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  Le apparizioni mariane: intervento divino o illusione?

Di Miriam Lambouras

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L’articolo che segue è stato pubblicato per la prima volta sul periodico The Shepherd (Il Pastore), edito dalla St Edward’s Brotherhood a Brookwood (Chiesa Ortodossa Russa all’Estero). L’autrice, Miriam Lambouras, è una fedele della Cattedrale del Patriarcato di Mosca a Ennismore Gardens, a Londra. Il testo è nato dalla corrispondenza tra l’autrice e la redazione della rivista, entrambe preoccupate dal fenomeno di pellegrinaggi indiscriminati a qualsiasi santuario mariano, fatti da molti cristiani ortodossi.


Alcuni anni fa, una traduzione italiana (con alcune imprecisioni) del testo è apparsa su un sito al momento non più attivo. Presentiamo qui una nuova revisione dell’articolo, ringraziando Miriam Lambouras per il suo cortese permesso di pubblicarla sul nostro sito parrocchiale.


A parte Walsingham nei miei lontani giorni da anglicana, i santuari mariani non mi avevano mai realmente interessata. Ero ovviamente al corrente di alcuni dei più importanti tra loro – Lourdes, Fatima, e più recentemente Medjugorje –, e sapevo che, mentre molta gente (in maggioranza cattolici romani, naturalmente) considerava tali apparizioni come segni diretti dal Cielo, altri (soprattutto protestanti) le ritenevano allucinazioni, o addirittura inganni demoniaci. Non essendo membro della Chiesa Cattolica Romana, non mi sentivo in alcun modo obbligata, o incline, a pensarci granché. Ma, essendo venuta a sapere che un prete ortodosso era stato in pellegrinaggio a Lourdes, e che la moglie di un altro prete ortodosso organizzava una visita annuale a Lourdes per un gruppo di donne ortodosse, il mio interesse si è risvegliato, e sono stata spinta fortemente a osservare più da vicino le apparizioni mariane e i loro santuari.

La fonte principale delle mie informazioni riguardo alle apparizioni e ai santuari sono libri scritti da autori cattolici romani. Sono rimasta estremamente sorpresa nello scoprire quanto fossero numerose, e alla fine, mi sono limitata a quindici di esse, in particolare alla Medaglia Miracolosa, La Salette, Lourdes, Fatima, Garabandal, Zeitoun, Medjugorje e Hriushiw. Non ho preso in considerazione Walsingham, perché mi sembra classificabile in una differente categoria: la sua raison d'etre è onorare il mistero dell'Incarnazione, con il figlio di Dio come figura centrale. Anche il più severo protestante potrebbe difficilmente trovarsi in disaccordo con una simile intenzione, per quanto possa disapprovare il modo particolare in cui tale onore viene tributato.

Più leggevo, più mi convincevo che l'intera faccenda era ben più complessa di una drastica scelta fra la rivelazione divina da una parte e l'inganno demoniaco dall'altro. Molti altri fattori sembravano giocare un certo ruolo, a vari livelli, nei diversi santuari: fattori psicologici, la questione della manipolazione ecclesiastica e del coinvolgimento papale, elementi nazionalistici e politici, la presenza di qualcosa di molto più antico del cristianesimo, vale a dire il culto della dea; e, infine, la possibilità di un collegamento con il sincretismo New Age e il neopaganesimo.

Uno degli aspetti che mi hanno particolarmente interessata, ma che sembra attirare poco l'attenzione, è il problema dei fenomeni solari, di cui si hanno testimonianze nella maggior parte dei siti delle apparizioni, da Fatima in poi. Non avevo la minima idea che ciò mi avrebbe portata dritta nel dominio degli UFO!

Alla fine della mia ricerca mi è sembrato di avere più domande che risposte, e di avere in mano molte trame apparentemente prive di alcun legame fra loro; le conclusioni a cui sono giunta sono esclusivamente il risultato delle mie personali riflessioni. È probabile che altri ben più competenti di me nel giudicare questi problemi possano fornire una diversa interpretazione. Tutto sommato, si è trattato più che altro di un'indagine: quando ho cominciato, non avevo la benché minima idea di dove mi avrebbe condotto.

Un breve compendio dei santuari precedentemente menzionati potrà essere di aiuto per farsi un'idea generale del problema.  

Alcune apparizioni mariane

1) Intorno al 1295, Duns Scoto, un francescano scozzese di Oxford, difendeva l'Immacolata Concezione contro Tommaso d'Aquino e i domenicani. Dal 1708, la festa dell'Immacolata Concezione fu dichiarata festa di precetto. Nel 1830, Caterina Labouré, una giovane suora parigina, ebbe una visione della cosiddetta Medaglia Miracolosa. La suora aveva una certa predisposizione per le visioni, poiché aveva già visto il cuore di San Vincenzo, Nostro Signore nel Santissimo Sacramento e Cristo Re. Desiderosa di vedere anche la Santa Vergine, la Labouré implorò l'intercessione di San Vincenzo, e il suo desiderio fu esaudito. Un bambino vestito di bianco (il suo Angelo custode) la condusse a notte fonda nella cappella del convento, dove vide la Signora, le parlò e poté anche toccarla. Più tardi nello stesso anno, la Signora, vestita di bianco, apparve nella cappella con un serpente sotto i piedi, circondata da una cornice ovale con le parole: "Maria, concepita senza peccato, prega per noi, che ricorriamo a te". Una voce disse a Caterina di far coniare una medaglia, che avrebbe procurato grandi grazie a chi l'avesse indossata. Il retro della medaglia avrebbe dovuto recare una "M", sormontata da una croce, con il cuore di Gesù e quello di Maria. Caterina continuava a udire la voce della Signora nelle sue preghiere. La medaglia ebbe un grande successo, e diede un forte impulso alla fede nelle preghiere della Vergine, la Mediatrice di tutte le grazie. Crebbe anche la pressione popolare per la promulgazione ufficiale del dogma dell'Immacolata Concezione. Portando la medaglia per far contento un amico cattolico, un ebreo – il futuro Padre Marie-Alphonse Ratisbone – ebbe una visione della Vergine della Medaglia Miracolosa e si convertì nel 1842 (il fratello era già un prete cattolico romano), dedicando il resto della sua vita alla conversione degli ebrei, e alla costruzione del Convento Ecce Homo delle Sorelle di Sion sulla Via Dolorosa a Gerusalemme.

2) Nel 1842 a La Salette, in Francia, due guardiani di mandrie, l'undicenne Massimino e la quattordicenne Melania, videro un improvviso lampo di luce, da cui apparve una signora vestita di bianco e d'oro, con una corona di rose sulla testa. Era circondata da una luce sfolgorante, e piangeva. La signora lamentò la dissacrazione della domenica, e le bestemmie dei contadini contro i santi. (Il Curato d'Ars ed altri membri del clero si lamentavano continuamente di questi peccati nei loro sermoni). Se non vi fosse stato alcun pentimento, sarebbero accaduti grandi disastri – carestie e fame – perché la signora non poteva trattenere più a lungo suo figlio dall'infliggere la punizione. Il discorso udito durante l'apparizione era molto simile a una "Letera [sic] caduta dal Cielo", che circolava a quei tempi. Il prete della parrocchia dichiarò che la signora era la Beata Vergine; le apparizioni furono approvate in seguito dal Vescovo di Grenoble, e iniziarono i pellegrinaggi. Melania divenne suora, e continuò a ricevere visioni e rivelazioni. Massimino tentò senza successo di diventare un prete, e fu sempre pieno di debiti.

3) Nel 1854, l'Immacolata Concezione divenne ufficialmente articolo di fede nella Chiesa Cattolica Romana. Quattro anni dopo, nel 1858, una serie di visioni ebbe luogo dall’11 di febbraio fino al 16 luglio, dando origine al più celebre dei santuari mariani. Nella grotta di Massabielle, a Lourdes, la quattordicenne Bernadette Soubirous vide "qualcosa di bianco che sembrava una giovane donna". Le vennero rivolte molte domande, a cui rispose elaborando questa immagine in quella di "una graziosa giovane con un abito e un velo bianchi, una fascia azzurra alla vita ed una rosa gialla su ciascun piede." In seguito, disse che la visione somigliava soprattutto "alla Beata Vergine nella chiesa parrocchiale, per gli abiti e il volto...ma viva, e circonfusa di luce". La Signora, che portava un rosario sul braccio, parlava in dialetto locale, molto educatamente, e chiedeva penitenza. A Bernadette furono rivelati tre "segreti", fu richiesto di pregare per la conversione dei peccatori, e la Signora le promise che l'avrebbe fatta felice non in questo mondo, ma nell'altro. L'apparizione chiese una processione ed una cappella, e indicò a Bernadette dove scavare per trovare una sorgente, di cui già si conosceva l'esistenza. Bernadette recitava il rosario e andava in trance. La Signora annunciò così il proprio nome: "Io sono l'Immacolata Concezione", confermando così il dogma recentemente definito. Nell’ottobre seguente, le autorità ecclesiastiche si occuparono del caso; e le apparizioni furono confermate come provenienti dalla Beata Vergine, il culto di Nostra Signora di Lourdes fu autorizzato e si iniziò a progettare la costruzione di un santuario. Nel 1933, Bernadette fu canonizzata.

4) Nell'agosto del 1879, quindici persone dai sei ai settantacinque anni di età videro un'apparizione sul lato sud della chiesa parrocchiale di Knock, in Irlanda. La visione aveva la forma di un quadro, con un altare su cui vi era un agnello, con angeli sospesi sulla sua testa, e tre figure: la Vergine incoronata, San Giuseppe e San Giovanni Evangelista vestito come un vescovo e in atteggiamento aparente di predicazione. Le figure erano appena scostate dal muro della chiesa, e a poco più di mezzo metro dal suolo. Non si muovevano; si limitavano ad allontanarsi e a riavvicinarsi a tratti. Non emisero alcun suono. Alcuni dei testimoni rimasero due ore sotto la pioggia battente, recitando il rosario. Questa è l'unica apparizione nota dell'agnello. Fu costruito un aeroporto internazionale in previsione di un gran numero di pellegrini, ma il santuario non divenne mai molto popolare. Nel 1954 il Papa Pio XII benedisse il labaro di Knock in San Pietro e accordò l'autorizzazione per l'incoronazione di Nostra Signora di Knock. Nel 1960, Giovanni XXIII presentò un cero benedetto; e, nel 1967, Paolo VI rinnovò le indulgenze ai pellegrini e a coloro che avevano rapporti col santuario. Giovanni Paolo II ha visitato Knock in occasione del centenario, ha promosso la chiesa al rango di basilica e la ha insignita con la Rosa d'Oro.

5) Nel 1917, a Cova da Iria, vicino al villaggio di Fatima, in Portogallo, tre pastorelli (Lucia, che aveva dieci anni, Francisco di nove, e Jacinta di sette, cugini fra loro) videro dei lampi, seguiti dall'apparizione, sopra un albero, di una "piccola bella signora" che diceva di essere venuta "dal Cielo". Ai fanciulli disse che avrebbero dovuto tornare il tredicesimo giorno del mese, per i sei mesi successivi, e poi avrebbero saputo chi era la signora e cosa voleva. In risposta alle domande di Lucia, disse che Lucia e Jacinta sarebbero andate in paradiso, e anche Francisco, ma quest'ultimo avrebbe dovuto "recitare molti rosari". Un amichetto dei fanciulli, morto di recente, era in paradiso, ma un altro sarebbe rimasto in purgatorio "fino alla fine del mondo". Francisco, sulle prime, non riusciva a scorgere la visione, e non udiva niente. Jacinta vedeva e udiva, ma non parlò mai alla Signora. In altre occasioni fu loro detto di recitare il rosario e pregare, soprattutto per essere "salvati dal fuoco dell'inferno". A Lucia vennero rivelati "segreti", ed ebbe una terrificante visione dell'inferno. La Signora promise che avrebbe compiuto un miracolo in ottobre. Lucia fu picchiata dalla madre, convinta che la bambina raccontasse bugie; e l'amministratore locale, un ateo, interrogò i bambini e li imprigionò per due giorni, ma essi continuarono ad affermare la veridicità della loro storia.

Il 13 ottobre, un giorno in cui pioveva a dirotto, una folla di settecento persone si riunì a Cova, in attesa del miracolo promesso. Secondo un prete cattolico romano, la gente era molto eccitata, si inginocchiava, piangeva e pregava. La signora apparve, annunciando di essere Nostra Signora del Rosario e che la guerra sarebbe terminata quello stesso giorno (in realtà non finì se non tredici mesi più tardi). Poi scomparve, ed ebbe luogo il celebre "miracolo del sole". La pioggia era cessata, e quando Lucia gridò "Guardate il sole!" (nel quale affermò di aver visto, uno dopo l'altro, Nostra Signora dei Dolori, Nostra Signora del Carmelo, San Giuseppe con il Santo Fanciullo e Nostro Signore), la folla guardò il sole, che sembrò mettersi a girare, ad emettere raggi colorati, a muoversi a zigzag da est ad ovest, per poi cadere verso terra – così che tutti i presenti, terrorizzati, credettero che quella fosse la fine del mondo – e tornare infine al suo posto. Non tutti nella folla videro queste cose, benché alcune persone, a dieci chilometri da Fatima, furono testimoni del fenomeno. Altri riferirono che i fenomeni solari, sia durante il periodo delle apparizioni che dopo, consistevano nel sole che colorava tutto di una luce arcobaleno, un "globo luminoso", una "stella notturna" ed una "pioggia di fiori" (simile alla "pioggia di rose" che seguì la morte di Teresa di Lisieux, il Piccolo Fiore).

Come Melania di La Salette e Bernadette di Lourdes, Lucia si fece suora, e, come Melania, continuò ad avere visioni e rivelazioni. Nel 1925 le apparve la Signora con il Bambino, esortandola a diffondere la devozione al Cuore Immacolato. L'anno successivo, il Bambino apparve da solo. Poi, nel 1929, la Signora ordinò che la Russia fosse consacrata al Cuore Immacolato: questa fu la prima volta in cui fu menzionata la Russia. Nel 1937, Lucia scrisse un dettagliato resoconto delle apparizioni, che crebbe nel corso della stesura e giunse a includere precedenti apparizioni di un Angelo ai fanciulli. Nel 1915, quest'ultimo era apparso "come una persona avvolta in un lenzuolo"; nel 1916, come un giovane di quindici o sedici anni, "più bianco della neve", che si definì "l’Angelo della Pace" e che insegnò ai bambini a pregare, con la fronte a terra, per i miscredenti. Più tardi, quello stesso anno, disse loro di essere l'angelo custode del Portogallo, e che era necessario pregare e rendere ogni azione un sacrificio (come Teresa di Lisieux) per propiziare la pace; e che "i Cuori santissimi di Gesù e di Maria" avevano progetti per loro. Sempre nel 1916, l'angelo apparve poi come "una nube in forma umana, più bianca della neve, trasparente", e dette ai bambini la Santa Comunione.

Fra il 1941 e il 1942 Lucia rivelò altri particolari, descrivendo la sua terrificante visione dell'inferno avvenuta il 13 luglio del 1917. Le immagini erano quelle convenzionali: fuoco rosso, neri demoni, urla di dolore e di disperazione. A suo dire, inoltre, la signora aveva annunciato che avrebbe illuminato una notte come in pieno giorno, come suo grande segno che avrebbe preannunciato qualche terribile punizione divina, evitabile soltanto con la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato. Questa consacrazione fu eseguita nel 1952 da Papa Pio XII, poiché fu promessa, incondizionatamente, la conversione della Russia. Il prete cattolico romano Padre Martindale notò, con un certo scetticismo, che "perfino lo stesso Calvario non ha garantito, incondizionatamente, la conversione del mondo"! Papa Giovanni Paolo II ha ripetuto la consacrazione nel 1981.

Nel 1960, Giovanni XXIII ha aperto la busta sigillata contenente il terzo segreto di Fatima, rifiutandosi però di rivelarlo. Il Concilio Vaticano II ha riconosciuto ufficialmente le apparizioni e il culto di Nostra Signora di Fatima.

6) A Garabandal, in Spagna, fra il 1961 e il 1965 ebbe luogo una serie di apparizioni, in cui i visionari – quattro bambine fra i dieci e i dodici anni – asserirono di aver ricevuto duecento apparizioni della Vergine e dell'Arcangelo Michele. Il 18 giugno, mentre stavano giocando, dopo un lampo di luce e un rombo di "tuono", l'Arcangelo Michele fece la prima delle nove apparizioni di quel mese. Le fanciulle lo descrissero come un bambino di circa nove anni, vestito di azzurro con ali rosa, scuro di pelle e di occhi, con mani ed unghie ben curate. Il mese successivo, in presenza di una grande folla, le ragazze rimasero in trance per due ore. Il giorno seguente, durante un'altra trance, videro la Vergine vestita di bianco e di azzurro, coronata di stelle. La signora parlò alle fanciulle della raccolta del fieno e di altre faccende quotidiane. Talvolta appariva con il bambino, che alle veggenti era permesso tenere in braccio. Gli stati di trance duravano da pochi minuti a nove ore; e, mentre erano in trance, le fanciulle davano alla Vergine oggetti sacri – rosari, medagliette e crocifissi – da baciare per i pellegrini. Una grande folla vide l'Ostia apparire sulla lingua di Conchita quando l'Arcangelo Michele le dette la Comunione. Questo "miracolo" era stato annunciato in precedenza.

I messaggi contenevano ammonimenti di grandi punizioni, che avrebbero potuto essere evitate solo con molti sacrifici e penitenze. Alle ragazze fu detto di visitare spesso il Santissimo Sacramento, e di cercare di essere perfette. In futuro ci sarebbe stato un grande miracolo a Garabandal, che sarebbe stato visto anche dal Papa e da Padre Pio (che, naturalmente, morì senza che ciò accadesse); e, come conseguenza del miracolo, la Russia si sarebbe convertita. Un giovane prete gesuita ebbe una "visione" del miracolo, disse che quello era stato il giorno più felice della sua vita, e il giorno dopo morì. Sembra che Padre Pio credesse nelle apparizioni. Ma la gerarchia ecclesiastica locale non si fidava; e in un certo momento, dopo un lungo interrogatorio, Conchita confessò di avere dubbi riguardo alle sue visioni. L'attuale vescovo, nominato nel 1991, sta chiedendo a Roma di riaprire il caso. durante le apparizioni, alcune persone hanno visto il sole danzare, e una stella rossa con una coda come di fuoco. Una volta la Vergine è venuta in una misteriosa "nube di fuoco".

7) Per molti versi, le apparizioni sulla Chiesa Copta di S.Maria a Zeitoun (Cairo) sono le più interessanti e credibili. Esse non riguardano la Chiesa romana, ma quella copta; e alcuni vescovi copti, fra cui il vicario del Patriarca, sono stati fra i milioni di cristiani, musulmani, ebrei e non credenti che ripetutamente hanno testimoniato le apparizioni lungo un arco di tre anni, dal 1968 al 1971. La Chiesa Copta ha riconosciuto le apparizioni come vere visioni della Beata Vergine Maria, così come la Chiesa Copta Cattolica, la Chiesa Greco-Cattolica e l'allora capo della Chiesa Evangelica e portavoce di tutte le chiese protestanti d'Egitto. Perfino il direttore del Dipartimento dell'Informazione Generale e dei Ricorsi del governo egiziano sottopose un resoconto al suo superiore, dichiarando che "indubbiamente la Beata Vergine Maria è apparsa sulla Chiesa Copta Ortodossa di Zeitoun..." La visione mantenne un completo silenzio. Non vi furono minacce di punizione, imposizione di dogmi e pratiche latine, moniti apocalittici e stati di trance.

