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  Ortodossia: creazionista o evoluzionista?

dal blog del sito Orthodox England

26 maggio 2015

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Poco è stato scritto sul punto di vista ortodosso riguardo all'evoluzione. Perché? In primo luogo perché non è una questione che riguarda la Chiesa, ma piuttosto riguarda le diverse forme di protestantesimo al di fuori della Chiesa. È interessante notare che la polemica sulla teoria dell'evoluzione riguarda poco anche il cattolicesimo – perché il cattolicesimo, fino a poco tempo fa, in ogni caso, ha conservato più a fondo il senso della Chiesa rispetto alle varie denominazioni protestanti.

Così, a differenza dei gruppi protestanti, gli ortodossi non sono ossessionati dall'Antico Testamento (con l'eccezione del Salterio), perché vediamo l'Antico Testamento attraverso gli occhi del Nuovo Testamento, gli occhi della Chiesa. Gli ortodossi sono più interessati alla salvezza delle nostre anime rispetto ad argomenti astratti come quanto tempo è durato ciascuno dei sei giorni della creazione, o quale sia stata la natura del diluvio ai tempi di Noè. Tuttavia, dal momento che viviamo in un mondo dove prevale la cultura laica, cioè, post-protestante, dobbiamo dare risposte a queste domande.

Ciò è tanto più vero quando ai margini della Chiesa ortodossa possiamo trovare individui influenzati sia dall'evoluzionismo sia dal creazionismo. Così, il seminario di St Vladimir nella O.C.A., in gran parte di orientamento episcopaliano e modernista, ha guardato con favore all'evoluzionismo, e allo stesso modo hanno fatto i modernisti nell'arcidiocesi greca in Nord America o alcuni singoli modernisti della scuola di Parigi o il provocatore famigerato e ormai screditato, il diacono Andrej Kuraev, a Mosca. D'altra parte, sotto l'influenza dell'opera di 'missionari' evangelici in Russia negli anni '90, alcuni recenti convertiti in Russia (e anche in Grecia) sono caduti sotto l'influenza del creazionismo.

Questo significa che l'Ortodossia tradizionale assume una posizione intermedia tra creazionismo ed evoluzionismo, un po' come fanno molti intellettuali cattolici modernisti? No. L'evoluzionismo (ed è solo una teoria) è semplicemente anti-ortodosso; è il prodotto del darwinismo ateo senza senso ('l'uomo discende dalla scimmia'), che, amorale fin dagli inizi, si è trasformato presto in immorale e malvagio, nel comunismo e nel nazismo ('la sopravvivenza dei più forti', cioè coloro che sostengono la nostra ideologia atea o appartengono alla nostra razza padrona); dal momento che l'uomo non è altro che una scimmia intelligente, può essere massacrato a milioni, proprio come noi massacriamo milioni di animali nei macelli.

L'ideologia fondamentale dell'evoluzionismo è l'ateismo. Come praticanti della Bibbia (piuttosto che semplici credenti nella Bibbia), gli ortodossi credono nella creazione. Tuttavia, non ci piacciono gli "ismi" (che sono sempre artificiali, non creati da Dio). Così, non ci piace il letteralismo e il fondamentalismo del creazionismo. E se dovessimo usare un 'ismo' per descrivere noi stessi, non sarebbe certamente 'creazionismo', ma 'creatorismo'. Crediamo nel creatore, non nella creazione, che non è che opera del creatore. Confessiamo: 'Credo in un solo Dio Padre, l'onnipotente, il creatore del cielo e della terra', non 'in una sola creazione'.

