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  "Hanno tirato le sorti sui miei indumenti" – La panaghia del defunto primate canonico ucraino donata agli uniati dall'ex segretario scismatico Drabinko

di Matfey Shaheen

Orthochristian.com, 25 gennaio 2020

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il metropolita Vladimir (a destra), e Drabinko

Dopo aver assistito alla vergognosa politicizzazione della memoria del metropolita Vladimir (Sabodan) da parte del suo segretario Aleksandr Drabinko, chiunque abbia veramente voluto bene a vladyka Vladimir non può rimanere in silenzio.

Aleksandr Drabinko, ex metropolita di Perejaslav-Khmelnytskij, ha nuovamente disonorato il nome del sempre memorabile Vladimir [1] (Sabodan), metropolita di Kiev e di Tutta l'Ucraina.

Drabinko ha donato beni molto vicini al cuore del metropolita Vladimir – le sue panaghie [2] – a scismatici e uniati – i persecutori della Chiesa che vladyka Vladimir ha servito a lungo!

Aleksandr Drabinko (nato il 18-03-1977) è uno dei due soli vescovi canonici ad aver tradito la Chiesa ucraina canonica, unendosi alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica creata da Costantinopoli, che è piena di clero che, tra le altre cose peccaminose, serve con gli uniati a commemorazioni funebri per i nazisti.

Fu anche segretario di lunga data e aiutante del metropolita Vladimir, al quale – si può dire senza esagerazione – deve la sua intera carriera: alla fine di agosto 2006, il metropolita Vladimir ordinò Drabinko sacerdote e, nel dicembre 2007, vescovo. [3] Entro il 2013, lo stesso primate, allora affetto da morbo di Parkinson da qualche tempo, lo elevò a metropolita. [4]  

In effetti, poiché la salute del metropolita Vladimir si aggravò rapidamente, questi naturalmente fece sempre più affidamento sul suo segretario. A causa dell'inevitabile influenza che esercitava, alcuni iniziarono a considerare Drabinko come una sorta di Éminence rouge (eminenza rossa) come il cardinale Richelieu, anche se questo è un po' esagerato. Drabinko non ha mai detenuto tale potere o influenza. Sarebbe più preciso descriverlo come una sorta di Éminence grise (Eminenza grigia) come François Leclerc, il consigliere di Richelieu, che gli sussurrava all'orecchio.

Ovunque fosse il metropolita Vladimir, nei suoi ultimi anni, si poteva essere certi che Drabinko, "l'Eminenza grigia", fosse proprio dietro di lui.

Quando il metropolita Vladimir era molto malato, e alla fine confinato su una sedia a rotelle, Drabinko era essenzialmente il suo guardiano.

A causa del suo rapporto molto stretto con il metropolita, Drabinko ricevette molti dei suoi averi dopo il suo decesso, incluse molte delle sue panaghie.

Dopo la sua caduta nello scisma, Drabinko ha usato vergognosamente queste panaghie e, per estensione, il beato ricordo del metropolita Vladimir, per tentare di accrescere la legittimità degli scismatici e dei vescovi uniati. In precedenza ne ha donate al capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", Epifanij (Dumenko) e ora a un vescovo uniate.

Il metropolita Vladimir (Sabodan) di Kiev e di Tutta l'Ucraina, di tre volte beata memoria, è senza dubbio una potente figura simbolica: il primo primate canonico della moderna Ucraina. Ha guidato la Chiesa ortodossa ucraina attraverso molte tempeste dagli anni '90, fino all'inizio del violento colpo di stato del Majdan nel 2014. Sopravvissuto al regime sovietico con vera fede – grazie a Dio – non ha dovuto vivere nel caos in cui dei rivoluzionari senza Dio avrebbero nuovamente immerso il suo paese. Il metropolita Vladimir era un uomo monumentale, sepolto all'ombra della bella chiesa dell'Accademia, che egli aveva aiutato a restaurare, nella Lavra delle Grotte di Kiev.

la tomba del metropolita Vladimir di fronte alla chiesa dell'Accademia alla Lavra delle Grotte di Kiev. Foto di Matfey Shaheen.

Ora Drabinko ha dato i suoi beni ai rappresentanti di "chiese" il cui "clero" mutila e assale i suoi parrocchiani, sostiene i nazisti, inneggia al terrorismo e dichiara che sequestrerà con la forza la Lavra dove è sepolto. [5]

Drabinko consegna letteralmente le sue panagie ai leader di sette che lavorano apertamente per distruggere la Chiesa ache il metropolita Vladimir aveva guidato, e alla quale aveva dato tutta la sua forza rimanente, lottando per salvarla da coloro che volevano distruggere l'amata vigna del Signore in cui egli lavorava.

