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  6 esempi di bugie nella fondazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

di Kirill Aleksandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 9 luglio 2019

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persone correlate alla nascita della"Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

I "vescovi" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" hanno parlato tanto di menzogne ​​e manipolazioni nel creare questa struttura che è giusto porre una domanda – quanto è legittima la sua esistenza?

La spaccatura all'interno della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e le "rivelazioni" quasi quotidiane dei suoi membri l'uno sull'altro ci spingono a chiedere quanto sia stata legittima la creazione di questa struttura. Dopo tutto, le ​​incredibilmente abbondanti menzogne associate al "concilio d'unificazione" difficilmente permettono di definire Chiesa la formazione in esso creata.

Sappiamo tutti che il nono comandamento dato a Mosè da Dio sul monte Sinai vieta di mentire. L'apostolo Paolo nella sua epistola ai cristiani della città di Efeso scrive: "Avendo respinto una bugia, dite la verità al vostro prossimo perché siamo parti di un solo corpo" (Ef 4:25).

Può una menzogna sostenere la creazione della Chiesa?

Il santo evangelista Matteo descrive un episodio che ci fornisce chiaramente e inequivocabilmente la conoscenza di quale sia il fondamento della Chiesa. "Quando venne nei paesi di Cesarea di Filippo, Gesù chiese ai suoi discepoli: 'Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo?' Dissero: "Alcuni dicono Giovanni il Battista; altri dicono Elia; e altri ancora Geremia o qualcuno dei profeti. Ed egli disse loro: "Ma voi chi dite che io sia?". Simon Pietro rispose e disse: "Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente". Gesù rispose: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché questo non ti è stato rivelato da carne e sangue, ma dal Padre mio che è nei cieli. E ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno su di essa". (Mt 16:13-18).

Secondo l'opinione unanime dei santi Padri, il Signore Gesù Cristo non ha creato la Chiesa sulla persona del santo apostolo Pietro, ma sulla sua confessione che Gesù che stava davanti a lui è il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Su questa confessione si fonda sia la Chiesa ortodossa universale, sia qualsiasi struttura ecclesiastica, sia essa una Chiesa autocefala, una Chiesa autonoma, un esarcato o quant'altro. Una manifestazione specifica di questa confessione nello status canonico della struttura ecclesiale (autocefalia, autonomia, ecc.) si esprime nel fatto che tale status è acquisito in conformità con la volontà di Dio e i comandamenti di Dio.

L'obiettivo della Chiesa è insegnare all'uomo ad adempiere i comandamenti di Dio e guidarlo verso il regno dei cieli. Se i creatori stessi di una struttura ecclesiastica violano chiaramente i comandamenti di Dio, è dubbio che tale formazione sia collegata alla Chiesa.

Il fatto che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sia basata sulle bugie e sul desiderio dei vari partecipanti a questo progetto di manipolarsi a vicenda non è detto dai loro avversari e detrattori. Lo dicono i creatori stessi della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Il 15 dicembre 2018, nell'antica cattedrale di santa Sofia a Kiev, si è svolto un evento chiamato con orgoglio "concilio d'unificazione". Ma a quanto pare, era più simile a una master class di violatori del suddetto comandamento: "non mentire". Ebbene...

Bugia # 1: sulla partecipazione della Chiesa ortodossa ucraina alla creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Ancora oggi c'è chi sostiene che il "concilio d'unificazione" abbia messo assieme tre rami dell'Ortodossia ucraina: la "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev", la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" e la Chiesa ortodossa ucraina canonica. Quest'ultimo sarebbe stata presumibilmente rappresentata da due vescovi, e nella loro persona ha partecipato all'unione. A proposito, il Fanar sostiene lo stesso punto di vista.

Ma la verità è che già il 7 dicembre 2018, durante l'incontro del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, era stata presa una decisione ufficiale della Chiesa sul cosiddetto "concilio d'unificazione": "Considerare il "concilio d'unificazione" come una riunione illegale, dal momento che vi parteciperanno rappresentanti di gruppi scismatici. A tale riguardo, sulla base della risoluzione del Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa ucraina del 13 novembre 2018, l'episcopato, il clero, i monaci e i laici della Chiesa ortodossa ucraina non avevano la benedizione di partecipare al cosiddetto "concilio d'unificazione".

