Rubrica

 

Informații despre parohia în alte limbi

Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=205  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=602  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=646  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=647  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=2779  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=204  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=206  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=207  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=208 
Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=3944  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=7999  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=8801  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=9731  Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=31&locale=ro&id=11631         
 

Calendar Ortodox

   

Școala duminicală din parohia

   

Căutare

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  Naşii de botez şi rolul lor în viaţa finului  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Pregătirea pentru Taina Cununiei în Biserica Ortodoxă  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Pregătirea pentru Taina Sfîntului Botez în Biserica Ortodoxă
 
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 7
  Dai frammenti alla pienezza

dal blog del sito Orthodox England

22 settembre 2016

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Răspândește:

Introduzione

Tre esperienze e la grande meraviglia e le molte domande da queste sollevate, che alludevano tutte all'esistenza di una realtà molto più grande al di là del velo, hanno formato e ispirato la mia vita. Queste sono state tutte esperienze di frammenti e di vestigia della grande civiltà cristiana imperiale che è stata respinta nel corso di un periodo compreso tra 1.000 e 100 anni fa e che da allora è stata in gran parte dimenticata e perduta. Anche se totalmente respinta, derisa e addirittura sconosciuta ai più, questa civiltà può ancora, grazie alla Provvidenza divina e al pentimento dell'uomo, essere ripristinata. Questa è la nostra speranza nel nostro piccolo angolo dell'Inghilterra orientale.

La mia vita è stata spesa nel compito di riconnettere insieme queste tre esperienze o pezzi in un grande quadro generale, complessivo, a cui tutti questi pezzi appartengono. Solo insieme come parte di un tutto hanno il loro pieno significato. Da soli sono meramente fatti separati, bagliori allettanti e sentori di alcune realtà più grandi, chiavi per le grandi porte di un regno che rimane bloccato finché avremo tutte e tre le parti e l'audacia di sbloccarle. Con il tempo, la pazienza e la preghiera, consultando molte persone e leggendo i libri di quelli che non ho potuto consultare nella vita, con grande sforzo, sono stato in grado di mettere insieme tutti i pezzi e ho trovato il quadro generale.

Il cottage del popolo

La prima esperienza mi è venuta durante l'infanzia. Nel 1963, in un posto in cui posso portarvi oggi, mi sono seduto con due prozii del diciannovesimo secolo, con i berretti rispettosamente rimossi, nei giardini dell'Abbazia a Bury St. Edmunds. Una serie di domande silenziose era sorta nella mia mente. Perché questi umili rappresentanti del popolo mostravano qui un tale rispetto? Chi era questo sant'Edmondo, dal quale questa città aveva preso il nome 1000 anni prima? Che cos'era un santo? Come si diventa un santo? Perché qui c'erano solo rovine? E perché non c'era più alcun santo? Tante domande, così poche risposte e nessuno in grado di rispondere.

All'età di dodici anni sant'Edmondo mi aveva portato a scoprire altri santi locali nelle mie contee native dell'Essex e del Suffolk, i santi Botolph, Cedd, Albright, Audrey, Osyth e Felice. Luoghi e chiese hanno preso i nomi da loro, ma nessuno mi poteva dire molto su di loro. I loro nomi erano diventati un rito vuoto di suoni, senza alcun significato, divorziato dalla realtà spirituale. Mi resi conto che ancor più lontano c'erano altri santi misteriosi, ma erano tutti solo frammenti. Così, da bambino, sono stato incapace e impotente di mettere assieme qualsiasi frammento di questi piccoli pezzi in un grande, ma misterioso e incomprensibile intero.

L'altare della fede

Da agosto 1968 ho cominciato a scoprire che questi santi, per quanto importanti fossero stati una volta a livello locale, appartenevano a un insieme di gran lunga maggiore, a un fondamento e a una cultura universale, a un'intera civiltà, la civiltà dei santi. Ho scoperto che, una volta posti nel loro contesto, avrebbero smesso di essere nomi e storie in libri aridi e polverosi e che sarebbero tornati a nuova vita e che io avrei potuto parlare con loro come ai miei compagni. Questo era tutto parte della più grande scoperta che ciò che li era stato presentato come cristianesimo non lo era affatto, ma era solo un sistema di noiosa etica organizzata dallo Stato e ideata per controllare le masse.

