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  Lo stato del canto ecclesiale in America

Intervista di Jesse Dominick al maestro di coro Benedict Sheehan

Pravoslavie.ruOrthodox Arts Journal, 27/28 settembre 2015

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Benedict Sheehan è un compositore, direttore d'orchestra, arrangiatore, scrittore e insegnante di musica. Attualmente svolge la sua attività al seminario teologico ortodosso St. Tikhon e al relativo monastero, dove, dal 2010, insegna musica liturgica ortodossa e dirige i cori. Benedict si occupa anche di monitorare regolarmente il canto corale ortodosso in giro per gli Stati Uniti. La sua formazione musicale include un baccalaureato in composizione musicale presso il Westminster Choir College, studi privati ​​sotto Vladimir Morosan e Vladimir Gorbik, e un magistero in conduzione musicale al Bard College Conservatory of Music. Ha anche un magistero teologico al seminario di san Tikhon. Benedict è un assiduo collaboratore di diverse pubblicazioni online, tra cui Orthodox Arts Journal e Orthodox Christian Network (OCN). Quattro dei suoi pezzi liturgici sono attualmente stampati da Musica Russica, e il suo primo album completo come compositore, dal titolo "Till Morn Eternal Breaks: Sacred Choral Music of Benedict Sheehan," sarà pubblicato nel mese di novembre dalla St. Tikhon's Monastery Press. Benedict e Maria, insieme con le loro sei figlie, vivono in Pennsylvania.

Diamo per scontata la nostra musica ecclesiale? Qual è l'importanza della formazione musicale per i cori? Che cosa significa la musica per la nostra vita di preghiera, e che cosa possiamo fare per aumentare il livello del canto nelle nostre Chiese ortodosse? Benedict conversa con il nostro corrispondente sullo stato della musica nella Chiesa Ortodossa in America.

* * *

Il maestro di coro Benedict Sheehan

Che cosa può dire sullo stato della musica nella Chiesa Ortodossa in America? Come lo valuta?

Direi che siamo a uno dei punti più bassi della nostra storia. C'è sicuramente un declino generale in tutte le chiese ortodosse in America. I numeri sono in calo. Sentiamo tutte queste storie sulle parrocchie in declino. Vediamo parrocchie in declino. Vediamo anche parrocchie in crescita, ma in genere ciò che tutti sembrano dire è che i numeri sono in calo. Non dovrebbe quindi sorprendere che anche il livello generale della qualità musicale sia in declino. Ma quello che trovo un fatto più significativo è che siamo stati in uno stato di declino musicale tanto a lungo che ora è divenuto la nuova norma, e così anche le parrocchie fiorenti e di successo hanno standard musicali che in qualsiasi altro contesto sarebbero un imbarazzo.

Posso assolutamente capire le difficoltà di una chiesa che ha venti persone alla Liturgia di Domenica in qualche angolo del Midwest o del New England o in luoghi del genere, e che ha solo tre persone che sanno cantare – ma non stanno bene neppure le chiese che hanno comunità fiorenti e un numero di fedeli in crescita. Ci sono certamente esempi di parrocchie che se la cavano abbastanza bene, ma se confrontiamo i loro standard e la loro qualità musicale con quelli di una chiesa protestante maggioritaria o di una chiesa cattolica romana con una certa esperienza (questa può essere una questione delicata, poiché molti cattolici lamentano di avere avuto essi stessi un grave declino musicale – penso a un libro uscito una ventina di anni fa, intitolato Perché i cattolici non sanno cantare – e hanno anche loro seri problemi) vediamo che sono generalmente a un livello molto più basso. Questo per me è più preoccupante, perché quel che mi dice non è che non possiamo fare di meglio, ma che non siamo interessati a fare di meglio e non stiamo impiegando risorse per fare di meglio. E questo è vero al di là dei confini giurisdizionali – non è esclusivo della Chiesa Ortodossa in America.

Quindi, nella sua qualità di direttore musicale al seminario, come spera di risolvere questo problema? Qual è il suo piano?

Come insegnante di musica e direttore di coro presso il seminario ho cominciato a capire che ho una certa capacità di cambiare atteggiamenti, o di creare atteggiamenti migliore, perché il sacerdote di una parrocchia, che se ne renda conto o no, in realtà ha una buona dose di influenza sulle norme musicali che la sua parrocchia manterrà, se è una persona che apprezza veramente un buon canto ecclesiale. Che altro sarebbe il buon canto ecclesiale se non compiere in modo bello la Liturgia? Il settanta per cento della Liturgia è cantato dal coro o da un cantore. Se un prete vuole che la Liturgia sia fatta bene e richiede, entro i limiti di quanto può fare pastoralmente, che sia fatta bene, ci sono molte più possibilità che sia fatta bene.

Una mia strategia è di sforzarmi realmente di far percepire ai seminaristi che la musica ecclesiale è importante, che la bella musica ecclesiale è importante, e che è loro compito di coltivarla. Questo è un aspetto. Certo, ho anche un ruolo nel cercare di insegnare ai seminaristi stessi a cantare, ma a mio avviso questo è meno importante rispetto a far loro sentire quanto il buon canto è necessario alla Chiesa. L'abate, padre Sergius, ama spesso citare una preghiera importante detta davanti all'ambone, che "Dio santificherà chi ama il decoro della sua casa". L'amore, come sappiamo, non si limita a ciò che si prova – bisogna metterlo in pratica. L'amore non è un sentimento, ma un'azione.

Benedict Sheehan dirige il coro missionario del seminario di san Tikhon

Quindi, come amiamo la bellezza della casa di Dio? Lo facciamo cercando di abbellire la casa di Dio. Ciò si può fare attraverso l'architettura, che è anch'essa una grande area di declino nell'Ortodossia americana; attraverso l'iconografia, che forse non così drammaticamente in declino, ma non abbiamo ancora raggiunto il punto in cui produciamo abitualmente grande iconografia; ma anche in un modo molto pratico nel servizio giornaliero attraverso un bel canto. È così che abbelliamo la casa di Dio. Questa preghiera non dice solo che questa è una buona cosa da fare, ma dice: "santifica coloro che lo fanno." In realtà è un cammino di santificazione.

