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  Perché l'arcivescovo di Canterbury non è diventato padre Roman?

Dal sito Orthodox England

13 novembre 2005

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Il Times di Londra di sabato 12 novembre 2005 ha fatto un interessante articolo sull'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, dal titolo: 'L'arcivescovo rivela la sua via eterodossa a Dio'. Anche se scritto dalla corrispondente del Times per le questioni religiose, Ruth Gledhill, contiene le solite assurdità giornalistica sulla Chiesa d'Inghilterra che risale a prima del Sinodo di Whitby nel 664 (!), afferma che le Chiese ortodosse risalgono all'impero 'bizantino' (sic), che 'sono in scisma con Roma' (!), che nella Chiesa ortodossa abbiamo 'messe quotidiane' (!), che queste durano 'tre ore' (!), e inoltre implica che noi onoriamo il Patriarca di Costantinopoli come il nostro papa! Purtroppo, nel nuovo mondo rincretinito del tabloid Times, va bene tutto. (Non possiamo dimenticare che Rupert Murdoch, proprietario australiano di The Times e sostenitore di Blair, pubblica anche il noto tabloid per adulti The Sun).

Nondimeno, l'articolo rivela che il primo incontro dell'arcivescovo anglicano con Dio fu in una liturgia della Chiesa ortodossa russa, quando aveva 14 anni. Qui ha incontrato il 'Dio vivente', e quando se n'è andato sentiva di 'avere visto la gloria e la lode per la prima volta'. 'Ho sentito che avevo visto e sentito persone che si comportavano come se Dio fosse reale. Sono venuto via con il senso di assoluta oggettività e maestà e bellezza di Dio, che non ho mai dimenticato. Se la gente celebrasse così, sento che Dio sarebbe molto più reale di quanto io lo abbia mai conosciuto finora'.

La domanda che sorge è: per quale motivo il ragazzo, come molti prima e dopo di lui, non ha aderito alla Chiesa ortodossa? Per rispondere a questo, immaginiamo per un momento che lo abbia fatto. Quale sarebbe stato il suo futuro?

Prima di tutto, probabilmente avrebbe dovuto aspettare di unirsi alla Chiesa ortodossa fino all'età di diciotto anni – a meno che, naturalmente, i suoi genitori gli avessero dato il permesso di unirsi alla Chiesa da minorenne e un prete ortodosso avesse accettato di riceverlo in così giovane età. In secondo luogo, avrebbe dovuto prendere il nome di un santo, piuttosto che di un albero [Rowan è il nome del sorbo selvatico, un nome senza un santo patrono, ndt]. Per amor di discussione, mettiamo che forse avrebbe fatto al caso suo il nome 'Roman', sufficientemente simile al suo nome.

Con la sua inclinazione accademica, il giovane Roman sarebbe andato all'università e forse avrebbe studiato teologia. Non avrebbe studiato nel modo teorico con cui ha fatto i suoi studi, ma, come ortodosso, avrebbe vissuto la teologia. Date le sue inclinazioni, avrebbe fatto una tesi di dottorato, forse su un Padre della Chiesa, antico o forse contemporaneo. Avrebbe fatto pellegrinaggi in terre ortodosse e a monasteri. Avrebbe imparato non solo il greco patristico, ma forse anche il russo. Se avesse voluto servire non solo come accademico, ma anche come sacerdote, avrebbe sposato una donna ortodossa. Date le sue inclinazioni religiose, sarebbe poi diventato sacerdote – padre Roman Williams.

Finora possiamo vedere diversi paralleli tra la sua vita reale e la sua vita immaginaria. Ma a questo punto tutti i paralleli si fermano. In primo luogo, da uomo sposato ortodosso, non sarebbe mai diventato un vescovo. In secondo luogo, come non-russo e non-greco (e non-serbo e non-romeno), sarebbe stato trattato come un cittadino di seconda classe, a qualsiasi giurisdizione appartenesse. Senza il giusto cognome e sfondo etnico, avrebbe finito per diventare un prete non retribuito in una piccola parrocchia, vivendo dei frutti delle sue fatiche secolari, lottando da solo per finanziare l'acquisto di una casa di famiglia, e la creazione di una piccola chiesa parrocchia, facendo sforzi da giocoliere per bilanciare la vita sacerdotale, professionale e familiare. Dopo trenta o quaranta anni di lavori forzati, avrebbe ricevuto qualche piccolo segno di apprezzamento, che, se avesse avuto un cognome etnico, avrebbe ricevuto dopo trenta o quaranta mesi.

Ora diventa molto chiaro perché il dottor Rowan Williams non è diventato padre Roman Williams. La sua mente gli ha detto, consciamente o inconsciamente, che sarebbe stato un pazzo a rinunciare a una carriera pagata, a una casa gratuita e a una promozione episcopale nella Chiesa Anglicana per intraprendere una sofferenza continua nella Chiesa ortodossa.

Tali infatti sono le ragioni per cui migliaia di persone occidentali non hanno aderito alla Chiesa ortodossa. La Chiesa ortodossa significa portare la Croce. Come tante persone mi dicono: 'È troppo difficile'. Purtroppo , la mentalità occidentale è tale che, anche se il suo cuore può essere toccato dal cristianesimo ortodosso, la sua mente razionalistica calcola che il cristianesimo ortodosso non fa per lei. Come dicono il detto russo e lo scrittore Griboedov: 'Il dolore viene dalla mente' ('Gore ot uma'). La barriera più grande per la conversione dell'Occidente è proprio questo problema. Molti in Occidente hanno un cuore credente, ma, dopo mille anni di deformazione culturale, la mente occidentale, più spesso inconsciamente che consciamente, è profondamente atea e calcolatrice. Quando il futuro arcivescovo vide nell'Ortodossia 'il Dio vivente', vide e sentì 'la gente che si comportava come se Dio fosse reale', vide la verità. Ma la sua mente non poteva accettare, e non ha accettato, il vero sacrificio che l'Ortodossia comporta.

Quando ho incontrato il dottorando Rowan Williams a Oxford alla fine del 1976 o all'inizio del 1977 e ho avuto con lui una conversazione su san Gregorio Palamas, ho incontrato un uomo interessante. Il suo cuore era sicuramente al posto giusto, ma purtroppo la sua mente sembrava già essere stata distorta dal pregiudizio intellettuale e culturale del mondo accademico occidentale. Da allora è stata sfigurata ulteriormente studiando correttezza politica nello stile del Guardian, che lo ha portato in ogni sorta di scorrettezza dottrinale, e di fatto nella vera eresia. E il problema con l'eresia, il risultato dell'impurità spirituale, è che acceca la mente alla verità e quindi infetta il cuore, accecando anche questo.

Più sopra, ho elencato una serie di vantaggi che il dottor Williams ha goduto nel non unirsi alla Chiesa ortodossa. Tuttavia, nel non fare questo sacrificio, il dottor Williams ha perso così tanto. La sua mente non si è conformata alla fede del suo cuore, egli non ha conosciuto la vita dello Spirito; un compromesso ha seguito a un compromesso. Dal momento che ho fortissimi dubbi sulla mia stessa salvezza eterna, non vorrei affatto esprimere un giudizio circa la salvezza eterna di chiunque altro. Ma posso dire questo: che nel portare la Croce ortodossa, vediamo la luce della Risurrezione ortodossa. E questa è sconosciuta al di fuori della Chiesa ortodossa. E per questa sola grazia, non ho alcuna esitazione a dire che mi dispiace della scelta del nostro perduto padre Roman Williams.

padre Andrew

31 ottobre/13 novembre 2005

Santo apostolo Aristobulo, vescovo della Britannia

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