La verità sta anche nel fatto che i due ex metropoliti della Chiesa ortodossa ucraina, Simeon (Shostatskij) e Aleksandr (Drabinko), presenti al "concilio d'unificazione", hanno dichiarato di non essere lì come vescovi della Chiesa ortodossa ucraina, ma del Patriarcato di Costantinopoli. Avevano inviato lettere al patriarca Bartolomeo come loro primate con una richiesta di proteggerli dalle punizioni canoniche della Chiesa ortodossa ucraina. Ciò è stato fatto prima del "concilio d'unificazione". Così si sono recati all'evento stesso con le lettere di risposta del patriarca Bartolomeo, che li ha salutati come propri vescovi: "liberandovi da ogni responsabilità o accusa, o da qualsiasi altra penitenza imposta a voi da qualsiasi corpo ecclesiastico". L'ex metropolita Aleksandr (Drabinko) non ha nemmeno avuto scrupoli a pubblicare questa lettera sulla sua pagina Facebook:

lettera del patriarca Bartolomeo. Foto: pagina Facebook dell'ex metropolita Aleksandr (Drabinko)

Pertanto, possiamo tranquillamente affermare che non c'era un singolo vescovo della Chiesa ortodossa ucraina al "concilio d'unificazione" del 15 dicembre 2018. E oggi il "patriarca onorario" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", Filarete Denisenko, lo conferma, dicendo che la presenza degli ex metropoliti della Chiesa ortodossa ucraina Simeon (Shostatskij) e Aleksandr (Drabinko) era una formalità vuota.

Ecco una menzogna evidente che forma la spina dorsale della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Bugia # 2: sul "patriarcato di Kiev" e la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" che cessano la loro esistenza con l'emergere della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Si crede che il "patriarcato di Kiev" e la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina", in vista del "concilio d'unificazione", abbiano tenuto i loro "concili locali" (a causa dei quali il "concilio" è iniziato poche ore dopo), in cui hanno preso da se stessi le decisioni della loro dissoluzione. Così, si è apparentemente avuta l'istituzione di una nuova organizzazione religiosa, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Tuttavia, la verità è che era oggettivamente impossibile tenere questi "concili locali" a causa degli statuti del "patriarcato di Kiev" e della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina". Pertanto, è stato deciso di fingere che fossero "Consigli locali", chiudendo un occhio su tutti gli errori legali e le incoerenze. Quali disposizioni dello statuto della "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev" sono state violate, è stato esaminato dall'Unione dei giornalisti ortodossi nell'articolo "La guerra dei concili: Filaret ha davvero ripristinato il patriarcato di Kiev?" Se facessimo anche una panoramica dello statuto della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina", siamo certi che incontreremo un sacco di violazioni pure lì. E poiché i cosiddetti "concili locali" del "patriarcato di Kiev" e la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" si sono tenuti illegalmente, anche le decisioni relative al loro scioglimento sono illegali.

In realtà, non sono svaniti da nessuna parte, ma continuano ad esistere, come è confermato nero su bianco dal registro statale delle entità giuridiche.

screenshot del centro religioso della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" nel registro statale delle persone giuridiche del Ministero della giustizia dell'Ucraina

Il centro religioso della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" esiste ancora, e nella ricerca è facile trovare decine e centinaia di chiese della la Chiesa ortodossa autocefala ucraina", non della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", nel registro.

Per quanto riguarda la "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev", la situazione è simile. I leader della "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev" e della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina", Filaret Denisenko e Makarij Maletich, affermano oggi che non intendono chiedere la liquidazione delle loro organizzazioni religiose. Ecco una citazione da un'intervista con Makarij Maletich ad Apostrof del 23 maggio 2019: "Anche noi (così come la "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev", ndc) non siamo stati eliminati dal registro statale. Vi spiegherò il perché. Alcuni funzionari governativi non hanno detto la verità, affermando pubblicamente che il patriarcato di Kiev era stato liquidato. Il fatto è che il patriarca onorario Filaret ha fornito solo copie, ma non i documenti originali, che sono necessari per la liquidazione. Quando mi è stato chiesto di presentare i documenti per la liquidazione, ho risposto che, fino a quando non avrò visto gli originali della mia controparte, non glie li consegnerò".