Se osservate le vite dei santi e anche le vite degli anziani contemporanei, vedrete che molti dei grandi santi furono grandi coltivatori dell'arte nella Chiesa. C'è l'esempio di san Dimitrij di Rostov, che era un agiografo, ma anche, cosa che non molti sanno, un compositore di grande talento. In realtà è il compositore di quella che è considerata la prima opera russa. Scrisse un'opera scenico-strumentale lunga sei ore sulla vita dei santi della zona di Rostov. Lavorò instancabilmente per migliorare il livello del canto nella sua diocesi. C'è anche san Paissio Velichkovskij, che non solo reintrodusse la vita monastica cenobitica e la pratica dell'esichia, ma si sforzò anche di elevare il livello del canto ecclesiale.

Un esempio moderno sarebbe padre Efrem del monastero di Vatopedi sul monte Athos, e il suo padre spirituale, l'anziano Iosif di Vatopedi. Quando sono giunti a Vatopedi per rivitalizzare il monastero, una delle prime cose che hanno fatto è stata di definire un programma per addestrare i monaci a cantare; nel corso del tempo hanno costruito uno dei migliori cori, se non il migliore sul monte Athos, ed è diventato per tutto il mondo un esempio della pratica autentica del canto bizantino. Hanno ripreso pratiche medievali, hanno compositori di nuovi canti, addestrano i monaci di altri monasteri a cantare – ora hanno una scuola di canto istituita presso il monastero. Così, perché nessuno tema che la vita artistica sia una ricerca al di fuori della vita spirituale, dovremmo guardare a questi esempi, che dimostrano esattamente il contrario – che abbellire la Chiesa è un modo di perseguire la santità nella Chiesa è, e il canto è una parte importante di questa bellezza.

Qual è il collegamento al di là di un semplice desiderio di bellezza estetica e al pensiero: "Oh, quel canto sembrava bello?" Che cos'è davvero santificante nella bellezza e nel buon canto ecclesiale?

Questa è una domanda interessante. Non posso parlare per esperienza personale in questo senso. Ma pensate al fatto che la liturgia (e non intendo solo la Divina Liturgia, ma tutti i servizi della Chiesa) è il nostro principale punto di contatto con Dio su questa terra, e l'Eucaristia lo è per eccellenza. Così il modo con cui compiamo i servizi e ci accostiamo alla liturgia la dice lunga su come pensiamo a Dio, e come ci sentiamo rispetto a Dio, e come agiamo verso Dio. Se state cercando di coltivare un rapporto con qualcuno, tutto ciò che farete in relazione a  questa persona lo farete attentamente, con cura, e meglio possibile. Un giovane che sta cercando di far innamorare di sé una ragazza non sarà trascurato. Penserà a come si veste, a come appare, a ciò che dice e a come lo dice, a come potrebbe essere compreso. Le farà dei doni, e farà tutto il possibile per dimostrarle che si prende cura di lei. Così Dio non voglia che sia scortese. Dio non voglia che prenda un appuntamento con lei e poi dimentichi di andare, o arrivi in ritardo di un'ora. Questo significherebbe mostrare alla ragazza che questo giovane non si interessa a lei più di tanto. Certo, potrebbe fare un errore e poi chiederle perdono, e quindi crescere nel rapporto con lei (non vogliamo spingere questa metafora troppo lontano).

Ma il modo in cui affrontiamo la liturgia è in qualche modo analogo a questo: è un indicatore di quanto apprezziamo il rapporto che la liturgia ci offre. Se lo trattiamo con noncuranza, se invece di offrire le nostre primizie offriamo i nostri scarti, o se questo rapporto diventa un ripensamento, allora quanto vi sembra che vi stia veramente a cuore? La musica è una parte importante di questo rapporto perché la musica è una delle cose che dobbiamo fare ogni volta che andiamo in chiesa. Non è come l'iconografia, nel senso che potete chiedere a un grande iconografo di tutta la vostra chiesa – naturalmente, ci sarà sempre un posto per mettere una nuova icona, e un cuore devoto a Dio può offrire di sponsorizzare una nuova icona o la decorazione di una chiesa, ma ai fini pratici le cose come l'iconografia e l'architettura sono cose per cui pagate e le ottenete, e una volta che li avete potete contare su di loro e non dovete ripeterle più volte. Ma la musica è qualcosa che dobbiamo fare ogni volta che andiamo in chiesa. È una cosa nuova ogni volta.

Spesso un coro fa la stessa cosa più e più volte. Può avere un repertorio, ma non è infinito, quindi ci sarà sempre un senso della routine nel coro della chiesa. Si tratta di un'offerta che dobbiamo fare ogni volta che andiamo. Quindi, io sostengo che il modo in cui ci avviciniamo al canto nella Chiesa è un indicatore delle nostre pratiche quotidiane, del nostro rapporto comune con Dio ancor più di qualsiasi altra arte nella Chiesa. Se non la facciamo con attenzione, se non è la nostra primizia, se si tratta di qualcosa che facciamo male e sappiamo di far male ma non facciamo nulla per cambiarla, quanto l'abbiamo davvero a cuore? Possiamo dire: "Beh, non ci interessa veramente la musica, ma ci interessa Dio". Io vedo una risposta del genere come se fosse "Beh, non mi interessa davvero la buona educazione ma mi interessa davvero di mia moglie". Ok, ma come fate a mostrarle che le volete bene? L'interesse deve essere attivo. Non può essere solo teorico. L'amore senza l'azione, o, come dice san Giacomo, la fede senza le opere, è una cosa morta.