L'apparizione avveniva sulle cupole della chiesa, e durava ogni volta fino a due ore, sempre di notte, ma non ogni notte, e non ad intervalli regolari. La Signora appariva avvolta di luce – così splendente che le sue fattezze non potevano essere distinte chiaramente – che rifulgeva nella chiesa. era invariabilmente preceduta o accompagnata da "colombe" luminose, "strane creature di luce simili ad uccelli", che non sbattevano le ali ma sembravano scivolare. La figura si muoveva attraverso le cupole, inchinandosi e salutando la folla enorme, che a volte raggiungeva secondo le stime il numero di 250.000 persone. Talvolta le benediceva, o porgeva un ramoscello d'olivo. Il rappresentante del Patriarca la descrisse come "molto calma, piena di gloria". A volte teneva in braccio il bambino, o era parte della Sacra Famiglia. Tutti pregavano a modo loro: i musulmani recitavano il Corano sui loro tappeti, i greci dicevano preghiere, i copti cantavano inni. Le "colombe" furono menzionate da molti testimoni concordi. Altri fenomeni furono una "pioggia di diamanti", una nube rossa splendente, e nubi gonfie d'incenso. Avvennero guarigioni miracolose, spettacolari e attestate da medici, benché – come negli altri santuari – esse fossero poche, se paragonate al gran numero di malati.

8) Con le apparizioni iniziate nel 1981 a Medjugorje, in Yugoslavia, si torna alla familiare atmosfera di fanciulli, trance e segreti. Una sera d'estate, quattro ragazzi – tre femmine ed un maschio – fra i quindici e i sedici anni videro una luce sul fianco di una collina. Nella luce c'era una giovane donna che teneva in braccio un bambino. La giovane li chiamò, ma essi fuggirono. La sera dopo tornarono sul posto con altri due amici, una ragazza di sedici anni e un ragazzo di dieci; e tutti videro, questa volta sulla collina di fronte, la stessa grande luce che circondava la donna, come se fosse "vestita di sole"; ma erano troppo spaventati per avvicinarsi a lei. La sera successiva, i sei ragazzi furono accompagnati da una folla di cinquemila persone. Dopo tre lampi di luce la signora apparve, ma solo i sei potevano vederla: capelli neri, occhi azzurri, vestita di grigio, coronata di stelle, in pedi su una nuvola bianca appena al di sopra del suolo, così vicina che avrebbero potuto toccarla. Una delle ragazze, tenendo in mano un recipiente di acqua santa, disse all'apparizione: "Se sei satana, va' via!", (!) e ricevette come risposta: "Io sono la Vergine Maria", venuta a "convertire e riconciliare". Più tardi la videro in una croce di luce arcobaleno, triste, mentre ripeteva: "Pace, pace. Riconciliatevi."

Negli ultimi anni la visione è apparsa una volta la settimana, verso le sei di sera, durante la recitazione del rosario. Era vestita di grigio, con un velo bianco; ma a Pasqua e a Natale indossava un abito dorato e teneva in braccio il bambino. Talvolta la "Gospa" [Signora] visitava i ragazzi a casa loro, soprattutto se erano malati, e pregava con loro da cinque minuti a mezz'ora. Venivano loro mostrate visioni del paradiso, dell'inferno e del purgatorio. (In paradiso gli angeli volavano, e persone vestite di manti grigi, rosa e gialli camminavano, cantando e pregando. Il purgatorio, un luogo pieno di nebbie, risuonava del suono di martelli che battevano su sbarre di prigione. Nel fuoco dell'inferno, uomini e donne emergevano irriconoscibili come esseri umani). La Gospa diede ai ragazzi messaggi di pace, conversione e preghiera – la recitazione giornaliera del Credo, seguita da sette Pater, Ave e Gloria (una devozione locale) – penitenza, digiuno il mercoledi e il venerdi, e rispetto per le altre religioni.

La Gospa disse ai veggenti di soffrire a causa dell'umanità peccatrice, e di essere impegnata in una grande battaglia con satana per il possesso delle anime. Medjugorje sarebbe stato l'ultimo luogo delle sue apparizioni: tutte le altre visioni sarebbero state false. Ci sarebbe stato un grande segno sulla collina per convertire i miscredenti. Ai ragazzi furono affidati dieci segreti, che si ritiene siano di natura apocalittica, e di avvertimento per possibili disastri futuri. Come il Vaticano si è rifiutato di rivelare il terzo segreto di Fatima, così si pensa che anche i francescani tendano a minimizzare gli aspetti più sensazionali delle rivelazioni della Gospa.

L'allora vescovo cattolico romano di Mostar non accettava la genuinità delle apparizioni; ma il parroco francescano, Padre Jozo, sostenuto in seguito dall'Arcivescovo di Split, si mise entusiasticamente dalla parte dei visionari. Fr Jozo fu imprigionato dalle autorità comuniste per le sue attività relative alle apparizioni. Una volta scarcerato, fu inviato alla parrocchia di Tihaljin, dove, nella chiesa nuova di zecca, iniziarono ad essere celebrati servizi di guarigione per i molti pellegrini che venivano a conoscere l'uomo che era il confidente dei visionari. L'imposizione delle mani era accompagnata da abbracci, pianti e svenimenti. Fra il 1981 e il 1990, prima del conflitto bosniaco, si erano recati a Medjugorje dieci milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, inclusi americani e australiani, fra cui vi erano anche luterani, anglicani e ortodossi. Circolavano le solite storie isteriche: era stato visto il Cristo nel cielo, il rosario di una donna era diventato d'oro (a 24 carati, in un'altra versione), e qualcuno era riuscito a fotografare la Vergine.

Nel 1993, quattro dei ragazzi avevano ancora visioni. Sono state riportate guarigioni miracolose, e vari fenomeni: rotazioni del sole, misteriosi "fuochi" e "arcobaleni" senza pioggia, una croce di pietra sulla montagna, alta trenta piedi, si era messa a girare su se stessa, e la parola "MIR" (Pace) era apparsa sulla montagna in lettere di luce bianca, in modo da poter essere vista da tutti a Medjugorje.

9) L'Ucraina è stata per secoli un territorio "visionario". Nel 1987, si è detto che la Vergine sia apparsa in quindici luoghi diversi. Il 26 aprile 1987, una contadinella tredicenne di Hriushiw vide una luce sopra una cappella in rovina. Una donna vestita di nero, con un bambino in braccio, apparve nella luce dicendo che gli ucraini erano stati scelti per ricondurre i russi a Dio. La ragazza chiamò la madre e la sorella, che immediatamente dichiararono che doveva trattarsi della Bogoroditsa [Theotokos], la Vergine. Da allora fiumi di pellegrini si sono riversati nel villaggio, tanto che mezzo milione di persone afferma di aver visto la Bogoroditsa, il cui profilo apparve anche in televisione il 13 maggio, anniversario dell'apparizione di Fatima. Le autorità comuniste non riuscirono a fermare le folle, e la Pravda dichiarò che si trattava di un'opera di estremisti che tentavano di sabotare la Perestroika.

Non è chiaro se tutti udirono i messaggi, o se questi furono rivelati attraverso la contadinella, Marina, che fu visitata da uno psichiatra e dichiarata sana di mente. Quel che è certo è che non tutti videro la Vergine: molti, fra cui monaci e monache, non videro nulla. I messaggi, in sostanza, dicevano che la Vergine era rattristata per le condizioni del mondo, che gli ultimi tempi si stavano avvicinando, e che Chernobyl era stato un avvertimento per il mondo. Il rosario è una grande arma contro satana; l'Ucraina, "mia figlia", è sotto la speciale protezione della Vergine, e sarebbe diventata uno stato indipendente. Poiché avevano sofferto più di tutti sotto il comunismo, gli ucraini erano stati scelti come gli apostoli che avrebbero convertito la Russia; e, se la Russia non si fosse convertita, sarebbe scoppiata una terza guerra mondiale. Se fossero rimasti fedeli al Papa, il terzo segreto di Fatima sarebbe stato rivelato.

Come a Zeitoun, le apparizioni erano irregolari, visibili da molti, e la luce che circondava l'apparizione era "lunare", non "solare". Le parole per descrivere la luce erano molto simili fra loro: "luce lunare, ma non proprio", "fosforescente", "splendore argenteo", "fasci di luce". Ma a Hriushiw non vi era alcuno spirito ecumenico. I messaggi non facevano nulla per allentare la tensione fra gli uniati e gli ortodossi.

Intervento divino

È realmente Dio che parla attraverso queste apparizioni, o almeno attraverso alcune di esse? I fenomeni solari riportati sono davvero segni celesti, o sono solo contraffazioni?

Credendo, come noi crediamo, che la Chiesa Ortodossa sia la Chiesa, in cui si trova la pienezza della fede cattolica – cioè la fede apostolica in tutta la sua purezza e completezza – è per noi impossibile accettare alcunché di contrario all'insegnamento e alla pratica ortodossi. Ciò dovrebbe rendere immediatamente sospetto ogni santuario o apparizione in cui si fa menzione del dogma dell'Immacolata Concezione, o in cui si incoraggia il culto, non ortodosso, di parti del corpo, come il cuore di Gesù e di Maria (nel XVII secolo, in Francia, vi fu perfino quello del piede sinistro della Vergine, e delle suole delle sue scarpe...).

Ugualmente sospetto dovrebbe essere qualsiasi suggerimento di sostituire "Cristo nostro Dio, che tutto sopporta, di tutti ha misericordia e compassione, che ama i giusti e ha misericordia dei peccatori" con una figura distante e impersonale piena di furore, incline alla punizione e alla vendetta. L'apparizione a La Salette disse: "Non posso più trattenere il braccio pesante di mio figlio"; e l'apparizione di Fatima: "...è già profondamente offeso". A San Damiano, nel 1961: "Il Padre Eterno è stanco, molto stanco... ha liberato il Demonio, che provoca distruzioni." Nel 1985 a Oliveto Citra, in Italia, si odono ancora le parole di La Salette: "Non posso più trattenere il braccio di giustizia di mio Figlio". Queste parole riecheggiano gli insegnamenti – privi di equilibrio, ma molto popolari – di alcuni santi e predicatori latini del passato, per cui il Regno di giustizia di Cristo era opposto al Regno di misericordia di Maria. "Se Dio è adirato contro un peccatore, Maria lo prende sotto la sua protezione; trattiene il braccio vindice del suo Figlio, e lo salva" (Alfonso de'Liguori). "La Vergine è il sicuro rifugio dei peccatori e dei criminali dal rigore dell'ira e della vendetta di Gesù Cristo"; Ella "lega il potere di Gesù Cristo, per impedirgli di fare del male al colpevole" (Jean-Jacques Olier).

Le assurdità di La Salette parlano da sole: per esempio, l'apparizione che dichiara di aver dato agli uomini sei giorni per lavorare, e di aver riservato il settimo per se stessa (l). Nel suo libro The Dancing Sun, Desmond Seward scrive:

A detta dei visionari, la Vergine (di Medjugorje) afferma che il mondo si trova in un periodo di oscurità mai visto prima... Satana... sta combattendo una grande battaglia per le anime con la Madre di Dio, inviata dal Padre Eterno per ammonirle e rincuorarle: poiché, come Dio disse al serpente nella Genesi, la donna "ti schiaccerà la testa".

Ma se è così, questo perpetua la cattiva traduzione cattolica romana nella Bibbia di Douay, di Genesi, capitolo 3, versetto 15. Non è affatto la donna ma il seme della donna – Cristo – che schiaccerà la testa del serpente, con la sua passione e risurrezione.

I teologi latini più cauti e sobri si sono sempre sentiti a disagio con gli eccessi dei loro contemporanei; ma in molte occasioni la spinta dell'entusiasmo popolare è stata troppo forte per permettere a una sana teologia di prevalere. Louis-Marie Grignion de Montfort (+ 1716 ) – maestro di eccessi "mariani" – collegava strettamente la Vergine all'escatologia. Nel Secondo Avvento la Vergine dev'essere rivelata dallo Spirito Santo, così che Cristo possa essere conosciuto; e deve manifestare tutto il suo potere contro i nemici di Dio, poiché in qualche modo il diavolo teme più lei di Dio stesso. L'idea della Vergine come di colei che prepara sempre la strada per la venuta di Cristo – non solo il suo primo avvento nell'Incarnazione, ma la sua discesa nell'anima degli uomini, e il suo secondo avvento – si è protratta fino ai tempi moderni. "Come non ci sarebbe stato alcun avvento di Cristo nella carne, nella sua prima venuta, senza Maria, così non può esservi alcun avvento di Cristo nello spirito...senza che sia ancora una volta Maria a preparare la strada." "Come fu lei a preparare il corpo di Cristo, così adesso prepara le anime per il suo avvento" (Arcivescovo Fulton Sheen). A Zeitoun, "si percepisce in evidenza il ruolo salvifico della Beata Vergine, come nel 1917 a Fatima. Tale ruolo è essenzialmente quello di preparare la strada per il suo Figlio divino, aprendo l'anima degli uomini alla sua grazia redentrice". "...dopo aver preparato 2.000 anni fa la sua via fra il Suo popolo", la Vergine "prepara adesso la sua via nelle anime di milioni di gentili di tutte le fedi, e di atei, con una nuova e più grande Visitazione" (Francis Johnston: When Millions Saw Mary). Viene da chiedersi se lo Spirito Santo abbia ancora qualcosa da fare...

Questo modo di pensare ben si accorda con la fede corrente – prevalente in alcuni ambienti cattolici romani – in un'Età mariana che deve precedere il secondo avvento, e con il forte tono apocalittico della maggioranza delle apparizioni. Ma, poiché un simile ruolo della Madre di Dio non si può trovare attestato né dalle Scritture né dalla Tradizione, non ispira molti motivi per credere nell'autenticità delle apparizioni.

Una delle caratteristiche più inquietanti di queste apparizioni è che la Vergine appare come una figura autonoma, mentre Cristo è stranamente assente. E' lei che piange per lo stato di peccato dell'umanità, ed è sempre lei che decide chi sarà guarito ("alcuni li guarirò, non altri"). Qualsiasi cosa dicano i messaggi, è la Vergine, non Cristo, che si fa portavoce del Cielo. La Chiesa Ortodossa non separa mai la Madre dal Figlio; e un Cristo distante o assente sarebbe impossibile, poiché senza la vita nel Cristo Dio-uomo, vissuta nel potere dello Spirito Santo, la Chiesa cesserebbe di essere la Chiesa.

Fattori psicologici

Nella maggioranza delle apparizioni prese in esame, i soli o comunque i principali visionari sono bambini o adolescenti: è dunque probabile che in questi fenomeni sia presente qualche elemento di psicologia infantile. Per un'accurata valutazione delle visioni e dei messaggi, bisognerebbe avere maggiori informazioni riguardo ai bambini coinvolti: a quale tipo di arte religiosa sono stati esposti, quali sermoni hanno ascoltato, quali insegnamenti hanno ricevuto a scuola e nelle lezioni di catechismo, quali libri religiosi hanno letto.

Nel caso di Bernadette, per esempio, le sue visioni non vengono dal nulla, come spesso si pensa. Bernadette conosceva già la Medaglia Miracolosa (da suora, sembra che l'abbia sempre portata su di sé); e l'Immacolata Concezione era stata dichiarata dogma ufficiale nel 1854. Già da quattro anni la fanciulla doveva averne sentito parlare ripetutamente, sia in chiesa che nelle lezioni di catechismo, anche senza comprenderne appieno il significato.

C'è da dire altresì che nella zona di Lourdes le visioni erano fenomeni ricorrenti. Gli elementi essenziali della visione di Lourdes - una signora, una pastorella (Bernadette era stata una volta temporaneamente impegnata a badare alle pecore nel vicino villaggio di Bartrès), una cappella, processioni, e una sorgente dai poteri miracolosi - erano già presenti in alcuni santuari dei Pirenei, che nel medioevo si trovavano sulla strada per Compostella. Nel 1475, un giovane pastore di Bétharram aveva avuto la visione di una signora, che aveva chiesto ancora una volta di edificare una cappella. Oltre a Gavaison, altri santuari della Vergine nei dintorni erano Poeylanum, Heas e Pietat. C'erano anche Nostra Signora di Sarrance, di Bourisp, di Medous, di Nestes, di Buglose, nonché altri quattro centri di pellegrinaggio nella regione: in tutto, quattordici centri vicini a Lourdes. Genuina o no, la visione di Bernadette ben si adattava al modello locale. In passato, l'area era stata contaminata dall'eresia albigese. Nel corso di una crociata contro questa particolare eresia, promossa da Papa Innocenzo III, gli eretici erano stati passati a fil di spada, e c'era stato l'intervento diretto dell'Inquisizione. Furono usati gli usuali metodi dell'Inquisizione, che lasciavano dietro di sé un popolo ortodosso nella dottrina (latina), ma certamente non amante del clero. Perciò le visioni erano molto popolari, in quanto dispensavano dalla necessità di una mediazione clericale.

È ben noto che i fanciulli, a un determinato stadio di sviluppo mentale, che può variare considerevolmente a seconda dei soggetti, amano avere un mondo segreto, inaccessibile agli adulti, e spesso immaginano situazioni in cui possono sentirsi importanti. Vi sono numerose somiglianze fra La Salette e Fatima; e Lucia ammise che la madre gli aveva letto la storia di La Salette. In che misura le visioni di Bernadette potevano essere una forma inconscia di compensazione? La signora era piccola, non più alta della stessa Bernadette, e si rivolgeva alla fanciulla - malaticcia, poco sviluppata, che tutti chiamavano "la piccola idiota" - in modo molto cortese, dandole del vous. L'attenzione riservata ai giovani "veggenti", grazie alle loro visioni, sarebbe indubbiamente aumentata in virtù dei "segreti" loro concessi – elemento, questo, ricorrente nelle apparizioni ad adolescenti e bambini da La Salette in poi – accrescendone così l'importanza agli occhi degli adulti.

E' altresì ben noto che un piccolo numero di soggetti – quasi sempre bambini e adolescenti – dimostrano una considerevole capacità eidetica: cioè la facoltà di avere vivide immagini visive di specifici oggetti che non sono presenti nella realtà, ma nella loro immaginazione conscia o inconscia, e vengono "visti" dal soggetto stesso. Nel libro Mary–A History of Doctrine and Devotion, Hilda Graef menziona un esperimento molto interessante condotto da uno psicologo, C. M. Staehlin, in cui e' stata testata la suggestionabilità di sei ragazzi dai quindici ai diciotto anni, a cui è stata indotta per suggestione l'immagine di una battaglia fra guerrieri medievali oltre un albero. Due ragazzi non hanno visto niente, due hanno "visto" la battaglia ma non hanno udito nulla, e altri due hanno visto la scena e udito il rumore, perfino le grida dei singoli cavalieri. Nessuno dei ragazzi aveva potuto comunicare con gli altri; eppure, i due che avevano "visto" e "udito" concordavano su ogni dettaglio. Nelle apparizioni abbiamo lo stesso fenomeno: l'accordo fra i ragazzi, la loro apparente comunicazione telepatica, il fatto che solo alcuni "vedono", mentre altri "vedono" e "odono" le parole delle apparizioni.

