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  È inaccettabile essere in comunione eucaristica con scismatici non ordinati

Commento sulla questione ucraina per il Santo Sinodo di Cipro

del metropolita Nikiforos di Kykkos

Orthochristian.com, 20 febbraio 2019

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Il Santo Sinodo della Chiesa di Cipro ha rilasciato ieri una dichiarazione molto diplomatica sulla questione ucraina, anche se non è stata firmata da ogni vescovo del Sinodo. Senza dare direttamente alcuna colpa, la dichiarazione è dura nei confronti della Chiesa russa, mentre non critica alcuna delle azioni del Patriarcato di Costantinopoli. Tuttavia, il Sinodo cipriota non ha riconosciuto la cosiddetta "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come una Chiesa legittima e non ha aderito alla comunione eucaristica con loro.

Una traduzione in inglese dell'affermazione sinodale è disponibile su Orthodox Synaxis.

Dopo la dichiarazione del Sinodo, una dichiarazione personale di sua Eminenza il metropolita Nikiforos di Kykkos è stata pubblicata sul sito greco Romfea, dove parla molto più direttamente degli errori delle azioni del Patriarcato di Costantinopoli in Ucraina e dell'impossibilità di avere la comunione con gli scismatici ucraini.

foto: alphanews.live

Dal momento in cui è sorto il problema dell'autocefalia della Chiesa ucraina, abbiamo apertamente parlato a suo favore. In comunicazione con varie persone – sia ecclesiastici che laici – ho insistito sul fatto che, in sostanza, la pratica che un paese politicamente indipendente abbia la sua Chiesa autocefala prevale nell'Ortodossia oggi.

Tuttavia, avevo sperato che questa Chiesa ortodossa autocefala ucraina, certamente desiderabile, sarebbe stata istituita non in fretta e furia, ma gradualmente, con grande attenzione e in accordo con la tradizione ortodossa, i sacri canoni e in generale la totalità del diritto canonico della nostra santa Chiesa ortodossa.

Sfortunatamente, l'intero processo di proclamare e riconoscere l'autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina non è stato avviato con un processo conciliare e democratico ortodosso; non vi hanno trionfato sentimenti e tendenze di tipo democratico e conciliare, ma, per quanto triste da ammettere, di tipo autoritario e autocratico.

Sebbene sua Santità il patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli abbia riconosciuto e confermato con la sua lettera più di venti anni fa la deposizione e la scomunica del metropolita Filaret e dei suoi seguaci come scismatici dalla Chiesa ortodossa russa e in generale dal Corpo dell'una, santa, cattolica e apostolica Chiesa; anche se tre anni fa, alla Sinassi dei primati nel 2016, come riferisce sua Santità il patriarca Kirill di Mosca nella sua lettera aperta, il patriarca di Costantinopoli aveva promesso che non l'avrebbe fatto, che non avrebbe concesso unilateralmente lo status d'autocefalia alla Chiesa ucraina e in particolare gli scismatici – nonostante tutto ciò, senza alcuna ragione ha iniziato il processo di concessione dell'autocefalia alla chiesa sopra menzionata. Inoltre, ciò che è ancora più triste, dopo vent'anni, e nonostante il suo accordo scritto con le sanzioni imposte a Filaret, ha tuttavia ripristinato la suddetta persona condannata, contraddicendo se stesso e restaurando coloro che sono stati deposti e condannati dalla Chiesa ortodossa russa.

A mio modesto parere, questa azione è anti-canonica dal punto di vista dei santi canoni, che affermano che qualsiasi censura, deposizione e scomunica può essere rimosso solo da quel corpo che lo ha imposto e solo sotto la condizione del pentimento dei condannati. Pertanto, solo il Patriarcato ortodosso di Mosca aveva il diritto di ripristinare Filaret e la giurisdizione canonica per riportarlo in seno alla Chiesa ortodossa.

L'errore più grande commesso dal patriarca ecumenico, dal mio modesto punto di vista, è la noncuranza sprezzante per il metropolita Onufrij, il primate dell'unica Chiesa ortodossa ucraina che ha un riconoscimento canonico generale, e anche il riconoscimento, al posto suo, di Epifanij, che non alcuna ordinazione canonica, come metropolita di Kiev e di Tutta l'Ucraina, e anche la consegna a lui di un tomos di autocefalia mentre concelebrava con lui.

Fratelli benedetti e santissimi!

Posso trarre solo una conclusione. Abbastanza tristemente, la concessione dello status autocefalo da parte del patriarca ecumenico Bartolomeo alla comunità scismatica di Filaret ed Epifanij non solo non ha guarito lo scisma esistente in Ucraina, ma al contrario lo ha aggravato. Ora, dopo la concessione del tomos, vediamo una realtà tragica: in Ucraina esiste una chiesa canonica sotto il metropolita Onufrij e una comunità scismatica sotto la guida del deposto Filaret e di Epifanij. Ovviamente, c'è il pericolo che dopo tre anni di scontro militare, il popolo ucraino sarà ora diviso da uno scontro religioso. Ancora più grande è un altro pericolo: lo scisma ucraino non cicatrizzato potrebbe influenzare, come molti hanno già detto, l'intero corpo dell'Ortodossia universale, con la quale, ahimè, si è rivelato essere connesso.

Quindi, credo che noi, il Santo Sinodo della Chiesa cipriota, non possiamo riconoscere lo scismatico Epifanij, senza ordinazioni canoniche, come metropolita canonico di Kiev e di tutta l'Ucraina. È ancora più inaccettabile per noi essere in comunione eucaristica con scismatici non ordinati.

Pertanto, le mie umili proposte sono le seguenti:

1. Il nostro Santo Sinodo non dovrebbe schierarsi né con il patriarca di Mosca né con il patriarca ecumenico, per non danneggiare gli sforzi di mediazione della Chiesa di Cipro per raggiungere una soluzione canonica al problema.

Esprimo anche il timore che accada il peggio – che le Chiese slave si schierino con il Patriarcato di Mosca e quelle greche con il Patriarcato ecumenico. Ciò lo renderebbe uno scisma di lunga durata (per la grande gioia dei nemici dell'Ortodossia universale).

2. Il nostro Santo Sinodo dovrebbe sostenere la proposta di sua Beatitudine il patriarca Giovanni di Antiochia, di convocare presto un concilio pan-ortodosso o (se ciò è difficile o addirittura impossibile) una Sinassi dei primati, dove la questione ucraina possa essere discussa e una soluzione canonica possa essere trovata in accordo con i sacri canoni e la Tradizione della Chiesa ortodossa.

3. Credo che la Chiesa cipriota, che ha ricevuto l'autocefalia al terzo Concilio ecumenico, dotata di autorità e coronata dalla luce della Chiesa orientale, possa e debba svolgere un ruolo di mediazione decisivo nell'attuazione delle proposte di cui sopra e nella risoluzione della situazione problematica.

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