Quindi, se la congregazione di una chiesa dice che si preoccupa per la liturgia eppure non si preoccupa abbastanza di cantare bene, quanto viva sarà la loro fede? Questa potrà sembrare una cosa dura da dire. Possiamo dire: "Stiamo facendo del nostro meglio con quello che abbiamo." Forse è vero. Ma più spesso che no, ho visto che quando i parrocchiani dicono: "Stiamo facendo del nostro meglio", di solito non è una dichiarazione che hanno realmente valutato da soli. Essi non si chiedono: "Stiamo facendo davvero il meglio che possiamo?" Così, se questa è la scusa, dico: "Beh, perché non lo scoprite?" Vedete se è vero. Questo porta un nuovo livello di attenzione. Forse sono andato un po' troppo lontano da quello che avevo originariamente chiesto. Ma credo che se realmente vi preoccupate, allora farete qualcosa, farete meglio, potrete fare molto bene se realmente vi preoccupate. Cristo disse: Dov'è il tuo tesoro, là è il tuo cuore. Se la liturgia nella vostra chiesa è cantata male, o svogliatamente, o in un modo sciatto o disordinato, allora il vostro cuore non c'è. Non può esserci.

Quindi sta uscendo il suo nuovo libro di musica. Come si integra con ciò di cui stava parlando? Qual è l'obiettivo di questo nuovo libro?

Ebbene, questo nuovo libro dal titolo A Common Book of Church Hymns (una traduzione del titolo russo), che abbiamo recentemente pubblicato, è musica per la Liturgia. Abbiamo tentato di creare un libro che sarà più o meno analogo agli attuali libri ecclesiali slavonici dei canti obikhod. È un libro di canti comuni che sono ben consolidati nella principale tradizione russa degli ultimi tre o quattrocento anni, con un paio di aggiunte, e tutta la musica in questo libro è stata scritta su una riga con melodia e una parte di basso funzionale, fatta eccezione per le selezioni del canto znamenny che sono su una sola riga. L'obiettivo di questo progetto è quello di compilare più o meno tutto ciò di cui una parrocchia avrebbe bisogno per celebrare la Liturgia su una base quotidiana, non solo la domenica – in un unico volume.

Il nucleo della tradizione di canto, che è il cuore della tradizione musicale della Chiesa ortodossa, è costituito dalle melodie di questi canti tradizionali. In primo luogo questo libro della Liturgia è una raccolta di melodie. Abbiamo aggiunto una parte di basso, perché è diventato pratica comune (o forse era stato fatto fin dall'inizio) cantare molte di queste melodie con l'armonia, e quindi abbiamo fornito questa parte di basso per rendere più facile armonizzare questi canti. Nella pratica tipica russa si canta in armonia a quattro parti. Ho progettato il libro in modo che si possa facilmente cantare in armonia a quattro parti da queste due linee, come facciamo abitualmente ora al monastero – si deve solo imparare come farlo, non è troppo difficile se si sa più o meno come cantare. Ma questo significa che le altre due parti dovrebbero essere improvvisate; tuttavia, non devono essere improvvisate al volo ma secondo formule prevedibili.

Questo potrebbe sembrare intimidatorio per alcune persone, ma io sostengo che per molti sia più facile di quello che pensano, perché in realtà molti cantori nei cori parrocchiali medi non leggono la musica. Possono seguire le note e vedere quando vanno su o giù o rimanere allo stesso livello. Sanno che una nota aperta si deve tenere un po' più a lungo, capiscono l'indicazione del tempo; capiscono le cose più rudimentali della musica, ma non sono realmente in grado di leggere la musica nel modo in cui un musicista la legge, nel modo in cui qualsiasi persona alfabetizzata sarebbe in grado di sedersi e di leggere una pagina di testo. Un musicista legge la musica così, in modo da sapere esattamente che cosa significa ed esattamente come ci si aspetta che suoni, e può farlo con precisione anche se la vede per la prima volta. Questo è ciò che io chiamo leggere la musica. Ciò non significa che non facciano errori – chiunque legge ad alta voce commette degli errori – ma sanno più o meno come leggere. Quindi io sostengo che molte persone nei cori parrocchiali in realtà non leggono la musica, ma conoscono e cantano la loro parte a orecchio. Quello che vedono sulla pagina è solo una guida vaga, e spesso serve solo a farli sentire più sicuri. Ma in realtà non sanno cosa significa.

Naturalmente, alcune persone lo sanno. Non intendo minimizzare il livello generale di capacità, ma è anche un fatto che la maggior parte delle persone al di fuori della Chiesa Ortodossa in America ora in realtà non legge la musica. Non è insegnata nelle scuole come lo era alle generazioni dei nostri genitori o nonni. L'idea che l'abilità e l'alfabetizzazione musicale è solo una parte normale dell'essere istruiti è andata fuori moda in America, quindi il fatto è che molte persone non leggono la musica. Pertanto, sarà più facile di quanto la gente immagina a prima vista improvvisare una parte d'armonia da appena due righe di musica, una volta che si sanno le basi di come farlo. Ma per i cori che cantano di routine in quattro parti e hanno regolarmente quattro parti, renderemo disponibile anche la musica da coro misto a quattro parti in tutto questo volume. Questo verrà più tardi.

"Il repertorio del coro è come un guardaroba".

Credo fermamente che il repertorio di un coro sia analogo a un guardaroba personale. Deve adattarsi. Se qualcuno indossa abiti troppo grandi o troppo piccoli, quella persona sembrerà ridicola. Lo stesso vale per un coro. Se il loro repertorio è troppo grande – come un coro di sei persone con sole tre parti affidabili che canta gli irmi pasquali di Artemij Vedel' – non va bene. Il repertorio deve adattarsi ed essere lo stile giusto per il gruppo.

