Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=31&id=205  Mirrors.php?cat_id=31&id=602  Mirrors.php?cat_id=31&id=646  Mirrors.php?cat_id=31&id=647  Mirrors.php?cat_id=31&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=31&id=2779  Mirrors.php?cat_id=31&id=204  Mirrors.php?cat_id=31&id=206  Mirrors.php?cat_id=31&id=207  Mirrors.php?cat_id=31&id=208 
Mirrors.php?cat_id=31&id=3944  Mirrors.php?cat_id=31&id=7999  Mirrors.php?cat_id=31&id=8801  Mirrors.php?cat_id=31&id=9731  Mirrors.php?cat_id=31&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=31&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 7
  Introduzione alle scienze liturgiche: i colori liturgici dei paramenti nella Chiesa ortodossa

dal blog del convento di Santa Elisabetta

28 dicembre 2016  

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

I paramenti

Il clero ortodosso indossa due tipi di abiti, quelli non liturgici e quelli liturgici. Gli abiti non liturgici sono l'abbigliamento quotidiano ordinario del clero, indossato sotto i paramenti liturgici. Gli abiti liturgici, o 'paramenti', sono indossati durante le funzioni religiose.

Gli abiti non liturgici sono chiamati tonaca interna (in greco endo-rason, in slavonico podrjasnik) e tonaca esterna (in greco exo-rason, in slavonico rjassa). Le tonache interne sono abiti lunghi fino al pavimento che hanno maniche lunghe aderenti come maniche di camicia. Anche le tonache esterne sono abiti lunghi fino a terra, ma sono meno aderenti, con le maniche molto grandi.

Nella tradizione russa, perché il clero monastico indossa tonache di colore scuro (di solito nero, blu scuro o marrone scuro) e il clero sposato indossa tonache di qualunque colore (spesso di colori più chiari), sono indicati come il clero nero e il clero bianco. In Russia, prima della rivoluzione del 1917, questo schema di colori era vero sia per le tonache interne sia per le tonache esterne. Inoltre, il colore della fodera delle maniche della rjassa [tonaca esterna] indicava il rango del sacerdote. Nella Russia moderna, tutto il clero usa colori scuri per la rjassa, con altri colori solo per le tonache interne. Non si usano più le fodere colorate delle maniche per indicare il rango. Tuttavia, dal momento che le chiese di tradizione russa fuori dalla Russia non erano state influenzate dai cambiamenti in Unione Sovietica dopo il 1917, molti membri del clero di tradizione russa al di fuori della Russia, soprattutto in America, continuano gli stili degli abiti prima del 1917 fino ai giorni nostri.

La pratica di indossare tonache colorate proviene dai tempi chiamati turcocrazia, dominazione turca o 'giogo turco'. Il clero musulmano si riservava il ​​diritto di indossare il bianco o il nero pensando di umiliare il clero cristiano, costringendolo a indossare abiti dai colori brillanti. Una volta che la Chiesa greco si è liberata dal dominio turco, ha abbandonato la pratica di indossare tonache colorate. Ma il clero russo aveva già copiato la pratica del clero greco, che era diventata parte dello stile russo.

Tra l'altro, il clero di tradizione greca indossa tonache interne colorate nei climi tropicali ed equatoriali. I colori crema, grigio e marrone chiaro sono popolari. Inoltre, le tonache interne blu non sono rare (non importa in quale zona climatica).

È appropriato indossare una cintura sulla tonaca interna. Nella tradizione greca, la cintura non è nulla di più di un nastro o corda legata intorno alla vita. Ma nelle chiese serbe e romene, queste cinture significano il rango del sacerdote. Nella Chiesa russa, la cintura è spesso molto elaborata. Il defunto arcivescovo John (Garklavs) di Chicago sembrava indossare sempre cinture ricamate con rose.

Indossare tonache interne ed esterne è comune a vescovi, sacerdoti, diaconi, monaci e monache. Il permesso di indossare una tonaca è spesso dato ai seminaristi, ai novizi monastici, e ai suddiaconi e lettori nelle parrocchie.

Per quanto riguarda i paramenti, quando il Tipico dice qualcosa su di loro, specifica solo paramenti 'chiari' o 'scuri', in modo che la tradizione locale è l'unico 'standard'. Nella Chiesa ortodossa, sono utilizzati sei colori liturgici: bianco, verde, viola (porpora), rosso, blu e oro. Più tardi, sono venuti in uso anche i paramenti neri. In alcuni luoghi è utilizzato un colore scarlatto arancione o ruggine.