Inutile dire che, alla luce della situazione attuale, nessuno sarà in grado di convincere Filaret a presentare i documenti originali. Quindi, sia la "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev" che la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" continueranno ad esistere.

Di conseguenza, si può affermare che non vi sia stata alcuna riunione (neppure dei dissidenti tra di loro) al "concilio d'unificazione" del 15 dicembre 2018.

Ecco un'altra menzogna evidente che forma la spina dorsale della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Bugia # 3: Filaret ha voluto ingannare il patriarca Bartolomeo, mentre Poroshenko ed Epifanij hanno ingannare Filaret

Si presume che al "concilio d'unificazione" Epifanij sia stato eletto capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", mentre Filaret è stato eletto "patriarca onorario". Ecco come lo racconta lo stesso Filaret in un'intervista alla pubblicazione Commenti: "Quando si sono tenuti i preparativi per il concilio d'unificazione del 15 dicembre 2018, ho proposto al presidente la candidatura di Epifanij. Ma c'era una condizione, per cui Epifanij sarebbe diventato un capo nominale, mentre il patriarca Filaret sarebbe stato il capo effettivo della Chiesa in Ucraina. Quindi, il metropolita Epifanij avrebbe rappresentato la Chiesa ucraina dall'esterno – nel mondo ortodosso. Questo era il mio accordo con il Presidente e con Epifanij. Non abbiamo firmato alcun accordo, ci siamo fidati, ma è risultato impossibile credere alle parole".

Ebbene, risulta che Filaret, Poroshenko ed Epifanij hanno concordato dietro le quinte del "concilio d'unificazione" che avrebbero ingannato il patriarca Bartolomeo, i sostenitori della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e l'intero mondo ortodosso. E i "vescovi" di questa struttura sapevano tutto, ma sono rimasti in silenzio. Nella Chiesa, il silenzio è una virtù encomiabile, ma chiaramente non in questo caso. San Gregorio il Teologo disse che "Dio è tradito dal silenzio".

Ecco un'altra menzogna evidente che forma la spina dorsale della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Bugia # 4: sul "patriarca onorario"

Oggi, tutti si sono abituati a questa espressione assurda, che è apparsa nella vita di tutti i giorni grazie a un facile stato d'animo di Evstratij Zorja – fino a poco fa un aiutante di campo di Filaret, e ora il suo "arcinemico".

Tuttavia, nella vera Chiesa non ci sono patriarchi onorari e non possono esserci. Se c'è un patriarca, allora c'è un patriarcato. Se non c'è un patriarcato, allora non c'è nessun patriarca, ecco tutto.

Filaret non è mai stato considerato un patriarca da nessuno nel mondo ortodosso, incluso al Fanar. Tuttavia, il patriarcato di Kiev, tra cui Epifanij, Zorja e altri, considerava Filaret un patriarca e gli cantava le lodi.

E ora il Fanar ha creato una chiesa che pretende di essere canonica dal "patriarcato di Kiev" e dalla "Chiesa ortodossa autocefala ucraina", e le ha dato uno status di metropolia. Che cosa hanno fatto le persone che improvvisamente sono diventate "vescovi canonici", in questo caso? Dovevano almeno obbedire alle regole della Chiesa che "li regolarizzava davanti al mondo", cioè Costantinopoli. Ma il Fanar è lontano e Filaret è vicino. Ecco perché Epifanij, i "vescovi" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e Poroshenko hanno creato una realtà virtuale in cui c'è un certo "metropolita di Kiev", a capo della Chiesa, e c'è un "patriarca onorario" che controlla l'eparchia appartenente al capo della Chiesa.

Ecco un'altra menzogna evidente che forma la spina dorsale della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Bugia # 5: sulle parrocchie e sui "vescovi" in diaspora della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

All'epoca in cui si è tenuto il "concilio d'unificazione", i suoi membri erano a conoscenza del contenuto del Tomos per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Una delle principali disposizioni di questo documento è stata l'affermazione che tutte le parrocchie straniere, le diocesi e, di conseguenza, i vescovi della "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev" erano trasferiti alla giurisdizione del Fanar.

Tuttavia, i "vescovi" del "patriarcato di Kiev" con sede all'estero hanno partecipato a questo "concilio", hanno votato alle elezioni del "primate", e dopo la creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sono rimasti all'interno del suo episcopato. Ma non per molto. Per la partecipazione al "concilio locale" della "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev" il 20 giugno 2019, il "metropolita" Joasaf Shibaev di Belgorod e il suo "vicario" Petr Moskalev sono stati esclusi dalla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" per opera del "sinodo" di questa.