Fino a che punto possono essere provate la suggestionabilità e le doti eidetiche del dodicenne Eugene Barbadette, quando nel cielo di Pontmain, in Francia, nel 1871, gli "apparve" una Signora vestita di un manto azzurro con stelle dorate? Il soffitto della sua chiesa parrocchiale era dipinto di azzurro con stelle dorate. I vicini adulti, riunitisi per osservare il fenomeno, non videro nulla; mentre altri bambini dichiararono di aver visto anch'essi l'apparizione. All'arrivo del prete locale sulla scena, la visione divenne più elaborata: una cornice ovale azzurra, con scritte al suo interno (echi della Medaglia Miracolosa), piccole croci bianche, una grande croce rossa, e quattro candele che si accesero da sole. Il parroco aveva precedentemente eretto croci bianche in tutta la parrocchia, guidava la piccola folla nella recitazione del "rosario rosso" in onore di ventisei martiri giapponesi (cosa che può aver suggerito l'immagine della croce rossa), ed era solito accendere quattro candele dopo i vespri della domenica davanti a una statua della Vergine dell'Immacolata Concezione.

Comunque, una capacità eidetica e ordinari fattori di sviluppo infantile non sono sufficienti, da soli, a spiegare l'attaccamento dei bambini alle loro storie, quando in alcuni casi essi furono ripetutamente interrogati, presi in giro, puniti fisicamente per aver "raccontato bugie", perfino imprigionati. Né spiegano gli stati di trance, talvolta di ore, durante i quali i giovani – per esempio a Garabandal – non reagirono a luci abbaglianti, a bruciature di sigarette e a punture di spillo. Un neurologo dell'accademia medica di Barcellona, che esaminò i visionari di Garabandal nel corso di almeno venti trance e dopo di esse, non riuscì a trovare una spiegazione, e dichiarò che i visionari erano ragazzi del tutto normali.

La trance è collegata dagli psicologi all'estasi religiosa e alle esperienze visionarie, ma anche alle capacità medianiche, in cui possono essere prodotti effetti fisici paranormali e materializzazioni. Gli stati di trance, naturalmente, sono ben noti agli sciamani ed agli "uomini di medicina" pagani.

Nelle occasioni in cui molti adulti hanno potuto vedere le apparizioni o i fenomeni solari, non tutti i presenti, in realtà, hanno visto qualcosa. Un esempio interessante della suscettibilità da parte di adulti alla suggestione telepatica o alle allucinazioni di massa è riportato nel libro Orthodoxy and the Religion of the Future di Padre Seraphim Rose. Alla fine del XIX secolo, alcuni passeggeri, soprattutto inglesi, si trovavano a bordo di una nave attraccata in un porto di Ceylon, sulla via per l'India. Avendo un po' di tempo libero, essi si recarono in visita ad un mago-fachiro locale che, fingendo di non averli neppure notati, fece svanire la chioma dell'albero sotto il quale stava seduto, facendo apparire al suo posto l'incredibile scena della loro nave che solcava l'oceano. Gli spettatori stupefatti potevano vedere, a volo d'uccello, il ponte dove essi stessi ridevano e conversavano, il Capitano che impartiva ordini, la ciurma che lavorava; e c'era perfino la scimmia della nave, Nelly, che mangiava una banana. La fonte dell'aneddoto, uno ieromonaco russo che aveva bazzicato nel mondo dell'occulto e sapeva da quale potere provengono le false visioni, pieno di paura si mise a recitare in silenzio la Preghiera di Gesù. Ai suoi occhi la scena scomparve, mentre gli altri continuarono a vederla ed a meravigliarsene.

Il ritorno della Dea

Perchè è sempre la Madre di Dio che sembra apparire in queste visioni? Forse il Canonico John di Satge, un anglicano evangelico, aveva ragione nel dire che il culto mariano (anche se qui un ortodosso farebbe una chiara distinzione fra la mariolatria e la venerazione ortodossa per la Madre di Dio...) aveva le sue radici in un più antico paganesimo, nella ricorrente tendenza dell'umanità ad adorare una dea madre.

L'attuale tendenza all'ordinazione delle donne e all'uso di un linguaggio vago e asessuato per Dio sono fenomeni chiaramente collegati allo gnosticismo, mentre le apparizioni mariane sembrano maggiormente correlate all'antica figura pagana della Dea. Gi eretici gnostici permettevano alle donne di esercitare, al pari dell'uomo, la funzione di sacerdote e vescovo, e adottarono alcune credenze cristiane, distorcendole impietosamente per adattarle al sistema filosofico-religioso gnostico; ma il loro interesse non era rivolto a Maria, la Madre di Dio, quanto piuttosto a Dio "Madre", cioè lo Spirito Santo. Alcuni gnostici elaborarono una figura dell'immortale Sophia, e talvolta considerarono la Vergine Maria come una delle sue incarnazioni; ma non sembra esserci stato alcun elemento tendente alla formazione di un culto cristiano di Maria come quello prevalso nella Chiesa Cattolica Romana.

L'unica Grande Madre dei pagani si manifestava nelle varie forme della natura, sulla terra e nel cielo. Non avendo forma umana, era adorata in luoghi sacri e santuari marcati da colonne. Più tardi fu rappresentata in forma umana, servita da colombe e serpenti, che simboleggiavano il suo potere nell'aria e sulla terra. La Dea era soprattutto colei che dava e sosteneva la vita, la portatrice di fertilità all'uomo e alla natura; e, nel suo più tardo ruolo di Musa, l'ispirazione che fa nascere la musica, l'arte e la poesia.

Con il fondersi e il reciproco influenzarsi delle società, la Dea si frammentò e fu identificata con divinità locali, assumendo le loro caratteristiche. Col nome di Neith, divinità portata in Egitto dalla Libia, era una vergine-madre cosmica, che "partorì il Sole, e divenne madre quando nessuno ancora aveva generato figli". Come Iside, rivela al supplicante che in molti luoghi diversi, lei, l'unica, è "adorata in molti aspetti, conosciuta sotto molti nomi": Madre degli dei, Artemide, Afrodite, madre del Grano, e Persefone, la Fanciulla per eccellenza. Allo stesso modo, la Signora delle apparizioni è venerata in molte località sotto una varietà di nomi e di aspetti: Nostra Signora del Rosario, Vergine dei Poveri, Madre Consolatrice, l'Immacolata Concezione, e così via.

Un inno babilonese a Ishtar la saluta come Regina di tutto, che nella sua pietà risuscita i morti, guarisce i malati e salva gli afflitti; ma possiede, tuttavia, un lato "oscuro", e nell'epopea di Gilgamesh decide capricciosamente di distruggere l'umanità. Robert Hugh Benson, scrittore cattolico del XIX secolo, individuò questo aspetto "oscuro" della Signora di Lourdes:

Maria mi è apparsa sotto una nuova luce da quando ho visitato Lourdes. In futuro non solo odierò il fatto di offenderla, ma anche ne avrò paura. E' terribile cadere nelle mani di questa Madre, che consente agli infermi di trascinarsi arrancando per tutta la Francia fino ai suoi piedi, per poi tornarsene via sempre strisciando. E' una delle Marie di Chartres che qui si rivela, oscura, potente, dominante e inesorabile: non la Maria di un negozio di articoli ecclesiastici, che dimora fra carta stagnola e tuberose.

Senza dubbio gli uomini pensavano cose simili a queste, tanto tempo fa, nei confronti della Magna Mater o di Artemide, piuttosto benigna ad Atene, ma oscura e terribile come Diana di Efeso. Geoffrey Ashe (Miracles, 1978), commentando il "miracolo del sole" a Fatima, scrive: "Accettare il fatto che questo sia un miracolo attribuibile a Maria, significa ammettere che la Vergine ha un aspetto minaccioso e imperscrutabile che mal si concilia con le idee cristiane su di lei."

Se la Dea c'entra in qualche modo nelle visioni mariane, la Francia sembra costituire un terreno naturalmente fertile per queste ultime, poiché in questa nazione la Dea, in genere, sembra essere stata particolarmente benigna e provvida. Era esistito un tempio di Iside a Soissons, un forte culto della Madre nella regione di Treves, mentre il culto della Madre Terra prevaleva nelle regioni di Seine, Oise e Tarn, e c'erano molti santuari dedicati a dee minori che proteggevano le sorgenti. Vi erano anche ninfe protettrici di fonti, rocce ed acque, ed una moltitudine di "bianche signore" discendenti della Madre Terra.

A Roma, Cibele, la Grande Madre degli dèi, una divinità importata dall'Asia Minore, fu ritenuta artefice della sconfitta di Annibale e acquisì un duraturo seguito di fedeli. Le statue di Cibele avevano la caratteristica di essere coronate e condotte di luogo in luogo. Allo stesso modo, un ulteriore sviluppo delle apparizioni è stata la solenne incoronazione di statue mariane, condotte poi in processione, soprattutto a Fatima, da un luogo all'altro. Nel 1864, la Vergine di Garaison fu incoronata con l'autorizzazione del Papa (Pio IX), seguita poi da quelle di La Salette (Leone XIII) e Fatima (Pio XII). Nel 1954 fu incoronata Nostra Signora di Knock, regina dell'Irlanda. Precedentemente, nel 1732, la Vergine di Svata Hora, in Slovacchia, fu incoronata col diadema del Sacro Romano Imperatore. E' fuori di dubbio che la Madre di Dio, che rappresenta l'umanità redenta, sia glorificata e regni con Cristo; ma queste incoronazioni terrene tendono ad allontanarla da noi e a nascondere il fatto che la sua corona celeste non è il "diadema", emblema regale della monarchia, bensì lo stephanos, la corona di alloro data ai vincitori nella battaglia della vita, il premio che si ottiene dopo aver lottato fedelmente, attraverso sofferenze e purificazioni: la corona con la quale tutti i cristiani sperano e pregano di essere incoronati.

Universalmente venerata, la Dea soddisfaceva il profondo bisogno della psiche umana per l'eterno femminino. Talvolta agiva autonomamente, come unica divinità superiore; altre volte con una divinità maschile, un partner di pari dignità; altre volte ancora in una relazione Dea-Sposo/Figlio. Solo fra gli ebrei, guidati dai loro profeti fieramente monoteistici e privi di compromessi, non vi fu mai posto per la Dea; e perfino loro, circondati da società politeistiche, ricadevano talora nell'adorazione di divinità pagane. Presso gli ebrei, i serpenti della Dea, simboli benigni di guarigione e saggezza, divennero la figura del malvagio tentatore, ed Eva, madre di tutti i viventi, divenne una figura simile a quella di Pandora, che scatenò il peccato e la morte sull'umanità. L'altra attendente della Dea, la colomba, non venne "degradata", molto probabilmente a causa dei suoi rapporti con Noè e l'arca. La Signora di Zeitoun ha il suo seguito di "colombe"; e il serpente appare come simbolo del male, nell'accezione giudeo-cristiana, sotto i piedi della signora della Medaglia Miracolosa, mentre la visione di Medjugorje è impegnata in una battaglia per schiacciare la testa al serpente.

Se un rapporto della Dea con le apparizioni sussiste realmente, come è accaduto che questa figura abbia potuto prendere piede nella Chiesa latina, rimanendovi in incognito?

I missionari apostolici si mossero da un contesto strettamente monoteistico per incontrare società permeate da un mondo di dei ed esseri umani semi-divini. Non vi è dubbio che, per molti convertiti al cristianesimo, i vecchi modi di pensare non sono stati cancellati facilmente, neppure dopo il battesimo.

Uno dei Padri della Chiesa, Epifanio, ci informa dell'esistenza di una setta, composta soprattutto da donne, soprannominata i Colliridiani. Originaria della Tracia, verso il IV secolo la setta si era diffusa nella Scizia Superiore (all’incirca a nord-ovest del Mar Nero) e in Arabia. Sembra che fosse ispirata dagli eventi del Vangelo, combinati con una leggenda, simile a quella di Elia, sulla purezza e "non-morte" di Maria. S.Epifanio afferma che le "sacerdotesse di Maria" la veneravano come una dea autonoma, la Regina del Cielo, con rituali ben più antichi del Cristianesimo, e "adornavano una sedia o un trono quadrato, lo coprivano con una stoffa e, in certe solenni occasioni, vi ponevano sopra del pane e lo offrivano nel nome di Maria". Ricordando l'esempio degli Ebrei, condannati dal Profeta Geremia, che avevano fatto offerte del genere alla "Regina del Cielo" - in questo caso, Astarte - Epifanio si scaglia contro l'adorazione della Vergine nella stessa misura in cui aveva criticato la mancanza di rispetto nei suoi confronti. Questa è la settantanovesima nella lunga lista delle eresie criticate da Epifanio; eppure sembra più un'altra religione, piuttosto che una deviazione della religione cristiana: è l'antica religione pagana della Dea, che si nasconde sotto la nuova manifestazione di "Maria". E' improbabile che i Colliridiani, come tali, abbiano influenzato la Chiesa; ma la loro esistenza dimostra come possono sorgere simili distorsioni della vera fede, ed è possibile che una versione più ortodossa di alcune delle loro idee si sia rivelata congeniale per alcuni neo-convertiti dal paganesimo, rimanendo così latente, finché la giusta combinazione di circostanze non l'ha ridestata. Nel corso del mio studio sulle apparizioni ho cominciato ad avvertire la presenza di un'altra religione, che sembra affiancare il cristianesimo. È stata una vera sorpresa, dunque, scoprire che anche il romanziere francese ottocentesco Emile Zola aveva avuto un simile presentimento, credendo di avere avvertito a Lourdes "quasi una nuova religione".

Nella Chiesa, Cristo è il Secondo Adamo; ma, una volta che la Vergine ha cominciato ad essere considerata, in un certo qual modo, come la seconda Eva (senza naturalmente la minima concessione al paganesimo), ciò probabilmente ha richiamato alla mente dei più deboli spiritualmente la relazione Dea-Figlio/Sposo; mentre la Theotokos, benché il suo titolo alludesse solo al fatto che Cristo è Dio, ha sicuramente evocato la memoria di Cibele, la Grande Madre degli dèi - eccetto che per il significato ben più elevato del titolo, che significa Madre di Dio. Allorché il paganesimo si estinse, e le divinità locali furono detronizzate, molto spesso fu la Madre di Dio a sostituirle come patrona delle sorgenti curative e delle montagne sacre, associate da secoli coi pellegrinaggi. In occidente, dove le basi liturgiche e teologiche erano forse più deboli, durante il Medioevo la "Nostra Signora" di una regione veniva ad assumere una personalità differente da quella della Vergine di un santuario rivale. Sir Thomas More, il martire cattolico romano dell'epoca Tudor, commentava: "faranno paragoni fra nostra signora di Ipswitch e nostra signora di Walsingham, come a intendere che un'immagine ha più potere di un'altra".

Niente di tutto ciò si è mai verificato in Oriente. Radicata sanamente e sobriamente nella solida teologia della Chiesa Ortodossa, e nutrita spiritualmente da una liturgia in lingua corrente, la figura della Madre di Dio ha assunto naturalmente il suo giusto posto in un insieme perfettamente equilibrato e armonioso. La distorsione occidentale della dottrina della Santa Trinità, derivante dal Filioque, con la sua (non intenzionale) "svalutazione" dello Spirito Santo, insieme agli eventi storici che sopraffecero l'Impero d'Occidente sotto forma di invasioni barbariche e delle relative conseguenze, isolarono sempre di più la Chiesa d'Occidente dalla pura Ortodossia di quella d'Oriente.

Con la restaurazione dell'ordine e di un governo stabile alla fine dei secoli bui, la Chiesa d'Occidente si ritrovò con un laicato largamente analfabeta e semi-barbaro. Gli ecclesiastici dovevano fare le veci dei quadri amministrativi e legislativi richiesti dai governanti laici. Di conseguenza, il Papato dovette basarsi per la sua esistenza su legali ecclesiastici; e ciò finì per dare alla Chiesa romana l'inquadramento legalistico e la filosofia sistematica che sono rimasti i suoi tratti distintivi. L'istituzione ecclesiastica acquisì un'autorità eccessiva; e, col celibato obbligatorio dei preti, "la Chiesa" divenne nel sentire comune sinonimo di "clero". Una teologia trinitaria manchevole, e un'indebita enfasi sugli insegnamenti agostiniani sul peccato originale e sulla redenzione, insieme ad una gerarchia composta di soli maschi, provocò la perdita dell'elemento femminile nella cristianità occidentale, e creò un "vuoto dalla forma di Dea": la Vergine Maria era la candidata più ovvia per riempire quel vuoto.

Nella Chiesa Orientale, invece, la tradizione fu trasmessa immutata, di generazione in generazione. Se si eccettua il tradimento della Quarta Crociata, l'Impero Romano d'Oriente rimase in piedi fino all'arrivo dei turchi. Vi fu sempre un laicato indipendente e di alta cultura. Con la presenza di un Imperatore nel pieno dei suoi poteri, non vi fu mai l'opportunità – né si avvertì la necessità o il desiderio – di assoggettare il potere laico all'autorità del Patriarca; e la "Chiesa" continuò a indicare l'intero corpo dei fedeli, passati e presenti, compresi gli angeli. I preti sposati fecero sì che la classe sacerdotale non diventasse mai una "casta" a parte (come al giorno d'oggi, il prete vive nello stesso tipo di casa dei suoi parrocchiani: un prete di villaggio a Cipro può essere benissimo il calzolaio di paese, e un papas greco, in tonaca e cappello cilindrico, può essere visto con un figlio o una figlia per mano, mentre con l'altra regge un paniere per la spesa). Nella Chiesa Ortodossa non vi è mai stato alcun "vuoto dalla forma di Dea"; e la santa Vergine, saldamente ancorata nella teologia e nell'innologia, più degna d'onore dei cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei serafini grazie alla sua divina maternità, restò una donna dotata di una natura umana, come la nostra, sotto tutti i punti di vista, completamente purificata dallo Spirito Santo al momento dell'Annunciazione per renderla capace di dare una natura umana al Logos eterno.

Nella Chiesa Latina, le esagerazioni mariane hanno raggiunto vette sempre più alte, interrotte solo brevemente dalla Riforma protestante. La Vergine, dandogli una natura umana, avrebbe "reso più perfetto il Creatore dell'universo" – un'idea perfettamente contraria a quella delle Scritture e dell'Ortodossia, in cui l'Incarnazione è vista come una kenosis, uno svuotamento di sé da parte di Cristo – "benché fosse ricco, per noi si è fatto povero". La più strana fantasia di Bernardino da Siena, la "seduzione di Dio", viene descritta in un linguaggio più appropriato a una leggenda greca di Zeus che al grande mistero dell'Incarnazione. La Vergine era più elevata della Chiesa... aveva autorità sul proprio Figlio nei cieli... placava la giustizia divina, e impediva a Dio di punire i peccatori... con lo Spirito Santo, faceva nascere Cristo nelle anime. "Perfino la lingua dello Spirito Santo" era "appena sufficiente a celebrare degnamente le sue lodi"! Sfortunatamente, gli autori e i predicatori di queste sciocchezze blasfeme venivano frequentemente canonizzati, cosa che era considerata come un segno di approvazione ufficiale. Tali distorsioni potrebbero benissimo essere il "materiale" di cui sono fatte le apparizioni mariane. La Dea, o almeno un essere semidivino, è tornata.