È possibile assegnare significati ai diversi colori: il bianco per la pura luce dell'energia di Dio; il verde, il colore della vita, per lo Spirito Santo e il legno della croce; il viola per la sofferenza di Cristo; il rosso intenso per il sangue sulla Croce, il sangue dei martiri; il blu per la Madre di Dio; l'oro per la ricchezza dei doni dello Spirito Santo, e il rosso brillante per la fiamma ardente delle schiere spirituali. Il nero è tradizionalmente il colore della morte e del lutto in Occidente, ma in estremo Oriente il colore della morte e del lutto è il bianco. In Russia, il rosso è il colore della bellezza, della luminosità e della gioia. Niente di tutto questo è scritto nelle regole, e diversi colori hanno ovviamente diversi significati per i diversi popoli.

È quindi più facile descrivere i vari costumi che dire quali colori sono 'adeguati' e quali 'inadeguati' da utilizzare. Di seguito, diamo gli usi più comuni per i colori della Chiesa ortodossa, soprattutto nella tradizione russa (Mosca), carpato-russa e ucraina o 'piccolo-russa'.

I colori

Ecco cosa dice la Nastol'naja Kniga Sviashchenno-sluzhitelja (il 'Manuale da tavolo del sacerdote') della Chiesa russa sui colori:

Le feste più importanti della Chiesa ortodossa e gli eventi sacri per i quali sono stati stabiliti i colori specifici dei paramenti si possono riunire in sei gruppi di base:

1. Il gruppo delle feste e dei giorni che commemorano il nostro Signore Gesù Cristo, i profeti, gli apostoli e i santi ierarchi. Colore dei paramenti: oro (giallo) di tutte le sfumature.

2. Il gruppo delle feste e dei giorni che commemorano la santissima Madre di Dio, le potenze incorporee e le vergini. Colore dei paramenti: azzurro e bianco.

3. Il gruppo delle feste e dei giorni che commemorano la Croce del Nostro Signore. Colore dei paramenti: porpora o rosso scuro.

4. Il gruppo delle feste e dei giorni che commemorano i martiri. Colore dei paramenti: rosso. [Il Grande e Santo Giovedi, si indossano paramenti di colore rosso scuro, anche se la chiesa è ancora drappeggiata in nero e la santa mensa (l'altare) è coperta con un panno bianco.]

5. Il gruppo delle feste e dei giorni che commemorano i santi monaci, gli asceti e i folli per Cristo. Colore dei paramenti: verde. L'ingresso del nostro Signore in Gerusalemme (Domenica delle Palme), il giorno della santa Trinità (Pentecoste) e il giorno del santo Spirito (lunedì dopo la Pentecoste), di regola, si celebrano in paramenti verdi di tutte le sfumature.

6. Durante i periodi di Quaresima, i colori dei paramenti sono: blu scuro, viola, verde scuro, rosso scuro e nero. Quest'ultimo colore è usato essenzialmente per i giorni della Grande Quaresima. Durante la prima settimana di questa Quaresima e nei giorni feriali delle settimane successive, il colore dei paramenti è il nero. Alla domenica nei giorni di festa di questo periodo, i paramenti sono di colore scuro con oro o con ornamenti colorati. I funerali, di regola, si fanno in paramenti bianchi.

In passato, non c'erano paramenti neri nella Chiesa ortodossa, anche se l'abbigliamento quotidiano del clero, soprattutto dei monaci, era nero. Nei tempi antichi, nelle chiese greche e russe, il clero indossava, secondo il Tipico, "paramenti cremisi" o rosso scuro (color sangue). In Russia, fu proposto per la prima volta al clero di San Pietroburgo di indossare paramenti neri, se possibile, per partecipare al funerale dell'imperatore Pietro II [1821]. Da quel momento in poi, i paramenti neri sono diventati di uso comune per i funerali e per i servizi nei giorni feriali della Grande Quaresima.

I colori secondo vari costumi locali

Il bianco si indossa per le feste e le post-feste dell'Epifania, della Trasfigurazione e della Pasqua. Nell'antichità, il Natale e l'Epifania erano celebrati come una singola festa, la Teofania del Signore, così, in alcuni luoghi, il bianco è indossato il giorno di Natale, ma si indossa l'oro dal secondo giorno di Natale fino all'Epifania. Nel costume moscovita, la chiesa e i paramenti del sacerdote si cambiano in bianco al prochimeno della Liturgia del Sabato Santo. Poi si indossa il bianco fino alla fine del Mattutino pasquale, e il rosso brillante alla Liturgia pasquale e per tutta la stagione pasquale. In alcuni luoghi in Russia si indossa il bianco dall'Ascensione alla Pentecoste, ma in altri luoghi in quei giorni si indossa l'oro. Nello stile carpato-russo, nella stagione pasquale, si usa in esclusiva il bianco. Il bianco, colore della risurrezione, si indossa in occasione di funerali e funzioni commemorative dei defunti. Inoltre, è interessante notare che in Russia, alla liturgia del Giovedì Santo, si copre l'altare con una tovaglia bianca per rappresentare la tovaglia di lino dell'Ultima Cena [il sacerdote indossa il rosso scuro, e la chiesa rimane in nero fino a dopo la Liturgia, quando anche i paramenti del prete tornano al nero].