Quando il Signore Gesù Cristo fu crocifisso, gli empi si divisero tra loro le sue vesti e gettarono le sorti sulla sua tunica (Gv 19:24), ma il suo traditore ebbe abbastanza vergogna di stare in mezzo a loro.

Perfino Giuda Iscariota, che aveva venduto il suo Salvatore, si sentì abbastanza in colpa dopo il suo tradimento del Signore da buttare via l'argento e uccidersi.

Era ovviamente la cosa sbagliata da fare; il Signore è sempre pronto ad accogliere chi viene con vero ravvedimento, ma questo è la chiave di tutto; Giuda provava vergogna, anche se come il diavolo, non riusciva a pentirsi.

Drabinko d'altra parte divide spudoratamente e dona gli averi di un vescovo di Cristo agli aguzzini della sua Chiesa - il suo corpo - ...e lo fa con un sorriso. Lo stesso Drabinko, noto per aver pubblicato foto disinvolte delle sue vacanze, serve con disinvoltura con scismatici che lavorano per distruggere la Chiesa ucraina, che era guidata da un uomo che egli afferma di amare.

Drabinko è noto per la sua immagine pubblica rilassata, e scatta molte foto che appaiono sui social media in abiti completamente casual e non clericali, anche dopo essere diventato monaco e vescovo. In molti modi, si è promosso come una sorta di "celebrità ecclesiastica".

Donando i beni personali del metropolita Vladimir a uniati e scismatici, non spera solo di aumentare la loro legittimità. Sta usando la sua stretta vicinanza al venerabile metropolita per insinuare in modo pernicioso che il primate in qualche modo sostenesse segretamente l'idea dell'autocefalia ucraina scismatica, o ancora più ridicolmente, che in qualche modo ora benedica gli uniati dalle "spiagge bianche oltre la tomba".

Questo è quasi ripugnante quanto usare la mano di un morto per un'ordinazione, pratica che gli scismatici ucraini hanno usato storicamente. [6]

Nella vita, ha approfittato della natura gentile e fiduciosa del metropolita a beneficio della propria carriera e, nella morte, usa le sue panaghie per sostenere quelli che attaccano il suo gregge.

Quando Epifanij fu visto indossare un set di panaghie del metropolita Vladimir, divenne palesemente ovvio agli addetti ai lavori ucraini, anche prima che venisse fatto un annuncio, da chi le aveva prese: da Drabinko. Epifanij, naturalmente, era il protetto di Filaret (Denisenko) e il metropolita Vladimir fu il primate che rimpiazzò Filaret, immediatamente dopo che quest'ultimo cadde nello scisma.

Drabinko si aspetta che la gente creda che il metropolita Vladimir avrebbe segretamente voluto che il protetto del suo più grande rivale ereditasse le sue panaghie?

È anche ironico che in un certo senso Drabinko abbia ricoperto nei confronti del metropolita Vladimir lo stesso ruolo che Epifanij ha ricoperto nei confronti di Filaret: un giovane segretario-protetto che alla fine ha abbandonato il suo mentore.

Anche Epifanij ha l'abitudine di politicizzare le panaghie di altre persone - ha notoriamente rubato le antiche panagie bizantine di Filaret, presumibilmente dal monastero di Zlatoverkhi, dopo essere diventato il nuovo primate scismatico. Ha preso per sé le reliquie degli antichi metropoliti kievani che Filaret aveva praticamente rubato prima di lui. [7]

questi sono i tipi di "vescovi" pagliacci che prestano servizio nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".  Epifanij (a sinistra), ha rubato le panaghie del suo ex maestro Filaret (a destra)

Alla fine, ha tradito la fiducia di Filaret, a cui deve la sua carriera. Epifanij, a differenza di Drabinko, è stato ordinato nello scisma da Filaret, non avendo mai avuto un'ordinazione canonica in nessun momento.

Ora, proprio di recente, Drabinko sta ancora dando via i beni del metropolita Vladimir, questa volta, ai "vescovi" in comunione con Roma – agli uniati! Per essere chiari: questi personaggi non si identificano nemmeno come ortodossi!

Drabinko ha partecipato all'ordinazione del vescovo uniate Stefan Sus, come riportato dall'Unione dei giornalisti ortodossi il 13 gennaio. Lì ha dichiarato di aver sentito la pienezza della Chiesa imporre le mani sul vescovo uniate, a cui ha presentato la panaghia.

Questo segue il modello di Epifanij e del leader uniate Shevchuk, che ha dichiarato che l'obiettivo finale dell'Unia e del movimento ecumenico è quello di creare un'unica Chiesa riconosciuta da Roma e da Costantinopoli. Questo è a dir poco un'eresia, e un insulto a tutti i santi brutalmente martirizzati dagli uniati nella storia ucraina.

