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  Lettera di un ortodosso italiano dal Regno Unito

Nella foto: la cattedrale della ROCOR a Londra

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Caro padre Ambrogio,

mi chiamo P., e vivo da alcuni anni nel Regno Unito con moglie e figli. Mia moglie è russa, e grazie alle sue preghiere e a quelle del prete della nostra chiesa della ROCOR, lo Spirito Santo mi ha spinto a ritornare non solo alla Chiesa (ero cresciuto cattolico, ma abbandonai la fede verso i 16 anni), ma alla VERA chiesa di Cristo: mi sono convertito all'Ortodossia nel 2014, poco dopo il nostro matrimonio in chiesa.

Da allora ho letto diversi libri (Seraphim Rose è stato un aiuto formidabile nell'aiutarmi ad avvicinarmi ai concetti base dell'Ortodossia) e ho potuto anche, per grazia di Dio, visitare due volte diversi monasteri del monte Athos con altri fedeli della nostra chiesa.

Per molto tempo ho recitato le preghiere in inglese, visto che è la seconda lingua usata assieme allo slavonico nella nostra chiesa. Usavo spesso il libro inglese per seguire la liturgia e nel frattempo ho provato a studiare il russo, ma ahimè, con molta fatica (a tutt'oggi lo parlo poco). Sono però riuscito a imparare un certo numero di preghiere (per esempio quelle del mattino o della sera) in slavonico a memoria e questo è di grande aiuto per la nostra famiglia, perché ci aiuta a pregare tutti insieme e a sentire l'unione nella preghiera.

Ultimamente, però, nelle mie preghiere personali mi sono chiesto perché insisto a pregare in slavonico... mentre lo faccio, nella mia mente cerco di pensare al significato di quello che dico in inglese (visto che conosco la versione inglese molto bene); dato che però l'inglese lo so ma non è la mia lingua madre, il tutto diventa un esercizio assai arduo nella mia mente, e mi lascia in una situazione dove uso diverse preghiere senza essere veramente concentrato direttamente sulle singole parole (ma sapendo solo in generale cosa la preghiera dica, più o meno).

E allora ho iniziato a pregare in italiano. Ero già capitato in passato sul sito della vostra parrocchia di Torino e avevo trovato le preghiere in italiano, così l'ho fatto anche ultimamente.

Tempo fa, un nostro prete della ROCOR, padre Andrew Phillips, mi aveva consigliato di entrare in contatto con un prete italiano che lui conosceva... ricordandomi di questo, mi sono detto 'Vuoi vedere che parlava di padre Ambrogio?'. Ho ricontrollato la email di padre Andrew e parlava proprio di lei! Ma per un motivo o l'altro non mi era più capitato di provare a scriverle. Si vede che prima o poi Dio voleva proprio che lo facessi!

Non le nascondo la piacevole sensazione di sorpresa!

In ogni caso ho stampato diverse preghiere da lei tradotte, inclusa la Divina Liturgia, e le ho messe insieme come libro personale di preghiere. Non so neanche da dove iniziare a spiegare il mio senso di sollievo! E mi chiedo perché non l'avessi fatto prima. Le preghiere cosi recitate mi fanno sentire molto più intimamente a contatto con Dio, con la Madre di Dio e con i santi ed angeli. Ho anche discusso delle preghiere con mia moglie, parlando dei particolari delle parole... naturalmente da buona russa mi deve sempre ricordare che nello slavonico ci sono parole che altre lingue non hanno e che lo slavonico è molto più 'ricco' grammaticalmente. E anche se è così, visto che conosco le preghiere in inglese e un po' in slavonico, devo dire che lei, padre, ha fatto un lavoro incredibile e che ha proprio trovato le parole più giuste per trasmettere il senso più vero e corretto delle preghiere originali.

Una ragione per cui le scrivo è quindi per ringraziarla di cuore per questo forte aiuto per la mia anima! Non so se quando traduceva le preghiere (un lavoro che immagino sia stato lungo e molto faticoso) lei si sarebbe immaginato dove e a chi avessero potuto servire le sue traduzioni – addirittura ad un italiano nel Regno Unito! Infatti mi sono deciso (ancora prima di capire chi fosse lei), di aggiungere una preghiera 'per l'autore delle traduzioni' nel mio nuovo libricino da recitare quotidianamente – come ringraziamento per questo compito spirituale che lei ha intrapreso per il bene degli altri.