E' interessante notare che il cardinale John Henry Newman non sopportava tutti questi eccessi. Egli accettava l'Immacolata Concezione, ma riteneva che le esagerazioni popolari e altre deviazioni dall'insegnamento patristico fossero "provocate ad arte, allo scopo di... destabilizzare le coscienze, provocare la blasfemia e portare le anime a perdizione". Con un tocco tipicamente nazionalistico, il Cardinale Newman notava che tutte queste devozioni e questi insegnamenti erano chiaramente l'opera di stranieri, non certo di inglesi!

Papa Giovanni XXIII ritenne necessario ricordare al suo gregge che "la Madonna non è affatto compiaciuta quando viene posta al di sopra di suo Figlio". E' inutile dire che tali eccessi sono disapprovati nell'attuale clima ecumenico. Non so cosa ci sia scritto nelle edizioni più recenti; ma la Guida ufficiale di Lourdes del 1980 si dichiarava contraria a "una devozione superflua alla Vergine, che si basa su chincaglieria, rosari e medaglie: la perversione di una religione autentica, che si avvicina alla superstizione". Ma, in qualche modo, non credo che la Dea si farà sloggiare così facilmente...

Politica, nazionalismo e coinvolgimento ecclesiastico

Com’è accaduto che queste apparizioni siano riuscite ad ottenere una fama nazionale, e perfino internazionale? Per esempio, com’è potuto accadere che le visioni – reali o immaginarie – di una fanciulla siano riuscite a trasformare Lourdes non solo in uno dei centri più importanti della Chiesa Cattolica Romana, ma anche in una colossale industria turistica, una “Disneyland religiosa” con più pellegrini della Terra Santa, più alberghi di ogni altra città francese, tranne Parigi e Nizza, una fabbrica che produce più di una tonnellata di candele al giorno, e negozi di souvenir in cui si possono acquistare Vergini in palle di vetro con la neve, o in apparecchi televisivi, e bottiglie di acqua santa in forma di Madonne alte un metro, dotate di corone d’oro estraibili per poterle riempire? Naturalmente, tutto questo deprecabile e pacchiano commercialismo non ha alcuna rilevanza sull’autenticità o meno delle visioni.

La politica e le manipolazioni ecclesiastiche (così come la costruzione della ferrovia) hanno avuto la loro parte in tutto ciò. In Francia si era sviluppato un cristianesimo “reazionario” per contrastare le posizioni anticlericali della rivoluzione francese e lo spirito del razionalismo. Le visioni mariane erano in sintonia con la richiesta popolare; e, incoraggiate dalle autorità ecclesiastiche, contribuirono notevolmente a dare nuova vita a un Cattolicesimo in declino. Infatti, Lourdes diede un tale impulso al marianismo nel XIX secolo da far nascere un movimento rivale che incoraggiava i pellegrinaggi a santuari direttamente connessi con la figura di Cristo. Qui, ancora, notiamo la separazione fra la Madre e il Figlio. Il fatto che la maestra delle novizie di Bernadette, Madre Vauzou, coltivasse una devozione cristocentrica, più che mariana, spiega forse perché non si convinse mai della genuinità delle visioni.

Padre Peyramale, il parroco di Lourdes, che aveva sostenuto Bernadette e aveva costruito una cappella alla grotta, fu rapidamente scavalcato dai Padri di Garaison, “revivalisti” di professione, inviati dal vescovo di Tarbes per coinvolgere Lourdes nella campagna di risveglio religioso. Il vescovo aveva riconosciuto fin dal principio le apparizioni, e aveva autorizzato il culto. Ai Padri di Garaison fu affidato il compito di gestire il flusso dei pellegrini, separatamente dalla chiesa parrocchiale, e apparentemente i loro rapporti con Padre Peyramale furono estremamente acrimoniosi e vendicativi. La guerra fra la parrocchia e la Grotta continuò dopo la morte di Padre Peyramale, con risvolti di denunce legali di “orribile complessità”. Quanto a Zola, la sua “selvaggia satira dei cani in colletto clericale che si sbranano a vicenda si basava su fatti accertati” (Alan Neame, The Happening at Lourdes).

La Terza Repubblica considerava le dimostrazioni religiose come filo-realiste; e scoppiarono rivolte anti-cattoliche, con assalti ai pellegrini. La risposta delle autorità ecclesiastiche fu di organizzare un raduno cattolico nazionale a Lourdes nel 1872, a cui parteciparono nove vescovi e ventimila fedeli, promuovendo così ulteriormente Lourdes come centro religioso.

Tutti i papi moderni sono stati marianisti. Giovanni Paolo II ha favorito ulteriormente Lourdes con il suo sostegno personale e con la sua visita al santuario, la prima compiuta da un Papa.

All’epoca delle visioni di Fatima, il Portogallo stava attraversando un periodo di forte anticlericalismo. Una repubblica di sinistra aveva sostituito la vecchia monarchia; e vi erano scioperi, criminalità, corruzione, attentati, inflazione e carestia, con in più la complicazione della Prima Guerra Mondiale. La Chiesa Cattolica Romana era considerata uno dei maggiori alleati della deposta monarchia, e al clero – cui era vietato indossare gli abiti talari – erano imposte restrizioni nella libertà di predicazione. Dopo il 1926, la Chiesa recuperò la sua influenza. Il Vaticano, incoraggiato dal successo di Lourdes, ebbe un ruolo chiave nel “lancio” di Fatima come santuario rivale per autorità e autenticità.

Il coinvolgimento papale con Fatima è sempre stato molto netto. Pio XII, sostenitore acceso di Fatima e violentemente anticomunista, nel 1942 consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria, e nel 1954 annunciò una speciale consacrazione della Russia, come richiesto da Lucia, la visionaria superstite. Paolo VI, che avrebbe dato alla Vergine un ulteriore titolo, “Madre della Chiesa”, visitò Fatima nel 1976. Papa Giovanni Paolo II, il cui motto è “Sono tutto tuo, Maria”, e che porta la lettera M ricamata sull’abito, è anch’egli un convinto sostenitore di Fatima; e, dopo il fallito attentato alla sua vita (in cui attribuì la sua salvezza a Nostra Signora di Lourdes), fece inserire il proiettile nella corona della Madonna di Fatima. Le presunte direttive riguardanti la Russia sono all’origine dell’attuale campagna – senza precedenti – di proselitismo vaticano in Russia.

Un risvolto politico in senso anticomunista si può riscontrarei anche a Turzovka in Slovacchia, a Medjugorje e a Hriushiw. Negli ultimi due casi era presente anche un forte elemento nazionalista e filo-vaticanista. Medjugorje è un’enclave croata nell’Erzegovina, a prevalenza ortodossa e musulmana. Il nazionalismo croato è sempre andato a braccetto col Cattolicesimo romano (“essere croato vuol dire essere cattolico”). Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Pio XII, nella sua paranoica fobia anticomunista, non fece nulla per fermare il massacro di 750.000 ortodossi serbi da parte degli Ustascia, fascisti croati appartenenti al governo fantoccio dello “Stato indipendente di Croazia”, creato dai nazisti. Il Cardinale Stepinac di Zagabria considerava la Chiesa Ortodossa un male “quasi più grave del Protestantesimo”; e furono proprio i frati francescani a gestire il più noto fra i campi di concentramento. Nei pressi di Medjugorje, cinquanta fra uomini, donne e bambini vennero gettati da una rupe, e tutti i monaci di un vicino monastero ortodosso furono sepolti vivi. E’ interessante notare che, mentre il precedente vescovo cattolico romano di Mostar, Mons. Pavao Zanic, aveva denunciato le visioni come “frutto di frode, disobbedienza alla Chiesa e follia”, esse erano state invece accolte entusiasticamente dal parroco francescano di Medjugorje, che aveva udito una “voce” che gli diceva di proteggere i visionari. Se e quando l’ex-Yugoslavia uscirà dal periodo di lotte interne in cui adesso si trova, Medjugorje riprenderà il suo posto nel quadro dell’industria turistica (cattolica romana), come un grande centro di pellegrinaggi.

Per secoli vi sono state tensioni nell’attuale Ucraina fra la Chiesa Ortodossa e il Vaticano riguardo alle attività degli Uniati, che stanno ancora una volta conducendo una campagna militante ed aggressiva organizzata da estremisti nazionalisti e religiosi. Hriushiw rientra benissimo in questo quadro, con la sua eco di Fatima nel richiamo alla conversione della Russia e i messaggi da parte dell’apparizione, che indicano gli Ucraini come i prescelti per quest’opera.

Citiamo di sfuggita anche il mix religioso/nazionalista delle Vergini di Guadalupe, in Messico, e di Czestohowa, in Polonia. Nel 1531, una Vergine “nera”, o indiana, apparve a un contadino azteco e gli disse di chiedere al vescovo di edificare un santuario sul luogo dell’apparizione, che coincideva con un importante luogo sacro della religione indigena. L’immagine della Vergine fu miracolosamente impressa sul manto del contadino. Gli indiani ritrovarono così la loro dignità di fronte agli “uomini bianchi”, mentre le autorità ecclesiastiche gioirono per aver ricevuto un aiuto così decisivo nel convertire otto milioni di indiani al Cattolicesimo Romano nel giro di quattro anni. Nel 1910, il Papa Pio X proclamò la Vergine di Guadalupe “Imperatrice delle Americhe”.

La Vergine di Czestohowa, nel monastero di Jasna Gora, si identifica strettamente con il Cattolicesimo e il nazionalismo polacco. La cappella che ospita l’icona è al centro di “un gigantesco complesso, un centro di pellegrinaggi estremamente organizzato”, amministrato dai padri paolini. La Vergine viene svelata quattro volte al giorno, allorché una tenda d’argento si alza lentamente al suono di una fanfara. Sembra che tutti i grandi santuari mariani abbiano la tipica impronta dell’efficienza e del professionismo teatrale romano. Nel 1717, la “Regina di Polonia e Granduchessa di Lituania” fu solennemente incoronata su decreto formale del Parlamento polacco.

Simili titoli “secolari” sembrano stranamente incongrui se attribuiti a colei il cui sublime titolo, Madre di Dio, in nessun modo, e da nient’altro, può ricevere maggior gloria. Le parole di uno scrittore cattolico romano, riferite a Lourdes, potrebbero ugualmente applicarsi ad altri santuari mariani: “Un bastione del potere temporale di un papato infallibile”.

[Nota del curatore: E’ necessario tener presenti due cose. La prima è che a Czestohowa, l’icona stessa è, naturalmente, un’icona ortodossa, e ha il suo posto nel nostro calendario. Le obiezioni sollevate in questo articolo riguardano piuttosto il culto di cui l’icona è oggetto. La seconda è che c’è un santuario mariano, Knock in Irlanda, la cui “promozione” può essere stata originata da sentimenti non già nazionalistici, bensì anti-nazionalistici. E’ stato notato che gli inglesi consideravano la promozione del culto estremamente utile per distrarre l’attenzione dei nazionalisti in un periodo di notevoli tensioni. Ovviamente, all’epoca dell’“apparizione”, e fino a poco tempo fa, le autorità ecclesiastiche cattolico- romane, sostenitrici dell’"establishment," erano filo-britanniche, piuttosto che – come si crede generalmente – filo-nazionaliste.]

I fenomeni solari

I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. (Salmo 18:2, numerazione della LXX).

Pur lasciando spazio all’auto-suggestione, agli scherzi di un’immaginazione esuberante, all’imitazione del comportamento di altre persone coinvolte, rimane tuttavia un numero sufficiente di testimonianze da far ritenere probabile l’effettiva occorrenza di fenomeni solari ai santuari. Si tratta di fenomeni naturali, segni celesti che accompagnano la presenza della Madre di Dio, o parte della campagna di “segni e falsi miracoli” che precede l’avvento dell’Anticristo?

Nell’Antico Testamento, il sole si ferma per Giosuè (Gesù, figlio di Nave) e torna indietro per Ezechia; mentre nei Vangeli abbiamo la stella di Betlemme e l’oscuramento del sole durante la crocifissione. Nella storia della Chiesa sappiamo della Croce di Costantino il Grande, di quella vista sopra Gerusalemme nel 357, e di quella su Atene del 1925.

Nel corso della storia sono sempre state avvistate strane cose nel cielo. All’inizio del X secolo, il Vescovo Radbod di Utrecht scrive di un cielo pieno di stelle che sembravano “infrangersi l’una sull’altra”, un segno che fu seguito da molti disastri naturali e storici. La Cometa di Halley, visibile in Inghilterra nel 1066, è raffigurata nell’Arazzo di Bayeux. Durante la Guerra delle Rose, un cronista contemporaneo scrive di “tre soli in uno” apparsi prima di una battaglia, che il capo degli Yorkisti, il futuro Edoardo IV, dichiarò essere un presagio favorevole, poiché simboleggiava la Trinità, riuscendo così a calmare le sue truppe atterrite. Shakespeare si servì di questo racconto quando fece menzione del segno celeste nell’Enrico VI. Nel 1646 venne pubblicato un libro intitolato Strani segni dal cielo, che registrava gli avvistamenti di numerosi fenomeni. Nel 1822 Walter Maunder, un astronomo di Greenwich, pubblicò un resoconto delle cosa più straordinaria da lui vista nel corso di molti anni trascorsi a scrutare il cielo. Insieme a centinaia di persone in tutta la Gran Bretagna, Maunder aveva visto un grande disco di luce verdastra che si era allungato fino ad assumere una forma a sigaro, a più di cento miglia di altezza, lungo almeno cinquanta miglia, che si muoveva molto rapidamente, a circa dieci miglia al secondo. Gli scienziati di oggi possono spiegare questo fenomeno nel contesto di un’aurora boreale. Vi era stata in quel tempo una violenta tempesta magnetica, e particelle solari cariche precipitate nell’atmosfera terrestre si erano accese come una luce al neon. Un raggio di particelle avrebbe potuto benissimo creare l’immagine di un oggetto solido che si muoveva ad alta velocità. Quando la fascia esaurì la sua forza, si dissolse semplicemente come una nube sull’Europa. Non vi è dubbio che molti “strani segni dal cielo” sono in realtà fenomeni naturali.

Un fenomeno naturale ben noto è l’ “alone”, che si verifica quando l’immagine del sole, rifratta attraverso cristalli di ghiaccio, forma una croce con il sole stesso al suo centro. Vi sono “falsi” soli e lune noti agli astronomi; e il pianeta Venere, osservato attraverso l’atmosfera inquinata vicino alla superficie terrestre, sembra cambiare colore e compiere movimenti erratici. In un programma televisivo sulla stella di Betlemme, andato in onda nel Natale del 1993, un astronomo disse che fenomeni naturali accadono ogni anno; e, se la Chiesa avesse potuto fornire una data esatta per la Natività, gli sarebbe stato possibile stabilire cos’era la “stella” osservata dai Magi, poiché alla scienza moderna sono note tutte le date dei movimenti planetari.

[Nota del curatore: Benché, come l’autrice senza dubbio intende, ciò dimostri quanti fenomeni naturali vi siano in realtà, lo scienziato aveva torto riguardo alla stella di Betlemme. Quest’ultima non era un fenomeno naturale, bensì spirituale (cfr. l’Omelia VI di San Giovanni Crisostomo sul Vangelo di Matteo). Inoltre, nonostante i frenetici preparativi dei seguaci di Mammona per celebrare il secondo millennio di un evento in cui sembrano non credere affatto (!), non ci è nota la data esatta della nascita del Salvatore.]

Alcuni dei fenomeni solari osservati nei numerosi santuari in tutto il mondo sono indubbiamente fenomeni naturali. Tuttavia, centinaia di persone che affermano di aver visto il sole “danzare” hanno potuto osservarlo a lungo senza danno per i loro nervi ottici. Ma non tutti i presenti hanno visto la stessa cosa: alcuni non hanno visto proprio niente; dunque il sole “danzante” non ha una causa naturale, e forse è frutto di quanche tipo di allucinazione di massa. E’ certo che il sole non può aver compiuto fisicamente quei movimenti di rotazione e a zig-zag, altrimenti sarebbe stata la fine del sistema solare.

Tutti i resoconti ben documentati del “miracolo del sole” a Fatima insistono sul terrore della folla: molti – ma non tutti – videro il sole girare in una spirale impazzita, poi staccarsi dal cielo, cadere girando verso terra come un’enorme massa infuocata, e infine tornare al suo posto. I movimenti si ripeterono due volte. Mentre alcuni non videro niente, altri, che si trovavano a cinquanta chilometri di distanza, videro lo spettacolo e credettero che fosse arrivata la fine del mondo. Il sole cambiava colore: rosso, poi giallo, poi porpora. Nel libro The Dancing Sun, Desmond Seward cita un passo di un resoconto inedito degli eventi di Turzovka. Nel 1958, la Madre di Dio sarebbe apparsa a un boscaiolo quarantaduenne, un “tiepido credente”, che vide una bella donna vestita di bianco, con un rosario in mano, sospesa nell’aria. Vi furono in tutto sette apparizioni, ogni settimana, nello stesso luogo ed alla stessa ora. La Vergine disse al boscaiolo di pregare per la riconciliazione e l’espiazione dei peccati del mondo; vi furono i soliti moniti apocalittici, e l’insistenza sulla preghiera con il rosario. Al monte accorsero folle da tutta la Slovacchia; una sorgente sgorgò dal luogo dell’apparizione; vi furono guarigioni. Le autorità comuniste chiusero il boscaiolo in un manicomio, ma poi lo liberarono. Furono osservate strane luci; e nel 1963 ebbe luogo il miracolo del sole. “Il disco infuocato... sembrava divampare, ardere, emettendo fiamme... più di 500 persone osservarono il fenomeno costernate, attonite. Dopo pochi attimi, un enorme cono di luce si allargò al di sopra e attorno a noi, come un’immane tenda fatta di lunghe strisce vividamente colorate. Vi erano tutti i colori dello spettro, dal rosso al violetto... Tutt’intorno, strisce colorate coprivano il cielo, gli alberi e i rami, la terra e la gente. Le strisce si irraggiavano da un solo punto focale, in cui vi era il sole. Vedevo accanto a me persone azzurre e gialle, che muovendosi cambiavano colore.” Tre bande musicali del luogo si unirono ai pellegrini per cantare a piena voce l’inno “Ti salutiamo mille volte, Maria”, poichè tutti credevano che il fenomeno fosse un segno della presenza della Madre di Dio. Leggendo questo resoconto, si ha piuttosto l’impressione di una specie di discoteca soprannaturale; ma allo scrivente tutto ciò era apparso “strano e profondamente commovente, sconvolgente... divino”.

