Рубрика

 

Информация о приходе на других языках

Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=205  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=602  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=646  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=647  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=2779  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=204  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=206  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=207  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=208 
Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=3944  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=7999  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=8801  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=9731  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=31&locale=ru&id=11631         
 

Православный календарь

   

Воскресная школа прихода

   

Поиск

 

Главное

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Отпевание и панихиды  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Подготовка к таинству Брака в Православной Церкви  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Подготовка к таинству Крещения в Православной Церкви  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 7
  Arciprete Andrew Phillips: alcune note autobiografiche

dal blog del sito Orthodox England

4 febbraio 2016

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Поделиться:

Mi è stata fatta una serie di domande su come, proveniendo da una semplice famiglia di campagna inglese, sono diventato un prete ortodosso russo della Chiesa fuori della Russia. Avendo un po' di inaspettato tempo libero questa settimana, ho cercato di esaminare alcune vecchie carte che avevo dimenticato e ora posso rispondere a queste domande con alcune date.

Come è entrato nella Chiesa russa?

Dopo un'infanzia in campagna stranamente piena di interesse per la lontana Russia, ho iniziato ad apprendere il russo come autodidatta nel mese di ottobre del 1968. Mi è stato detto di farlo in un luogo particolare a Colchester, dove potrei condurvi oggi, da una voce che ho sentito arrivare, portata per così dire da un vento da est. Così ho cominciato a leggere letteratura russa in traduzione e storia russa. Due anni più tardi, nel 1970, avevo deciso che volevo essere parte della Chiesa Russa e avevo cominciato a leggere quanto più riuscivo a trovare su di essa (ben poco era disponibile a quel tempo). Tuttavia, fu solo dopo il mio sedicesimo compleanno che sono riuscito a visitare le chiese russe.

Dove? A Londra?

No, la mia famiglia non andava mai a Londra, che abbiamo sempre considerato come un altro pianeta. La campagna era la nostra casa. Avevo vinto una borsa di studio e sono stato nel 1972 in Unione Sovietica; di fatto, la prima chiesa che ho visitato è stata la cattedrale di san Vladimir a Kiev. Quando entrai in quelle chiese, sapevo che volevo essere parte della loro vita interiore e che questo era il mio destino, tutto il senso della mia vita, a prescindere di tutte le barriere che potevano mettermi di fronte. Sentivo che ero sempre stato lì, che questo era nel mio sangue. (Solo nel 2004 ho scoperto una possibile spiegazione, anche se molto distante: ho avuto una bisnonna carpato-russa – la madre della madre di mia madre). Alla fine del febbraio 1973 sono riuscito a visitare una chiesa russa in Inghilterra, la minuscola cappella domestica patriarcale russa a Oxford, dove ho pregato i Vespri in due sabati successivi. Dopo ho visitato la cattedrale patriarcale di Londra, di cui avevo sentito parlare. La ROCOR non aveva esistenza al di fuori di se stessa, ed era sconosciuta al mondo esterno.

Quindi, a quale parte della Chiesa russa si è unito?

Non appena sono stato libero di farlo all'età di 18 anni, nel 1974, ho chiesto di unirmi alla Chiesa Russa. Naturalmente, allora ce n'erano due parti. Dapprima, ho incontrato due rappresentanti della Chiesa fuori dalla Russia (ROCOR), che mi hanno solennemente informato che non mi sarebbe stato permesso di unirmi alla loro Chiesa, perché in ogni caso era 'solo per i russi'. Ho incontrato anche altri individui della ROCOR, piuttosto fanatici e settari, che mi hanno completamente allontanato. Ho quindi preso l'unica opzione che mi restava e mi sono unito alla Chiesa patriarcale, presumendo che fosse identica alla Chiesa che avevo visto in Russia e nell'Ucraina.

Tuttavia, ho ben presto scoperto che la piccola parrocchia patriarcale di Oxford era dominata da due clan opposti – da un lato, da altezzosi modernisti del tipo di Parigi, e, d'altra parte, da nazionalisti sciovinisti sovietici, per i quali il partito comunista non poteva fare nulla di male! Mi sono mantenuto da solo in una vita spirituale leggendo libri teologici russi che avevo ordinato a Jordanville e altrove. Visitando la Russia sovietica per la seconda volta nel 1976, e passandovi del tempo lì, ho visto ancora una volta come la vera Chiesa russa era diversa dalle cricche di Oxford. Nel 1977 un prete che avevo incontrato in Russia l'anno prima mi suggerì di studiare all'Accademia teologica di Mosca. Mi sarebbe molto piaciuto farlo, ma al culmine della guerra fredda questo era assolutamente impossibile. Questo è stato tragico.

Che cosa ha fatto?