Ho notato con un certo interesse che alcune preghiere che conoscevo bene dalla Chiesa cattolica sono in effetti un po' diverse nella sua traduzione – ma hanno molto più senso nel modo da lei compilate. Infatti sono proprio la copia esatta della versione ortodossa inglese che conosco. Sono cose alle quali non avevo mai pensato!

Oggi sono stato alla Divina Liturgia e ho seguito il rito con molta più gioia, interesse e concentrazione, in quanto avevo il mio libro in italiano in mano. Mi sembrava di essere 'dentro' la liturgia, invece di dover perdermi come al solito nella mia mente dalla traduzione dello slavonico a quella inglese e infine a provare a darmene un significato in italiano.

Tutta questa situazione di cui le sto parlando è di grande aiuto per me, peccatore, in quanto mi rendo conto che avevo passato tanto tempo a studiare le preghiere in slavonico non tanto per il giusto desiderio di unirci in preghiera in famiglia e con i fedeli della chiesa, ma per assecondare il mio orgoglio di dar prova delle mie capacità linguistiche. E per fortuna Dio mi ricorda i miei peccati e mi incoraggia a essere più semplice e se possibile umile. Per tanto tempo avevo evitato di interessarmi alle preghiere italiane perché credevo che mi ricordassero troppo il mio passato cattolico, che si intrometteva nella mia mente con i suoi insegnamenti sbagliati. È quindi con gioia che ora scopro che in realtà le preghiere in italiano (se tradotte bene come lo ha fatto lei) possono essere allineate molto bene al pensiero delle preghiere ortodosse. In effetti, dopo che mia moglie ha fatto qualche battuta sulla mia intenzione di recitare le mie preghiere private in italiano, visto che lo slavonico le sembra cosi superiore (lei però parla molto bene l'italiano, visto che ha vissuto molti anni in Italia fin da piccola), le ho ricordato che sebbene l'italiano sia una forma di lingua più moderna, ha radici nel latino, una lingua che veniva usata nella liturgia dai cristiani molto prima ancora che lo slavonico venisse ad esistere. Questo mi ha anche fatto riscoprire un interesse per i santi latini precedenti allo scisma.

Devo anche dire che il vostro sito continua ad avere tante risorse importanti: ho guardato diversi video, e le sue parole e i testi che trovo permettono tanti spunti di riflessione per la nostra famiglia, grazie ancora. Mi è piaciuto vedere le icone della vostra chiesa con la scritta che descrive il nome dei santi in italiano, cosa che non sono abituato a vedere. Mi auguro che Dio ci permetta di poter rimanere in contatto.

A dir la verità penso molto spesso che io ho ben poco da raccontare di me che sia utile ad altri ma se le può servire parlare della mia storia, spero che questo possa essere di qualche utilità in futuro.

Se non altro spero che la mia storia possa ispirare altre persone a non fare i miei stessi errori. In effetti una delle gran colpe che fanno parte della mia storia è quella di aver partecipato a culti non cristiani tra i 18 e 21 anni. Quell'esperienza mi ha totalmente traumatizzato e mi ha lasciato (a buona ragione) molto depresso e ansioso fino ai 30 anni. Dopodiché mi feci aiutare dalla psicoterapia (che qui è più comunemente chiamata counselling) e, ironia della vita, decisi poi io stesso di fare il training e diventare counsellor. Ora sono un counsellor scolastico e aiuto tanti ragazzi dagli 11 ai 20 anni con le loro difficoltà emotive. Naturalmente so che ciò che li aiuterebbe veramente è la fede in Cristo, ma io posso solo limitarmi all'aiuto psicologico – anche se ogni tanto mi capita qualche 'client' (paziente) che magari proviene da una famiglia protestante o cattolica e si finisce a volte per parlare della fede in Gesù. Al momento seguo anche una ragazza romena che proviene da una famiglia ortodossa e l'aiuta molto sapere che anch'io sono ortodosso.

Cerco di stare attento con gli approcci psicologici che uso. Ho letto molto sulle incoerenze che spesso ci sono tra di essi e il pensiero cristiano. In effetti rifletto di tanto in tanto su come possa introdurre pensieri più cristiani nel mio modo di vedere i problemi dei pazienti e prego diverse volte per coloro che aiuto.

La prego gentilmente di ricordarsi di me e della mia famiglia nelle sue preghiere.

P.

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