Bisogna essere in grado di discernere lo stile della propria comunità. Questo comprende ciò che la gente vuole e si aspetta di sentire in chiesa, i preconcetti che possono avere su ciò che la musica ecclesiale dovrebbe sembrare come; ma potrebbe anche essere solo che tipo di persone sono, o che tipo di coro hanno – o quanto sono bravi i cantori. Il punto è che i cantori devono avere un repertorio adatto a loro, che possono padroneggiare e cantare con competenza e farlo sembrare un'autentica espressione artistica, musicale, spirituale di tali persone. Non dovrebbe sembrare fraudolento. Non dovrebbe sembrare una cosa che semplicemente non si adatta.

Credo che molti cori in America abbiano bisogno di un repertorio più semplice, ma non voglio dire banale – non tutta la musica che è soddisfacente e relativamente facile da cantare è musicalmente semplice. In effetti, la musica troppo semplificata può essere difficile da cantare. Hanno bisogno di musica più adatta alle loro capacità e alle dimensioni e ai tipi di gruppi musicali che stanno diventando comuni. Anche se si dispone di quindici cantori alla domenica, nelle norme della musica corale questo è ancora un piccolo coro. Quindici buoni cantori sono in grado di gestire molte cose, ma un coro con quindici cantori dove solo tre o quattro di loro sono davvero musicalmente qualificati deve avere un repertorio più piccolo. Pertanto, lo scopo di questo libro è di adattarsi a cori che necessitano di un repertorio flessibile, in modo che essi non sono obbligati a cantare a quattro o tre parti se non le hanno. È possibile, ma non è necessario farlo, perché la melodia e la parte fondamentale di basso saranno sempre presenti. È presente che serve per cantare l'essenziale e per cantarlo in modo soddisfacente e musicalmente ragionevole. Accade spesso che quando un coro deve ridurre la musica a quattro parti al volo, non sa quale parte è la melodia, e così cantano tre parti mentre nessuno sta cantando la melodia. Questo suona strano ed è musicalmente assurdo perché non c'è nucleo. Quindi, cerchiamo anche di mostrare alla gente qual è il nucleo melodico di questa musica.

L'Istituto musicale russo-americano 'Patriarca Tikhon'

In uno sforzo per aumentare la consapevolezza di come può essere la musica ecclesiale ortodossa e di aumentarhe il livello, ha contribuito a fondare l'Istituto musicale russo-americano 'Patriarca Tikhon' (PaTRAM). Può parlare un po' della storia e del lavoro dell'istituto?

In Breve, l'idea originale per l'Istituto PaTRAM è venuta da Alex e Katya Lukianov – creare un'organizzazione che avrebbe aiutato ad alzare il livello musicale generale nelle chiese ortodosse in America, occupandosi in particolare delle parrocchie di background russo – ROCOR, OCA, Patriarcato di Mosca. Questa è la loro storia personale e questo è ciò che sanno, ma hanno anche ritenuto di non voler fare le cose troppo in grande e cercare di risolvere tutto, focalizzandosi su tutto ciò che potevano. Lavorare attraverso tre giurisdizioni è già abbastanza difficile. Così, hanno avuto l'idea originale, e all'inizio io non ero collegato con loro.

Una delle fasi del processo di pianificazione è stato chiedere a Vladimir Gorbik, del podvor'e della Lavra della santissima Trinità e di san Sergio a Mosca, di essere il direttore artistico di questo istituto. È uno dei più grandi musicisti ecclesiali a Mosca e lo è stato per quindici anni o più. È un docente al conservatorio di Mosca, ha fatto una dozzina o più di ottime registrazioni con il suo coro maschile, e ha fatto molto al podvor'e per sviluppare il talento di gente di ogni provenienza musicale, o di nessuna. Il mio contatto con loro è venuto attraverso Vladimir Gorbik, che ho incontrato la prima volta nel 2012, quando è venuto a fare una classe di magistero al St Vladimir's Seminary, classe a cui ho partecipato come studente conduttore. Dopo sono diventato uno studente conduttore privato del maestro Gorbik. I Lukianov si rivolgevano a lui per parlare del PaTRAM in quel momento, e il maestro Gorbik ha voluto includere anche me nelle discussioni. Nelle nostre discussioni originali abbiamo creato l'Istituto, abbiamo fatto un piano e l'abbiamo stabilito come un ente legale no-profit, di cui sono diventato il vicedirettore, lavorando sotto il maestro Gorbik.

Benedict Sheehan e il maestro Vladimir Gorbik al monastero di San Tikhon

Prima che il PaTRAM fosse fondato, il maestro Gorbik e io avevamo avuto l'idea di creare un coro a livello professionale in America, sotto la sua direzione, cosa che abbiamo fatto nel 2013. Questo è stato il Coro Patriarca Tikhon, che ha riunito cantori da tutti gli Stati Uniti e dal Canada, nonché un gruppo di otto o dieci cantori provenienti dalla Russia, e abbiamo dato tre concerti a New York, Pittsburgh, e Washington, DC. Abbiamo ottenuto una recensione favorevole sul New York Times e c'è stato un certo interesse da uno studio di produzione dopo i concerti, ma ciò che è interessante è che il maestro Gorbik e io avevamo avuto quest'idea con il nome del patriarca Tikhon per il coro indipendentemente dall'idea dei Lukianov per l'Istituto musicale russo-americano 'Patriarca Tikhon'. Così, mentre noi stavamo progettando i concerti del 2013 siamo entrati in contatto con i Lukianov, e solo a quel punto ci siamo resi conto che avevamo usato lo stesso nome per due parti di una istituzione che in realtà avrebbe dovuto essere unica. Abbiamo visto questo come un segno di Dio su un buon lavoro, e i Lukianovs sono diventati essenziali nello sponsorizzare il tour del 2013 e poi portarlo al passo successivo, che si è svolta lo scorso dicembre, quando il gruppo ha fatto una registrazione con la loro sponsorizzazione che dovrebbe uscire a qualche punto di questo autunno.