Ho scelto la seconda cosa migliore, andando nel 1978 a vivere e lavorare in Grecia per un anno. Qui, ho visto come l'ethos poteva essere tradizionale, molto diverso dalla Chiesa di Costantinopoli che avevo visto in Inghilterra, ma purtroppo ho visto anche un gretto nazionalismo balcanico e ho incontrato le organizzazioni semi-protestanti Zoe e Sotir – più vicine al metodismo che all'Ortodossia! Tuttavia, ho anche visitato Monte Athos e sono stato particolarmente influenzato da padre Ephraim a Philotheou e dai monaci molto poveri ed eroici al monastero russo di San Panteleimone. Ricordo in particolare padre Serafim, padre Misail (che voleva che mi unissi al monastero divenendone il bibliotecario) e il direttore del coro da Odessa. Questi erano ortodossi reali, esemplari. È stato a questo punto che ho deciso che avrei dovuto andare a studiare in un seminario russo.

Dal momento che mi avevano detto (in realtà mi avevano mentito) che Jordanville accettava solo russi, ho scelto l'unica opzione rimasta e sono andato al Saint Serge a Parigi. (Le due istituzioni di 'seminario' della O.C.A. non avevano alcun interesse per me, essendo entrambe di calendario cattolico / protestante e deviate in altri modi dall'ethos e dalla pratica della Chiesa russa in Russia. Ne sapevo abbastanza da conversazioni con persone che vi erano state e dalle mie visite in Russia per capire che non erano i posti giusti per me. Io volevo la cosa reale).

Cos'è successo dopo?

Sono andato a studiare al Saint Serge a Parigi. Là ho sperimentato la reale battaglia tra le due fazioni a Parigi in quel momento. La prima, guidata dal protopresbitero Aleksij Knjazev, un meraviglioso insegnante, era quella filo-russa, che era abbastanza perspicace per vedere che l'unico futuro era di riunirsi alla Chiesa russa, ma su una base autonoma.

Il secondo gruppo, la Fraternité Orthodoxe, guidato essenzialmente dal conte istruito dai gesuiti, Padre Boris Bobrinskoj, famigerato per aver celebrato in un convento cattolico la Liturgia con il filioque (!) – in modo da 'non offendere i nostri fratelli cattolici', era praticamente composto da uniati. Altri membri includevano il fantasista Olivier Clément che odiava l'Athos e un prete georgiano che trascorreva il suo tempo esaltando il Concilio Vaticano II. Ho rinunciato ben presto ad andare ai loro corsi. La modernista e manipolatrice Fraternité era popolata da aristocratici paternalistici e ideologi fantasisti che sfruttavano i cattolici ingenui e i convertiti. Discendenti degli autori della rivoluzione, odiavano assolutamente la Russia e non avevano alcuna intenzione di tornare alla sobrietà e alla disciplina della Chiesa russa. Naturalmente, io sostenevo il primo gruppo, l'unico autentico e anche realistico.

Questi due gruppi dipendevano dal vescovo di Rue Daru, il debole e anziano ma santo arcivescovo Georgij (Tarasov). La Fraternité era chiaramente in attesa che morisse per poi prendere il potere, cosa che sono riusciti a fare appieno solo vent'anni dopo. I membri della Fraternité, alcuni dei quali sarebbero diventati sacerdoti, erano soliti zittire, deridere e fischiare pubblicamente l'arcivescovo Georgij. Era terribile. Credo che l'arcivescovo Georgij, un ex pilota russo della prima guerra mondiale sul fronte occidentale, fosse un santo. Se fosse stato in buona salute e fosse vissuto altri quindici anni, avrebbe riportato il gruppo alla Chiesa russa con lo status di una Metropolia autonoma.

Dov'è andato dopo il Saint Serge?

Dopo aver incontrato mia moglie, che è fondamentalmente di origine anglo-italiano-romena, ed esserci sposati a Parigi, siamo tornati in Inghilterra. Siamo stati qui per tre anni, cercando di trovare una sorta di equilibrio vita spirituale tra gli estremi della Chiesa pseudo-patriarcale e della Chiesa fuori dalla Russia, con le loro cricche che non erano per nulla ecclesiali, molto diverse dalla Chiesa in Russia, che avevo visto nel 1972 e nel 1976, e di nuovo a San Panteleimone sul Monte Athos.

Avendo scoperto le verità scandalose sugli estremisti che dominavano entrambi i gruppi in Inghilterra, siamo tornati disillusi in Francia e nella giurisdizione di mia moglie (Rue Daru). Là il nuovo arcivescovo tedesco ci aveva personalmente promesso che avrebbe condotto la Chiesa lontano dalla modernista e ecumenista Fraternité Orthodoxe e sarebbe tornato alla tradizione ortodossa russa, ma usando le lingue occidentali ove necessario. Entusiasmato da questa ragionevole direzione e con il sostegno di padre Aleksij Knjazev, che allora era ancora in vita, sono stato ordinato a Parigi nel gennaio 1985.

Cosa è successo?

