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  Il vero Grigorij Rasputin

dal blog del sito Orthodox England

31 agosto 2016

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Non confidate nei principi, nei figli degli uomini, in cui non c'è speranza.

Salmo 145, 3

Quando la verità di Dio inizierà a essere rivelata, allora tutto in Russia cambierà.

Anziano Nikolaj (Gurjanov)

Prefazione

Il mio interesse per Grigorij Rasputin è stato acceso da un programma televisivo di cinquant'anni fa, in occasione del cinquantesimo anniversario del suo assassinio. Anche se, da bambino, non potevo indagare nelle affermazioni fatte, sapevo istintivamente che c'era qualcosa di sbagliato in quello che veniva detto. Percepivo una manipolazione. Quarantadue anni fa sono andato a studiare al più antico college di Oxford, dove aveva studiato il principe Feliks Jusupov, il presunto assassino di Grigorij Rasputin, e ho visitato la 'stanza Jusupov', dove il principe aveva vissuto. Non riuscivo ancora a capire la storia dal momento che, con l'Unione Sovietica e la guerra fredda ancora in pieno svolgimento, non potevo accedere ai necessari archivi da entrambe le parti. Altri lo hanno fatto in seguito, e i loro risultati, riportati qui di seguito, forniscono la giustizia a lungo attesa.

Introduzione

"Rasputin? Un ladro di cavalli, un monaco pazzo, un truffatore con poteri ipnotici, un prete-ciarlatano che manipolava donne stupide e isteriche, un flagellante settario e un pervertito, un criminale che governava l'Impero Russo, dettando tutte le linee politiche e dirigendo tutte le nomine politiche attraverso la corruzione, un dissoluto che organizzava orge, un ubriacone (come tutti i russi), un barbaro primitivo, un satanista, una spia tedesca, la ragione per la caduta della Russia, anche il suo nome significa 'depravato'. Lo so, ho letto il libro e ho visto il film". Questo è il punto di vista della persona occidentale media 'colta', come anche in gran parte quella del cittadino medio sovietico. Tuttavia, essi sono tutti vittime lavaggio del cervello dello stesso diffamatore: ricordiamo che il greco 'calunniatore' è 'o diavolos', 'il diavolo'.

In realtà, non una singola accusa di quelle di cui sopra è stata dimostrata vera, compreso che fosse un dissoluto e un ubriacone, e la maggior parte delle accuse è palesemente falsa. È tutta classica russofobia auto-giustificante che dice che 'i russi sono primitivi, noi siamo superiori a loro, quindi possiamo fare qualsiasi cosa ci piace'. Egli non era certo pazzo, né prete, né monaco, né ladro né spia, né un flagellante settario né un satanista, e aveva molto poca o nessuna influenza politica. Era un pio contadino cristiano, sposato, con tre figli, che dava generosamente elemosine, comprendeva le Sacre Scritture meglio dei professori biblici, ed era così pio che Dio gli aveva dato poteri miracolosi di guarigione. Per quanto riguarda il suo cognome, in realtà un soprannome, era comune dalle sue parti della Siberia e denota qualcuno che vive in un luogo dove le strade sono cattive.

D'altra parte, quello che sappiamo, e questo fin dalla pubblicazione delle memorie del principe Nikolaj Zhevakhov negli anni '20, è che è stato ucciso da spie britanniche, con la collaborazione di ricchi, decadenti, gelosi e apostati aristocratici russi; uno era un principe travestito che si dilettava dell'occulto e che ha selvaggiamente e ritualmente martoriato il cadavere di Grigorij Rasputin, come si vantò di aver fatto il principe Jusupov, massone, sadico e decadente: uno era un politico più o meno fascista; un altro era un principe Romanov dai costumi notoriamente debosciati, che aveva tradito il suo parente, lo tsar. Tutti loro, attraverso il loro tradimento omicida, indirettamente, hanno consegnato la Russia al genocidio bolscevico e alla sua ideologia straniera importata per tre generazioni: 75 anni di tormento infernale.

Sappiamo anche che egli era molto rispettato come santo anziano ('starets') e guaritore miracoloso da innumerevoli membri del clero e laici, e che le calunnie incredibili contro di lui sono state inventate da fonti corrotte, appena prima della rivoluzione e subito dopo, quando il suo corpo è stato riesumato e incenerito da parte di fanatici, per paura che crescesse la sua venerazione. Tutte queste calunnie e pettegolezzi insensati si sono diffusi fino a oggi perché sono stati ripetuti dai magnati sensazionalistici di Hollywood, dagli scrittori scandalistici occidentali e sovietici e da emigrati amareggiati che non potevano accettare la loro responsabilità per la loro auto-punizione dell'esilio. Essi proposero solo le loro bugie e i loro scandali auto-giustificatori, da cui sapevano che potevano trarre soldi.