Ora l'Istituto PaTRAM ha fatto una serie di cose, tra cui diverse classi di magistero negli Stati Uniti con Vladimir Gorbik, e abbiamo appena fatto la nostra prima classe di magistero a Mosca ai primi di settembre. Questa classe ha avuto una quarantina di partecipanti dall'America. Una cosa molto importante che abbiamo iniziato è una serie di corsi di formazione musicale online, alcuni dei quali mirati a principianti assoluti. Abbiamo avuto due semestri di classi con circa venti studenti, che fanno una serie di lezioni dal vivo su Internet con insegnanti di musica di alto livello. Ci sono classi introduttivi alla musicalità, alla teoria musicale, alla lettura della musica, alla tecnica vocale, nonché classi online per conduttori con il maestro Gorbik sia per principianti sia per affermati conduttori professionisti che vogliono perfezionare la loro tecnica con qualcuno abile ed esperto come lui. Ecco alcune aree in cui penso che il PaTRAM abbia iniziato ad avere un impatto.

"C'è una connessione tra il modo in cui conduciamo il canto ecclesiale e il modo in cui preghiamo".

Come persona proveniente da una tradizione millenaria di musica ecclesiale, cosa ritiene che il maestro Gorbik abbia da offrire alla musica ecclesiale in America? Che cosa ha imparato da lui?

A parte le cose musicali tecniche fondamentali che ho imparato da lui come direttore d'orchestra, una delle cose che veramente mi ha colpito è la sua combinazione di eccellenza tecnica e profondità e serietà spirituale. Questo è qualcosa che non si può trovare facilmente in un conservatorio americano, e vorrei azzardare a dire che probabilmente non si può trovare facilmente neppure in un conservatorio russo. Il grande periodo d'oro del conservatorio di Mosca è stato probabilmente in epoca sovietica, quando la musica ecclesiale non era affatto discussa o praticata. Quindi probabilmente non è comune collegare l'eccellenza tecnica con la profondità spirituale, e con la spiritualità ortodossa in particolare, neppure lì. Questa è una cosa che penso che il maestro Gorbik abbia portato in tutto ciò che ha fatto qui negli Stati Uniti. Vi è una chiara comprensione di un collegamento tra come ci si avvicina a cantare e a condurre in chiesa e che cosa si crede, come si prega; che ci sono modi per cantare, recitare, e interpretare la musica che sono in continuità e sintonia con la tradizione e la vita spirituale ortodossa, e modi che non lo sono. Non avevo mai incontrato nessuno prima di lui che parlasse con quel livello di chiarezza e di fiducia in queste cose, e non so di nessun altro che lo fa nel modo in cui lo fa lui.

Il maestro Vladimir Gorbik dirige presso il podvor'e della Lavra della santissima Trinità e di san Sergio a Mosca

È un professionista di livello molto alto nel mondo della musica, rispettato al conservatorio di Mosca, che è un risultato importante in sé. Il fatto che uno che è in primo luogo un conduttore ecclesiale abbia una posizione d'influenza presso il Conservatorio dice qualcosa su come il Conservatorio potrebbe cambiare... Questo non vuol dire che il modo con cui lui si accosta alla musica ecclesiale sia l'unico modo ortodosso di accostarsi al canto – certamente non lo è – ma ciò che dimostra realmente è che avere elevate esigenze da voi stessi e da un coro va tecnicamente mano nella mano con realtà spirituali come l'obbedienza, l'ascesi, l'umiltà, l'amore per Dio e l'amore per gli altri. Per fare un esempio, una cosa molto importante che ha detto un certo numero di volte è che uno dei tratti distintivi del canto ecclesiale, che lo distingue da qualsiasi altro tipo di canto, è questo fenomeno di amare l'obbedienza. Qualsiasi buon musicista è obbediente al suo mestiere e si dedica ad esso, ma ciò che è così importante nel canto ecclesiale è che si svolge questo mestiere in un modo profondamente spirituale, con una specie di obbedienza assoluta, l'obbedienza che è destinata a frenare l'ego. Questa è una cosa molto importante da capire per i cori e i conduttori ecclesiali.

Gli piace anche dire che i padri insegnano che l'obbedienza è al sopra della preghiera nella vita spirituale. La preghiera senza obbedienza non è affatto preghiera. Spesso abbiamo questa idea, spiega Gorbik, che si viene in chiesa a pregare. Beh, certo che è vero, ma spesso abbiamo un'idea sbagliata di ciò che è la preghiera. La preghiera non è qualcosa che produciamo, che facciamo, la preghiera è un dono che riceviamo da Dio. Tutto quello che possiamo fare è prepararci – può esserci data oppure no. Ma la precondizione necessaria per ricevere la preghiera è l'obbedienza – umiliandoci davanti a tutti, in particolare a coloro che hanno autorità su di noi. Un semplice esempio potrebbe essere un cantore obbediente al direttore del coro, e il direttore del coro al sacerdote, il sacerdote al vescovo e all'ordine dei servizi, il vescovo ai suoi confratelli vescovi e ai canoni e alla Tradizione della Chiesa – tutti nella Chiesa devono essere in obbedienza a qualcuno. Quindi questo rapporto di obbedienza è necessario per farci ricevere la preghiera.

Per continuare con lo stesso semplice esempio, un cantore che non è obbediente al direttore del coro, che non sta cercando di fare un buon lavoro, che non è attento o non segue, non fa ciò che gli viene detto, non ha cura di correggere gli errori, non è in condizione necessaria per ricevere la preghiera. In ogni momento si può essere o si può non essere in grado di pregare, ma siamo sempre in grado di essere obbedienti e di umiliarci, di dedicarci interamente al lavoro a portata di mano, per amore di Dio, per amore della liturgia, per amore del direttore del coro. Il direttore potrebbe non piacere, ma lo si fa per amore, perché dobbiamo amarci gli uni gli altri. Questo è solo un esempio del modo in cui il maestro Gorbik presenta la raffinatezza tecnica collegata con la raffinatezza spirituale e ka vita spirituale in generale. È molto importante. Nel suo modo di pensare, la preghiera e la professionalità si incontrano al vertice. Non sono due cose distinte.