Poi è arrivata la consapevolezza che attraverso la sua inevitabile degenerazione questo falso cristianesimo era stato responsabile per l'opposto dell'autentico cristianesimo, il secolarismo. Sia nella sua forma protestante sia in quella cattolica romana, si trovava di fuori della vera e autentica vera Chiesa cristiana, la Chiesa ortodossa. Infine, nel 1972, quando ho visitato l'Unione Sovietica, mi sono reso conto che la parte essenziale e più grande della Chiesa ortodossa era lì, così crudelmente perseguitata e la sua integrità danneggiata, che portava la gente nel peggiore dei casi a un ritualismo superstizioso, a una frammentazione sovietizzata. Al di fuori di questa, c'erano altre chiese minori, ma ancor più nazionalizzate e compromesse.

Il trono del sovrano

Quando, all’età di 33 anni, avevo messo insieme la santità del cottage del popolo con quella dell'altare della fede che servivo nella così travagliato e purtroppo divisi emigrazione, ho cominciato a capire che sia cottage e l'altare dovevano essere integrati dal santo trono, il trono dell'Impero sacrale del cristiano, che dipendeva dal cottage e dall'altare, ma che allo stesso modo proteggeva entrambi. Nel Regno dei Cieli non ce n'era bisogno, ma sulla terra questo trono era il collante che teneva tutto insieme. Il trono era stato rovesciato sulla terra molti decenni prima. Ma qual era la speranza che il trono potesse essere ripristinato?

A quel tempo non sembrava esservene essere praticamente nessuna, perché il trono giaceva in rovina. La realtà imperiale era stata ridotta a frammenti, e ogni piccola parte pretendeva di essere l'Impero! Esso era stato ridotto a massoneria e corruzione, a compromessi caduti e a provincialismi sbandierati, a intellettualismi sterili e a culti della personalità privati. Era stato tradito dai modernisti disincarnati, che non riuscivano a vedere il quadro più grande, perché vivevano nella bolla dei loro ego; non potevano vedere la grande foresta perché avevano guardato troppo a lungo ai loro piccoli alberelli. Era possibile che il trono, per grazia di Dio e per il pentimento dell'uomo, fosse ripristinato?

Conclusione

Così, attraverso il santo cottage del popolo ho scoperto il Regno dello Spirito, attraverso il santo altare della fede il Regno del Figlio, e attraverso il santo Trono del Sovrano il Regno del Padre. Avevo scoperto nei santi l'essenza spirituale del popolo, nella fede l'Ortodossia e nel trono la sovranità. Avevo scoperto la civiltà cristiana, l'opposto del movimento di anti-civiltà in cui ero nato, con le sue guerre mondiali, i suoi campi di sterminio, le sue bombe atomiche, il suo culto di Mammona e il suo sfruttamento spietato e genocidio dei non-europei. Avevo visto il quadro generale, alla scoperta dell'unica civiltà cristiana.

L'elitismo ha disprezzato e deriso il cottage del popolo; l'Establishment ha falsificato e compromesso l'altare della fede; il secolarismo ha tradito e disprezzato il trono del sovrano. Ma io avevo visto il quadro generale, alla scoperta dell'unica civiltà cristiana. Potremmo chiamarla Nuova Roma Nova, Terza Roma o Santa Rus', anche se per alcuni questi termini hanno sfumature nazionalistiche, ma è semplicemente l'impero cristiano sacrale. Questo impero è iniziato a York il 25 luglio 306 e si è concluso a Ekaterinburg il 17 luglio 1918. Tuttavia, si è concluso? O è semplicemente stato interrotto da 'tradimento, viltà e inganno'?

Răspândește:
Pagina principală  >  Documente  >  Sezione 7