Joasaf Shibaev ha scritto quanto segue: "Al concilio d'unificazione, di cui eravamo partecipanti su invito del patriarca Bartolomeo, lo statuto della Chiesa ortodossa dell'Ucraina è stato adottato con un vostro inganno. Secondo il paragrafo 4 di questo statuto, la giurisdizione della Chiesa ortodossa dell'Ucraina si estende solo al territorio dell'Ucraina. Il mio vicario e io siamo al di fuori dell'Ucraina, il che significa al di fuori della giurisdizione della Chiesa ortodossa dell'Ucraina. Chi avete espulso ora dall'episcopato? Noi non eravamo parte del vostro episcopato e la nostra partecipazione al Concilio d'unificazione dopo l'adozione del suo statuto era illegale. Lo statuto è stato adottato dal primo paragrafo del concilio. Con il vostro inganno, non essendo più parte della vostra Chiesa ortodossa dell'Ucraina, abbiamo partecipato al concilio. Perché? Avevate solo bisogno delle nostre voci. Era illegale partecipare a questa assemblea per noi e per tutti gli altri vescovi della della diaspora il metropolita Andrian (Starina), il vescovo Filaret di Moldova, il metropolita Michel (Laroche). Pertanto, il vantaggio nel risultato del voto totale per il metropolita Epifanij è ridotto di 5 persone".

Di conseguenza, un "metropolita" della stessa "Chiesa ortodossa ucraina – patriarcato di Kiev" accusa i suoi ultimi fratelli del fatto che il "concilio d'unificazione" è stato condotto illegalmente. Joasaf Shibaev riassume il suo messaggio rivolgendo le seguenti parole alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina": "Senza dubbio passerete alla storia come una Chiesa predatrice".

Ecco un'altra menzogna evidente che forma la spina dorsale della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Bugia # 6: riguardo al furto del nome della Chiesa ortodossa ucraina

Dopo il "concilio d'unificazione", è divenuto noto un tentativo di far passare la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" per la Chiesa ortodossa ucraina. Il 30 gennaio è stata registrata l'organizzazione religiosa "metropolia di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina (Chiesa ortodossa dell'Ucraina)". Oltre al fatto che questo nome è fuorviante, poiché riproduce il nome della Chiesa ortodossa ucraina canonica quasi parola per parola, questo nome non compare in nessun documento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" – né nello statuto né nel Tomos, né nelle decisioni del Sinodo.

Il 18 giugno 2019, il tribunale amministrativo distrettuale di Kiev ha avviato un procedimento in merito alla richiesta, da parte della Chiesa ortodossa ucraina, dell'abolizione della registrazione della suddetta "metropolia di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina (Chiesa ortodossa dell'Ucraina)". Dal punto di vista della giurisprudenza pura, la probabilità di cancellazione della registrazione è quasi del cento per cento. Se ciò non accadrà, significa che gli interessi politici interagiranno con quelli religiosi, come spesso accade nel nostro paese.

È possibile contare sette, otto o più altri esempi di bugie alla base della creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", ma sembra ridondante. Una cosa è assolutamente chiara: una struttura costruita sulla falsità non ha il diritto morale di essere chiamata la Chiesa; una struttura costruita sulla violazione del comandamento di Dio non può insegnare alle persone le leggi di Dio.

Nel Discorso della Montagna, il nostro Signore Gesù Cristo descrive due categorie di persone: alcuni ascoltano le sue parole e le mettono in pratica, altri semplicemente le ascoltano. Il caso dei primi è simile a una casa costruita su una pietra, che è in grado di resistere a qualsiasi tempesta o vento. Il caso degli ultimi è una casa costruita sulla sabbia, che collassa alla minima prova.

La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", costruita sulla falsità, sarà in grado di resistere alle prove? L'esempio della nuova divisione guidata da Filaret mostra che il primo vento ha già colpito duramente questa costruzione.

"Ma chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica è come un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. È caduta la pioggia, i torrenti si sono alzati, i venti hanno soffiato e hanno battuto contro quella casa, che è caduta con un grande schianto" (Mt 7:26-27).

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