Ha anche iniziato il Coro da camera del monastero di san Tikhon. Cosa ci può dire di questa nuova avventura?

Il Coro da camera del monastero di san Tikhon

Quest'anno passato, in collaborazione con l'abate del monastero di san Tikhon, padre Sergius, abbiamo deciso che era un buon momento per fare un'altra registrazione, ed entrambi abbiamo sperato di fare un nuovo inizio per quello che un'istituzione ortodossa con sede in America era stata in grado di produrre fino a questo punto. Certamente diverse istituzioni consolidate hanno prodotto buone registrazioni sotto molti aspetti, ma il nostro obiettivo era di raggiungere un nuovo livello, se avessimo potuto. Così padre Sergius ha avuto questa idea di fare una registrazione delle mie composizioni e arrangiamenti per mostrare direttore del coro e compositore residente del monastero, se si vuole. È stato subito evidente che alcune delle richieste tecniche di gran parte della musica che abbiamo voluto includere nella registrazione erano oltre ciò che si potrebbe normalmente trovare al normale, ben qualificato livello di canto amatoriale immediatamente disponibile negli Stati Uniti e in Canada. Questo non vuol dire che non ci siano grandi cantori ecclesiali in questi paesi, ma avendo lavorato alla loro ricerca negli ultimi tre o quattro anni penso di conoscere molti cantori, e non ci sono molti grandi cantori. Ve ne sono certamente, ma non molti.

Così, abbiamo deciso di lavorare verso la creazione di un coro di cantori esperti che si esibiscono regolarmente a livello professionale. Alcuni di questi cantori sono persone alle quali sono legato da anni, che hanno preso parte al Coro Patriarca Tikhon. Alcuni li conosco da tempo, dai miei tempi universitari al conservatorio, ma una buona parte del coro è composta da gente che ho conosciuto più recentemente, attraverso il lavoro di laurea presso il Conservatorio di Musica di Bard, tra cui cantori professionisti della zona di New York. Così abbiamo creato un coro di sedici cantori professionisti, molti dei quali proprio ora si guadagnano da vivere attivamente nella musica.

Per quanto ne so, il Coro da camera del monastero di san Tikhon è il primo coro del tutto professionale sotto l'egida di un ente ortodosso con sede in America. Abbiamo fatto una registrazione a maggio, chiamata Till Morn Eternal Breaks: Sacred Choral Music of Benedict Sheehan. La frase "Till morn eternal breaks" (Finché spunterà il mattino eterno) è una citazione dall'ultima riga della poesia di Gerard Manley Hopkins, e il testo di tale poesia è il testo di uno dei pezzi non liturgici che abbiamo incluso nel CD.

"C'è molta musica corale ortodossa che viene cantata da cori non ortodossi".

Considerando ciò che ha detto circa la connessione tra eccellenza musicale e spiritualità, tutti i cantanti del coro sono ortodossi?

Questa è una domanda interessante. La semplice risposta è "no". Solo la metà circa dei cantanti del coro è composta da cristiani ortodossi praticanti. Ora, per alcuni questo può essere un problema – "Perché volete persone non credenti che cantano musica ecclesiale ortodossa?" Prima di occuparmi di questa domanda lasciatemi innanzitutto dire che nel mondo della musica corale in America, e in tutto il mondo in questo momento, il repertorio ortodosso sta godendo di un notevole grado di popolarità. Cori universitari, cori di comunità, cori professionali negli Stati Uniti e in Canada, in tutta Europa cantano abitualmente le grandi opere della musica corale russa. Non sarei sorpreso se ci fossero ogni anno varie decine di rappresentazioni della Veglia e della Liturgia di Rakhmaninov e, e della Liturgia di Chaikovskij, per esempio. Credo che finora ci siano ventisette registrazioni esistenti della Veglia di Rakhmaninov, la maggior parte delle quali eseguita da cori non russi, e la maggior parte registrata dopo il 1990. E ci sono registrazioni di Grechaninov. Non solo queste opere sono eseguite, ma sono eseguite con grande successo. L'album corale dell'anno del 2014 è stata una registrazione tutta di musica corale slava fatta da Conspirare. La corale di Kansas City con Charles Bruffy ha vinto due Grammy per la musica corale russa, e proprio quest'anno ha fatto una nuovo, fenomenale registrazione della Veglia di Rachmaninoff che quasi certamente otterrà una buona dose di meritata notorietà.

Quindi, questa musica viene cantata. Cappella Romana si è fatta un nome cantando canti bizantini medievali, ma anche cantando le grandi opere corali della tradizione russa, la musica armonizzata della tradizione greca, così come la musica sacra europea. Loro sono un gruppo ortodosso tutto composto da professionisti, ma non tutti i loro membri sono necessariamente credenti ortodossi. Quindi il punto è che c'è molta musica corale ortodossa cantata da cori che hanno solo alcuni o addirittura nessun collegamento diretto con la Chiesa ortodossa.

Arvo Pärt

Poi, d'altra parte, abbiamo un compositore come Arvo Pärt, che è il compositore vivente più rappresentato nel mondo in questo momento, che non fa mistero del suo profondo impegno per la fede ortodossa, né mantiene segreto il fatto che la grande maggioranza della sua musica nasce dalla sua fede ortodossa. È anche arrivato a dire che per capire la sua musica si dovrebbero leggere le opere dei padri ortodossi. La sua popolarità è immensa, ben oltre i confini della Chiesa ortodossa. Quindi, per tornare al problema – "Perché volete un coro di non credenti che cantano musica ecclesiale ortodossa?" Ebbene, il punto è che già ci sono! E ovviamente ne stanno traendo qualcosa, e qualcosa di popolare. Non solo i non ortodossi la cantano, ma la consumano: acquistano registrazioni, e ne godono le prestazioni. Questo repertorio è universalmente attraente per la gente, per qualche motivo.