Ero caduto dalla padella nella brace. Entro quattro mesi mi è stato chiesto di diventare massone, cosa che mi sono rifiutato di fare, firmando così per me stesso una sorta di condanna a morte spirituale. Per debolezza di carattere, il nuovo arcivescovo aveva ormai preso una strada suicida. Ordinava massoni e altri membri della Fraternité, e al tempo stesso vietava l'uso delle lingue locali, facendo esattamente il contrario di tutto quello che aveva promesso. Stava garantendo la morte di Rue Daru, la cui unica speranza di sopravvivenza era di fatto tornare all'una o all'altra delle parti della Chiesa russa.

Così mi sono arreso alla volontà di Dio. E nel 1987 mi è stata concessa la grazia di incontrare il sempre memorabile arcivescovo Antonio di Ginevra, un vero rappresentante della ROCOR, che aspettava solo di tornare a una Chiesa russa politicamente libera. Venendo da Kiev, dove per la prima volta ero stato a una funzione ortodossa, l'arcivescovo Antonio mi ha mostrato la vera, multinazionale ROCOR, di cui avevo letto, ma che non ero riuscito a incontrare a Londra per il suo nazionalismo e settarismo. Nel luglio del 1988, Rue Daru ha tenuto una funzione in onore del millennio dell'Ortodossia nella Rus', alla presenza del cardinale cattolico modernista di Parigi, ma da cui erano stati banditi tutti i vescovi russi!

È stata l'ultima goccia e, grazie a Dio, l'arcivescovo Antonio ha ricevuto volentieri un gruppo di 17 di noi profughi spirituali nella ROCOR alla fine dello stesso anno. Questo è stato in realtà un punto di svolta per il gruppo di Rue Daru, e da allora non è cessato il flusso di ortodossi seri che se ne sono andati, rinunciando a lottare per salvarlo. Ora ci rendiamo conto, naturalmente, che questa lotta era impossibile e he noi ci eravamo impegnati nella lotta per un idealismo fuori luogo. La sorgente era stata avvelenata sin dall'esordio. È stato anche un punto di svolta per noi, che da quel momento non ci siamo mai più guardati indietro.

Guardando indietro, cosa farebbe se potesse rivivere ancora una volta il suo tempo?

Una domanda puramente ipotetica. Il senno di poi, come si suol dire, è una cosa meravigliosa. A quel tempo non avevo alcun consiglio, oppure ne avevo alcuni di molto cattivi, e non c'era internet. Oggi, non vi è alcun dubbio nella mia mente che avrei studiato a Londra e poi, nel 1977, sarei andato a studiare a Jordanville. Tuttavia, se non avessi fatto quello che ho fatto allora, come potrei sapere tutto questo ora? Solo l'esperienza insegna.

Se non avessi fatto quello che ho fatto, non avrei mai capito la Chiesa di Grecia, non avrei mai incontrato il santo arcivescovo Georgij Tarasov, l'eroico arcivescovo Antonio di Ginevra e tante altre figure di santi, come gli ultimi rappresentanti del vero e proprio movimento russo bianco, padre Silvano dell'Athos al patriarcato (discepolo di san Silvano), la meravigliosa baronessa Maria Rehbinder, la squisita poetessa parigina Ljudmila Sergeevna Brizhatova, l'ultimo ufficiale bianco Vladimir Ivanovich Labunskij, e tanti altri, rappresentanti della vera Santa Rus' in tutte le giurisdizioni dell'emigrazione russa.

Né avrei mai capito la tragica decadenza rinnovazionista e l'assurdo nazionalismo sovietico all'interno di parti del patriarcato al di fuori della Russia in quel momento, i due lati della giurisdizione suicida di Rue Daru (purtroppo, oggi ne è rimasto in gran parte un solo lato) e come la ROCOR è stata quasi sopraffatta dagli estremi marginali di uno stretto sciovinismo nazionalista russo e da fanatici convertiti vecchio-calendaristi, ma è stata salvata dalla santità del metropolita Lavr e di molti con lui, che hanno così esattamente espresso i nostri valori nella Santa Rus', nella Russia eterna.

Anche in questa breve esperienza di quarant'anni vi è una vita di gioie e dolori. Ho avuto il privilegio di conoscere tutto. In questo senso non mi pento di nulla, anche se ho incontrato molte persone tragiche, ho visto tanto spreco e tante occasioni perdute, e ho visto parti della diaspora russa suicidarsi attraverso l'impurità spirituale. Tuttavia, sono stato ancora più privilegiato a veder la vecchia e artificiale disunione cadere a pezzi e diventare unità di cuore e vita nel dinamico presente e futuro. Il peggio, ed era davvero brutto, è finito, e il meglio è ora e nel futuro. Nel corso degli ultimi venti anni la Provvidenza mi ha permesso di lavorare liberamente per la Chiesa ortodossa russa nel lavoro missionario nella mia terra d'origine, le tre contee dell'Est dell'Ingilterra.

Поделиться:
Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 7