Non avevo mai pensato che potesse esservi qualche legame fra gli UFO e i santuari, finché, per puro caso, in una libreria antiquaria mi cadde l’occhio su un libro di seconda mano che trattava dei “dischi volanti”. Scorrendo le sue pagine mi meravigliai di trovare, fra i molti avvistamenti riportati nel 1967 in Inghilterra, due che mi sembrarono subito familiari.

Il primo riguardava due vicine, che abitavano in un caseggiato a Stoke-on-Trent, le quali, insieme ad alcuni bambini che giocavano per strada, videro un “disco volante” atterrare in un campo non lontano, verso le nove di sera del 2 settembre 1967. Il campo “sembrava incendiato, come un falò”; “era come se qualcuno avesse acceso un grande falò”. Pochi minuti dopo arrivò la polizia, chiamata dalle donne: ma tutto era buio, e una successiva ricerca, condotta il giorno dopo, non portò a niente. A Medjugorje, nell’agosto 1981, assieme a un sole che girava su se stesso spandendo raggi multicolori, arcobaleni senza pioggia, e altri fenomeni, apparve un fuoco sulla collina delle apparizioni, ma all’arrivo dei pompieri non ne era rimasta traccia.

Il secondo riguardava invece la Croce volante. Fra il 1959 e il 1967, 808 indagini sugli avvistamenti di UFO furono condotte dal Ministero della Difesa, col supporto dell’Osservatorio Reale, dell’Ufficio Metereologico, della Royal Air Force, dell’aviazione americana stanziata in Gran Bretagna, delle stazioni radar, del Controllo del Traffico Aereo e della polizia, benché non sembra esservi stata alcuna indagine al più alto livello scientifico. Per la grande maggioranza degli avvistamenti furono trovate prove del tutto naturali: satelliti e frammenti, palloni meteorologici, corpi celesti (Venere, etc.), velivoli, fenomeni naturali come “falsi” soli e lune, riflessi di nuvole, nonché alcune inevitabili truffe. Dei rimanenti 84 fenomeni rimasti inspiegati, alcuni non potevano essere valutati adeguatamente per insufficienza di informazioni; ma la Croce volante era fra quelli rimasti, ben documentati, per i quali non poteva essere trovata alcuna spiegazione.

Nell’ottobre del 1967 una dozzina di testimoni affidabili, fra cui alcuni poliziotti e ingegneri della BBC, avvistarono luci che volavano lentamente, si fermavano fluttuando nell’aria, formavano una croce e si allontanavano a tremenda velocità. La luce era “non penetrante, ma molto splendente. Era raggiante, come se venisse osservata attraverso un vetro umido.” La “cosa” appariva sempre di notte, o nelle prime ore del mattino. Una notte d’ottobre, nello Hampshire, un generale in pensione della RAF stava viaggiando in auto con la moglie quando vide sette luci volanti che non emettevano alcun suono, sette luci brillanti in formazione nel cielo. All’inizio le luci formavano una perfetta “V”, ma poi assunsero la forma di una croce. “Sembravano controllate da qualcuno: la formazione era perfetta”, disse il generale.

Ciò suonava stranamente simile, a volte identico, alle descrizioni fatte dai testimoni delle apparizioni sulla Chiesa Copta di Santa Maria di Zeitoun, al Cairo, avvenute sei mesi dopo. Un Vescovo copto, Gregorio, responsabile di studi superiori, cultura copta e ricerca scientifica, più volte testimone delle apparizioni, afferma: “Prima delle apparizioni, alcuni uccelli simili a colombi – ma non so bene cosa siano – appaiono in diverse formazioni... Non sbattono le ali, ma scivolano nell’aria... Qualsiasi formazione assumano, la conservano. Talvolta fino a sette di essi volano in una formazione a forma di croce. Volano molto velocemente. Sono... completamente illuminati. Non si vedono piume, solo qualcosa di lucente. Sono creature radianti, più grandi di una colomba o di un piccione”. Uno speciale comitato del clero copto, nominato dal Papa copto, scrive nel rapporto ufficiale: “...Un’altra notte abbiamo visto colombe color argento splendente, radianti di luce. Le colombe volavano direttamente dalla cupola al cielo. Rendemmo allora gloria a Dio, che ha permesso ai terrestri di vedere la gloria dei celesti...”. Nella sua dichiarazione di conferma dell’autenticità delle apparizioni, il Papa copto Cirillo VI scrive che l’apparizione splendente era “preceduta da alcune forme spirituali, simili a colombe, che si muovevano a grande velocità”.

Ho letto e riletto i resoconti degli avvistamenti degli UFO e quelli delle apparizioni di Zeitoun. E’possibile che la “cosa” avvistata fuggevolmente in Inghilterra nell’ottobre del 1967 si sia trasformata, sei mesi dopo, nelle apparizioni egiziane, durate tre anni, in cui il clero copto vide gli “esseri celestiali” e il Papa copto le “forme spirituali”?

Per una strana coincidenza, mentre stavo scrivendo questo articolo, una sera all’inizio di giugno, mio marito mi chiamò a vedere un insolito effetto solare nel tramonto. Illuminate da un glorioso splendore rosa ed oro, le nubi disegnavano meravigliose formazioni di colline e vallate purpuree e di un rosa profondo. “E’ il deserto di Giudea!”, esclamò mio marito. Accanto ad esso c’era una “mappa” del Mediterraneo, con la forma a stivale dell’Italia ben in mostra, insieme a tutta la linea costiera mediterranea. Dalle nubi color rosa profondo, che circondavano la scena, provenivano potenti raggi di luce dorata. Nessuno di noi aveva mai visto niente di simile, e restammo a guardare finché svanì. Era incredibilmente bello, e ispirava un senso di timore; e, in un certo senso, era un’esperienza spirituale, poiché il pensiero dominante, in quei momenti, era “gloria a Dio”: eppure, si trattava di un fenomeno del tutto naturale.

Pensai poi all’insegnante inglese di matematica che nel 1974, a Garabandal, vide il sole che danzava, un Cristo sfigurato nel cielo, “mappe” di vari paesi insieme a potenti raggi di luce che, per lei, indicavano la presenza di un “essere Onnipotente”, il “Padre Eterno”, che inviava “raggi di terribile ira” sulla Londra della “mappa” celeste. Mi chiesi cosa avrebbe fatto del “mio” tramonto se l’avesse visto a Garabandal, o in qualche altro santuario.

Se si escludono i fenomeni naturali, e a meno di credere che le “colombe” e i soli danzanti siano veri segni mandati dal Cielo per confermare nella fede, indicare la graziosa presenza della Vergine e annunciare disastri che possono essere evitati solo col pentimento, ci resta solo la possibilità che i fenomeni siano una qualche specie di allucinazione di massa, o una parte della campagna di quei “segni e prodigi menzogneri” che preannunciano l’Anticristo.

Secondo il Vangelo di San Luca, negli ultimi tempi vi saranno “terrori e grandi segni dal cielo”. Sant’Ignazio Brianchaninov scriveva, più di cent’anni fa, che si sta avvicinando un tempo in cui vi saranno numerosi ed eclatanti falsi miracoli: “...i miracoli dell’Anticristo si manifesteranno soprattutto nel reame aereo, dove satana ha il suo dominio. Questi segni agiranno soprattutto sul senso della vista, affascinandolo e traendolo in inganno. San Giovanni il Teologo, osservando gli eventi che devono precedere la fine del mondo, dice che l’Anticristo compirà miracoli, e opererà perfino “grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini” (Ap 13,13). Questo è indicato dalle Scritture come il più grande dei segni dell’Anticristo, e il luogo di questo segno è nell’aria”. Molte apparizioni hanno preannunciato la futura manifestazione di un grande segno.

Delusioni

Perché mai queste apparizioni sono accettate così prontamente dai visionari stessi e da innumerevoli pellegrini? I Cristiani eterodossi ben poco sanno di uno dei concetti chiave degli insegnamenti ascetici ortodossi: il prelest – l’inganno spirituale – in cui un miraggio è erroneamente preso per vero. Si trovano molti esempi, nelle Vite dei santi, in cui monaci e asceti, molti dei quali giunsero poi a realizzare una genuina santità, caddero in uno stato di delusione, accogliendo demoni in forma di angeli, o addirittura di Cristo stesso, ricevendo “rivelazioni”, vedendo “luce” nelle loro celle e udendo “il Signore” parlare loro. A volte “Cristo” offriva loro il dono della “profezia” e poteri straordinari. San Diadoco di Foticea avverte di non accettare l’inganno del maligno sotto forma di luce o di fuoco; e San Simeone il Nuovo Teologo mette in guardia contro gli spiriti maligni che provocano vari e numerosi inganni nell’aria.

La preghiera senza immagini, com’è insegnata dagli asceti e dagli anziani della Chiesa Ortodossa, è in diretto contrasto con quella, per esempio, di una persona che cerca aiuto presso una congregazione di “guarigione” protestante, a cui può venir detto, alla sessione di preghiera che precede il “servizio di guarigione”, di immaginare una luce dorata che scende su di lui dal cielo; e alle pratiche di meditazione comuni da secoli in Occidente, in cui si è incoraggiati a immaginare una certa scena ed a provare a visualizzare il bambino nella mangiatoia o il Cristo crocifisso. San Marco l’Asceta avverte che “quando i nostri pensieri sono accompagnati da immagini, abbiamo già dato loro il nostro assenso”. Questa facoltà di produrre immagini può essere usata creativamente da coloro che sono già avanzati sul cammino spirituale, come nell’iconografia di Sant’Andrej Rublev e dei devoti iconografi in generale; ma siamo continuamente avvertiti che chi non possiede già doti di discernimento spirituale dovrebbe evitare di cedere agli allettamenti, e di cadere nella trappola delle apparenze illusorie.

Ciò di cui molti entusiasti di apparizioni mariane non si rendono conto è che al giorno d’oggi i “fenomeni spirituali” sono assai comuni. I gruppi pentecostali/carismatici identificano con estrema facilità le loro esperienze con lo Spirito Santo, così come, negli anni ’70, i revivalisti protestanti in Indonesia accettavano ciecamente come genuine le loro “voci”, gli “angeli” (che citavano invariabilmente le Scritture con tanto di capitolo e versetto), le visioni di “Cristo”, le guarigioni, le luci miracolose che accompagnavano gli evangelizzatori, e i misteriosi fuochi celesti che consumavano le statue cattoliche romane. Chi porta idee “cristiane” nelle proprie esperienze spesso presume, senza riflettere, che queste siano realmente esperienze cristiane, opera dello Spirito Santo; e di rado si ferma a chiedersi se tali esperienze non possano, invece, provenire da uno spirito di ben altra specie.

Anche quando queste esperienze sono genuinamente cristiane, le parole di un santo della Chiesa Cattolica Romana, Giovanni della Croce, suonano come un tempestivo monito: “Tutte le visioni, le rivelazioni e le impressioni celesti, per quanto l’uomo spirituale possa tenerle in conto, non valgono il più picolo atto di umiltà; perché quest’ultimo porta con sé i frutti della carità, che mai si stima o pensa bene di sé, ma solo degli altri”.

Il Curato di Ars non accettava le visioni di La Salette; le autorità ecclesiastiche di Garabandal non mostrarono il minimo entusiasmo; e l’ex-vescovo cattolico romano di Mostar denunciò le apparizioni di Medjugorje. Sicuramente alcune delle visioni potevano essere, all’inizio, provocate da fattori psicologici. La maggior parte di noi non possiede un senso molto sviluppato di auto-consapevolezza. Sappiamo ben poco di noi stessi, e abbiamo una scarsa conoscenza dei processi misteriosi, ma del tutto naturali, che operano nella mente subconscia, e degli effetti che possono produrre. Al di là dell’auto-inganno, inoltre, vi è la possibilità di un’inconscia partecipazione medianica, o perfino di una più diretta illusione diabolica.

Se Bernadette, che mostrava il rosario ad “Aquero”, e i giovani di Medjugorje con le loro bottiglie di acqua santa e le loro minacce alla “Gospa” (“Se sei Satana, vai via!”), avessero realmente sospettato la presenza di un demone, avrebbero con ciò dimostrato di sottovalutare il potere col quale avevano a che fare: "Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?" (Atti 19:15). Quando all’Anziano Padre Sabba del Monte Athos (+ 1908), confessore e teoforo, fu chiesto di liberare un monaco posseduto da un demonio, egli pregò e osservò un digiuno completo per una settimana prima di compiere l’esorcismo; e liberò un altro monaco che era stato ingannato da un falso “angelo custode”, che aveva pregato e parlato con lui quotidianamente per due anni, prosternandosi come se “con dolore e lacrime pregasse il Signore di aver misericordia del suo servo, e di cacciare i demoni maligni”.

Lo Staretz Amvrosij di Optina, che era spesso interpellato, come grande guida monastica e spirituale, su fenomeni di visioni e voci, si basava sugli insegnamenti fondamentali dei Padri; e ammoniva coloro che cercavano la sua guida di non fidarsi delle voci udite durante la preghiera, o delle trasformazioni delle icone – profumi o fiamme provenienti da esse –, che potevano apparire segni positivi, ma a cui non doveva essere attribuito alcun significato, poiché cose del genere possono anche essere inganni del nemico.

In una seduta di domande e risposte con un francescano, ad una delle “veggenti” di Medjugorje fu chiesto perché Ivanka, la ragazza che aveva visto per prima l’apparizione, aveva detto: “E’ la Beata Vergine”. La risposta fu: “A chi altri avrebbe potuto pensare? Una meravigliosa giovane madre con un bambino e una corona sul capo. Era chiaro.” L’apparizione fu accettata senz’alcun dubbio come la Vergine, e le fu rivolta la parola prima di averla aspersa con acqua santa (come consigliarono poi le donne più anziane del villaggio). I “miei angeli” – come l’apparizione ripetutamente chiamava i giovani – chiesero un segno, e la visione gentilmente fece girare le lancette dell’orologio di uno dei visionari.

In occasione dell’ultima visione di Ivanka, il 7 maggio 1985, la Gospa, in risposta alla richiesta di Ivanka, fece apparire la madre della ragazza, morta qualche mese prima dell’inizio delle apparizioni. “Nostra Signora mi chiese cosa desideravo, e io chiesi di vedere la mia madre terrena. Allora Nostra Signora sorrise, annuì col capo e, all’istante, mia madre apparve. Sorrideva. Nostra Signora disse di alzarmi. Mi alzai, mia madre mi abbracciò e mi baciò...” Poi parlò a Ivanka e scomparve.

I ragazzi si fidarono ciecamente dell’apparizione di Medjugorje: fiducia che fu incoraggiata dai francescani, i quali si comportarono come i loro confidenti e direttori spirituali. Non vi era alcun concetto di prelest, non sembrava esserci alcuna considerazione della temibile oscurità della mente umana decaduta. Lo stesso argomento usato per sostenere l’autenticità di Medjugorje – “l’albero lo riconoscerete dai frutti” – , cioè la fervente preghiera, le conversioni, le guarigioni, il senso di pace e gioia, era stato usato da “carismatici” e revivalisti protestanti, dagli evangelici indonesiani e da vari movimeti eretici nel corso della storia. Hindu e buddhisti dicono senza dubbio la stessa cosa, quando sottolineano l’intensa devozione dei loro seguaci, durante i pellegrinaggi di massa ai templi, e le guarigioni avvenute ai santuari dei loro maestri spirituali.

Sant’Ignazio Brianchaninov, nei suoi ammonimenti ai cristiani ortodossi, ci ricorda il terribile pericolo di essere ingannati da spiriti maligni: “Se i santi stessi non hanno sempre saputo riconoscere i demoni che erano loro apparsi con l’aspetto di santi e dello stesso Cristo, com’è possibile per noi illuderci di riconoscerli senza errore! ...I santi maestri della lotta cristiana... ci ordinano di non fidarci di alcuna immagine o visione... se dovessero apparire all’improvviso, di non conversare con loro...”, ma, risolutamente consapevoli della nostra “indegnità e incapacità di vedere santi spiriti, pregare Dio di proteggerci dalle trappole e dagli inganni astutamente disposti dagli spiriti maligni”... “L’unica via per entrare rettamente nel mondo degli spiriti è la dottrina e la pratica del combattimento cristiano. L’unica via per entrare rettamente nella percezione sensoriale degli spiriti è l’avanzamento e la perfezione cristiana.”

L’aspetto curativo

Alcuni ritengono che le apparizioni debbano essere genuine poiché presso i santuari i malati vengono guariti; ma non vi è necessariamente alcuna reale connessione fra i due fenomeni. Il numero delle guarigioni è davvero minimo, considerate le moltitudini di malati che si recano ai santuari. A Lourdes, durante i centoventidue anni trascorsi dal 1858 al 1980, solo sessantaquattro guarigioni sono state dichiarate miracolose – cioè non attribuibili ad alcuna causa naturale o medica – fra le cinquemila possibili. Mentre le autorità mediche devono necessariamente essere caute, sembra alquanto artificioso e arrogante, da parte di un gruppo di esseri umani, dichiarare solennemente che Dio non solo ha compiuto un miracolo, ma lo ha compiuto correttamente, in modo per loro soddisfacente.

Presso numerosi santuari la Vergine sembra aver detto che avrebbe guarito solo alcuni, ma non altri; e leggere che “il dito di Dio si estenderà senza preavviso” introduce un fastidioso elemento di capriccioso arbitrio, per quanto ci si possa rallegrare delle guarigioni in se stesse. Ma i santuari mariani, benché tendano a monopolizzare l’attenzione, non sono i soli a pretendere di poter guarire persone di tutte le fedi, o anche atei. L’Anglican London Healing Mission riporta ogni mese una quantità di guarigioni sorpendenti; anche i gruppi pentecostali/carismatici affermano di averne al loro attivo, così come gli spiritisti (la National Federation of Spiritual Healers); e, nei suoi giorni migliori, il movimento della Scienza Cristiana aveva un impressionante bilancio di guarigioni.

Si dice che nessuno viene contagiato facendo il bagno a Lourdes, ma c’è da dire che non viene tenuto il conto di eventuali infezioni; e, in ogni caso, nell’Inghilterra del XVII e XVIII secolo coloro che si bagnavano nelle fonti curative “alla moda” erano esposti agli stessi rischi (Samuel Pepys a Bath aveva gravi dubbi circa la saggezza di usare le acque), eppure non furono riportate epidemie di febbre tifoidea o di colera. Le autorità a Lourdes sanno di non poter rischiare un’epidemia, altrimenti i bagni dovrebbero essere chiusi; e i pellegrini sani sono incoraggiati a lavarsi ai rubinetti invece di fare il bagno. E’ interessante notare che la stessa Bernadette non fece uso dell’acqua di Lourdes per guarire dai suoi mali, ma cercò sollievo nella vicina sorgente curativa.

Dio opera in modi diversi, come ritiene più opportuno, e sarebbe stupido cercare di imporre limiti alla sua misericordia; ma i cristiani ortodossi non hanno alcun bisogno di cercare la guarigione al di fuori della Chiesa. Abbiamo sempre avuto taumaturghi e guaritori. Lo Staretz Amvrosij, già menzionato, era un guaritore, così come innumerevoli altri; e innumerevoli guarigioni continuano a verificarsi per l’intercessione della Madre di Dio, ad esempio attraverso le sue icone di Tinos e di Malevi, e per l’intercessione di Santa Xenia di Pietroburgo e di San Giovanni (Maximovich) di Shanghai e San Francisco.