D'altra parte abbiamo cori della Chiesa che, per definizione, sono probabilmente credenti che cantano musica sacra in chiesa e che molto probabilmente non sono in grado di cantare la Veglia di Rakhmaninov, forse per niente, o almeno non al livello a cui la cantano i cori universitari e professionali. Così siamo arrivati ​​a un punto in cui ora il repertorio – queste grandi opere che appartengono organicamente alla tradizione spirituale della Chiesa ortodossa – non è più accessibile ai cori ortodossi. Per dirla senza mezzi termini, non siamo semplicemente in grado di accedervi. Quindi, nel mettere insieme il nostro coro, padre Sergius e io abbiamo molto coscientemente deciso di non cercare di fare un coro composto tutto da cristiani ortodossi praticanti. Uno dei motivi è che il numero di cristiani praticanti ortodossi che possono cantare a quel livello e che io conosco e a cui ho accesso è semplicemente troppo piccolo. Non ce ne sono abbastanza tra noi. Non considero nemmeno me stesso tra i cantori che penso che possano cantare a quello che ritengo davvero uno standard professionale rispetto ai cori professionali in America.

Inoltre, penso che sia importante che a questo tipo di musica, che è uscito assolutamente fuori della tradizione spirituale ortodossa, sia permesso di venire in contatto con la gente e di non essere sepolto nella terra. Dobbiamo essere non solo pronti, ma desiderosi che altre persone ne vengano a conoscenza, e credo che la creazione di un coro come il Coro da camera del monastero di san Tichon, che è in parte ortodosso praticante e in parte no, sarà l'occasione per una fecondazione incrociata veramente preziosa.

Uno dei più grandi nemici dei buoni musicisti ecclesiali ortodossa è la mentalità da "pesce grosso nel piccolo stagno". Di routine, qualcuno che è in grado di fare musica a livello professionale, che è stato al conservatorio, che potrebbe lavorare nel mondo musicale, se lavora solo nella Chiesa, probabilmente non entrerà mai o solo raramente in contatto con musicisti buoni quanto lui o meglio. Parlando da musicista professionista, so che questo fenomeno è fatale per la coltivazione delle mie capacità. È molto facile sedersi su quello che sei già in grado di fare e non fare di meglio, perché nessuno ti sfida mai, nessuno ti spinge a lavorare a un livello superiore al tuo. Che cosa può venirne fuori? Orgoglio, assolutamente; anche un'atrofia delle proprie capacità, e una compromissione dei propri standard. Questi ultimi cadranno pezzo per pezzo, questo lo vedo in me costantemente. Dal momento che lavoro nel mondo professionale, vengo in contatto con persone che sono molto meglio di me in ogni aspetto, e ringrazio Dio per quelle opportunità, perché ho imparato da loro e sono umiliato da loro. Mi rendo conto che quello che sono in grado di fare non è poi così notevole.

Un aspetto di questa fecondazione incrociata che penso possa accadere è che gli ortodossi del gruppo saranno esposti al livello di produzione musicale che questi professionisti di alto livello fanno di routine, e le norme alle quali abitualmente si adeguano, e troveranno due cose: 1. Che hanno molto da imparare, e, 2. Che sono in grado di fare quello che fanno, e svilupperanno fiducia in se stessi a causa di questo. D'altra parte, esporre cantori professionisti alla profondità spirituale della musica ortodossa (e credo che ci sia una profondità unica nel repertorio che nasce da questa antica tradizione della pratica della preghiera e della rivelazione divina, la visione del regno dei cieli da parte dei santi, della liturgia angelica), come creduta e cantata dagli ortodossi che non si accostano a queste cose solo come repertorio, ma come preghiera e frutto di rivelazione, può essere su di loro una profonda influenza.

Nella nostra registrazione a maggio ho visto un certo numero di esempi in cui questi fenomenali cantori professionisti, che probabilmente non avevano mai incontrato prima la liturgia ortodossa, né avevano cantato musica ortodossa come preghiera, sono stati molto commossi da quell'incontro, e a volte commossi fino alle lacrime. Di fatto, un paio di loro è rimasto interessato a vederne di più, e uno dei cantori è andato alla Liturgia presso il monastero più volte durante la settimana della registrazione, mentre un paio di loro è rimasto dopo la fine della registrazione ed è andato in chiesa solo per vedere di cosa si trattasse. Quindi penso che ci sia un grande potenziale per dare alla gente qualcosa che non hanno mai visto prima e forse qualcosa che la loro anima ha un posto per ricevere – una fame. E perché dovremmo non volerlo offrire a qualcuno? Perché dovremmo dire "No, per cantare nel nostro coro devi essere ortodosso?" A mio avviso questo significherebbe spararsi su un piede.

Detto questo, ha senso che gruppo che canta di routine servizi ecclesiali consista interamente di cristiani ortodossi praticanti, e questo è qualcosa che ha detto padre Sergius – non si vuole creare uno scenario in cui ci sono persone che cantano in chiesa qualcosa a cui in realtà non credono. È anche vero che è possibile che ci siano persone ortodosse che non credono davvero a ciò che stanno cantando, e questo è più difficile da valutare, ma almeno si può dire come principio generale che quelli che cantano in Chiesa dovrebbero anche essere credenti. Ciò ha senso. Ma per concerti e registrazioni non vedo il bisogno di tracciare una netta linea di distinzione. Credo che i benefici che possono provenire dalla fecondazione incrociata valgono la pena di essere coltivati. Quindi, in un certo senso è per questo che abbiamo ciò che abbiamo fatto, e continueremo a farlo in quel modo. La nostra speranza è che questa registrazione sarà la prima di molte cose che farà questo gruppo. Molti dei più importanti monasteri della Russia hanno cori professionali che fanno parte della sensibilizzazione delle istituzioni, e questo è esattamente ciò che è destinato a essere il Coro da camera di san Tichon.

Speranza per il futuro

Nonostante la valutazione della musica ecclesiale da cui siamo partiti lei sembra abbastanza fiducioso.