Le fonti della calunnia

Le recenti ricerche a partire dalla caduta del regime bolscevico una generazione fa, nel 1991, hanno portato a diversi nuovi studi su Grigorij Rasputin da parte di storici professionisti e persino alla venerazione del 'martire Grigorij' da parte di alcuni, incluso lo starets Nikolaj Gurjanov, con un Acatisto a lui composto e sue icone dipinte. Finora tali posizioni restano inconfutate e anche non tradotte, perché gli editori occidentali traducono solo opere scurrili, come quelle del romanziere sovietico Edvard Radzinskij, e non opere scritte professionalmente o le vite dei pii prive di sensazionalismo; questi nuovi studi russi di storici professionisti come i sette volumi di Sergej Fomin e i libri di Aleksandr Bokhanov, Jurij Rassulin, Igor Evsin, Tatiana Mironova, e Oleg Platonov ci portano ad avere una visione molto diversa.

Tutti i miti su Grigorij Rasputin sono stati inventati dal 1910 in poi da persone gelose dello tsar – senza molto bisogno di immaginazione, perché attribuivano a Rasputin ciò che essi stessi facevano, cioè, parlavano di se stessi e dei propri vizi profondamente radicati e praticati. Erano gelosi perché volevano il potere dello tsar, e quindi volevano screditare i detentori legittimi di quel potere, lo tsar e la sua famiglia, compreso il suo erede malato e il suo guaritore, e la società cristiana ortodossa che lo tsar governava, e che essi odiavano così tanto. E così questi ricchi edonisti e decadenti diffusero le loro bugie e pettegolezzi nei salotti mondani di San Pietroburgo, tra libertini ricchi e aristocratici futili e nella stampa scandalistica del tempo.

Queste fonti includevano: l'astuto granduca Nikolaj Nikolaevich, che, un po' come i generali francesi e inglesi sul fronte occidentale, aveva portato le sue truppe al massacro e alla sconfitta, confidando nella fanteria e nella cavalleria contro le mitragliatrici, e aveva dovuto essere sostituito, i massoni Maklakov, Dzhunkovskij e il giornalista scandalista Amfiteatrov, l'apostata spretato Sergej (Iliodor) Trufanov, il politico senza coscienza Guchkov, gli atei Miljukov e Gorkij, il bugiardo Rodzjanko, il pervertito e occultista Jusupov e lo stupido Purishkevich. Erano tutti traditori che volevano imporre la loro Russia pagana sulla Russia cristiana. Questi accusavano Grigorij Rasputin dei propri stessi peccati, e questo è il motivo per cui le loro descrizioni erano così eloquenti.

Lo accusarono di menzogne, di dissolutezza e di interferenze negli affari di stato – proprio ciò che essi stessi facevano o desideravano fare. Appartenendo all'élite, erano in un tale stato di delirio demoniaco che si convinsero persino che stavano facendo alla Russia un servizio assecondando la propria vanità e tramando per conquistare il potere contro lo tsar e quelli fedeli a lui, tra cui il guaritore del suo erede. Essi credevano alle loro calunnie e falsità, quando in realtà stavano descrivendo i propri peccati. Grigorij Rasputin fu l'utile capro espiatorio inventato da 'principi e figli degli uomini' per giustificare la loro ambizione spietata. Se non avessero scelto lui, avrebbero scelto un altro – la Russia contadina era lì solo per essere sfruttata da loro.

I pareri di coloro che conoscevano Grigorij Rasputin

Se guardiamo a coloro che effettivamente lo conoscevano, ricaviamo una visione diversa. Così, i Vescovi Barnaba (Nakropin) e Isidoro (Kolokolov) furono amici intimi di Grigorij Rasputin fino alla fine della sua vita, si fidavano completamente di lui, e il vescovo Isidoro celebrò il suo funerale, cosa per la quale a sua volta fu molto calunniato. Nelle sue memorie un altro, il generale Kurlov, scrisse che era stato 'colpito dalla profonda conoscenza che Rasputin aveva delle Sacre Scritture e di questioni teologiche' e lo caratterizzò come un uomo buono che 'esprimeva costantemente il senso del perdono cristiano per i nostri nemici'. Tali affermazioni sono confermate da altri devoti e istruiti chierici e laici, colpiti dalla pietà di Grigorij Rasputin, che naturalmente lo veneravano come un anziano.