Molti non-ortodossi sarebbero davvero sorpresi se sapessero quante volte la guarigione del corpo è menzionata nelle preghiere della Chiesa accanto a quella dell’anima. Nelle preghiere di preparazione e di ringraziamento per la Santa Comunione, in particolare, preghiamo ripetutamente per “la guarigione, la purificazione, l’illuminazione, la protezione, la salvezza e la santificazione dell’anima e del corpo”, e perché la Grazia divina ricolmi i nostri cinque sensi, le giunture e le ossa, così come la mente, l’anima e i sentimenti. Allo stesso modo, l’officio della Santa Unzione non è riservato ai morenti, ma viene eseguito anche alla vigilia di Natale e del Giovedi santo, allorché tutti i fedeli vengono unti. Ognuno, infine, può richiedere un’unzione in qualsiasi momento, in caso di necessità.

Alcuni sottolineano la grande compassione dimostrata a Lourdes per i malati, e il tempo e l’energia impiegati a loro beneficio, anno dopo anno, da devoti che si accollano questo compito; e pensano che le visioni debbano essere vere, se ne deriva tanto bene. Ma la compassione non è una prerogativa del solo cristianesimo. La compassione per ogni creatura vivente è il fondamento del buddhismo; e persone di tutte le fedi, o di nessuna, prestano in silenzio, senza alcuna pubblicità, la loro opera di volontariato negli ospedali o fra i disabili mentali o fisici del loro vicinato. Le guarigioni e la compassione non provano affatto l’autenticità delle apparizioni. Che si verifichino guarigioni è indubbio; ma l’esatta natura di una guarigione può variare da un caso all’altro, e, poiché sia i protestanti che gli spiritisti mostrano risultati tangibili, sarebbe incauto accettare senza riserve le implicazioni religiose delle cure presso i santuari mariani, attribuendo loro un’interpretazione che, logicamente, non ne consegue.

Ecumenismo, sincretismo e l’Anticristo

Così come le apparizioni sono state manipolate per gli scopi della propaganda cattolica romana, o per motivi di proselitismo, nazionalismo e commercialismo, allo stesso modo esse vengono usate volenteri dai sostenitori dell’ecumenismo. Anglicani, luterani, perfino ortodossi visitano i santuari. “La Madonna è per tutti”. Oppure qui potrebbe valere il motto: “Vieni in camera mia, disse il ragno alla mosca”...? Proprio come il Papa ha parlato della “conversione della Russia” sotto un solo pastore, “il successore di San Pietro”, così anche il piano – immutato – del Vaticano per “riunirci tutti” non è affatto un segreto: la soggezione al pontefice romano.

Nello stesso tempo, l’ecumenismo al di là dei confini stessi del Cristianesimo continua a prender piede nel “dialogo con le religioni non-cristiane”; anche se non senmbra che sia proprio un onesto dialogo ciò che il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha in mente. “Le grandi comunità religiose non scompariranno... Gli ebrei rimarranno ebrei, i musulmani rimarranno musulmani, e coloro che appartengono alle grandi religioni orientali rimarranno hindu, buddhisti e taoisti”. Eppure, in qualche modo, tutti, benché attaccati ai loro errori e continuando a negare Cristo, “dimoreranno nel regno di Dio senza... essere diventati cristiani come noi”.

Dio non può essere contenuto da alcunché: è la fonte di qualsiasi verità presente anche in altre fedi. Ma, come notava C. S. Lewis, essere un cristiano significa pensare che, laddove il cristianesimo differisce dalle altre religioni, il primo ha ragione, e le altre hanno torto. Lewis usava l’esempio di una somma: c’è un solo risultato esatto per una somma, e tutti gli altri sono sbagliati; ma alcuni dei risultati errati sono più vicini alla verità degli altri.

Gli ecumenisti mariani credono che la Vergine stia comunicando un messaggio ecumenico a Zeitoun e a Medjugorje, e che, come madre dell’intera famiglia umana, abbia un ruolo particolare come centro di unità e di riconciliazione, per così dire, per i suoi litigiosi figli. Essi sottolineano che a Zeitoun la Madre di Dio è rimasta in silenzio. Ciò viene interpretato come un gesto di sensibilità materna, e un invito “a ciascuno dei presenti, indipendentemente dalle loro credenze, a unirsi in Dio nella preghiera” (che oggi è prassi normale negli incontri per il “dialogo con le religioni non-cristiane”, e in accordo con le idee del Consiglio Ecumenico delle Chiese). Se si fosse qualificata come la Madre di Dio, i musulmani avrebbero rifiutato la visione; se si fosse identificata con l’Immacolata Concezione, l’avrebbero rifiutata i copti. Gli ecumenisti sottolineano che la Vergine è menzionata nel Corano come la prescelta di Allah, e vengono lodate la sua purezza e la sua virtù; ma non dicono che, sempre nel Corano, Cristo stesso è considerato un semplice profeta fra i tanti – ed inferiore a Maometto –, e che la sua crocifissione e risurrezione sono decisamente negate.

Un corrispondente anglicano della Eastern Churches Review descrive la sua visita a Zeitoun nel numero di primavera del 1970, riportando la storia di un leader musulmano che viveva vicino alla chiesa ed era solito gettare pietre ai pellegrini. La Vergine gli apparve, chiedendogli di smetterla, e gli ordinò di dipingere una croce sulla sua casa. Convinto dell’autenticità della visione, il musulmano dipinse quaranta grandi croci bianche su tutte le mura della sua abitazione. Ma in un certo modo tutto questo sembra piuttosto privo di senso, se si considera il fatto che egli rimase un musulmano praticante e non si convertì a Cristo, che sembra non essere stato affatto menzionato, e che, come al solito, sembra stranamente assente dalla scena dei fatti.

A Medjugorje la Vergine annunciò di essere venuta a “convertire e riconciliare”. Il santuario è considerato come una possibile chiave per la pace nella regione, e solo la “Gospa” può riconciliare cattolici, ortodossi e musulmani, poiché tutti la onorano. Ancora una volta troviamo questa idea incredibile di una riconciliazione e di un’unità senza Cristo. La Gospa rimprovera i cattolici della regione per la loro ostilità contro i vicini ortodossi e musulmani, benché in alcuni libri sull’apparizione di Medjugorje non siano cessati alcuni tratti palesi di propaganda anti-serba.

L’apparizione di Medjugorje dichiara che “fondamentalmente, le religioni sono simili”: il che ricorda da vicino l’insegnamento di Swami Vivekananda, celebre missionario hindu in occidente a cavallo fra il XIX e il XX secolo, che affermava che tutte le religioni sono unite nel loro nucleo. Il fondamento e il cuore del cristianesimo è la Santa Trinità e la risurrezione del Dio-uomo Gesù Cristo. Il giudaismo e l’islam credono anch’essi in un Dio che chiede agli uomini di vivere in un modo “buono”, opposto a un modo “malvagio” di essere; mentre l’induismo, per quanto riesco a capire, crede che Dio sia al di là del “bene” e del “male”, che tutto in questo mondo sia parte di Dio, e che, se solo potessimo vedere le cose dal punto di vista divino, ci accorgeremmo che anche ciò che chiamiamo “male” dalla nostra limitata prospettiva umana è, in realtà, “Dio”. Swami Vivekananda, parlando della dea Kali, la Madre Terribile, che unisce in lei gli opposti – vita e morte, creazione e distruzione, misericordia e terrore – scrive: “Chi può dire che Dio non si manifesti solo come bene, ma anche come male? Solo gli hindu osano adorarlo come il male”. Tutte le religioni hanno qualcosa in comune, ma ci sono differenze fondamentali.

La Gospa ha anche detto che il Papa dev’essere un padre per tutti gli uomini, non solo per i cattolici. Papa Giovanni Paolo II, che a quanto si dice crede alle apparizioni, sembra aver fatto sue queste parole, e si sia ispirato a loro per ulteriori iniziative ecumeniche. Oltre alla sua Giornata Mondiale di Preghiera ad Assisi, il Papa definisce gli ebrei come “fratelli maggiori” dei cristiani; e, nel suo discorso ai giovani musulmani del Marocco, ha nominato Dio Padre sessantasei volte. A ciò si deve aggiungere la “campagna missionaria” del Vaticano in Russia e in Ucraina, e le ingerenze vatcane nei Balcani, in Croazia, in Bosnia e a Skopje. Il Papa, evidentemente, considera il terzo millennio come una nuova epoca per le missioni, una nuova era di fede; e ha dato il suo sostegno a “Evangelizzazione 2000”, che ha progetti di attività evangelizzatrice a livello mondiale, soprattutto nell’Europa occidentale e orientale. Tutti questi sono “segni che indicano non solo la riunione dei cristiani, ma l’accoglimento di tutte le fedi e di tutte le culture nella comune identità umana dinanzi a Dio (Dudley Plunkett, Queen of Prophets). L’Arcivescovo Frane Franic di Split scrive: "...considero particolarmente importante il ruolo di Medjugorje nell’opera ecumenica della Chiesa”.

E’ possibile che i visionari di Medjugorje vengano usati (benché inconsciamente) nel quadro di un più ampio disegno di preparazione di una “religione mondiale”, con lo scopo di aprire la strada alla venuta dell’Anticristo? E’ tipico dell’inganno sottile dei demoni far apparire le loro illusioni “buone” e “cristiane”, e presentare il regno di satana come se fosse il Regno di Cristo. Samuel Horsley, dotto anglicano del XVIII secolo, sarebbe addolorato a vedere le sue parole avverarsi ai nostri giorni: “La Chiesa di Dio sulla terra sarà grandemente ridotta... al tempo dell’Anticristo, per l’aperta diserzione dei poteri mondani. Questa diserzione inizierà come una dichiarata indifferenza nei confronti di ogni particolare forma di cristianesimo, sotto forma di tolleranza universale... dalla tolleranza nei confronti delle più pestilenziali eresie, si procederà a tollerare il maomettanismo e l’ateismo, e infine alla vera persecuzione della verità del cristianesimo.”

Il quattrocentesco Cardinale Nicolò Cusano, al contrario, si rallegrerebbe alla prospettiva di veder realizzato il suo sogno di “riconciliare per sempre le sette che combattono fra loro in un vasto sistema di unità religiosa”, in cui “pagani e cristiani sono fusi in un notevole ordine... un greco, un italiano, un indù, un arabo, un caldeo, un ebreo, uno scita, un persiano, un siriano, uno spagnolo, un tartaro, un tedesco, un boemo, e infine un inglese”; perché “ogni sistema possiede un certo grado di verità”, e “solo attraverso uno studio dei vari sistemi si può avere una vaga intuizione dell’ ‘unità della verità inattingibile’ “.

Se vi è un aspetto “anticristico” a Medjugorje, esso ben s’inquadra nel crescente interesse per i segni e i prodigi. Il soprannaturale è stato da tempo rimosso dalla vita quotidiana per opera del razionalismo, del materialismo e dell’intimidazione della scienza e della tecnologia. Un numero crescente di persone che avvertono questa mancanza hanno provato a riempire il vuoto con gli UFO, i soli danzanti, le droghe, le guarigioni “per fede”, il revivalismo carismatico, lo spiritismo, il paganesimo New Age, perfino il satanismo — e le apparizioni. La superstizione continua a fiorire. Una statua della Vergine piange sangue da un occhio, e i vicini si precipitano a recitare il rosario davanti ad essa (secondo il parere dei fabbricanti, la resina usata per gli occhi dell’immagine si era probabilmente liquefatta: caso, questo, abbastanza frequente). Una donna messicana frigge una tortilla per cena al marito, vede nella pasta una somiglianza col volto di Cristo coronato di spine, ed ecco il miracolo! Nei successivi dodici mesi, 8.000 persone si sono recate a venerare la tortilla, incorniciata nel vetro e circondata da fiori e candele, mentre un imbarazzato Arcivescovo tentava invano di fermare il culto della “sacra pagnotta”.

Migliaia di persone affermano, discretamente, che le loro vite sono state trasformate spiritualmente dai santuari. Certi cattolici tradizionalisti, soprattutto se mariani, considerano i santuari come una conferma della loro fede. Gli incerti, scossi dai moderni cambiamenti in senso liberale del Cattolicesimo, vi cercano – e trovano – rassicurazione. Gli innovatori liturgici si sentono liberi di indulgere in servizi religiosi con “accresciuta spontaneità e informalità”, come la Messa-Party per i bambini malati a Lourdes, in cui, dopo la consacrazione, furono lanciati in aria palloni e festoni colorati, e i celebranti unirono le mani e saltellarono lungo la navata cantando “Signore della danza” (che in realtà è Shiva, il dio Hindu). Alcune suore continuano a vivere la vita di sempre; ma la maggior parte delle Sorelle della Carità di Nevers (l’ordine di Bernadette) hanno dismesso l’abito religioso e si sono integrate con il mondo moderno. La stessa Bernadette è stata manipolata da gruppi diversi, che l’acclamano come la loro eroina: i “rivoluzionari” di Cristo Operaio, perché era povera, apparteneva alla classe lavoratrice e partiva da una posizione sociale svantaggiata; i “carismatici”, perché aveva avuto visioni e aveva udito direttamente la voce del cielo, senza mediazioni da parte della gerarchia ufficiale.

Case di potere spirituale, luoghi di speranza e guarigione: un ricettacolo di superstizione, un paradiso per ladruncoli (secondo Patrick Marnham, a Lourdes, in alta stagione, è necessaria la presenza di un buon numero di poliziotti in borghese) e per sfruttatori commerciali, un grande incentivo per il turismo, una scusa per il nazionalismo ed il proselitismo, un modo di soddisfare la ricorrente domanda popolare per la Dea sotto una veste rispettabilmente cristiana – i santuari sembrano essere molte cose, per molte persone diverse.

Troppo di tutto

Concludo come ho cominciato, sottolineando che il mio è soltanto un punto di vista puramente personale sugli eventi delle apparizioni. Non ho dubbi che uno o più dei fattori presi in considerazione abbiano giocato qualche ruolo in ciascuno dei casi; ma più di questo non mi azzardo a dire. Ognuno è libero di farsi la propria opinione in merito, di accettare o rifiutare le apparizioni, di visitare i santuari o di starne alla larga; ma ogni ortodosso cui potrebbe venire in mente di cercare guarigione presso questi santuari, o di recarvisi in pellegrinaggio per rendere onore alla Madre di Dio, dovrebbe – credo – considerare attentamente a cosa, in realtà, sono dedicati questi luoghi.

Padre Sergio Bulgakov, prete ortodosso russo, dopo il suo pellegrinaggio a Lourdes scriveva: “Il ricordo di questo luogo, profumato dalla presenza invisibile ai nostri occhi, ma chiaramente percettibile alle nostre anime, della santissima Madre di Dio, ... rimarrà fra le più care memorie della nostra vita. Almeno nei nostri cuori, il muro interiore che ci separa dalla Chiesa romana ha perduto molta della sua opacità”. Ognuno ha la sua esperienza; ma questa dovrebbe essere soppesata a fianco di quella del cattolico romano Robert Hugh Benson, già citato, che avvertì il “lato oscuro” della Signora della Grotta. Si deve forse tenere presente che la sofiologia di Padre Sergio, condannata dalla gerarchia della Chiesa Ortodossa, può aver influenzato la sua esperienza: “lo Spirito Santo si manifesta attraverso la Vergine Maria, che è una creatura, ma nello stesso tempo non è più una creatura.” Contrariamente a ciò che alcuni ortodossi, inclusi alcuni preti, sono stati indotti a credere, non vi è alcuna cappella ortodossa a Lourdes.

Per i cattolici romani non è obbligatorio accettare le apparizioni, anche quando la loro Chiesa le ha approvate. Ma alcuni marianisti vorrebbero cambiare questo stato di cose, affermando che l’approvazione ufficiale va al di là del “permesso di credere” e implica l’infallibilità.

Dopo una lunga e seria riflessione, non riesco ad accettare l’origine divina di alcuna delle apparizioni (benché alcune possano avere un’origine soprannaturale), o a credere che Dio parli al mondo attraverso di loro. Come ortodossa, questi fenomeni mi sembrano superflui. Abbiamo come guida le Scritture, l’insegnamento della Chiesa e la sapienza spirituale accumulata in 2.000 anni. Soprattutto abbiamo lo Spirito Santo, Nocchiero e Guida della Chiesa; e il Signore Gesù Cristo come solo e sempre presente Capo della Chiesa. Ad eccezione di Zeitoun, le apparizioni si sono tutte manifestate in una Chiesa che ha relegato il Dio-uomo nei cieli ed ha nominato un uomo come suo infallibile vicario sulla terra: un uomo la cui posizione e il cui potere sono rafforzati e promossi da queste visioni. Il grande teologo serbo, l’Archimandrita Iustin Popovich di beata memoria, commenta: “Vicarius Christi: che tragica illogicità nominare un vicario, un rappresentante del Dio e Signore onnipresente...”

A mio parere, ci sono semplicemente troppe visioni. Lo psicologo Staehlin, di cui abbiamo fatto menzione, fra il 1930 e il 1950 ha indagato su oltre trenta serie di apparizioni della Vergine, comprendenti trecento apparizioni. A parte il caso della Medaglia Miracolosa, che sembra aver dato l’avvio a tutti gli altri, e le apparizioni già menzionate, ci sono stati altri casi: Akita, in Giappone (dove una suora ha visto fasci di luce nella sua cella, e ha avuto più di cento visioni in cui una statua della Vergine parlava, piangeva e sanguinava), Ruanda, Argentina, Nicaragua, Venezuela, Corea, Ungheria, Belgio, Olanda, USA, Cina, Siria, Filippine, Italia e Irlanda. Altri quarantasette visionari sono apparsi, fuori di Medjugorje, in altre parrocchie della diocesi di Mostar.

Non sono le esperienze in sé ad essere messe in dubbio, ma la loro origine, poiché le visioni possono essere causate da vari fattori psicologici, capacità psichiche e medianiche, o inganni demoniaci. I demoni non esitano a riempire il nostro intelletto decaduto di false idee, di orgoglio spirituale e di psichismi illusori. Per tale motivo la Chiesa ci avverte, attraverso le parole degli asceti e dei grandi padri spirituali, di essere spiritualmente sobri e costantemente all’erta, perché l’auto-inganno non si trasformi in inganno diabolico.

Vi sono troppi segni solari. Da Fatima in poi, i fenomeni solari sono stati una costante nella maggior parte dei santuari: luci, fuochi, arcobaleni, soli danzanti, piogge di petali, croci di fuoco, con una profusione particolarmente scenica a Zeitoun. Quando a questi fenomeni si aggiungono i “segni” dei revivalisti protestanti – colonne di fuoco, “Cristo” nel cielo, nubi che seguono gli evangelizzatori e li proteggono dal caldo, e tutti i segni simili a quelli degli UFO – non si può fare a meno di chiedersi se vi sia un vero e proprio programma in corso, con lo scopo di soddisfare una generazione che cerca segni: i demoni cortesemente offrono ciò che siamo pronti a ricevere. Una o due visioni e segni possono essere convincenti, ma non – letteralmente – centinaia.