È molto ironico e istruttivo, il fatto che Drabinko cerca di usare l'immagine di un vescovo del Patriarcato di Mosca per dare legittimità a scismatici e uniati.

Ricordiamo che una volta, durante l'annuale processione ucraina della Croce, gli scismatici hanno usato il ritratto dell'attuale metropolita canonico Onufrij nel tentativo di attirare le persone alle loro processioni della Croce; hanno preso la sua immagine e hanno semplicemente scritto "processione della Croce" con l'indirizzo e l'orario della processione scismatica. [8]

Tutto ciò serve a dimostrare la potente autorità spirituale di cui i primati della Chiesa canonica ucraina godono per diritto del loro ufficio in mezzo al popolo ucraino, e anche il grande amore e l'ammirazione che il popolo ucraino nutre per le persone del memorabile metropolita Vladimir, e di sua Beatitudine il metropolita Onufrij.

Se le sette scismatiche avessero avuto una vera autorità spirituale tanto per cominciare, non sarebbe necessario rafforzarle dando loro oggetti posseduti da primati della giurisdizione "nemica".

Se il metropolita Vladimir avesse veramente appoggiato questi uniati e scismatici – che, ripetiamo, stavano lavorando per distruggere la struttura canonica da lui guidata per decenni – allora il suo ex segretario non avrebbe dovuto dare via i suoi beni dopo il suo riposo; avrebbe potuto facilmente dare loro tali doni lui stesso durante la sua vita, o lasciarli per testamento dopo il suo riposo.

Drabinko inizia convenientemente a regalarli solo dopo la sua caduta nello scisma, cinque anni dopo il decesso del metropolita Vladimir. Ora sta sostenendo l'idea revisionista secondo cui il metropolita Vladimir era un sostenitore segreto dell'autocefalia in tutti questi anni.

Perché il metropolita Vladimir non avrebbe semplicemente chiarito questa posizione nella vita, se l'ha davvero sostenuta? Potrebbe essere stato sotto pressione per nascondere le sue opinioni? Nemmeno per sogno!

Non ci sarebbe stata una posizione più facile in questo intero conflitto, né per il metropolita Vladimir allora, né per il metropolita Onufrij oggi, di questa: sostenere semplicemente l'autocefalia.

Letteralmente ogni grande potere politico in Ucraina, e soprattutto negli Stati Uniti e nell'Unione Europea, l'avrebbe sostenuto.

Il percorso intrapreso dalla Chiesa canonica non porta praticamente alcun beneficio terreno e molti problemi. La Chiesa ortodossa ucraina non è sotto alcuna influenza politica che la spinga a rimanere nel Patriarcato di Mosca, in realtà sta resistendo a un'influenza politica molto potente che la spinge ad andarsene. Questo non può essere sopravvalutato.

Tutti questi discorsi sull'influenza di Mosca sono ridicoli: non c'è praticamente nulla che Mosca, ecclesiasticamente o politicamente, possa fare per danneggiare o controllare la Chiesa ortodossa ucraina. La Chiesa ucraina ha effettivamente più influenza su Mosca di quanto Mosca abbia mai avuto sulla Chiesa ortodossa ucraina dalla sua formazione negli anni '90. Tutti i vescovi ucraini votano nel Concilio episcopale della Chiesa ortodossa russa, nessun vescovo russo vota nel Concilio episcopale della Chiesa ortodossa ucraina.

Inutile dire che, soprattutto dopo il 2014, l'idea stessa di Mosca ha ben poco sostegno politico dietro le quinte del potere a Kiev.

Il metropolita Vladimir avrebbe potuto facilmente esprimere posizioni pro-autocefalia in vita se le avesse sostenute; certamente gli avrebbe semplificato la vita e probabilmente ci sarebbe riuscito. Dopotutto, era considerato un probabile candidato a diventare patriarca di Mosca fino al suo rifiuto. [9] Di certo non ha bisogno che Drabinko parli per lui ora che è oltre la tomba

Ora, dando le panaghie a un uniate, Drabinko ha passato un secondo limite, unendosi con Epifanij e il leader uniate Shevchuk nella loro idea che afferma che non vi è alcuna differenza tra i greco-cattolici e gli ortodossi – eccetto, come sappiamo, secoli di persecuzioni uniate contro il popolo ortodosso.