E menzionare il Credo ci dovrebbe ricordare che è il Credo che noi confessiamo; tutto il resto non è un dogma. Così, se ci sono ortodossi che non sono d'accordo con quello che dico qui di seguito circa i sei giorni della creazione o il diluvio di Noè, va bene così. Tutto quello che io sto facendo sono proposte, non dogmatizziamo quelle che alla fine sono soltanto opinioni. Bisogna proporre opinioni che non siano in alcun modo in contrasto con le Scritture (una cosa che i modernisti fanno costantemente). Il Libro della Genesi è come un telescopio e comprende tutta la 'preistoria' del genere umano in alcuni capitoli e pagine, quindi c'è spazio per interpretazioni e pertanto anche per polemiche. Per esempio, il libro della Genesi non contiene date – noi le possiamo solo suggerire. Qui dobbiamo stare attenti a non cadere nell'errore di mettere le teorie scientifiche al di sopra dei fatti biblici.

La prima controversia comune è cosa intende per 'un giorno' nei sei giorni della creazione, 24 ore – o di più – o di meno? La risposta a questa domanda è che non lo sappiamo. Tranne sant'Efrem il Siro, che dice esattamente 24 ore, nessun Padre della Chiesa sembra essere preoccupato da una domanda del genere. In realtà, tutto ciò che possiamo dire è che ogni giorno, prima della creazione del sole e della luna il quarto giorno, potrebbe essere durato esattamente 24 ore, ma altrettanto potrebbe essere durato una frazione di secondo, oppure brevi periodi di forse migliaia di anni.

Perché dobbiamo rispondere in tal modo? Perché noi non sappiamo, tutto quello che sappiamo è che Dio è onnipotente e quindi può fare qualsiasi cosa. Limitare Dio è un atto di pura razionalità umana. In generale, la nostra debole comprensione umana non riesce a capire che cosa si intende per un giorno; insieme con i Padri, faremmo meglio a pensare a "sei atti della creazione" piuttosto che a "sei giorni". Le Sacre Scritture, e, in generale, i santi Padri, non si interessano alla cronologia, ma ai fatti. Dio ha creato tutto; questo è ciò che è importante, il quando e il come sono sconosciuti alle nostre menti troppo ordinate e troppo curiose.

Quando è stato creato il mondo? Non lo sappiamo dalle Scritture, perché non lo dicono, se non che è stato creato cinque 'giorni' e mezzo prima della creazione dell'uomo. Tuttavia, la Chiesa, non le Scritture, dà la data simbolica del 5508 a.C. – cioè 5500 anni (cinque 'giorni' e mezzo) prima della nascita di Cristo) come data della creazione. Così, simbolicamente, la data della creazione è cinque giorni e mezzo prima della data della creazione dell'uomo, che ha dovuto attendere 5500 anni per la sua 'ri-creazione' attraverso la nascita di Cristo. Alcune persone prendono tutto questo letteralmente, e questo va bene, perché nessuna teoria moderna lo può effettivamente e inconfutabilmente contraddire.

Tuttavia, se preferite le teorie scientifiche moderne (che sono solo ipotesi in continua evoluzione) e preferite credere in miliardi di anni, anche questo va bene. L'età dell'universo non è un dogma della Chiesa. Tuttavia, una data simbolica non significa necessariamente una data irreale. Tenuto conto del fatto che tutte le tecniche di datazione scientifica sono state messe in dubbio dai fatti, come nel caso delle rocce create solo 210 anni fa da eruzioni vulcaniche che sono state 'scientificamente' datate come vecchie di centinaia di milioni di anni, non ci si può fidare di alcuna datazione 'scientifica'. Il fatto è che l'universo potrebbe anche essere stato creato nel 5508 a.C. Naturalmente, se si preferisce pensare il contrario, va bene. Non metterà in pericolo la salvezza della vostra anima, che è la nostra unica preoccupazione di base.

Noi crediamo che il diluvio di Noè abbia avuto luogo. La Bibbia lo dice (Genesi 5-10; Mt 24,37; I Pietro 3,20; 2 Pietro 2,5 e altrove) e indica che si è svolto nel IV millennio a.C., all'incirca tra il 3.300 e il 3.500 a.C. Inoltre circa 140 diverse culture umane lo affermano, dalla versione molto confusa del diluvio di Gilgamesh alla versione aborigene australiane forse molto più interessanti. Tuttavia, ci sono difficoltà di interpretazione – soprattutto, il diluvio è stato locale o universale? Anche in questo caso, non vi sono dogmi della Chiesa sulla questione e possiamo credere ciò che vogliamo. Tuttavia, come la maggior parte degli ortodossi, io credo che sia stato universale, e questo per molte ragioni.