Direi che vedo alcuni segni di speranza, non solo nelle cose che sto facendo, ma nel fatto che mentre io vengo sempre più in contatto con altri musicisti ecclesiali, trovo che molti di noi stanno pensando sulla stessa linea, e c'è una vera e propria ricettività per le cose che stiamo cercando di fare. Ho avuto l'esperienza di un certo numero di volte in cui incontro qualcuno per la prima volta, e realizzo che abbiamo fatto e visto le stesse cose e ideato molte delle stesse soluzioni, tanto che mi sembra l'opera dello Spirito Santo nella Chiesa, di essere di una sola mente senza esserci mai incontrati. Questo è per me un segno di grande speranza che, nonostante i miei difetti personali e carenze, Dio sembra volere che questo lavoro continui.

Altri segni di speranza sono che sempre più persone stanno iniziando a riconoscere che siamo arrivati ​​a un punto di crisi, in cui semplicemente non sono più disponibili musicisti ecclesiali competenti. Per molto tempo penso che le Chiese ortodosse siano state in grado di cavarsela per mera fortuna, per così dire, in parte perché la musica era insegnata nelle scuole pubbliche, in modo da non dover addestrare i propri musicisti ecclesiali. Ora i giovani in America sono incredibilmente musicalmente analfabeti come gruppo, e le chiese sono affette da questa mancanza di alfabetizzazione musicale. Il segno di speranza in questo è che gli ortodossi stanno cominciando a rendersi conto che hanno bisogno di fare qualcosa, o finiremo per non avere proprio nessuno che può cantare in chiesa. Era necessario andare piuttosto male per arrivare a questo punto, ma credo che sempre più persone stanno cominciando a risvegliarsi a questa realtà.

Benedict Sheehan dirige in una classe di magistero presso il monastero e il seminario di san Tikhon

Fortunatamente, stanno iniziando più programmi di formazione, ma ne abbiamo bisogno di più. Questi programmi devono essere istituiti a livello parrocchiale. Le parrocchie devono ricorrere ad esperti per formarli. Noi, come Chiesa, dobbiamo iniziare a produrre materiale di formazione per educare le persone sulle basi musicali. Non ci sono molti programmi di formazione centrati sulla Chiesa – il PaTRAM sta cercando di istituire questo genere di cose, ma ovviamente il PaTRAM non può fare tutto. Abbiamo bisogno di iniziare a inviare i direttori di coro a un programma di musica locale in una scuola, per esempio. Ci sono certamente aspetti unici per la musica corale ortodossa e competenze necessarie per essere un direttore di coro o cantore principale ortodosso, ma a livello di base, almeno per quanto riguarda la tradizione russa, la musica è musica, e si può imparare molto solo facendo lezioni introduttive di musica alle vostre università locali. Abbiamo bisogno di inviare persone a queste classi.

Naturalmente, questo solleva una questione fondamentale, che è il fatto che la vera formazione costa denaro e richiede tempo. Se un direttore di coro non ha alcuna speranza di trovare un lavoro nella Chiesa ortodossa dopo la sua formazione, non ci sarà molto incentivo perché intraprenda questo tipo di formazione. E anche se c'è qualcuno che vuole davvero farlo, indipendentemente dalla bassa retribuzione, ha bisogno di avere il tempo per farlo; e se non può aspettarsi di essere pagato, non c'è modo perché trovi il tempo. Pagare qualcuno per fare un lavoro non significa pagando per la sua buona volontà, significa pagarlo per il suo tempo, ed essere un buon musicista ecclesiale richiede molto tempo per essere addestrato, per mantenere le proprie abilità, e per fare bene il proprio lavoro.

Così, una delle cose fondamentali a cui dobbiamo cominciare a pensare è di pagare ai direttori di coro uno stipendio a tempo pieno. Certo, prima dobbiamo pagare ai nostri sacerdoti uno stipendio a tempo pieno. Se non è possibile pagare un sacerdote probabilmente non aiuterà molto pagare un direttore di coro. Ma, in generale, la gente riconosce ora che abbiamo bisogno di sacerdoti professionisti – che abbiamo bisogno sacerdoti che hanno terminato il seminario, hanno ricevuto una formazione pastorale professionale per fare il loro lavoro, e il fatto che una parrocchia non può pagare un prete è generalmente inteso come un problema che deve essere risolto. La maggior parte delle persone concordano sul fatto che dobbiamo pagare il prete.

Ma il problema è che non abbiamo lo stesso atteggiamento per quanto riguarda direttori di coro. Non è generalmente accettato che essi dovrebbero essere professionisti e non è generalmente accettato che essi dovrebbero essere pagati come se questo fosse il loro lavoro principale. Ecco, questo è qualcosa per cui io sostengo fortemente un cambiamento – dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare. E vorrei anche arrivare a dire che dobbiamo cambiare il nostro pensiero su ciò che costituisce una parrocchia ortodossa solvente in America. Se una parrocchia non può permettersi di pagare un sacerdote, di costruire un edificio e – io sostengo anche – a pagare un direttore di coro, dovrebbero essere autorizzata a stabilirsi per un lungo periodo di tempo? Ovviamente ci deve essere un periodo di transizione in cui si sta costruendo una comunità, ma se dopo vent'anni di cammino si riesce appena a tenere le luci accese, e forse a pagare il proprio sacerdote, ma non ci si può permettere di pagare un direttore di coro... In questo momento crediamo tutti che sia tutto a posto, ma direi che abbiamo bisogno di cambiare il nostro modo di pensare. Non è normale. Per qualsiasi chiesa protestante tale pensiero sarebbe assurdo, che una comunità parrocchiale consolidata si aspetti di avere la propria musica per pochi soldi o gratuitamente.

Dov'è il tuo tesoro, là è il tuo cuore. Se non mettiamo il nostro tesoro nella liturgia, l'abbiamo davvero a cuore?

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