Le apparizioni sono troppo pubbliche. Le relazioni private sono una cosa; ma la maggior parte di queste apparizioni hanno avuto luogo in un tripudio di pubblicità. La visitatrice “celeste” viene con un messaggio globale, e le visioni spesso hanno luogo davanti a folle di spettatori. I visionari si sono trovati frequentemente al centro di un interesse morboso e di una malsana adulazione. La Grotta di Lourdes era piena di gente: agenti di polizia, il commissario, il sindaco, il vicesindaco, e una folla di 20.000 persone. Bernadette era costantemente portata via dalla scuola per gli interrogatori, assalita per strada e disturbata dalla folla che assediava la sua casa, ansiosa di vederla e di chiederle consigli e preghiere. Folle del genere seguivano i bambini di Fatima, si inginocchiavano davanti a loro e li pregavano di entrare nelle loro case e di pregare per qualche parente ammalato. Cacciatori di reliquie giunsero perfino a tagliare ciocche di capelli a Lucia nel pigia-pigia della folla. Le visioni di Zeltoun furono viste da milioni di persone, credenti e non credenti.

Grazie ai mezzi della moderna pubblicità, i visionari di Medjugorje divennero ben presto il centro dell’attenzione mondiale, offrendo consigli a coloro che si affollavano nelle loro case e riportando le parole dalla Signora di Medjugorje in risposta alle domande della folla. I ragazzi sono stati intervistati infinite volte, ed esaminati da medici e psicologi. Gli eventi di Medjugorje sono stati promossi da un’efficiente e aggressiva campagna propagandistica che si è servita di ogni possibile mezzo: riviste dedicate esclusivamente all’evento, numeri di telefono internazionali per coloro che desideravano ricevere il messaggio mensile della Gospa, programmi radio e televisivi diffusi in tutto il mondo, video, cassette e numerosi libri (il mariologo René Laurentin, da solo, ne ha scritti almeno una decina). Uno dei visionari è co-autore di un libro, Mille incontri con Nostra Signora a Medjugorje; un altro, tramite l’Ambasciatore americano presso la Comunità Europea, ha scritto a Ronald Reagan e a Mikhail Gorbachev (Reagan ha risposto). Vi sono speciali Centri Medjugorje in tutto il mondo. E tutto ciò prima che fosse presa alcuna decisione ufficiale sulle apparizioni da parte delle autorità ecclesiastiche competenti. Sembra poco probabile che possa essere nominata una commissione per dare un verdetto negativo, visto il successo incredibile della propaganda e il livello dell’entusiasmo religioso popolare. Il Papa, soprattutto, ha detto che secondo lui non c’è niente di meno che buono a Medjugorje.

Medjugorje, il movimento carismatico e il caso dell’Erzegovina

Mentre raccoglievo informazioni circa i fatti di Medjugorje, fui colpita da certe somiglianze con il Movimento carismatico, soprattutto nei messaggi e nell’attitudine dei sostenitori. Non fui sorpresa, dunque, nello scoprire che, fin dall’inizio, gli eventi di Medjugorje erano stati gestiti da personaggi di tendenze carismatiche (Padre Jozo Zovko, Padre Tomislav Vlasic e altri), o nell’apprendere che “nel maggio 1981, a Roma, si tenne una conferenza internazionale per i leader del Movimento carismatico. Uno dei rappresentanti della Yugoslavia era Padre Tomislav Vlasic.... Una dei leader che pregava con lui, Sorella Briege McKenna, ebbe una visione mentale di Padre Vlasic seduto, circondato da una gran folla: un fiotto d’acqua scorreva dalla sedia. Emile Tardif, O.P, pronunciò come una profezia: ‘Non temete, vi mando mia Madre.' Così, Padre Vlasic tornò in Yugoslavia. Due settimane dopo il suo ritorno, Nostra Signora cominciò ad apparire ad un gruppo di ragazzi e ragazze nella parrocchia francescana di Medjugorje. Una nuova vita cominciava a scorrere.”

Il citato Padre Vlasic fu per tre anni la guida spirituale, l’interprete e il protettore dei visionari. A detta di alcuni, egli è “un uomo di irreprensibile santità”; per altri, un “mago carismatico”.

L’incredibile facilità con la quale i visionari accettano le loro apparizioni è del tutto simile a quella con cui i carismatici accettano, come provenienti da Dio, i loro “doni dello Spirito”. Qualcosa che non è una semplice allucinazione, ma è al di là dei limiti della conoscenza e dell’esperienza umana, non è necessariamente una visione genuina, ricevuta per grazia di Dio. Può semplicemente trattarsi della fiducia in una piacevole esperienza psichica: nei messaggi c’è sempre la stessa enfasi su “amore”, “pace” e “gioia”.

In ciò sembra che vi siano precise somiglianze con un altro fenomeno: lo spiritismo. I medium non esitano ad accettare i loro spiriti-guida come messaggeri di luce; e i loro messaggi sono anch’essi, invariabilmente, amorevoli e consolatori, reverenti nel modo di esprimersi, con frequenti riferimenti a una divinità e a insegnamenti morali. I medium affermano di comunicare messaggi da un mondo più elevato; e i visionari, in effetti, hanno comunicato messaggi della Gospa a coloro che avevano posto delle domande. Anche l’Arcivescovo di Split ha chiesto a uno dei visionari se la Gospa aveva qualche messaggio per lui.

Una carismatica, parlando di profezie nel corso di un suo incontro in America, afferma: “I messaggi sono sempre stati pieni di grande consolazione e gioia dal Signore”. Un sostenitore di Medjugorje, parlando dei messaggi della Gospa, dice che “i messaggi sono una miniera di meravigliosi consigli e rassicurazioni”.

"Ti tendo la mano. Devi solo prenderla, ed io ti guiderò” (carismatico). “Oggi voglio avvolgervi nel mio mantello, e condurvi tutti sulla strada della conversione” (Gospa). “Siate come un albero, che oscilla al vento della Sua volontà, con le radici nella Sua forza, che si tende in alto verso il Suo amore e la Sua luce” (carismatico). “Aprite i vostri cuori a Dio, come i fiori in primavera cercano il sole” (Gospa).

Naturalmente, le già citate funzioni di guarigione presso la chiesa di Padre Jozo Zovko avevano un carattere nettamente carismatico; il che spiega come mai la gente era portata ad abbracciarsi, piangere e svenire. Il ministero di Padre Jozo ora comprende il Riposo nello Spirito – una versione meno drammatica della carismatica Uccisione nello Spirito –, a cui è stato introdotto da un americano, e che sembra aver causato “qualche imbarazzo” nella parrocchia.

I conflitti con i francescani in Erzegovina risalgono all’epoca dei Turchi, quando i frati continuavano a celebrare per i cattolici locali in assenza di un vescovo. Nel 1881 fu ristabilita una regolare gerarchia, e l’intenzione della Santa Sede era che il clero secolare sostituisse gradualmente i francescani nella cura delle parrocchie. Ciò causò gravi risentimenti e tensioni tra i frati e il popolo da una parte, e le autorità diocesane dall’altra. Medjugorje rimase una parrocchia francescana. Il Dr. Zanic, Vescovo di Mostar all’epoca dell’inizio delle apparizioni, continuò su questa linea a dispetto della forte opposizione. Due frati si ribellarono apertamente e furono sospesi dal vescovo, nonché espulsi dal proprio ordine dai loro superiori. I due frati chiesero subito aiuto ai visionari, che parlarono della faccenda con la Signora di Medjugorje in non meno di tredici occasioni. La Signora si pronunciò apertamente in difesa dei due frati, definendoli “innocenti, privi di colpa alcuna, e puniti ingiustamente!... Il vescovo non si comporta secondo la volontà di Dio... Il vescovo è stato troppo sbrigativo... Il vescovo è colpevole”. “Lei (la Gospa) ha parlato di questo caso (dell’Erzegovina), si è messa a ridere e ha detto che lei, da sola, avrebbe messo tutto a posto. Poi ha cominciato a ridere. Poi anche Jakov e io scoppiammo a ridere...” “Se lui (il vescovo) non accetterà questi eventi (l’autenticità delle apparizioni) e non si comporterà bene, allora dovrà udire il mio giudizio e quello del mio Figlio”.

Il Vescovo (assieme ad altri) rimase scettico, definì l’intera faccenda una montatura e una frode, e affermò che un gruppo di frati, guidati da Padre Tomislav Vlasic, sfruttava i “visionari” per i loro fini.

"Dai loro frutti "

I sostenitori vedono in Medjugorje una grande occasione di rinnovamento religioso e ne sono apertamente entusiasti; mentre altri, sia fra il clero che fra i laici, perfino intere famiglie del villaggio, si mostrano indifferenti od ostili.

I sostenitori usano il solito argomento che si sente ripetere in tutti i santuari, e che è stato fatto proprio dagli eretici del passato, nonché dai carismatici – sia cattolici che protestanti – di oggi: “Dai loro frutti li riconoscerete”. Com’è possibile che tutto ciò sia opera di Satana, quando la visione invita alla preghiera e al digiuno, e vi sono conversioni e guarigioni?

Il Dr. Franic, Arcivescovo di Split, usa proprio questo argomento in una lettera a Roma del 1985, in cui scrive: “Negli ultimi tre anni e mezzo, più di tre milioni di pellegrini sono venuti a Medjugorje da tutti e cinque i continenti; e tutti, dopo il pellegrinaggio, sono tornati a casa convertiti, o sono stati ricondotti a una vita cristiana da una condizione di indifferenza religiosa o di assoluto ateismo, rinnovando il loro contatto con la preghiera e con pratiche religiose come il digiuno, generalmente il venerdi, e in alcune case anche il mercoledi, cibandosi solo di pane ed acqua: in una parola, completamente riconciliati con Dio e con gli uomini”.

E’ molto probabile che la maggior parte dei pellegrini sia tornata a casa in uno stato di temporanea euforia; è anche possibile che alcuni, forse molti, abbiano cominciato a vivere una vita cristiana più seria, o che abbiano incontrato Cristo per la prima volta; ma che tutti i tre milioni di pellegrini – se davvero sono stati tre milioni – si siano completamente riconciliati con Dio e con gli uomini, questo sì che sarebbe stato un vero miracolo, il miracolo di Medjugorje... ma è molto più probabile che questa sia solo un pio desiderio dell’arcivescovo. Dobbiamo solo ricordare la parabola del fariseo e del pubblicano per comprendere che la preghiera e il digiuno, o qualsiasi altra “pratica religiosa”, non sono in sé sufficienti per riconciliarci con Dio e con gli uomini.

Le guarigioni, come sappiamo, si verificano non solo presso i santuari mariani, ma anche presso le religioni non-cristiane. Le guarigioni, così come il numero dei pellegrini, sono state causa di dissensi: i detrattori delle apparizioni affermavano che non vi era alcuna prova a sostegno di molte guarigioni, che l’Ufficio Medico di Lourdes aveva dato una risposta negativa, e che alcuni di coloro che si erano dichiarati “guariti” erano in realtà morti. In occasione di un pellegrinaggio, il Vescovo di Mostar ha affermato che vi erano stati soltanto 30.000 pellegrini, contro i 200.000 dichiarati da Padre Vlasic. I visionari chiesero il numero esatto a “Nostra Signora di Medjugorje”, che fornì la cifra di 110.000.

Vi sono anche frutti guasti: il disaccordo con i devoti di altri santuari mariani (echi di Nostra Signora di Walsingham contro Nostra Signora di Ipswich), e altre tristi storie di dispute feroci, ancora con acrimoniosi scambi di invettive ad alti livelli. Su un tono più leggero, Desmond Seward (The Dancing Sun) riporta il divertente resoconto del lungo sermone a una Messa in inglese di un prete del Kentucky, che include il commovente racconto delle pene da lui patite per disassuefarsi dalla Coca-Cola in risposta alle richieste di penitenza da parte della Vergine.

I visionari

Ma quanto sono convincenti i visionari stessi, tutti convinti di aver visto la Madre di Dio? E’ molto preoccupante la loro straordinaria mancanza di cautela spirituale, che li ha spinti ad attribuire incondizionatamente le loro visioni alla Beata Vergine. Ricordate le parole di uno dei visionari di Medjugorje: “Chi altri poteva essere? Era ovvio!”.

Zeitoun è diversa dalle altre apparizioni perché, come abbiamo visto, la figura è stata osservata per più di tre anni da membri anziani del clero copto, e da cattolici, protestanti, musulmani, ebrei e atei. Se non fosse stato per le forti somiglianze fra le descrizioni dei fenomeni solari di Zeitoun e i precedenti avvistamenti di UFO, avrei trovato questo gruppo di testimonianze solido e impressionante; benché sia pur sempre difficile comprendere perché mai la Vergine abbia dovuto apparire in questo modo eccessivamente pubblico e plateale, quando lo stesso Cristo non ha affatto tentato di convincere i non credenti con una sua apparizione sopra Gerusalemme – dove avrebbe potuto essere visto da Pilato, Erode, Caifa e tutto il popolo – a prova della sua risurrezione.

Catherine Labouré, che vide la Medaglia Miracolosa, amava molto le visioni; e tentava sempre (cosa che, da un punto di vista ortodosso, è estremamente pericolosa) di averne di nuove. Sapendo in quali modi i demoni possono ingannarci, gli asceti hanno sempre rifiutato le visioni, affermando di essere indegni di vedere gli angeli. La preghiera della Medaglia Miracolosa risultò essere un’eccellente propaganda per il dogma dell’Immacolata Concezione, e Catherine morì sapendo che milioni di medaglie erano state distribuite in tutto il mondo. La sua stessa identità, che avrebbe dovuto essere tenuta segreta, fu in qualche modo scoperta, e la Labouré fu canonizzata dalla Chiesa romana.

Massimino e Melania di La Salette sembrano essere stati una coppia di bambini indisponenti, e neppure le loro vite da adulti furono molto rassicuranti. Il Vescovo Doupanloup trovava Massimino “assolutamente disgustoso”; e il Curato d’Ars, che lo intervistò, affermò che “se ciò che il ragazzo mi dice è vero, non è possibile crederci”. Tuttavia, la voce dell’entusiasmo popolare prevalse e la conclusione ufficiale fu a favore dell’apparizione.

Bernadette ci offre invece l’esempio rinfrescante di una persona normale, dotata di una rustica saggezza e di buon senso contadino. Dopo il suo ingresso in convento non ebbe più visioni, e non fece nulla per attirare l’attenzione su di sé o per sfruttare la celebrità che avrebbe acquisito. Sopportò dignitosamente e con coraggio le sue infermità. Credeva di non aver mai voluto fare niente di male nella sua vita, e di non aver mai udito prima le parole “Immacolata Concezione”. Quest’ultima affermazione è quasi impossibile da accettare, poiché gli abitanti dei Pirenei avevano celebrato la festa dell’Immacolata Concezione come giorno di precetto nei centocinquant’anni precedenti, vale a dire dal decreto di Clemente XI nel 1708 (Pio IX si limitò a definire il dogma e a imporlo come articolo di fede). In tutta la sua infanzia, vissuta interamente in una cultura cattolica, Bernadette era stata sicuramente portata in chiesa l’8 dicembre, proprio come a Natale, a Pasqua e il giorno dell’Assunzione. Dopo la definizione del dogma nel 1854, e in connessione con la popolare Medaglia Miracolosa, con la sua preghiera a “Maria concepita senza peccato”, le parole “Immacolata Concezione” devono esserle giunte all’orecchio innumerevoli volte.

I piccoli veggenti di Fatima, secondo Sorella Lucia, la visionaria superstite, erano modelli di virtù, caratterizzati una devozione inquietante e innaturale. Portavano il cilicio, finché la Signora non disse che Dio non voleva che essi dormissero con la corda, ma che la portassero solo durante il giorno. Si mortificavano in ogni modo possibile, a volte rifiutando cibo e bevande, pungendosi deliberatamente con spine, e facendo sacrifici in tutto, ripetendo ogni volta le parole insegnate loro dalla Signora: “O Gesù, è per amor tuo, per la conversione dei peccatori, e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”. I due veggenti più piccoli morirono in giovanissima età; Lucia, fattasi suora, continuò a ricevere visioni e rivelazioni.

Marlette Beco, una ragazza belga, fu visitata otto volte nel 1933 da un’apparizione stranamente simile alla Signora di Lourdes, che chiese anch’essa una cappella, fece sgorgare una sorgente e affidò alla fanciulla un segreto. Marlette aveva undici anni, quindi era in un’età pre-adolescenziale e alquanto emotiva, e spesso piangeva al racconto delle apparizioni, scoppiava in lacrime durante alcune delle visioni, “piangeva incontrollabilmente quando la sua Signora non appariva”, in serate in cui nulla accadeva, e si sentiva malata, stanca e debolissima, benché il medico dichiarasse che la sua salute era buona. Alla fine dell’ultima apparizione, quando la “Vergine dei Poveri” la lasciò, la ragazza “si lasciò cadere sulla terra umida, dove giacque scompostamente, singhiozzando e piangendo convulsamente, mentre tentava di dire le sue preghiere”. Le autorità ecclesiastiche riconobbero come autentiche le visioni di Marlette Beco, e Banneux divenne un centro di pellegrinaggi con il solito spiazzo per la benedizione dei malati, un ospedale e un’area di campeggio. Una società di Banneux organizza pellegrinaggi e diffonde informazioni.

I giovani di Medjugorje sono descritti come immersi in un mondo di esaltazione spirituale, fulgidi esempi che vivono “vite esemplari di preghiera, digiuno, distacco dal male del loro tempo e dei loro coetanei, manifestando amore sincero per la Chiesa ed il Papa”. Ma sono stati definiti anche “piccoli bugiardi”, “pedine inconsapevoli di un gioco che non comprendono”, dotati di “ego dilatati” e simili, nel comportamento, a “robot addomesticati”. Mirjana, una di loro, non vede più le apparizioni, ma ode una voce interiore. Altre due ragazze (non facenti parte del nucleo dei visionari), Jelena e Marijana, inizialmente sotto la direzione di Padre Tomislav Vlasic — il leader carismatico che era stato direttore spirituale dei visionari — odono anch’esse una voce interiore, attribuita alla Vergine, che affida loro messaggi personali, messaggi per il gruppo locale di preghiera, per la parrocchia e per il mondo intero. Sono state distribuite gratuitamente più di un milione di copie di libri dello stesso Padre Vlasic, contenenti meditazioni sui messaggi, e che includono “formule di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, dettate da Nostra Signora a Jelena”. Altri sacerdoti collegati con Medjugorje e con il Movimento carismatico ricevono anch’essi “locuzioni interiori”, definite come l’esplicita consapevolezza interiore di un messaggio, diversa da qualsiasi altra forma di comunicazione umana.

Anche se qualcuno può esitare ad accettate le apparizioni a causa dei propri dubbi sui visionari, niente paura: Roma ha la risposta. E’ stata definita una speciale categoria di favori divini che coprono anche i visionari insoddisfacenti: “gratiae gratis datae”, favori concessi da Dio senza alcun rapporto con lo stato spirituale del visionario.

La Madre di Dio o la Dea?