Drabinko, tuttavia, considera i vescovi uniati come suoi fratelli nella pienezza della Chiesa. A tal fine, sta anche citando un incontro tra il metropolita Vladimir e il defunto leader uniate Huzar, come presunta prova che il metropolita Vladimir sosteneva gli uniati. Questa era una posizione che il metropolita Vladimir, ancora una volta, non ha mai avuto in vita. È naturale che i leader di due importanti organizzazioni religiose si incontrino e discutano questioni all'interno del loro paese. Certo, c'è sempre la speranza generale che singoli uniati rinuncino al papismo e accettino l'Ortodossia, come hanno fatto decine di migliaia di carpato-russi sia in America che nella loro patria, ma il metropolita Vladimir non ha mai avuto intenzione di unirsi agli uniati.

Drabinko stesso è un narratore inaffidabile, per non dire altro. Chi può dimenticare come una volta abbia affermato di essere il creatore dell'idea stessa del "mondo russo", a cui ovviamente ora si oppone...

Ha anche affermato una volta che se avesse saputo dei problemi interni della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e del loro "concilio d'unificazione", potrebbe non aver nemmeno partecipato.

Drabinko è un uomo dai molti cappelli (letteralmente), che sembra cambiare le sue posizioni come mode, man mano che diventano convenienti per lui.

Il giovane "vescovo" è noto per uno stile di vita piuttosto liberale, che probabilmente lo rende piuttosto divertente alle feste, anche se non si comporta esattamente come un monaco. Ci sono molte foto di lui in abiti secolari, anche in jeans e pantaloncini casual. È un uomo poco ortodosso nello stile di vita e nelle visioni personali; si potrebbe dire che il suo orientamento non è esattamente e rettamente ortodosso, tanto per cominciare.

Naturalmente, non è compito dell' autore di questo articolo occuparsi del guardaroba e dello stile di vita di un vescovo (in precedenza canonico). È rilevante solo in quanto parla di un certo stile di vita transitorio, fluido e letteralmente non ortodosso. Drabinko è uno che una mattina può servire una liturgia come vescovo, e la sera dopo può essere visto nella taverna locale o sulla spiaggia. Sembra solo che il suo stile di vita sia piuttosto confuso, come se non potesse decidere se vuole essere un vescovo o una celebrità.

Drabinko, grazie alla sua posizione elevata, ha celebrato in numerosi concili all'interno della Chiesa russa; ha celebrato con il patriarca Kirill di Mosca a Gerusalemme, ha celebrato con la ROCOR in una visita, e ora celebra con scismatici e uniati. Un tempo affermava ridicolmente di essere il creatore di qualcosa di antico e metafisico come il mondo russo, contro cui ora combatte con passione.

Cosa sembra più probabile: che un primate voglia segretamente dare i suoi beni alle persone che perseguitano la sua Chiesa, o che il suo segretario, dopo aver tradito quella Chiesa e essersi unito a quegli stessi persecutori, stia semplicemente mentendo?

In ogni caso, non finiamo questo articolo con pensieri di Drabinko.

Ricordiamo piuttosto il metropolita Vladimir. C'è un'iscrizione di grande significato sulla sua tomba. Dice: "Non ho mai chiesto nulla in questa vita, né ho rifiutato nulla. Gloria a Dio per tutte le cose!"

Chiunque ricordi questo meraviglioso detto cristiano può quasi sentire la presenza di Vladyka, perché descrive così perfettamente il suo carattere e la sua personalità. Non ha mai chiesto nulla, né ha mai rinnegato qualsiasi difficoltà o sventura che gli fosse caduta addosso, né si è mai rifiutato a qualsiasi persona bisognosa; ma ha accettato qualunque cosa gli fosse accaduta nella vita, dando gloria a Dio finché è vissuto.

Note

[1] Si fa spesso riferimento al metropolita Vladimir con il suo nome ucraino, Volodymyr. In questo articolo, il suo nome è stato reso Vladimir, poiché questa ortografia è più riconoscibile per noi, tuttavia in molte altre fonti potrebbe essere scritto Volodymyr.

[2] Una panaghia è il grande medaglione indossato dai vescovi che porta l'immagine della Madre di Dio; Panaghia significa "Tutta santa" in greco.

[3] Fonte

[4] Fonte

[5] Shaheen, Matfey, "Prete" scismatico ucraino, come gli uniati, considera santi i combattenti galiziani delle SS

[6] Whiteford, arciprete John. "Le acque sono state infangate". Un'intervista a p. John Whiteford sulla crisi ucraina e il giudizio di Dio.

[7] Le reliquie si trovano nella cattedrale di cui Filaret ha assunto a Kiev per il suo "Patriarcato", e ora è nelle mani della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

[8] Fonte [in ucraino]

[9] Quando il patriarca Pimen si addormentò nel Signore e fu tenuto un Concilio locale per eleggere un nuovo patriarca, il metropolita Vladimir (Sabodan) chiese di far convergere i voti per lui sul metropolita Aleksij (Ridiger).

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