Nelle sue memorie il capo del dipartimento di polizia, A. T. Vasil'ev, scrisse che i risultati delle sue molte indagini confermarono la sua ipotesi iniziale che non vi era alcuna corrispondenza compromettente tra Rasputin e la tsarina. In effetti, perché avrebbe dovuto esserci? Rasputin era a malapena capace di leggere e scrivere, avrebbe avuto difficoltà a leggere qualsiasi cosa. Vasil'ev scrisse: 'Ho anche investigato per scoprire se Rasputin conservasse documenti, denaro o oggetti di valore in una banca. Le mie ricerche sono state infruttuose, un'altra prova della mia convinzione dell'assurdità delle voci scandalose su Rasputin'. Ma questi testimoni sono solo l'inizio. Ci sono molte altre persone di integrità e in effetti di santità che dicono le stesse cose, confermando l'assurdità delle calunnie.

Tra questi ci sono, naturalmente, i futuri santi, lo tsar Nicola, la tsarina Aleksandra, i loro cinque pii figli, l'arciprete Aleksander Vasil'ev, padre spirituale della famiglia imperiale, la pia vergine Anna Vyrubova (poi Madre Maria di Helsinki, venerata oggi come santa), il principe N. D. Zhevakhov, Julia Dehn, altri vescovi ammiratori di Grigorij Rasputin come il futuro san Macario dell'Altaj, metropolita di Mosca, il pio metropolita Pitirim di San Pietroburgo, e un gran numero di altri giusti, casti, sobri e onesti uomini e e donne che hanno amato la santa Rus'. Nessuno di questi credeva nel mito di Rasputin e questo per un motivo molto semplice – lo conoscevano personalmente, lo avevano visto fare miracoli di guarigione e affermazioni profetiche e conoscevano le motivazioni dei calunniatori gelosi.

Naturalmente, ci furono anche altri. C'è il caso del giovane e ingenuo padre Feofan (Bystrov), che per primo ha introdotto con entusiasmo Gregory Rasputin alla famiglia imperiale. Cambiò parere solo perché aveva creduto a calunnie che gli avevano detto in confessione. In seguito fu inorridito quando scoprì che gli era stato mentito. Poi ci fu il caso della granduchessa, la badessa Elisabetta a Mosca. Anche lei prestò fede alle calunnie, anche se alla fine sua sorella la tsarina sembra averla persuasa che, dal momento che viveva a Mosca ed era stata nutrita di calunnie, era stata fortemente fuorviata. Nessuno tra coloro che avevano creduto alle calunnie aveva incontrato Grigorij di persona, né aveva avuto di lui alcuna esperienza di prima mano, ma tutti avevano semplicemente preso parte a un gioco calunnioso di telefono senza fili.

Perché le calunnie sono state ripetute fino a oggi

Perché queste calunnie sono ancora ripetute e credute oggi? Prima di tutto, perché le storie di sesso scandalose arricchiscono molte persone e sono ciò che la folla vuole. In secondo luogo, perché coloro che vi credono e le ripetono loro vogliono credervi e ripeterle perché sono motivati ​​da auto-giustificazione. L'alternativa sarebbe quella di pentirsi e la maggior parte non vuole pentirsi. L'assassinio del contadino ortodosso russo Grigorij Rasputin, di fatto, ha iniziato la rivoluzione, non una rivoluzione bolscevica, ma una rivoluzione a lungo desiderata, almeno dal dicembre 1825, da un'aristocrazia gelosa e da una crescente classe media, tutti apostati dalla Chiesa ortodossa russa. I discendenti di tutti coloro che pensavano che avrebbero beneficiato dalla rivoluzione non vogliono pentirsi.

Questi includono non solo gli ex cittadini sovietici sottoposti a lavaggio del cervello, non solo i discendenti degli aristocratici emigrati a Parigi e altrove, ma anche tutte le altre vittime occidentali della propaganda russofoba che vogliono credere che il cosiddetto 'regime tsarista' (vale a dire, il legittimo impero cristiano, fondato da San Costantino) fosse corrotto, primitivo, barbaro, depravato, ubriaco e chiaramente malvagio. Pertanto, fu demonizzato per poter essere rovesciato dal 'puro' Occidente, e tutto fu giustificato. Tale russofobia è sulla linea diretta della propaganda auto-giustificatrice della laicità di Gibbon, con la sua Storia del declino e della caduta dell'Impero Romano. Ma cosa succederebbe se Grigorij Rasputin fosse stato la vittima, il capro espiatorio più o meno innocente delle macchinazioni dei traditori?

Se Grigorij era innocente, allora, gli ideologi del mondo occidentale anticristiano, tra cui la maggior parte dell'aristocrazia russa e della Duma di Stato, la maggior parte dei generali e anche alcuni sacerdoti, la maggior parte dei giornalisti e la maggior parte del popolo, come pure lo stato sovietico fondato dall'Occidente, sono colpevoli di averlo calunniato e assassinato e sono anche colpevoli dell'assassinio della famiglia imperiale canonizzata. Colpevoli sono anche tutti coloro che hanno creduto nelle menzogne senza dubitarne e tutti coloro che continuano a credere a queste menzogne e miti lucrativi (il denaro è sempre un motivo per il male) e le propagano pure. Dopo tutto, queste sono le persone che tre mesi dopo l'assassinio, su ordine massonico di Kerenskij, hanno riesumato il cadavere di Grigorij Rasputin e lo hanno incenerito l'11 Marzo 1917.