Prima di tutto, se il diluvio fosse stato solo locale (e archeologi come Woolley tempo fa hanno confermato che naturalmente ci sono state inondazioni locali in Mesopotamia migliaia di anni fa), perché passare un secolo a costruire un'enorme arca (la più grande nave nella storia del mondo fino al XIX secolo), perché non fuggire semplicemente a piedi, come fece Lot da Sodoma? Perché tutti gli animali (tranne che per le creature del mare), l'intero patrimonio genetico del mondo animale di allora (e quindi di tutte le razze moderne), salirono sull'Arca, come anche l'intero patrimonio genetico dell'umanità (Genesi 10,1)? Se il diluvio fosse stato solo locale, questo sarebbe stato inutile. Perché le Scritture parlano della distruzione di tutta l'umanità e di tutte le creature (Genesi 6,7 e 7,21-22), se non intendono proprio questo?

In quale altro modo spieghiamo gli strati sedimentari a migliaia di piedi di profondità, i cimiteri fossili, i combustibili fossili, la distruzione dei dinosauri, i mammut congelati, le glaciazioni e le calotte polari, l'approfondimento degli oceani e l'innalzamento delle montagne (Sal 104,8), le piattaforme continentali, la più tarda deriva continentale e la separazione dei continenti e quindi la separazione delle lingue dopo la torre di Babele, se non ci fu un diluvio universale? Tutti questi fenomeni testimoniano il mondo antidiluviano, la prova del diluvio universale, come testimoniato anche da innumerevoli tradizioni popolari.

Inoltre, le recenti ricerche hanno suggerito l'esistenza di molte civiltà antidiluviane, e loro resti si trovano sotto i mari come 'regni sottomarini'. Il folklore da tutto il mondo ha sempre parlato di civiltà precedenti, prima del diluvio, come Atlantide, e si parla nel libro della Genesi (5 e 6, 1-4) prima di Noè di tali civiltà, tra cui una civiltà di giganti. Gli archeologi le confermano, come confermano anche le civiltà dopo il diluvio, di cui la civiltà occidentale è una, anche se nel caso della civiltà ortodossa, sarebbe più chiaro parlare di una civiltà dopo la risurrezione.

In altre parole, stiamo dicendo che un diluvio universale conferma tutto ciò che è stato trovato sulla terra. Gli istinti migratori degli animali li avrebbero diretti a entrare nell'Arca, visto che hanno avuto un secolo per raccogliersi sul singolo continente o Pangea ('terra ferma' – Genesi 1,10), dove vivevano. Non ci sarebbe stato alcun problema della loro alimentazione e cura nella grande Arca se fossero stati in letargo e gli animali non avrebbero avuto problemi di respirazione quando le inondazioni salirono oltre le montagne, allora in ogni caso molto più basse, mentre l'atmosfera era sollevata al di sopra del livello del mare.

La quantità di acqua necessaria per un tale diluvio si spiegherebbe con il baldacchino di vapore acqueo antidiluviano, collassato sulla terra (Genesi 7, 4) e 'tutte le sorgenti del grande abisso' che fanno irrompono (Genesi 7, 11) l'acqua sotto la terra. L'unica ragione per cui niente di tutto questo sarebbe potuto accadere meno di 6000 anni fa, è la datazione 'scientifica', che, come sappiamo può essere imprecisa di miliardi di anni. Qui la scienza, cioè la quantità microscopica della conoscenza e comprensione umana, è irrazionale, in quanto si basa su innumerevoli, fragili teorie ipotetiche, che sono in costante evoluzione. La Bibbia, però, si occupa dei fatti. Solo le nostre interpretazioni variano.

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