la partecipazione di sua Beatitudine Hieronymos a una liturgia a Salonicco con il patriarca ecumenico Bartolomeo, durante la quale anche Epifanij Dumenko è stato commemorato tra i primati delle Chiese locali.

Ha ricordato a sua Beatitudine Hieronymos che "finora nessun altro primate ha commemorato Dumenko, nessuno di quelli che la precedono nei dittici, e ancora di più nessuno di quelli che la seguono".

Vasilios Eustathiou ha sottolineato che "nessun voto è stato preso su questa importante questione, e il diritto di decidere la questione è stato concesso all'arcivescovo Hieronymos in un comunicato stampa come decisione del Concilio dei vescovi" e, come osserva il teologo, "molti vescovi hanno appreso della "decisione" mentre stavano già lasciando il Concilio".

Il teologo greco ritiene che tali azioni siano state "di natura anti-canonica e anti-sinodale".

Inoltre, sottolinea che "la Commissione per le questioni inter-ortodosse e intercristiane non ha fornito alcuna conclusione" e "non vi è stata la minima analisi del problema associato al sacerdozio e alla successione apostolica degli scomunicati e scismatici auto-ordinati a cui è stato concesso il Tomos d'autocefalia".

Ha anche sottolineato che "è stata completamente ignorata la Chiesa ucraina canonica del metropolita Onufrij, la cui canonicità è ancora riconosciuta dalla maggioranza pan-ortodossa e che sta subendo dolorose persecuzioni in molte regioni dell'Ucraina da parte del gregge del "metropolita Epifanij", che lei ha commemorato oggi".

Allo stesso tempo, Vasilios Eustathiou ha ricordato all'arcivescovo Hieronymos che "le decisioni della Chiesa russa, che, desiderando proteggere il gregge canonico in Ucraina, l'avevano messa in guardia sulla cessazione della comunione ecclesiastica con lei, e sul conseguente allargamento ed estensione dello scisma al livello pan-ortodosso, non sono state prese in considerazione".

Ecco perché, afferma il teologo, "dopo tutti questi eventi tristi e dolorosi per la nostra Chiesa e la sua unità, ho finito col ritenere che per motivi di coscienza, da un punto di vista ecclesiastico o umano, non posso assolutamente ricevere la comunione da lei o nell'area (diocesi, ndc) della sua giurisdizione ad Atene o dovunque le capiti di servire o durante una liturgia archieratica comune dove verrà commemorato insieme al metropolita Epifanij".

Vasilios Eustathiou manterrà questa posizione "fino a quando l'Ortodossia universale risolverà la "questione ucraina" e la comunione tra le Chiese ortodosse non subirà più ostacoli <...> e sarà completamente ripristinata".

In questo modo, il professore afferma: "Protesto come fedele figlio della Chiesa contro l'ingiustizia contro il metropolita Onufrij e i fedeli sofferenti della Chiesa canonica in Ucraina, che il Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico ha declassificato con la sua decisione dell'11 ottobre 2018, ingiustizia a cui lei ha contribuito con le sue ultime azioni".

Inoltre, secondo Vasilios Eustathiou, se la situazione peggiora, cosa che non vuole, ma, sfortunatamente, è accaduta dopo la commemorazione di Epifanij nella liturgia congiunta, e se questo deterioramento porta a gravi difficoltà all'interno della gerarchia greca, egli seguirà fedelmente tutte le iniziative dei dieci venerabili vescovi che, durante il Concilio episcopale straordinario del 12 ottobre 2019, hanno sostenuto ed espresso la verità ecclesiastica, il santo diritto canonico e la struttura sinodale della Chiesa ortodossa, ma sono stati completamente ignorati. È il loro comportamento che dovrebbe essere considerato ortodosso e patristico.

In precedenza, l'Unione dei giornalisti ortodossi ha riportato come Epifanij è stato commemorato alla liturgia in una chiesa greca di Salonicco.

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