Questo era un atto di cristiani ortodossi, o di qualsiasi altro cristiano? Era un atto di patrioti cristiani che amavano lo tsar, il Piccolo Padre? Chi avrebbe potuto fare un simile atto blasfemo, se non apostati, occultisti e laicisti anticristiani? Anche se tutto o parte di ciò che avevano sostenuto fosse stato vero, sarebbe stato giustificato un simile odio profondo per un cadavere? Nessuno ha fatto una cosa simile o ha perfino proposto di fare una cosa simile con il cadavere dell'assassino di massa bolscevico, il bestemmiatore Lenin, che, sorprendentemente, si trova ancora nella sua zuppa chimica a Mosca. Sicuramente le uniche persone che avrebbero potuto fare un gesto simile sarebbero gli atei e i satanisti? Tuttavia, in un certo senso, tutti coloro che continuano a diffondere queste calunnie stanno indirettamente partecipando a questa stessa bestemmia.

Conclusione

Grigorij Rasputin è stato un simbolo della Russia contadina ortodossa, un utile capro espiatorio per coloro che volevano prendere il potere e il cui slogan era 'demonizzate i vostri nemici e poi tutto ciò che fate è giustificato'. I suoi assassini simboleggiano tutto ciò che era sbagliato in Russia – il 'tradimento, viltà e inganno', secondo le parole dell'imperatore martire Nicola II. Il tradimento veniva dalla classe elitaria e intellettuale che tradì la famiglia imperiale e la Chiesa per mettersi con i tedeschi e i bolscevichi finanziati dall'Occidente, la viltà è venuta da coloro che erano troppo deboli per resistere all'elite e invece si sono fatti trascinare dalla marea, e l'inganno è venuto dai presunti 'Alleati' che hanno anch'essi tramato contro lo tsar. Tutti loro hanno diffamato la famiglia imperiale e quindi anche Grigorij Rasputin.

Attraverso Grigorij Rasputin vediamo esattamente chi erano i nemici della Russia e degli ideali della Santa Rus': tutti coloro che hanno creduto e diffuso calunnie su di lui e sulla famiglia imperiale. Il fatto che molti di questi fossero membri insidiosi e gelosi della famiglia Romanov e altri aristocratici milionari non fa alcuna differenza. Né fa differenza il fatto che tra questi ci fosse la maggior parte dei generali e anche alti esponenti del clero, come il protopresbitero Georgij Shavelskij. Il fatto che, come ha rivelato più di 90 anni fa il principe N. D. Zhevakhov, il vice capo laico del Santo Sinodo, Grigorij Rasputin è stato assassinato da spie britanniche non fa alcuna differenza. Queste spie non avrebbero potuto operare senza il sostegno diffuso e anche popolare a questi traditori russi.

Non è un segreto che Grigorij Rasputin avesse un dono di guarigione che la scienza medica non poteva che gelosamente riconoscere senza capire – è un fatto storico. Che abbia avuto la capacità di guarire lo tsarevich Alessio, che avrebbe potuto diventare il più grande, il più misericordioso e il più saggio di tutti gli tsar russi, è un fatto storico. Che fosse un devoto uomo di preghiera e un pellegrino a Gerusalemme e ai luoghi santi della Russia, che conosceva molto bene le Sacre Scritture, le Vite dei Santi e i servizi ortodossi, è un fatto storico. Che abbia fatto diverse profezie sul futuro della Russia, sul suo omicidio e sul futuro del mondo, ognuna delle quali si è avverata nel dettaglio, è un fatto storico. Grigorij Rasputin conosceva di fatto il prezzo della sofferenza, sia morale che fisica.

Se era innocente, allora la sofferenza indicibile dopo il dicembre 1916 ha un senso. Il giogo bolscevico straniero e dei suoi milioni di vittime, l'uccisione del Unto di Dio, la seconda invasione tedesca che ha avuto inizio nell'occasione della festa dimenticata di Tutti i Santi delle terre russe nel giugno 1941, la presa di Vienna e Berlino il giorno di san Giorgio nel 1945, che avrebbe potuto accadere, senza ulteriori sacrifici, nel 1917 sotto la guida dello tsar Nicola II, le piaghe dell'alcolismo, dell'aborto, della corruzione e del divorzio dopo il 1945, il crollo di quello che era stato effettivamente l'Impero Russo nel 1991 e oggi il tormento in Ucraina sono tutti parte del percorso lungo e lento di pentimento ancora in corso 100 anni dopo il 1916. La fine della nostra sofferenza non è ancora arrivata.

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