Il verde si indossa per la Pentecoste e la sua post-festa e per le feste di profeti e angeli. In alcuni luoghi, il verde si indossa all'elevazione della Croce nel mese di settembre. Nella pratica carpato-russa, il verde si indossa dalla Pentecoste fino al digiuno dei santi Pietro e Paolo. Il verde si indossa spesso alla Domenica delle Palme.

L'oro si indossa dal Natale all'Epifania, e in alcuni luoghi, durante il digiuno della Natività. L'oro si indossa quando non viene specificato alcun altro colore. In una tradizione locale, l'oro si indossa in tutte le domeniche (tranne quelle in cui si indossa il bianco), incluse anche le domeniche di tutti i periodi di digiuno. Nello stile carpato-russo, l'oro si indossa dalla vigilia dell'Ascensione alla vigilia di Pentecoste.

Il rosso, in particolare il rosso scuro o 'rosso sangue', si indossa nel digiuno dei santi Pietro e Paolo, nel digiuno della Natività, all'Elevazione della Croce (14/27 settembre), e in tutte le feste dei martiri. Il rosso brillante si indossa alla festa dei santi Pietro e Paolo, e per gli angeli. Nello stile di Mosca, al Monte Athos, e a Gerusalemme, si indossa il rosso brillante a Pasqua e alla Natività.

Il blu si indossa per tutte le feste della Vergine, alla Presentazione del Signore, all'Annunciazione, e talvolta al quinto Venerdì di Quaresima (dell'inno Acatisto). Nelle parrocchie carpato-russe, il blu si indossa al digiuno e alla festa della Dormizione, e poi fino all'Esaltazione della croce, e a volte anche fino al digiuno della Natività.

Il viola si indossa durante il fine settimana della Quaresima (nei giorni feriali si indossa il nero). In alcuni luoghi, si indossa il viola nei giorni feriali di Quaresima, e l'oro nei fine settimana.

Il nero si indossa nei giorni feriali di Quaresima, in particolare la prima settimana di Quaresima e la Settimana Santa. Nelle parrocchie ex-uniate carpato-russe, il nero si indossato tutti i giorni della settimana per i funerali e nelle funzioni e liturgie commemorative dei defunti, come avveniva nella Chiesa cattolica romana, anche se questo non più è universalmente vero.

L'arancione o ruggine si indossa in alcuni luoghi per il digiuno dei santi Pietro e Paolo, e in altri luoghi dalla festa dei Santi Pietro e Paolo fino alla Trasfigurazione.

Si prega di notare che la 'festa' si riferisce al periodo che va dalla vigilia della festa fino alla sua apodosi, o 'restituzione', un periodo di solito chiamato 'post-festa'. Le lunghezze di queste post-feste variano e sono riportate nel calendario liturgico e nelle rubriche. In generale, vi è una post-festa di circa una settimana per ciascuna delle dodici grandi feste.

Come si può vedere, c'è una grande varietà di modi di fare le cose. Nella Chiesa occidentale, si usano sei colori: bianco, rosso, rosa, verde, viola e nero. Il blu e l'oro non vengono utilizzati. Il nero si indossa il Venerdì Santo, e alle messe di requiem.

In molte parrocchie le coperture sull'altare e sugli altri tavoli, altri panni e paramenti, la cortina  dietro le porte regali e anche i contenitori in vetro per le lampade da vigilia si cambiano nel colore liturgico della stagione.

Nelle parrocchie della tradizione greca, è consuetudine chele lampade da vigilia e la cortina dietro le porte regali rimangano di colore rosso in ogni momento. A causa dell'associazione del racconto evangelico della cortina del tempio 'strappata in due' al momento del terremoto quando il Signore fu crocifisso, e della storia della trasformazione in rosso delle uova portate da Claudia Procula, moglie  di Ponzio Pilato (e del nostro uso di uova rosse a Pasqua), il costume è che la cortina dietro le porte regali rimanga rossa. Ricordate che questo ricco e profondo colore viola rossastro è anche il colore antico della regalità, e per questo motivo è usato dietro le porte regali e come drappeggio sul Golgota e in altri luoghi associati al nostro Signore e a sua Madre.

Fonte:

Nastol'naja Kniga Sviashchenno-sluzhitelja, Volume 4, Mosca, 1983, traduzione inglese in The Messenger of St. Andrew’s Russian Orthodox Cathedral, Philadelphia, giugno / luglio-agosto / settembre 1999.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 7