Chi è questa Signora apparsa migliaia di volte e acclamata da milioni di persone? È la stessa Madre di Dio che nell’Ortodossia conosciamo dalle Scritture, dalle funzioni e dagli insegnamenti della Chiesa? Sembra quasi che il culto delle apparizioni mariane abbia una vita e un ethos propri, come se si trattasse di una religione separata: una specie di Cristanesimo sovrapposto al culto della Dea e allo spiritismo. La Vergine, non il Cristo, è la figura centrale. Il Cielo parla attraverso di lei, non di lui. Nonostante l’insegnamento ufficiale di Roma, che ancora vieta di porre Maria allo stesso livello di suo Figlio, è lei che predomina. Geoffrey Ashe sembra aver colto nel segno quando afferma che “la vitalità della Chiesa di Cristo (la Chiesa Cattolica Romana!) sembra spesso essere dipesa da lei, più che da lui”.

La mia sensazione di una Vergine autonoma, che agisce indipendentemente, è stata confermata da Padre Michael O'Carroll, secondo cui Dio ha scelto di affidare la sua missione di misericordia e di rinnovamento alla Beata Vergine Maria. Parlando di Medjugorje, O’Carroll afferma che “non è stato Dio Padre, né Dio Figlio incarnato, né Dio Spirito Santo a prendere l’iniziativa a Medjugorje. E’ stata Nostra Signora.” E prosegue dicendo che la caratteristica principale di Medjugorje è la manifestazione del “ruolo dominante, perpetuo, totalmente autonomo dato a Nostra Signora”.

Padre O’Carroll cerca di rassicurare coloro che pensano che Dio sia stato messo in ombra a Medjugorje ricordando la “ricorrente menzione dello Spirito Santo” nelle parole della Gospa. Nei 203 messaggi che ho letto, lo Spirito Santo è menzionato solo sei volte, e in due di esse in modo da farlo sembrare un semplice testimone della Gospa: “Vi invito, cari figli, a pregare per i doni dello Spirito Santo, di cui avete bisogno per testimoniare la mia presenza e tutto ciò che vi offro... Lo Spirito di verità vi è necessario per riferire i messaggi proprio come ve li detto”.

Le “rassicurazioni” di Padre O'Carroll sono espresse in termini che suonano alquanto strani all’orecchio otodosso. “La ricorrente menzione dello Spirito Santo è degna di nota, e ben si accorda con la rinascita, nel’ultima generazione, della dottrina e della devozione al suo riguardo. Egli ha sempre fatto parte del credo cristiano, è riconosciuto dai fedeli e onorato in alcune preghiere comuni”. E aggiunge, significativamente: “Ma poco tempo fa è apparsa un’opera spirituale su di lui, intitolata Il Paracleto dimenticato; e non è molto che un grande maestro di vita spirituale, Dom Columba Marmion, ha potuto asserire che, per alcuni, valgono le parole degli Atti degli Apostoli: ‘Non abbiamo nemmeno sentito dire che c’è uno Spirito Santo’”. Ciò conferma il mio precedente riferimento al filioque latino, con la sua conseguente svalutazione dello Spirito Santo, e il ruolo importante che, a mio parere, questa distorsione della dottrina trinitaria ha giocato nelle apparizioni mariane. Il bisogno dell’eterno femminino giace nelle profondità della psiche umana. Questo bisogno trova piena soddisfazione nella Santa Trinità, il cuore dell’Ortodossia. Laddove l’insegnamento trinitario è privo di equilibrio, e lo Spirito Santo è trascurato, è facile assistere al “ritorno della Dea”, sia sotto forma di eccessi mariani che dell’apparizione di correnti gnostiche, con le loro richieste di donne sacerdoti e i loro termini privi di riferimenti al genere quando si parla di Dio.

Nel Nuovo Testamento possiamo vedere tutta l’incomparabile bellezza spirituale della Madre del Signore. Nella sua rifulgente umiltà la Vergine non si mette mai in mostra, ma indica sempre altrove. Madre del Messia, chiama umilmente se stessa “serva di Dio”. La lode di Elisabetta in suo onore è immediatamente indirizzata a Dio, che si è degnato di posare gli occhi sulla sua piccolezza. Non ha la presunzione di rivolgere direttamente i suoi ordini ai servi di Cana, ma quietamente li esorta a ubbidire ai comandi di suo figlio. Gli Atti non ce la dipingono impegnata in qualche iniziativa privata, bensì in attesa di preghiera con l’intera comunità dei credenti.

La signora di tutte le apparizioni, invece, sta fermamente al centro del palcoscenico, con i riflettori sempre puntati su di sé. Decreta nuovi titoli per se stessa: Immacolata Concezione, Nostra Signora del Rosario, Madre di Consolazione, Vergine dei Poveri, Regina della Pace. Cerca riparazione e consolazione per le ingiurie a lei rivolte: “Asciugate le lacrime del mio volto, che verso guardando ciò che fate” (Medjugorje), “Guardate il mio cuore, coronato delle spine con le quali gli uomini ingrati mi feriscono in ogni momento, per le loro blasfemie e la loro ingratitudine. Vi sono così tante anime condannate dalla giustizia di Dio per i peccati commessi contro di me, che sono dovuta venire a chiedere riparazione: sacrificatevi per questa intenzione” (Fatima).

Nel linguaggio tipico della Dea, la Signora di Medjugorje dice: “Sono instancabile, vi chiamo anche quando siete lontani dal mio cuore. Io sono la Madre, e, benché provi dolore per tutti coloro che si sviano, concedo facilmente il perdono e mi rallegro per ogni figlio che torna a me”. Nel 1986 apparve sul monte con cinque angeli, dichiarando ai visionari che ciò che essi stavano sperimentando era “simile alla Trasfigurazione sul Monte Tabor”. Avrebbe concesso alla gente tutte le grazie di cui avevano bisogno. Li benedisse e disse loro di “discendere dal Tabor e portare la benedizione agli altri”. “Ovunque vado, mio Figlio è con me”. La verità è, invece, che ovunque si trova il Dio-uomo, vi è anche, in lui, la Madre, i suoi santi, i suoi angeli e i suoi giusti. In lui – e in lui solo – possiamo comunicare con loro e chiedere il loro aiuto. La Madre del Signore è veramente la Madre di noi tutti nella Chiesa, dove occupa il posto più elevato, il più vicino a Cristo; ma non agisce indipendentemente da lui. Non è la Madre della Chiesa, né la mediatrice di tutte le grazie, e neppure la corredentrice (questi due ultimi titoli sono impliciti nei messaggi di Medjugorje).

 “Avulsa dalla sua immagine evangelica, ed evolvendosi dalle fantasie subconsce dell’uomo, può diventare qualsiasi cosa, da un sogno sentimentale a un essere oscuro, imperscrutabile, inesorabile, simile alla spaventosa dea del pensiero pagano” (Newbolt, The Blessed Virgin).

I messaggi

Alla fine dev’essere però il contenuto dei messaggi stessi a ispirare l’accettazione o il rifiuto delle visioni. Come si è detto, questo è il motivo per cui non abbiamo incluso Walsingham fra i santuari mariani: il messaggio, rivelato a Richeldis in una visione privata o in un sogno, era la semplice richiesta di una cappella in onore dell’Incarnazione.

A Zeitoun, e prima ancora a Knock, non è stato comunicato alcun messaggio; lo scopo di queste visioni è dunque materia di congettura. Vi sono differenze di enfasi, ma una sostanziale unità, nei messaggi dei vari santuari; benché Lourdes sembri, per molti versi, “eccentrico”.

C’è anzitutto l’aria di gentilezza e cortesia: “Venite più vicini, figli miei, non abbiate paura: sono qui per portarvi grandi notizie” (La Salette); “Per favore, venite qui per due settimane” (Lourdes). La Signora di Zeitoun si inchina per salutare la folla riunita. La Gospa di Medjugorje ripete il suo ritornello pappagallesco alla fine di ogni messaggio: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

C’è sempre la stessa assenza di Cristo, o almeno la sua marginalizzazione come una lontana figura vendicativa, la cui giusta ira è trattenuta dalla Vergine. Anche a Medjugorje Cristo è lontano, benché non temibile; e siamo invitati a “pensare di più a Gesù” il giorno di Natale, e a “fare qualcosa di concreto per Gesù Cristo”: cioè, a “portare un fiore come segno di abbandono a Gesù. Voglio che ogni membro della famiglia abbia un fiore vicino alla mangiatoia, così che Gesù possa vedere voi e la vostra devozione per lui”.

Ci sono sempre gli stessi segreti, gli stessi moniti apocalittici, gli stessi buoni consigli di andare in chiesa e di comportarsi bene, con esortazioni ad “amare”, a “fare penitenza” ed a “pregare”. Il messaggio di Banneux era, letteralmente: “Pregate molto”. Per “preghiera” si intende il rosario, che è costantemente menzionato. Benché i sostenitori di Medjugorje affermino che è la Messa il momento centrale di preghiera, il rosario ha la preminenza. È “la forma di preghiera preferita da Maria” (O'Carroll). “Il rosario è un’arma potente contro Satana... Dobbiamo sconfiggere Satana con il rosario in mano...” (Medjugorje). A Fatima viene promessa l’assistenza nell’ora della morte a coloro che si confessano, ricevono la Comunione il primo sabato di cinque mesi consecutivi e recitano un certo numero di rosari per un certo numero di volte, con la giusta intenzione. Tutti i visionari hanno recitato il rosario, e l’apparizione di Medjugorje compariva regolarmente durante la sua recitazione pubblica. Al piccolo veggente di Fatima fu fatta la promessa che sarebbe andato Paradiso, ma avrebbe dovuto “recitare molti rosari”. Uno dei visionari di Medjugorje ricevette personalmente un rosario dalla Signora (non è chiaro se si sia trattato di una materializzazione); e al Papa ne fu donato uno benedetto appositamente per lui dalla Gospa.

C’è sempre lo stesso insegnamento sul purgatorio e sulla supremazia papale, e la stessa enfasi sul Sacro Cuore di Gesù e sul Cuore Immacolato di Maria. Anche Papa Giovanni Paolo II sostiene il culto del Cuore Immacolato, associandolo con quello del Sacro Cuore. A Fatima si offre la salvezza a coloro che abbracciano il Cuore Immacolato e provvedono alla riparazione dei peccati con i quali è stato offeso il Cuore di Gesù.

C’è sempre lo stesso mercanteggiamento, le stesse promesse e minacce, gli stessi inviti a compiere buone azioni per interesse personale. Se tu fai questo, ti prometto che farò quello: se manchi di fare questo e quello, ti accadrà – o non ti accadrà – così e cosà. “Coloro che indossano la medaglia riceveranno grandi favori, specialmente se la porteranno intorno al collo”. “Se solo i peccatori si pentissero, le pietre e le rocce si trasformerebbero in covoni di grano” (La Salette). “Se la gente farà come dico, molte anime si salveranno e ci sarà la pace” (Fatima). “Se non cambiamo, la punizione sarà terribile” (Garabandal).

Lourdes è, per molti versi, in netto contrasto con quanto sopra. Il rosario è sì prevalente; l’apparizione tiene in mano un rosario e fa scorrere i grani fra le sue dita mentre Bernadette si inginocchia e recita le sue preghiere. Ma, mentre non si fa alcuna menzione di Cristo, non c’è neppure alcuna menzione dei Cuori, del purgatorio, delle minacce apocalittiche e di contrattazioni. Le parole sono poche e concise, per lo più brevi esortazioni: “Andate e baciate la terra per la conversione dei peccatori; Andate e bevete alla sorgente...; Andate e dite ai preti di costruire una cappella su questo luogo”. Il contrasto con la loquacità della Gospa di Medjugorje non potrebbe essere più marcato.

La breve affermazione della visione, “Io sono l’Immacolata Concezione”, ha avuto un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro messaggio dei santuari. I protestanti sono inclini a vedere in tutto ciò nient’altro che un riflesso dell’abilità mentale di Bernadette e della povertà della sua grammatica. Alcuni teologi cattolici, all’epoca, si scervellarono su questa frase e si sentirono a disagio, perché era simile, in modo davvero inquietante, a frasi pronunciate da Dio e da Cristo nel Vecchio e Nuovo Testamento, e sembrava rispecchiare “Io sono la risurrezione”, “Io sono la via, la verità e la vita”. I massimalisti mariani gioirono nel vedere quali onori erano attribuiti alla Vergine in cielo, e si misero ad aspettare peranzosamente ulteriori rivelazioni da parte di future apparizioni, come: “Io sono la mediazione di tutte le grazie”, e “Io sono la corredenzione”. Ma, con loro sommo dispiacere, rimasero delusi, e dovettero accontentarsi di “Io sono la Signora del Rosario” e “Io sono la Vergine dei Poveri”. I minimalisti mariani, invece, insisterono sul fatto che la Vergine limitava volutamente i suoi privilegi a quello dell’Immacolata Concezione, implicando con ciò di non essere la mediatrice di tutte le grazie o la corredentrice. Alcuni ortodossi, nel tentativo di giustificare la loro accettazione dell’apparizione di Lourdes, cercano di sottolineare la data in cui venne fatta la celebre affermazione, vale a dire il il 25 marzo, e affermano che la Vergine non si riferiva alla propria concezione da parte di Sant’Anna, ma alla (sola) Immacolata Concezione del Signore Gesù Cristo il giorno dell’Annunciazione.

>[Nota del curatore: Non è un argomento molto convincente, perché al tempo dell’apparizione (1858) tutti i cristiani ortodossi seguivano il Vecchio Calendario, che allora si trovava dodici giorni indietro rispetto a quello del computo papale.]

L’affermazione dell’apparizione era enigmatica come quelle dell’oracolo delfico; ed ebbe come effetto di affrettare e confermare il dogma dell’Infallibilità papale. Imponendo nel 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione, il Papa agì di propria autorità, senza il consenso di un Concilio generale. Per questo fatto fu fortemente criticato in alcune cerchie ecclesiastiche. Quando la Signora di Lourdes annunciò per privilegio il suo nnome dicendo “io sono l’Immacolata Concezione”, non solo provò che il Papa aveva avuto ragione a proclamare il dogma, ma confermò anche la sua capacità di agire da solo: in altre parole, sottintese che la suprema autorità apparteneva soltanto al Papa. L’Infallibilità papale divenne dogma ufficiale nel 1870. Come afferma Alan Neame, Nostra Signora di Lourdes fu in qualche modo la madre dell’Infallibilità papale, e la nonna dei Vecchi Cattolici che, per non accettarla, causarono uno scisma.

Se qualcuno poi dovesse ricordare a sproposito che a Santa Caterina da Siena (XIV secolo), durante la sua visione, Nostra Signora disse di non essere stata concepita in modo immacolato, Roma ha la risposta: anche i santi possono interpretare male le loro rivelazioni, e Caterina era così influenzata dai suoi maestri domenicani, contrari alla dottrina dell’Immacolata Concezione, che “anche nel suo rapimento mistico questa santa donna non poté immergersi sufficientemente in Dio da superare tale suggestione” (Arcivescovo di Split).

I messaggi insoddisfacenti, dunque, sono scartati con la stessa facilità con cui si scartano i visionari insoddisfacenti. Secondo il Dr. Franic, Arcivescovo di Split, nei messaggi si possono facilmente insinuare non solo illusioni umane, ma anche spiriti maligni: ogni messaggio, dunque, deve essere considerato separatamente. In effetti, i messaggi sconvenienti possono essere cancellati, passando così la rivelazione “in lavanderia”. Insomma: fra visionari di dubbia affidabilità che possono essere depositari di autentiche rivelazioni divine, messaggi divini che possono essere male interpretati da visionari santi, o addirittura alterati da spiriti maligni, e cause parapsicologiche che possono essere talvolta l’unica vera origine delle visioni, ci si trova davvero sulle sabbie mobili, e sembra che non ci sia niente di solido su cui potersi basare.

Il nuovo elemento dei messaggi di Medjugorje è quello ecumenico. Il secolo di prove per la Chiesa sta finendo, e la Gospa profetizza, in particolare, un rinnovamento della fede in Russia, “dove Dio sarà glorificato più che in ogni altro luogo”. Se colleghiamo questo messaggio con quello di Fatima relativo alla Russia, con l’appello di Hriushiw agli uniati per una rinnovata attività missionaria in Russia, con il profondo interesse del Papa per la Russia e il suo sostegno a Evangelizzazione 2000, con la sua enfasi sull’ “Europa d’Occidente e d’Oriente”, non possiamo proprio dire di non essere stati avvisati!

La Gospa ha detto che le divisioni fra le religioni sono create dall’uomo; e sembra che abbia anche dichiarato che Dio comanda su tutte le religioni come un re sul suo regno – benché non sia riuscita a trovare questa frase nei libri che ho letto, il che non è affatto sorprendente, poiché le apparizioni sono andate avanti così a lungo, con centinaia di messaggi, che sarebbe impossibile includere tutto ciò che è stato detto. Inoltre, come Padre René Laurentin ha notato in uno dei suoi articoli, Roma ha mostrato preoccupazione riguardo al fatto che alcuni dei messaggi sembrano implicare una certa indifferenza religiosa; perciò è assai probabile che una frase così controversa sia stata soppressa in ogni pubblicazione favorevole alle apparizioni, in quanto una posizione così radicalmente ecumenica non è (ancora) generalmente accettabile. Ho scritto al London Medjugorje Centre per avere chiarimenti su questo punto, ma non ho ricevuto risposta. Sembra che per le religioni non-cristiane sia concepita una sorta di unità senza Cristo. Sembra che gli ecumenisti occidentali abbiano iniziato a discutere sulla necessità di una possibile revisione o modifica della tradizionale concezione incarnazionista, in cui Cristo è l’unica e ultima rivelazione di Dio all’uomo, poiché tale concezione sarebbe incompatibile col dialogo interreligioso. Sia quel che sia, studiando i messaggi di alcuni santuari (Fatima, Zeitoun, Hriushiw, Medjugorje) e i commenti di diversi scrittori, la mia impressione è che il Papa venga considerato il simbolo dell’unità fra i cristiani, che saranno riuniti nonostante le loro differenze dottrinali (soggezione al Papato senza l’unità nella fede), e il padre dei popoli di ogni credo e cultura (la nuova religione mondiale).

La mia reazione iniziale alla lettura dei messaggi dei santuari è stata di profonda delusione. Questi messaggi non sembrano proprio giustificare una visitazione celeste: soprattutto quelli di Medjugorje, che sono scialbi, banali e monotoni – e troppi. Se Dio stesse realmente cercando di parlare, sarebbe impossibile udirlo per l’incessante chiacchierio della Signora. Con un senso di gratitudine, ammirazione, immensa gioia e sollievo sono tornata alla ricchezza e alla profondità delle nostre preghiere ortodosse.

Vi sono ben pochi passi nel Vangelo in cui si riferiscono le parole della Madre di Dio; ma ciascuno di loro è altamente significativo. Si potrebbe passare la vita intera a meditare sulle sue parole, senza esaurirne il significato. La Vergine, altrimenti, è silenziosa, affinché il Figlio – la Parola – possa parlare. Niente può superare i due sublimi titoli della santa Vergine: uno scelto da lei stessa, “serva del Signore”, e l’altro datole dalla Chiesa, Theotokos, Madre di Dio. Né si può aggiungere qualcosa di più importante alle ultime parole che di lei ci sono state riferite, un messaggio che rimane eternamente vero, significativo e universale: “Tutto ciò che vi dirà, fatelo”.

 


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