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  La Chiesa ortodossa ucraina offre consigli su come mantenere la sicurezza spirituale in una situazione di scisma

di Ekaterina Filatova

Unione dei giornalisti ortodossi, 16 gennaio 2019

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Il metropolita Antonij di Borispol e Brovary, Cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina

Proteggendo la Chiesa, abbiate cura di voi stessi, poiché la lotta per la verità non vi esime dalle regole della vita cristiana, ha ricordato il metropolita Antonij (Pakanich).

"Lasciate che il mondo ci detesti ancor di più per la verità che per l'amore per le bugie, e faremmo meglio a rimanere soli con la verità piuttosto che in compagnia con menzogne ​​e illusioni": il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita  Antonij di Borispol e Brovary, ha offerto qualche consiglio spirituale ai credenti, pubblicato dal portale "Vita ortodossa".

Secondo il metropolita Antonij, i discorsi incessanti sul Tomos e sulla nuova struttura ecclesiastica non valgono la stessa attenzione, poiché tali eventi in diverse varianti si sono già verificati nella storia più di una volta. Allo stesso tempo, la realtà oggettiva è tale che la stragrande maggioranza dei credenti rimane fedele alla propria Chiesa, indipendentemente da qualsiasi vita o situazione politica.

Il metropolita ha ricordato che la situazione attuale sta esattamente ripetendo lo scenario degli anni '90, quando "per la congiuntura politica, è stato creato il progetto della "Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kiev".

"Tutti i monaci e tutti i fedeli che frequentavano regolarmente i servizi divini, si confessavano e ricevevano la comunione vivendo la vita ecclesiale, sono rimasti con la vera Chiesa. Le persone non possono essere ingannate! Solo quelli che mettevano la politica e gli interessi nazionali al di sopra di Cristo e della sua Chiesa, che non andavano in chiesa, ma si limitavano partecipare alle feste principali, perché "è un'usanza", si sono arresi alla propaganda politica andando alla chiesa scismatica. (...) Ci sono stati, ovviamente, casi di sequestri di chiese con violenza. Ma non si può costruire una Chiesa con la violenza", ha sottolineato il metropolita.

Il vescovo ha ricordato che il campo di informazione si è espanso in modo significativo e ha messo in guardia contro la partecipazione a battaglie virtuali, dal momento che "c'è una minaccia che le guerre dei singoli credenti sul piano virtuale porteranno le anime lontano dalla vera lotta - quella interiore". Questo, in particolare, riguarda vari "analisti" e previsioni, che si basano spesso sulle nostre speculazioni, paure e dicerie, e non hanno alcuna relazione con gli eventi reali, ma si limitano a confondere e intimidire la gente.

Separatamente, vladyka ha parlato di coloro che diffondono voci spaventose e non verificate: "Quelli che seminano il panico sono peggiori dei nemici. I nemici parlano apertamente contro la Chiesa, ma gli allarmisti minano la sua unità dall'interno, indebolendo lo spirito dei credenti".

"Proteggendo la Chiesa, è importante prenderci cura di noi stessi. Infatti la lotta per la verità non ci esenta dalle regole della vita cristiana. Esiste certamente il bisogno di combattere per la verità. Ma è importante realizzare a quale costo si combatte. Passando agli insulti, alle calunnie, alle speculazioni, all'umiliazione degli altri, ci abbassiamo. Questo non è né cristiano né umano", ha spiegato, aggiungendo che la protezione della Chiesa dovrebbe svolgersi esclusivamente sotto una guida pastorale o gerarchica.

"Per quanto riguarda le controversie e le polemiche nei social network, vale la pena ricordare che è spesso impossibile vincere una disputa. La verità non nasce nella controversia. È un'illusione. La verità è assoluta, lo è sempre stata e lo sarà sempre. (...) La verità è Dio", ha aggiunto vladyka Antonij e ha sottolineato che il compito del credente non è quello di discutere, ma di testimoniare la Verità e "rivelare, se possibile, le calunnie contro la Chiesa e i suoi ministri".

Allo stesso tempo, ha sottolineato che la prova principale della verità, nonché l'unico modo per servirla, è vivere in Cristo.

"I tempi difficili sono caratterizzati dal fatto che le tentazioni e gli attacchi interni aumentano, la lotta spirituale si intensifica. E il compito del nemico è quello di distogliere una persona dal lavoro su se stessa con l'aiuto di fattori esterni. Le nostre passioni ci dividono, rafforzando il proprio potere e la propria azione. Pertanto, è importante mantenere la pace nel cuore (...), concentrarsi sui propri peccati, identificarli, ammetterli onestamente a se stessi, pentirsi sinceramente e correggerli. Con il nostro lavoro interiore, equilibreremo l'armonia nel mondo, aiuteremo il bene a prevalere sul male. Il nostro cuore dovrebbe essere la piattaforma per le più importanti battaglie che si terranno, perché per davanti al giudizio di Dio saremo soli, senza alcuna difesa, faccia a faccia con Dio, con la nostra storia personale di guerre spirituali, e risponderemo solo per le nostre vittorie e sconfitte", ha ripreso il metropolita Antonij di Borispol e Brovary.

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